mercoledì, dicembre 31, 2008

ECCO.


Da facciabuco, riporto e condivido, che ne ho ben donde. è da urlare un attimo prima della mezzanotte. se non lo fate per voi stessi, fatelo per me e per le numerose altre vittime di questo bastardo bisesto.

martedì, dicembre 30, 2008

DEFINISCI "NORMALE"


Loro sono perfino meno abituati di noi, amicae.
Che non è per dire Guarda indietro a chi sta peggio di te, ma solo per commentare che, dato sì che si parla di "riscaldamento globale" e invece fa freddo, un sacco di gente pensa che il cambiamento climatico allora sia tutta una balla.
Come se la nebbia in India e la stagione della piogge qui, così per dire, fossero normali. E, corigeme se sbaglio, da qualche parte c'è stato qualcuno - un qualche esperto, che di solito abbondano - che prova a spiegarci come stanno le cose? o è più carino credere che all'ultimo le acque si ritireranno e al loro posto arriverà un intero branco di mammuth?


(confesso, ho appena visto Era Glaciale 2)


sabato, dicembre 27, 2008

PIC NIC POLARE





Nella giornata più fredda da molti anni a questa parte, si può decidere che si va a fare un bellissimo pic-nic sulla spiaggetta, io e il KGgB. e divertirsi così con una vela che passa, laggiù.




















SOTTO L'ALBERO


un pinguino finto ma morto, un coccodrillo su ruote che apre e chiude la bocca, un tappo da vasca con  barchetta, una bottiglia di gazzosa anni'50, una zip che diventa astuccio o viceversa, un cd il cui pezzo forte è Il proclama di Camillo Torres, un robot con riccioli di latta rosa (be', si chiama Venus) e un fa-ghiaccio a forma di dentiera ("nessuno scambierà il vostro bicchiere con il suo").  E sono certa di essermene dimenticata qualcuno. Anche quest'anno è un po' difficile rispondere con serietà alla domanda "e allora, cosa vi siete regalati a natale?"

mercoledì, dicembre 24, 2008

CAMPANE DI NATALE

Abbiatevi un Natale carino, pieno di cose da ridere e vuoto di robe formali.

e fate lo sforzo, suvvia, di separare perbene carte e bottiglie, plastiche e pile esaurite. a natale siamo tutti più buoni e anche un po' più intelligenti, no?

martedì, dicembre 23, 2008

PENSIERINO


Le feste amplificano questo periodo un po' così:






E ogni tanto vien nostalgia per quei periodi, invece, così:

martedì, dicembre 16, 2008

ARBITRARIO ACCOSTAMENTO


Sì, ci aveva ragione l'agenterrimo che per vedere La Comunidad ci vuole un po' di stomaco. E infatti io ho chiuso gli occhi, essendo che la nessie l'aveva già visto e mi diceva "ecco, qui non guardare". così mi sono evitata scarafoni, topi e morti squiccicatie. E quindiil film mi è piaciuto, anche se forse mi aspettavo di più. Bella l'idea di girare in grottesco l'horror e tutta questa gente che se ne va in giro con la testa spaccata e sanguinolenta come niente fosse non è male, ma le cose più belle sono le citazioni: ho apprezzato particolarmente la megera che slata i tetti stile matrix, ne ho riconosciuta qualcun'altra e immegino che il film ne sia pieno perc hi riesce a coglierne di più. 
Il finale affidato a Jedi è grande, ma il finale vero e proprio poteva forse essere meglio: però, 'nzomma, a voler essere criticoni, che sennò è un film divertente e probabilmente con un qualche sfumatura in più di quante io non fossi in condizioni di apprezzare. La cineforumterapia richiede livelli un po' for dummies, bisognerà tenerne conto. 


Un bel librino che si può regalare, tanto per saltar di palo in frasca pur rimanendo sulle recensioni, è "Carmine Pascià" di Gian Antonio Stella (ed. Rizzoli). Chè, come fin troppi sanno, a me De Andrè non fa impazzire anche se in questa città non lo posso dire senza che mi si sospetti di reato, ma uno dei pezzi suoi che mi piacciono è Sinan Capudan Pascia ,quello che "giastemma Muma au postu du Segnu" 
Non che poi il resto del testo mi sia comprensibile, ma insomma quel tanto da capire che la storia è bellina, un storia di conversione forzata che finisce per essere scelta di vita.  E il Carmine Pascià di Stella è uguale, ma va oltre: perchè in un libro, per quanto piccino, ci stanno più cose che in una canzone e Stella le sa scegliere bene. A cominciare dal protagonista, che viene estratto a sorte (già) per il servizio di leva e quando già spera di poter tornare a casa, viene spedito alla "conquista" della Libia: senza una licenza in quattro anni. Quando si sveglia in groppa a un dromedario, legato, la prima cosa che fa non è quella di rimpiangere la patria, e neppure i commilitoni. Chè Carmine Iorio è un poveraccio che più poveraccio non si può, trattato come una merda sia nella vita civile che in quella militare: e Stella, con quella bravura che porta il cronista e diventare un po' storico, sa mettere insieme quei quattro dati che, da soli, rendono perfettamente l'idea della stronza miseria che c'era nella campagne italiane agli inizi del novecento, mentre poco più in là si banchettava a dieci primi e sette secondi. La vita e la fine di Carmine Pascià sono belle e con dentro una loro tenerezza, e rabbia retroattiva. Vale la pena, sì.




NATALE. NONOSTANTE



e si è messo nel centrotavola di zucchette e mele rosse l'omino con la scopa che chissà che nome avrà ma viene da Zurigo, e si è fatto l'albero - su scala ridotta, ma vivo, un bell'alloro profumato - e si è rimasti fregati dall'ingorgone. di lunedì. perchè noi avevamo lasciato a casa la macchina. ma gli altri no.

domenica, dicembre 14, 2008

INVERNO


Un po' di sole dei giorni scorsi in mezzo alle foglie, chè al di là dei vetri non si capisce come facciano, oggi, gli alberi a resistere al vento.

