martedì, marzo 13, 2007
ANCH'IO, ANCH'IO
Chè un giorno di questi ho incontrato una quasi amica che non vedevo da tanto e alla classica domanda "cosa fai?" ho riposto "be', mi sono presa un periodo sabbatico per impostare i prossimi dieci anni della mia vita." e intanto che l'ho detto, ho pensato: " ah, ecco, cosa sto facendo". anche se me mi sembra di non fare niente e di perdermi in mille robe inutili, e una parte di vero c'è anche in questo, ma solo una parte che il resto è una crisi di crescita. che può fare anche un po' ridere, detto da me, e può confortare o sconfortare. Perchè le crisi di crescita non finiscono mai, a meno che uno non si abbandoni al binomio pantofoletv - chè già parto svantaggiata, non usando nè le une nè l'altra - e possono far male oppure no ma facili non sono mai. E, sarà la primavera, ma mi sembra che All'Improvviso la crisi di crescita sia scoppiata in tutta la comune-ty: e, se non disturba uno sguardo distaccato, devo dire che la cosa è un po' buffa e molto carina. Perchè, come già succede sugli argomenti o sui modi di vedere le stesse cose, questa comune-ty riesce davvero a essere un microcosmo piuttosto esauriente quanto a età, modi, problemi, soluzioni. C'è chi è un po' più avanti e chi ancora all'inizio, chi affronta le cose in maniera pragmatica e razionale e chi si abbandona alle tempeste, chi urla aiuto e chi fa propositi tosti, chi fa le inchieste e chi fa caos. E, come ho scritto nel commento all'amicae., credo che senza accorgecene questo "vivere collettivo" , sia pur parziale e anche questo in modi e quantità diversi, in qualche modo e in questo caso finisca per essere a sua volta un fattore di crescita e, al tempo stesso, di difficoltà. Perchè ognuno di noi, pur preso nei casinitentatividepressioniproblemi, si preoccupa anche un po' per gli altri e partecipa delle lorosceltedifficoltàproblemi e ciò, a volte, rischia di incasinare un pochino di più il tutto individuale. Io mi sono posta il problema, sulla nessie in particolare con cui ci sono altre complicanze di ruolo, se un po' più di distacco non sarebbe benefico, e mi sono accorta che però è un problema che non riguarda solo me (la mia parte, ok, è specifica, ma si intreccia anche quella con il resto), e che d'altronde, la quota di partecipazione alle vicende di nessie non è tanto diversa, se non nei modi, di quella che c'è fra gli altri e per gli altri. E una delle correnti sotterranee di questa crisi di crescenza, che penso possa valere un po' per tutti in misura diversa, sia il timore che le nostre/altrui scelte di vita (che appaiono irrevocabili anche se in verità, fidatevi, non lo sono mai) possano allontanarci dagli altri o cambiare in modo imprevedibile quello che a noi piace così. e questa, credo, è una tensione che si aggiunge alle altre.
E allora credo che poi in ogni caso ognuno la sua crisi se la gestisce da sè e che anche se tutta la comune-ty sembra che sia lì lì per affrontare la canna del gas, e magari c'è del casino su chi ci arriva prima, ciò sia molto bello. Perchè mettere in comune(-ty) i propri casinidubbidepressioni è già provare a vivere in modo diverso, e perchè l'affetto che si respira e si tocca in alcuni commenti è prezioso. E a me, che posto solo i riflessi delle riflessioni perchè spesso mi sembra che i miei problemi debbano parere avulsi a chi vive tappe diverse della vita (e poi non è così vero, chè la vita l'universo e tuttoquanto sempre gli stessi sono) e che mi pongo problemi di ruoli e di modi e di ingerenze, mi viene da dire che pur la peggio crisi individuale sa di poter contare sull'aiuto e sull'affetto degli altri, come è già successo a tutti e come succederà ancora, pur nelle modificazioni che il tempo e le scelte porteranno. non per essere stupidamente ottimista, che la vita sa essere cattiva a volte, ma perchè mi sembra che questo sia un dato da non sottovalutare.
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1 commento:
Tutto vero, Gionny, salvo che non parlerei affatto di "crisi". Ma, come sai bene, non sono le parole quelle che fanno la sostanza ma è la sostanza quella che fa le parole.
Cmq, grazie.
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