domenica, novembre 16, 2008

PAROLE SANTE


Dire le cose giuste è quasi sempre difficile. Dire le cose giuste nel modo giusto è essere intelligenti. Dire le cose giuste nel modo giusto, ma nel momento "sbagliato" è avere coraggio.
Questo fa Ascanio Celestini, e io ho sempre ammirato quel particolare tipo di coraggio: quello di chi, da solo su un palco, non ha paura di dire - oggi - "la rivoluzione non è un pranzo di gala". Riuscendo a dirlo senza retorica e senza sciocchi rimpianti, con quel tanto di ironia e amarezza che fanno sì che il colpo arrivi a fondo, dove deve arrivare. A ricordarci che il momento è brutto e forse peggio, ma che ci siamo: anche se siamo in teatro e non in piazza, come ha detto lui stesso ascanio.
Raccontare lo spettacolo è ovviamente impossibile: le storie di celestini sfiorano il surreale e rimangono in bilico sull'assurdo finchè non tornano bruscamente a terra e lui, con i suoi piedi tenuti storti e il suo pizzetto sempre più strambo, è bravissimo ad affidare tutto alla voce, al racconto.
Immobile dietro il leggio, con quell'uso fantastico della ripetizione, del tormentone, degli incisi a cui riesce a dare l'esatto valore, a me fa sempre venire in mente un personaggio medioevale: un menestrello fra i più sfigati, che come apre bocca conquista l'intera corte.
E che infine, sorridendo appena, si avvia verso l'uscita ripetendo che il re è nudo e la tigre è di carta: e al suo passaggio molti nascondono il piatto di lenticchie dietro la schiena.

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