venerdì, dicembre 12, 2008

ONLY FOR COMUNE-TY


Allora a me piace un sacco che ci abbiamo una casa (virtuale) della comune-ty: tutta presa da altri casini, non l'ho finora considerata molto e manco ho messo il linko, ma sono contenta. 
E' come avere, oltre a una Casa, un'Assemblea Permanente, un' Autogestione Perenne, financo un Giardino Segreto. 
Però però. 
Però queste qua son tutte cose che bisogna riempirle, e poi magari anche cambiarle ogni tanto: chè un giardino di erba sempreverde e basta non è il massimo.  Che adesso siamo tutti o quasi su facciabuco, e va bene anche questo, ma indipercui secondo me bisognerebbe fare in modo che la Casa della comune-ty sia diversa sia dal blog che da facciabuco. 
Io, per esempio, la vedrei (anche) come una fonte di utility: una bacheca che funzioni, magari divisa in annunci pratici e annunci chi-c'è-alla-birretta. E, qui il brother è autorizzato a picchiarmi chè non so quello che dico, una funzione che pies faciliti l'invio di una  richiesta in bacheca a un indirizzo, o a una mailing list. 
Oppure, o anche, ci starebbe un posto per le robe che uno vorrebbe discutere: tipo perchè-non-mi-hai telefonato-stronzo? ma anche cosa-ne-pensate- della-rivolta-greca? che magari uno non ci ha voglia o tempo di dire la sua sul blog ma gli piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri. 
E, perfino mi piacerebbe che ci fosse un posticino per le notizie curiose: che uno mica ci deve fare su un post per forza che poi dice che senso ha, ma fra noi ce n'è che le notizie curiose e strambe ci piacciono e le sanno e finisce che se le tengono per sè. Invece così, tac, dieci righe e la metti lì, così la mattina io e quelli degli uffici almeno ci abbiamo lo Stranomavero personalizzato. 
Ecco, ego dixit. Voi comune-tary cosa (ne) pensate? E il brother che poi gli toccherà di farle, le cose pensate, chennedice? 

giovedì, dicembre 11, 2008

VACANZINA ROMANA


Ecco, me mi dispiace se voi conoscete la Garbatella solo per Moretti, o per la tivvù. Perchè a me Roma, in generale non mi entusiasma proprio e mai ci vivrei, ma su 'A Ggarbatella un pensierino ce lo farei pure per starci, addirittura.
Che uno dice: è un posto che sembra uscito da una fiaba, e invece no. E allora da cosa? La risposta giusta è "da un libro illustrato per ragazzi degli anni '30."
Perchè il quartiere fu costruito appunto nel 1928 su progetto di Luigi Luzzati: dovevano essere "villini popolari" di cui era già previsto il possibilie riscatto. E quei "villini" sono una cosa che, se per esempio siete fra quei profani di architettura e arte che però patiscono davanti alla famosa casa di Hundertwasser a Vienna o anche solo
davanti alle sculture di Tinguely, non potete non amare dal profondo del cuore per la loro intrinseca e decisa bizzarria.
Non ci sono due case con comignoli uguali, le decorazioni hanno tutte le forme e le
suggestioni possibili, due case perfettamente simmetriche incorniciano una teorica quinta - tanto teorica che non c'è nulla da incorniciare - un prospettiva rinascimentale di archi invece lascia intravedere, in fondo, un giardinetto. Le corti, di cui quasi ogni casa è dotata, sono piene di alberi: pini marittimi e palme cresciuti a dismisura, che aggiungono follia e benessere, ma dietro a muri e steccati spuntano improvvisi tratti di iungla - da pronunciare con la "i", mi raccomando, come si faceva negli anni '30.
Ci sono case ad angolo, casette a un piano e mezzo,
portoncini medievali e finestre gotiche, il tutto contenuto fra una strada principale e vialetti che si perdono nel sole romano.
E gli abitanti danno il loro contributo, a volte ricercato ma più spesso del tutto casuale.


Dopo
una scorpacciata di tutto ciò, chè l'uomobarbuto è contento che finalmente è riuscito a portarmici e cch'ha raggione, prendiamo un taxi per andare al Testaccio. "Ar Testaccio dove?" " Mah, faccia lei, per fare un giretto..." "Ma ar Testaccio nun ce stà gnente! Qui sì, qui a 'a Ggarbatella... oh, se volete ce sta il Bar dei Cesaroni, eh? " E' vero, ovviamente, ed è vero che la gente arriva fin lì per vedere 'sto bar con la sua scalinata. Ma speriamo che nessuno mai si accorga davvero di quanto è bello quello che c'è intorno.

domenica, dicembre 07, 2008

PROPRIO UGUALE, NEVVERO?


In Grecia un ragazzo è stato ucciso dalla polizia durante un manifestazione. Il governo è di destra, ma il poliziotto che ha sparato e quello che era con lui sono stati arrestati, il loro dirigente sospeso, il ministro degli interni si è scusato.

Nel luglio 2001, così reagiva il governo berlusca alla notizia dell'omicidio di Carlo Giuliani:
"L'episodio mortale - spiega il Viminale - è accaduto nel corso di un violento assalto contro un autoveicolo dell'arma dei carabinieri che ha procurato il ferimento di alcuni militari a bordo. Nella drammatica circostanza, la cui dinamica di sta ricostruendo, il giovane dimostrante è stato raggunto da un colpo di arma da fuoco, presumibilmente esploso a scopo difensivo da uno dei carabinieri feriti. Qualsiasi ulteriore ricostruzione dei fatti è al momento prematura".
E anche:
In un primo momento la polizia aveva parlato di un sasso che avrebbe colpito alla testa il dimostrante. Più tardi però il vice premier, Gianfranco Fini, aveva dichiarato: "E' giusto attendere l'autopsia e qualche indicazione in più dagli inquirenti. Ci sono numerose testimonianze che lasciano intendere che probabilmente si è trattato di una reazione da parte di un milite dei carabinieri, oggetto insieme ad un collega di un tentativo di linciaggio. Dico subito che la legittima difesa è prevista nel nostro codice".

sabato, dicembre 06, 2008

A PROPOSITO...


