lunedì, novembre 17, 2008
METTI, UN GIORNO DI SOLE
Una giornata di sole fra molo e scogli, quel paio d'ore che in tutta la nostra vita saremo riusciti a strappare sì e no quattro volte a incombenze e doveri veri e immaginari. Bambini che giocano in canottiera e mutandine, la vecchietta in maglietta e costume, la barca che passa e dà un passaggio a due ragazze purchè accettino di bagnarsi i piedi. Un bimbo così piccolo che un piccolissimo calzino sarebbe più adatto del piccolissimo cappello che lo copre quasi fino al naso. Due ragazzi che scopano, nella spiaggetta più riparata, dietro altri scogli. O almeno così pare a uno sguardo frettoloso, chè subito pudicamente ce ne torniamo nella zona famiglie: così invece non fanno i bambini in canottiera, che vanno e vengono dalla spiaggetta, non si capisce se per malizia o se per la completa assenza della stessa. E poi arrivano un ragazzo nero - americano, pare - con una ragazza italiana vestita come se stesse per andare in discoteca, e pranzano sul muretto con cibi comprati al basko. e arriva l'amica della vecchia in maglietta, e due amiche per conto loro con i cani, che discutono pregi e difetti di "Santa", signora mia, è bellissima ma..., accidenti, il difetto non l'ho capito, si è alzato un po' di vento a portarsi via le parole. Ce ne andiamo anche noi, in un tramonto color ocra e oro. E ce ne fottiamo di trarne una morale, del resto troppo facile, neh?
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1 commento:
Senti, questa cosa è rimasta senza commenti. E del resto, come si commentano le sintesi? E le sintesi delle sintesi? E perchè aggiungere un commento ad una cosa che è perfetta, da sola? Per dirti che non sei sola, mai. E tientelo per detto
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