... di pantheon, settimana scorsa abbiamo visto "Harvey", qui nel cineforum ristretto. Veramente, il tenero gipunto aveva portato il divuddì per i cineforum delle Noiose Cure, ma mi attirava troppo e ce lo siamo visto a casa. Che, lo so, l'avranno dato tremila volte in tivvù ed è un film famosissimo, ma noi mai l'avevamo visto. Troppo famoso per una mia recensione, in verità, così mi limiterò a citare a memoria la magnifica filosofia di vita di Dowd-James Stewart : "La realtà? Oh, sì, sono trentacinque anni che ci combatto e sono lieto di affermare che ho risolto brillantemente il problema. Sfuggendola."
Epperò ne parlo appunto perchè mi sovviene che non ho un Pooka.
Sono andata a vedere su tutti i miei testi di fiabe e miti e, in realtà, scritto e concepito così come è nel film un Pooka non pare esistere: c'è Puck - quello di Shakespeare ma soprattutto i suoi amici preesistenti - c'è il Pouka irlandese, il Pwca gallese. Hanno forma di cavallo, di asino, di buffo pulcino o addirittura di aquila.
Ma soprattutto, nessuno di loro è solo una presenza protettrice e benevola: piuttosto, sono dispettosi, servizievoli ma quando pare a loro, e non poco ombrosi. Sono come quelli che noi chiamamo genericamente folletti, insomma, e non so da dove Mary Chase abbia tirato fuori il suo Pooka che assomiglia al Grande Gigante Gentile.
Però, da ovunque provenga direi che mi farebbe piacere se uno arrivasse da 'ste parti. Ho solo qualche dubbio sulla sua forma: secondo voi che animale potrebbe essere? Gatti e gufi sono esclusi per opposti motivi, ma tolti questi si accettano suggerimenti.
E, ah, se siete fra quei tutti che hanno visto il film ma non ricordano mai se Harvey si vede o no, la risposta è no.








http://cineforum.blogspot.com/2006/03/harvey_17.html

giovedì, dicembre 04, 2008

TIE' !



mi è stato donato un augurio carino e irriverente, che potete ammirare già operante sulle pareti del mio studio, pur in attesa di una cornice.

Per essere atea, sto mettendo insieme un pantheon d'eccezione - hanno perfino acceso una candela per me a betlemme, certi Ulivi hanno dolci pensieri - e non sembri che io ci scherzi su, chè ne apprezzo ogni singola presenza e soprattutto intenzione.

martedì, dicembre 02, 2008

CERTE NOTTI

pensavo di mandarlo solo alla Talpa , per competenza geografica e per ricambiare le sue immagini d'arte, ma è bello se lo vedete tutti. Una versione genovese rientra nei miei progetti futuri, sappiatelo e fateci su un pensierino.

sto un pochino meglio, sì.



http://www.youtube.com/watch?v=e6pbReG0Pbo&eurl=http://www.jacopofo.com/indonesia-alberi-sposi-matrimonio-nozze&feature=player_embedded

PAURA


Eccola di nuovo, ma non mi fa ciao.*
mi piglia all'improvviso, nel bel mezzo del mattino, quando il mondo comincia a pensare al panino di mezzogiorno, alla pausa. io cambio la consonante, e mi blocco lì come una scema, chè credevo di averla mandata via. lo credevo anche stanotte, che non si è buoni gufi se non si impara che le angosce notturne a volte basta un libro sciocco come "Le ricette di Chloe Zivago per l'amore e l'adulterio", chè tanto capirlo o no fa uguale, ma intanto la mente si distrae. e poi arriva il sorriso del KGgB che va a scuola e già non è più notte, ecco fatto.
Sarà che mi sa che i topi sono stati trovati anche da altri inquilini, chè il giardiniere sta potando via ogni cosa: e sarà che secondo me i giardinieri fanno la lotta di classe comprando le macchine più rumorose che c'è e usandole alle otto del mattino, giusto mezz'ora dopo che mi sono addormentata. Poi smette e poi ricomincia, è un lotta a distanza fra il mio sonno da recuperare e il suo reveiller le bourgeoise.
Cediamo tutti e due nello stesso momento, lui finisce di potare e io mi alzo, ma sarà il sonno che mi fa pigliare a tradimento da quel peso qui in mezzo, certo.
E allora lo scrivo qui, chè magari è un buon sistema per farlo andare via, sciò, fuori, come si faceva con le galline stupide che entravano in casa.
O magari con le paure di quel periodo là, che a sentire sbattere gran colpi che sembravano sulla porta, si urlava "La Digos!" e si scattava in piedi spaventati, pur se mai avevi fatto niente di più che possedere un disco di canzoni di lotta: ma poi, si scopriva, era un piccione che non riusciva più a uscire dalla cucina.
Paura-piccione, ti faccio una linguaccia, tiè.


*se non hanno fatto un remake, questo incipit è comprensibile solo dai cinquantenni: gli altri possono anche non farci caso, eran soltanto canzonette

lunedì, dicembre 01, 2008

COL CAVOLO!


Vero che sembra il RibollirDeiTini? E invece è il fantastico bagno fitoterapeutico, che abbiamo scoperto diventare - se fatto con cavolo rosso tritato - di un fantastico bordeaux che man mano sfuma nel blu. Il rischio di uscirne Puffi era concreto, ma io e l'uomobarbuto l'abbiamo affrontato coraggiosamente - soprattutto lui, che tutto il resto del Grande Puffo, a parte colore, coda e atavica saggezza, ce l'ha già - e ce lo siamo goduto. Chè, lungi dal sembrare brodo primordiale, il bagno nel cavolo è davvero piacevole: l'odore è leggermente solforoso all'inizio, ma di gran lunga meno che alle terme, e in ogni caso qualche goccia di olio essenziale a piacere lo elimina, e la consistenza è quella del Mar Morto, ma più morbida. Insomma, non sembra di stare in una minestra, anzi. La pelle ne esce bene, idratata al punto giusto; l'effetto disintossicante, è ovvio, non si può valutare, ma ci si fida. La nota dolente è stata la stessa di molti dei prodotti Lush, per esempio le balls coi brillantini. Perchè se nelle definizioni della Settimana Enigmistica trovate "il contrario di glabro" è lui, è l'uomobarbuto. Che, appunto, in passato aveva già avuto qualche difficoltà nelle docce della palestra, chè vai a spiegare che i brillantini erano il risultato di un bagno con la sua legittima moglie e non tentativi di omoseduzione ... Be', col cavolo non corre lo stesso rischio, ma sta di fatto che lasciati liberi, i pezzetti di cavolo rosso si sono sparsi ovunque fra il suo fitto vello, cammuffandosi da macchioline della pelle o nei. Gli ci sono volute due docce, dopo il bagno: che i lettori villosi, se ce n'è, lo sappiano. E' stata una bella esperienza, sissì, non vediamo l'ora di provare i miscugli con le carote, con la menta, con la limoncina...tutti chiusi in un bel sacchetto di tela, magari.

sabato, novembre 29, 2008

PETITE CHANSON DE GESTE


Sarò sciocca  e forse ingenua, ma secondo me una notizia come questa ne vale cento delle più pessime: chè a me il mare fa paura in assoluto, ma credo che ci voglia un gran coraggio per uscire fra onde di dieci metri per salvare delle persone, e proprio quelle persone di cui le massime autoritrà dello Stato stanno dicendo peste e corna da mesi, e che stanno cercando di far odiare da tutti. E uscire, e poi tornare in porto, e poi uscire di nuovo, che c'è un altro barcone. 
Altro che sciapò... io ho scritto a republikit palermo, che almeno gli facciano arrivare tutta l'ammirazione di cui sono capace. Fatelo anche voi, se vi pare: a me sembra il minimo.
 A volte il Paese che ha bisogno di eroi ne può essere orgoglioso.

SPOTPOST


se, come me, siete sempre stati poco attratti dal Giappone ma al tempo stesso incuriositi, andate a leggervi un parere freschissimo dell'Amicaritrovata, sul suo blog, con tanto di foto. Minimo, dà nanetti da raccontare alle cene, ma conoscendo l'Amicaritrovata e il suo generale entusiasmo per il mondo credo che, massimo, dia anche elementi di riflessione.

venerdì, novembre 28, 2008

PAGELLINA


Sempre da republikit: bravi tutti, ma macerata si becca il voto creatività e bolzano - come potrebbe essere altrimenti? - la serietà:

Macerata. Occupazione lampo del Rettorato e 'acquisto' cash dell'Università di Macerata da parte di due emissari della 'Fondazione Onda anomala', muniti di due valigette di finte banconote. E' l'ultima performance del Movimento No 133, che stamani (assente il rettore) ha occupato simbolicamente per un'ora gli uffici del Rettorato, srotolando dalla finestra uno striscione di otto metri con la scritta 'La pagate voi la vostra crisi, reddito per tutti - Onda anomala verso il 12 dicembre'.

Bolzano. Gli studenti di Bolzano hanno organizzato una forma alternativa di protesta e, approfittando dell'apertura del mercatino di Natale del capoluogo di provincia, verranno distribuiti 6000 volantini nella sola area del centro storico con tema la protesta studentesca, le motivazioni e gli obiettivi.

VIKEND POST

Le ha scoperte anche republikit e se n'erano già viste un po', chi le vuol vedere tutte le trova qui

Le mie preferite sono quelle con le mani in più

però questa con la mano femminile dell'ultramacho non è male:


e lo string cheese, avete visto che ignobile prodotto ? un formaggio - be'no, un cheese, che mica è la stessa cosa - che emula una banana! sfido che poi ti viene una mano da king kong...

COSì COM'E'


Un giorno aiutai una tipa a portare delle pentole. State attenti, che sembra un po' una favola africana.
Io uscivo da yoga, lei trascinava - letteralmente- quattro sacconi. "Vuoi una mano?" "Oh, grazie, non speravo più che qualcuno me lo chiedesse...." I quattro sacconi contenevano, appunto, pentole.
Pentole in pietra, bellissime. Non le portammo lontano, ma in due era comunque un'altra cosa.

A distanza di un annetto e attraverso giri improbabili che comprendono un contadino biologico molto ordinato - svizzero, potrebbe essere: porta tutto bel pulito, ben allineato, il bigliettino del conto che prenderebbe un "bravo! " dalla maestra - la mia fatica muscolare viene ripagata con consigli su come sfruttare al massimo le proprietà vitamiche e antiossidanti dei vegetali, inispecie ovviamente biologici.
Chè io ne so, di biologico, ma sulla pratica sono scarsina e mi limito a mangiare, preferibilmente crudo. E, soprattutto d'inverno, crudo è ben più difficile.
Così, la Tipa delle Pentole - lo so
, il nick non è carino ma immediatamente comprensibile - mi ha suggerito di fare centrifughe con ogni sorta di vegetali, come insalata e mela, pies. E fin lì, ok, magari ci potevo arrivare.
Poi mi ha insegnato a cuocere a vapore - tanto vapore caldissimo, la verdura dentro coperta, due o tre sbollentate e stop: così dovrebbe mantenere tutte le proprietà.
Poi mi ha detto che, sempre pies, se unisco una verdura tipo bietoline tagliate fini fini fini al riso quando è quasi cotto, loro si cuociono subito e il riso viene più buono. Ma mi ha anche detto che il miglio rinforza ben più del riso (ma questo lo sapevo) e il miglio fresco ancor più.
E, infine, mi ha dato i consigli "per osmosi": rideva anche lei, chè aveva paura la prendessi un po' in giro, ma mi ha detto che lei prova ogni sorta di impacchi con le verdure ridotte in poltiglia su viso e capelli. Prima fa le prove, e poi vede quelle che vanno meglio.
E, ha aggiunto, dopo le cure micidiali perchè non ti fai un bel bagno nel cavolo? Che i cavoli, tutti, abbiano proprietà fortemente depurative e risananti anche per contatto - venivano usati per asciugare le piaghe - è tesi sostenuta da millenni e da tutti i naturopati. Secondo la Tipa, io potrei tritare fine fine una grossa verza, buttarla nell'acqua del bagno molto calda e lasciare che là esprima tutta se stessa prima di buttarmici anch'io. E, già che ci sono, usare la polpa sparsa nell'acqua come uno scrub delicato.
E perchè no, dopotutto? Lush senza l'intervento di Lush, in fondo.
E senza, giurin giurella, mascheroni o formule rituali.
Vi farò sapere com'è andata, promesso.

giovedì, novembre 27, 2008

TAR-PATO IL POSTEGGIO!


L'Acquasola, per ora, ha vinto. Il Tar ha accolto il ricorso contro la costruzione del parcheggio, sostenuta anche con pernottamenti sotto le tende, soprattutto da Legambiente genovese in alleanza con Verdi e ambientalisti. Non che proprio ci ho voglia di raccontarvi l'intera storia, ma insomma è bello che almeno un parcheggio - per di più abbastanza inutile anche in una logica perversa - sia stato bloccato. Chè già oggi, solo perchè stavano asfaltando due pezzi di strada lontanissimi fra loro, c'erano due corrispondenti code lunghissime. C'ero dentro anch'io, sì - non succede spesso, ma oggi ero in macchina - ma ciò non mi impedisce di deprecare e detestare le quantità di auto in circolazione. Car sharing, bici, piste ciclabili e buone, vecchie soluzioni come le funicolari e gli ascensori sono senza dubbio migliori, e non richiedono di buttare all'aria parchi.
Banalità le mie, certo: ma per quanta gente non lo sono ancora, o per niente affatto?

MANIMAN...


E va bene, lasciatemela raccontare. Non vi sembri vanagloria, chè se posso essere un pochino giustamente orgogliosa del riconoscimento, il contesto è abbastanza assurdo da farlo passare in secondo piano.
Perchè io, lui, l'ho sempre difeso. Non l'ho sempre letto - ma non leggo sempre nessuno che scriva sui giornali, anzi - ma solo poche volte ho trovato sbagliato ciò che scrive. In mezzo a una spiccata aria di commiserazione, ero sempre l'unica a sostenere che è giustissimo occuparsi, e indignarsi quando è il caso, delle suonerie becere e fastidiose dei cellulari, della buona educazione dei funzionari pubblici, della mala educazione di conversazioni intime urlate ai quattro venti. O dei semafori che non funzionano come dovrebbero, o degli uffici in cui si sprecano stupidamente soldi pubblici e via andare di questo passo. Quasi tutti mi facevano notare, increduli e derisori quel tanto, che ci sono problemi più seri di cui occuparsi. Come no? Ma se c'è qualcuno che si occupa anche di questi non mi pare insensato, chè la vita quotidiana da poco non è.

Così, forse per una gratitudine che ha seguito misteriose vie, il commento di PieroOttone, incontrato sulle csale dall'uomobarbuto e da lui ragguagliato sul motivo della propria espressione bastonata, è stato il seguente: " Tua moglie me la ricovdo, è una che scrive bene. E , sì, c'è un'alta incidenza di questa malattia fra i giovnalisti che scrivono bene. E, pvopvio per quello, c' è un dio apposta per lovo."
Non credo al dio di Ottone come a nessun altro, ma se proprio mi venisse la tentazione di contare su qualcuno, un dio della buona scrittura non sarebbe male, no?

mercoledì, novembre 26, 2008

UN BIECO BOOOMERANG


Certo che sono anche, oltretutto, davvero idioti.
Chè non ci vuol molto a capire che negare le cure mediche a chi vive accanto a noi significa far correre maggiori rischi a tutti, e questo a prescindere da ogni considerazione di minima umanità. Ma pare che la Lega Nord non arrivi neanche fin lì e perciò ha presentato una legge per abolire le prestazioni sanitarie agli stranieri, in più con l'obbligo di denunciarli se non sono in regola.

Firmate l'appello dei Pediatri e diffondetelo, che qua tocca fare gli stopper in servizio permanente; e ci arrivate anche da Prospettiva Ranocchio che da lì io l'ho imparato.

lunedì, novembre 24, 2008

BELL'IDEA

Se vi piacciono le illusioni ottiche, le trasformazioni o anche solo l'arte figurativa, merita:

DOMENICA


Lavorato. Tanto. Stanca. Influenza. Amici arrivati con sacco di film assurdi e  libro atipicamente molto invogliante. Amici carini molto, cane perfino evitato  trappole per topi. Cane più attento del brother, che ieri non ha evitato trappole. Cane più attento di me quando pulisco pavimento, appiccico scopa su trappola, sempre la stessa. Sarà ora di togliere trappole, speriamo. E quasi ora di fare casetta di pandizenzero natalizia, altro dono di amica carina molto. Non proprio ora, però c'è albero già illuminato in casa qui intorno. 

Post telegrafico, nel caso vi chiedeste cosacazzo.  

sabato, novembre 22, 2008

SALDA LEGGEREZZA






Sabato di famiglia e amici, uno più bello dell'altro, con giri in vespa e godurie gastronomiche e discorsi intelligenti e risate
. Perciò rimane giusto il tempo per postare quest'albero, visto nelle sue belle, salde, ma anche aeree radici: come tutte le radici dovrebbero essere.

QUANDO LO STRANIERO ERA BIONDA


Be', gli spot erano costituiti da infermiere gentili e carine che venivano a portarmi il tè con i biscotti o cambiarmi la flebo, ma certo non glielo potevo dire che non s'interrompe un'emozione.  
Chè lo so che siete tutti pronti a prendermi in giro per le mie recensioni in tempo reale, ma il primo film della cineforumterapia inventata da ness e sponsorizzata dal gipunto era davvero avvincente: "Testimone d'accusa", tratto da una piece teatrale di Agata Christie e sceneggiato da Billy Wilder e Herry Kurnitz. Credo sia famoso, se non altro perchè ne hanno fatto un remake -  pare bruttarello - ma famoso per chi e quanti non lo so mai, quindi ne parlo come se l'avessimo visto solo io e l'uomobarbuto seduto lì sulla sedia a farmi compagnia. 

E' in bianco e nero, of course, con uno straordinario protagonista - Charles Laughton - e i due coprotagonisti che sono il bello per definizione Tyrone Power (che se lo guardi negli occhi, al di là del personaggio, capisci perchè gli è venuta fuori una figlia come Romina: belli sì, ma questo è tutto) e l'algidissima Marlene Dietrich. Bellissima anche lei, non si può negare, seben che le si veda una sola gamba per circa trenta secondi e in tutto il resto del film sia castigastissima in tailleur anni'50. 
Perchè, appunto, il film è del '52: ed è un bel giallo giudiziario con un buon dosaggio tra suspence e battute divertenti e spesso caustiche, una trama che regge anche se il finale, per noi smaliziati di mezzo secolo dopo, si capisce un po' prima del dovuto. Ma l'aspetto straordinario, per chi ha voglia di vedercelo, è il suo giocare in doppia e tripla battuta sui pregiudizi contro gli stranieri. La Dietrich è infatti la sposa tedesca di un inglese: si sono conosciuti nell'immediato dopoguerra in Germania dove lui era di stanza, lui l'ha sposata e portata via da un paese distrutto, dalla miseria e dall'abbruttimento. 
Lei è l'unica testimone a favore del marito in un caso di omicidio: solo lei, infatti, può testimoniare che lui era con lei. Entrambi dichiarano alla polizia di amarsi, e lei racconta perbene come e quando il marito era con lei all'ora in cui un' "anziana signora" (56 anni, n.d.r.) che il marito frequentava da un po' "per farle compagnia, era una persona molto sola" è stata uccisa. 
L'avvocato che deve difendere Tyrone Power, nel sentire che la moglie dell'accusato è straniera, ordina al suo assistente di preparare i sali, di tenere a portata di mano una poltrona, di non scandalizzarsi o spaventarsi di fronte a scene emotive. E viene interrotto in queste raccomandazioni dalla Dietrich in persona, che appare sulla porta in tutta la sua fredda compostezza. Primo luogo comune messo in ridicolo, tanto più che quando lei se ne va, dopo aver seminato abilmente dubbi sul suo amore per il marito senza tuttavia affermare nulla di preciso, è l'avvocato a lasciarsi andare a un crisi di nervi. 
Nel colloquio, però, la Dietrich ha fatto in tempo a sottolineare come la polizia non abbia creduto alla sua testimonianza: "forse l'ho detto nel modo sbagliato, forse è perchè sono straniera." E anche allo spettatore appare evidente che una sana ragazzona inglese, magari con la faccia un po' equina e i sentimenti un po' più in evidenza, avrebbe ricevuto migliore accoglienza della raffinata e composta bionda tedesca. 
Da quel momento, tutto si gioca su quest'elemento, che la trama sfrutta abilmente: anche se il film è del '52 non mi par bello lo stesso raccontare trama e finale, ma la sostanza è che il pregiudizio contro gli stranieri (e ancora più contro le mogli straniere che, come fa notare l'infermiera, vengono qui a portare via gli uomini alle ragazze inglesi, come se ce ne fossero poche!) viene abilmente sfruttato proprio per condizionare la "sana e patriottica" mentalità autoctona. La straniera è la fonte di ogni guaio, o almeno così appare, e la sua freddezza è l'elemento che più gioca a suo sfavore.  Ma infine, quando pur viene rivelato il gioco e avvocato e spettatore non possono che ammirare la donna anche in virtù di quella stessa odiosa freddezza e capacità di sfruttare l'ingenuità umana, ecco che che è lei a rivelarsi non meno ingenua e tutt'altro che fredda: sconvolgendo così, una volta di più, i pregiudizi.  E con la piena assoluzione nella battuta finale. 
Ecco, non c'è bisogno di aggiungere nessun pistolotto su quanto ci sarebbe bisogno anche ora di film come questi, ma chissà se poi sono io a voler pensare che a volte i messaggi sottili rodono dentro di più di quelli smaccati (bel dibattito, se volete). Ma, insomma, la cineforumterapia ha dato un buon risultato, e questo è ciò che conta.  

Tra parentesi, nessuno dei temuti effetti negativi si è finora verificato, come appare ovvio dal fatto che ho scritto il post.  

venerdì, novembre 21, 2008

L'ALBERO DI OGGI



Così, solo per quel suo giallo luminoso lassù.

REXIST TO EXIST


Pare che si chiami "sindrome di Munchausen" quella in cui uno provoca casini per poi avere il gusto e il merito di risolverli. Mi sembra ingiusto, o perlomeno dovrebbe esserci anche una contrapposta "dote di Munchausen", che prevede il riuscire a non precipitare tenendosi su per il bavero della giacca. E' quello che mi è toccato fare in questi giorni, ma a dire il vero non l'ho fatto da sola - anche se la sensazione di star sospesi finchè la legge di gravità non se ne accorge è forte. Mi sono state dette, e dimostrate con coccole reali, telefoniche e scritte, tutta una serie di frasi geniali che mi hanno aiutato a riacchiappare il bavero, momentaneamente sfuggito dalle dita: una è il titolo di questo post, e sta nel nuovo blog dell'Amicaritrovata. Certo, la si è vista anche qua, ma quale momento migliore di adesso per ricordarmela? Altre sarebbero lunghe da citare o incomprensibili senza l'episodio ad esse collegato, ma va menzionato almeno il brother. Il quale mi ha fatto un'utilissima divulgazia medica al cellulare, esortandomi a riorganizzare qupì una vita normale e anzi più divertente e varia possibile, e così ha concluso: "Se fai il finto morto e poi muori, sei morto prima del tuo tempo; se invece non muori hai buttato via un anno." Geniale.
E dato sì che una vita più varia rientrava fra i miei progetti anche del "prima" la sfida mi pare affascinante, anche se la si dovrà conciliare con doveri tipici e atipici: e ci si prova, neh?

martedì, novembre 18, 2008

FANGO DA FONTE FANGOSA


Pomeriggio in autogestione nella scuola del KGgB, un bravo prof di inglese si occupa, a nostro vantaggio, di poesia e ribellione. Mi piacerebbe intervenire, qua e là, ma questa voce più che rauca mi penalizza, e non posso aggiungere neppure un paio di nanetti di quelli che piacciono a me. Ma, com'è ovvio, sono lì soprattutto per ascoltare e quindi non me la prendo più tanto, è già bello sentir parlare di poeti e di storia, di miserie e rivolte, in modo informale e appassionato come piace a me.
E, così senza tanto parere, il prof butta lì "England in 1819" di Percy Bysshe Shelley - peraltro sottolineando che la scrisse quando era, più o meno in esilio, in Italia: chè in patria avrebbe avuto i suoi guai.
S
e è già bella l'invettiva contro il re e la sua genìa, è il pezzo centrale che colpisce: anche a voi ricorda qualcosa?

An old, mad, blind, despised, and dying king,--
Princes, the dregs of their dull race, who flow
Through public scorn,--mud from a muddy spring,--
Rulers who neither see, nor feel, nor know,
But leech-like to their fainting country cling,
Till they drop, blind in blood, without a blow,--
A people starved and stabbed in the untilled field,--
An army, which liberticide and prey
Makes as a two-edged sword to all who wield,--
Golden and sanguine laws which tempt and slay;
Religion Christless, Godless--a book sealed;
A Senate,--Time's worst statute unrepealed,--
Are graves, from which a glorious Phantom may
Burst, to illumine our tempestous day.



se qualcuno vuole aggiungere una traduzione, gliene sarò grata: io ho controllato quella scelta oggi in autogestione con l'unica onlain e le ho trovate parzialmente diverse. il senso non cambia e quella sul web non mi sembra azzeccata - oltre a mancare degli ultimi versi - ma non so così bene l'inglese da sbilanciarmi e sono andata in palla. qualcuno rimedia?

Due giorni dopo, eccola arrivata da kiri, la trovate anche nei commenti ma è più comodo leggerla qui. grazie, kiri!

Un re vecchio, pazzo, cieco, disprezzato, morente
Principi, la feccia della loro razza ottusa, che fuggono
Nel pubblico ludibrio – fango dalla loro fonte fangosa
Governanti che non vedono, non sentono, non sanno
Ma si aggrappano come sanguisughe al loro paese esangue
Finché cadono, accecati nel sangue, senza un colpo
Un popolo affamato e ferito in un campo lasciato incolto
Un esercito, che uccide la libertà e devasta
È come una spada affilata per coloro che la brandiscono
Leggi dorate e sanguinose che tentano e uccidono
Religione senza Cristo, senza Dio – un libro sigillato
Un Senato –il peggiore irrevocato statuto del mondo –
Sono tombe, da cui un glorioso fantasma potrebbe
Esplodere, per illuminare il nostro giorno tempestoso

lunedì, novembre 17, 2008

ONDA SU ONDA


L'Amicodelcuore segnala una pregevole opera degli studenti universitari
Cliccate sui link - in particolare quello al "sito gemello" - per divertirvi (be', la Settimana Enigmistica le chiamerebbe "Risate a denti stretti", ma l'ironia è tanta) e per aggionarvi, nel caso vi foste persi qualcosa.

METTI, UN GIORNO DI SOLE


Una giornata di sole fra molo e scogli, quel paio d'ore che in tutta la nostra vita saremo riusciti a strappare sì e no quattro volte a incombenze e doveri veri e immaginari. Bambini che giocano in canottiera e mutandine, la vecchietta in maglietta e costume, la barca che passa e dà un passaggio a due ragazze purchè accettino di bagnarsi i piedi. Un bimbo così piccolo che un piccolissimo calzino sarebbe più adatto del piccolissimo cappello che lo copre quasi fino al naso. Due ragazzi che scopano, nella spiaggetta più riparata, dietro altri scogli. O almeno così pare a uno sguardo frettoloso, chè subito pudicamente ce ne torniamo nella zona famiglie: così invece non fanno i bambini in canottiera, che vanno e vengono dalla spiaggetta, non si capisce se per malizia o se per la completa assenza della stessa. E poi arrivano un ragazzo nero - americano, pare - con una ragazza italiana vestita come se stesse per andare in discoteca, e pranzano sul muretto con cibi comprati al basko. e arriva l'amica della vecchia in maglietta, e due amiche per conto loro con i cani, che discutono pregi e difetti di "Santa", signora mia, è bellissima ma..., accidenti, il difetto non l'ho capito, si è alzato un po' di vento a portarsi via le parole. Ce ne andiamo anche noi, in un tramonto color ocra e oro. E ce ne fottiamo di trarne una morale, del resto troppo facile, neh?

STORMIR DI GENTE


Una volta avevo scritto una cosa - be', se volete una definizione era un romanzo per ragazzi - che era poi tornata indietro da un paio di posti con le classiche letterine di rifiuto con cui non so più che autore si tappezzava la stanza. Ma a me piaceva abbastanza, perchè in quella cosa lì gli alberi parlavano e raccontavano se stessi e il mondo dal loro punto di vista di alberi: immagino sia esattamente per quello che me lo hanno rimandato indietro, ma continuo a pensare che era una bella cosa da scrivere, e pazienza se forse non lo era da leggere.

Che per me gli alberi, da tutta la vita, sono presenze vere, non accessorie: sono "gente". E poi ci sono, naturalmente, tutta una serie di metafore positive sugli alberi - e l'Amicaritrovata ne ha coniato una fantastica, con dentro una putenza come la sequoia - che non possono che farmi bene. Così ho pensato che in questo periodo, quando scrivere mi diventa magari difficile, potrei postare foto di alberi, mie o altrui.
E comincio con un involontario ma bel confronto della stessa Amicaritrovata: la prima è la foresta di bamboo a Sagano, Kioto, la seconda l'entroterra di Ponente.

domenica, novembre 16, 2008

PAROLE SANTE


Dire le cose giuste è quasi sempre difficile. Dire le cose giuste nel modo giusto è essere intelligenti. Dire le cose giuste nel modo giusto, ma nel momento "sbagliato" è avere coraggio.
Questo fa Ascanio Celestini, e io ho sempre ammirato quel particolare tipo di coraggio: quello di chi, da solo su un palco, non ha paura di dire - oggi - "la rivoluzione non è un pranzo di gala". Riuscendo a dirlo senza retorica e senza sciocchi rimpianti, con quel tanto di ironia e amarezza che fanno sì che il colpo arrivi a fondo, dove deve arrivare. A ricordarci che il momento è brutto e forse peggio, ma che ci siamo: anche se siamo in teatro e non in piazza, come ha detto lui stesso ascanio.
Raccontare lo spettacolo è ovviamente impossibile: le storie di celestini sfiorano il surreale e rimangono in bilico sull'assurdo finchè non tornano bruscamente a terra e lui, con i suoi piedi tenuti storti e il suo pizzetto sempre più strambo, è bravissimo ad affidare tutto alla voce, al racconto.
Immobile dietro il leggio, con quell'uso fantastico della ripetizione, del tormentone, degli incisi a cui riesce a dare l'esatto valore, a me fa sempre venire in mente un personaggio medioevale: un menestrello fra i più sfigati, che come apre bocca conquista l'intera corte.
E che infine, sorridendo appena, si avvia verso l'uscita ripetendo che il re è nudo e la tigre è di carta: e al suo passaggio molti nascondono il piatto di lenticchie dietro la schiena.

sabato, novembre 15, 2008

ORPO...


Ho fatto la mia, e scusate se anche questa volta sono un po' monotematica. Ma fatto sta che mi ha telefonato la dottoressa per farmi scegliere la gradevole cura - sì, quella che immaginate, of course, in cui ci sono più cocktails possibili - e mi ha detto che il tempo di somministrazione si misura in ore. Mai più l'avrei pensato, e una sola domanda mi è venuta alle labbra:"Ma si può leggere?" La tipa è rimasta tanto sconcertata che ho dovuto spiegarle il senso della question: sa, i libri, quelle cose lì. Quando ha capito è scoppiata a ridere, ma certo che si può. Solo dopo aver messo giù il telefono mi sono venute in mente le domande peggiori e forse più classiche, ma ormai era andata. Immagino di aver aggiunto un'altra figura da alieno alla mia collezione.

E, in ogni caso, la Nessie ha avuto un'idea migliore: quella del cineforum privato, come quelli che l'amicae. si faceva nel suo lavoro solingo. ma io solinga non sarò, mi si dice con mio grande conforto, però il mio povero accompagnatore dovrà sorbirsi i miei gusti perversi in fatto di cinema: commedie anni'40, film in costume tratti dai classici (Jane Austen è il top, ma li ho visti tutti), qualche punta di demenziale, e il comico quando fa ridere davvero. Senza escludere un po' di trash, ma a vedere quello non riesco mai a convincere nessuno - "Donne amazzoni sulla luna"giace da anni lì sullo scaffale. Insomma, si aspettano proposte e prestiti, direi. e in cambio avrete piccole recensioni, se riesco.

venerdì, novembre 14, 2008

MONSONI E DEGRADO


Anche se fossi dell'umore, avevo già smesso nel Prima di commentare l'incommentabile , e francamente ora non ho voglia di altre tristezze da voltastomaco.
Però, siccome non si può parlare sempre della stessa cosa, dopo i topi la Natura ha offerto un altro diversivo a questo blog: mentre io e l'uomobarbuto stavamo qui bel belli nel mio studio silenzioso, come una coppia vittoriana che lui legge e lei si dedica alla corrispondenza, un rombo cupo ha rotto il silenzio.
E ci sarebbe da chiedersi perchè l'abbiamo riconosciuto subito come rumor di frana, noi e i vicini, visto che credo che pochi di noi abbiano mai sentito una frana, ma fatto sta che avevamo ragione. La collina di fronte, brooumm, si è sgretolata via di tutto un pezzo per la pioggia di questi giorni: e tutti noi lì a guardare, e a tirare un sospiro di sollievo perchè non era il nostro tetto.
Sempre più, questi "quartieri alti" assomigliano ai rioni di cui denunciavo i problemi quando facevo il collaboratore di cronaca minuta: "Via hamelin invasa dai topi", "Crollano massi in via franetti".
Poi, vista di giorno, la frana non sembra neppure granchè -nè risultano interventi in proposito, devo dire - ma se io fossi nella case sulla collina tanto tranquillo non sarei.

Però tanto tranquilla non sono neanche così, perciò chi sono io per giudicare? Il verdetto di possibile cura si precisa sempre di più, e dato sì che piacevole non è le lacrime scorrono abbundanti e vengono interrotte dal benedetto umorismo macabro (ma anche da abbracci, o poesie o dolcezze).
Gli amici, in compenso, ormai non si contano più: sono ben due le amiche ritrovate dopo anni di silenzio reciproco, ed entrambe preziose. Il topopalla manda commenti genialmente nonsense e quiz che occupano la mente, la talpa belle immagini di mostre (il palloncino dice di più di mille parole, sì) e gidibì mi lascia libri aperti a canzoni importanti e commenti una volta tanto senza ironia; e poi c'è la polemica su tolkien, e aleks, e l'amicae. e compagnamber che si preoccupano di fare commenti intelligenti: bacchettate, ragazze, non riuscireste a esere stupide neanche volendo. Ecco, non so, forse è noioso, per chi legge, ogni volta questo elenco: ma non ho altro modo per dirvi che vi voglio un sacco di bene. e che la collina frani pure, se deve, voi siete ben più importanti

lunedì, novembre 10, 2008

GRIFONDORO


Se il Bastardo è uno, è un Occulto. Una roba da Harry Potter, insomma, e già mi era venuto in mente sul post dell'amicae. che col cavolo abbiamo come patronus la Fata Smemorina, anche se sembrerebbe di sì: la nostra è Hermione. Hermione un po' supponente, un po' secchiona, un po' tutto quello che volete, ma ben tosta, neh? e che ragiona, ma non solo con la testa.

La mia "stranezza", di cui io non ho mai capito nè origine nè connotati ("strana, io? perchè?" e mi guardano come se fossi strana..) viene fuori anche ora, vien fuori perfino qui, da dati che non concordano ed esami che non esamano: e pazienza se magari è peggio, almeno so di essere ancora io.
Ma non proprio di ciò volevo parlare, anche se l'idea di scovare l'Expelliamus giusto mi affascina: però sto tirando in lungo per non scrivere un post lacrimevole.

Perchè io sono - ero - una Figlia di Mezzo: e se il più grande e il più piccolo dei figli ci hanno i loro problemi non da poco, i Figli di Mezzo sono una categoria che peggio non si può. Anche nelle storie di Topolino, infatti, è Paperino a beccarsi tutte le sfighe: "zio paperone è troppo vecchio, quiquoqua sono troppo giovani, vieni tu, papero: tocca a te buttarti dalla rupe/saltar nel pentolone/farti spiumare/eccetera eccetera." Ma non è che uno si lamenti per le sfighe, in fondo: è che cresce convinto di essere invisibile, salvo materializzarsi quando c'è bisogno un capro o una cavia.

Per la maggior parte del tempo, nisba: se impara una poesia a memoria e il più piccolo ne sa due versi in croce, il prodigio è il più piccolo; se ce la mette tutta a fare un lavoro difficile, il più grande l'avrà sicuramente fatto meglio di lui. Non insisto sul concetto: forse sembra assurdo a chi Figlio di Mezzo non è, ma è nel destino dei numeri più ancora che nella (mancanza di) pedagogia.

E non è una sensazione che uno riesca a togliersi mai del tutto, e su quella poi si stratificano altri difetti, ubbìe, mancanze, rabbie, orgogli.
Così, la mia paura di restare sola, di trovarmi sotto il mantello dell'invisibilità senza aver deciso di indossarlo, ha radici ben lontane e ormai incarognite, difficili da scalzare.
Però, se qualcosa può riuscirci, è la sfilza di commenti che avete lasciato al mio post precedente: vorrei rispondere ad ognuno di voi, alla compagnamber che dimostra coraggio e intelligenza, all'anonimo che mi incuriosisce ( e va bene così), al pastore che le parole non mi sono troppe nè ora nè mai, alla gìa che posso dirle solo grazie chè la riluttanza nordica la so anch'io, alla burbera giuli che fa il tifo e alla tenera sire che mi legge da lontano, alla talpa che eccheccazzo, alla simona (sei tu?) che mi fa coraggio, alla figlia lombarda e a quella che trova una magnifica foto, alla casa sul monte, ai macelli e anche al vicolio ancora intero.

E poi ci sono gli altri amici, naturalmente. E sono tanti, sono intelligenti e mi dicono cose bellissime ("la malattia è un condizione che può fare un bene incredibile") e mi accompagnano in clinica, e mi scrivono cazzate per farmi ridere, e mi chiamano e richiamano anche alle ore più improbabili.
A tutti vorrei dire anche più di così, perchè d'ora in poi le mie giornate saranno una scianca tra le cose positive e quelle negative, e quelle positive sono soprattutto queste, compreso - ma fa perfino stupido dirlo, per chi lo conosce - l'uomo barbuto che ha addirittura stravolto i suoi orari kantiani (!) per me, e il mio fratellino che so quanto è dura per lui.
E ancora l'elenco non è completo, nè ve lo faccio tutto:
ma svegliarsi al mattino sapendo che ci sarete, così, semplicemente ci sarete senza obbligo di essere profondi, intelligenti, confortanti o null'altro, è già un buon motivo per svegliarsi.
M
a sappiate che per una Figlia di Mezzo tutto ciò è incredibile. è grandioso. è strabiliante. è un pezzo - grandissimo - dell' incantesimo giusto.