giovedì, luglio 30, 2009

ATTENTI, AMICI!

Le distorsioni spazio temporali si sono esplicate nonchè estrinsecate nel fatto che oggi è prima di ieri, per Blogger.
Perciò il post del cineforum - lungamente e ansiosamente atteso, no? - lo trovate non qui sotto, ma dopo quello che avete già letto ieri.
Fate finta di niente, non dategli soddisfazione a quel Crono là, burlone.
E votate.

mercoledì, luglio 29, 2009

VILE ATTENTATO FASSISTA



Perchè, se non ci rubano le bici e non ci tirano le bottiglie ci organizzano un bel blekaut proprio mentre stiamo scrivendo "Ottobre". Non un Ottobre qualsiasi, no, che l'hanno capito subito che si parlava di quell'ottobre là, proprio quello del '17, nel film di Ejzenstejn.
Che io non ho mai visto, in verità, e perciò lo stavo inserendo nel programmino tutto ben fatto del cineforum estivo chez nous: ma il perfido boicottaggio mi ha impedito di finire il post, che arriverà perciò probabilmente domani.
E vabbe', dài, le proposte non sono tutte come Ottobre...

martedì, luglio 28, 2009

IL CINE, IL CINE!


Siamo infine riusciti, qui al barrio alto, a fare un elenco di film per il cineforum.
Lo metto qui e si può votare, nei commenti o per mail (la mia mail la trovate nel profilo, chi non ce l'ha), come vi piace di più.
Le avvertenze sono: che i nostri mezzi tennici sono un po' carenti, niente plasmon o megaschermi, però volendo l'aria condizionata, e un divano che ci si può quasi sdraiare finchè ci si sta. E anche una cicletta se volete intanto smaltire. Poi ci possiamo avere: i poppi corni, gli squizziosi siroppi, i dolcettini, la pizza da chiamare e la cena proteica da scongelare, nel caso. Per arrivare, se ci si accorda con l'uomobarbuto si arriva più comodi.

I film sono divisi in

Classiconi:

* Via col vento - Clark Gable eccetera: dura un sacco, ma è vedere
*
Ottobre - Ejzenstein, del '28: l'Armata Rossa quella vera, il rinnegato Kerenskji, Lenin e la Rivoluzione. Io non l'ho mai visto, ma lo dicono genialissimo oltre che storico.
*Morte di un commesso viaggiatore - di Arthur Miller con Dustin Hoffman, che allegro non è, ma il Dustin qui lo dicono bravo assai
*
Le vacanze di Monsieur Hulot - con lo straordinario Jacques Tati: stralunato e poetico, ma se non lo votate me lo vedo anche da me.
* A qualcuno piace caldo: qui c'è chi lo rivedrebbe per la ventesima volta. però c'è il nuovo giocogioco di guardare se si vede che Marilyn era incinta.

Introvabili.
*Tamara la figlia della steppa- 1944 - film
americano in onore dei sovietici - rarità!!!! *Donne amazzoni sulla luna - dopo che mi si prende in giro per anni, si scopre che questo film è un cult. Nel frattempo me lo sono dimenticato del tutto.
* Ai confini della realtà - la serie televisiva diventata un classico della fantascienza, a episodi dosabili.
*Monty Python's Flying Circus
, il cofanetto della la trasmissione della Bbc, ma anche tutti i film, se volete. Quando c'è bisogno di ridere.


Politici

*Vogliamo anche le rose - "film verità" sugli anni del femminismo. Mi piacerebbe
molto vederlo con una nutrita rappresentanza femminile di comune-ty e non solo, magari anche a settembre.

Altro sparso

*Hi, mom - di Brian De Palma con Robert de Niro, del 1970 *Elizabeth - di questo ne sapete più di me, sicuro
*Il treno per Darjeeeling
- un cinico tipo Funeral Party, mi dicono.

*La parola ai giurati - uno splendido Henry Fonda degli anni '50
*Arizona Junior - dei f.lli Cohen, con Nicolas Cage.
*Non tutti hanno la fortuna di avere genitori comunisti - una di quelle deliziose robe francesi, la vita dei compagni negli anni '50.

*Eduardo de Filippo, che me mi piace assai, non tutto ma tanto.

Il cineforum sarà mercoledì sera (ma marte o giove, se si preferisce, van bene uguale) e chi c'è c'è chi non c'è non c'è, però conoscendo i possibili utenti manderò una niùmela per ricordarlo, col titolo del film della settimana.
Naturalmente si possono fare proposte aggiuntive o alternative.
Se votate i titoli con voti da 1 a 10, poi il KGgB ci fa una delle sue belle robe matematiche e stabilisce l'ordine in cui vederli.


A questo punto... VOTATE, VOTATE, VOTATE!

venerdì, luglio 24, 2009

ENNESIMA MALEFATTA DEL NANO




La vignetta è di Disegni per la Lipu, la trovate anche su facciabuco con l'invito a diffonderla il più possibile; la notizia è una proposta di legge vergognosa, talmente vergognosa da indurre - pare - chi se l'era così furbamente inventata (il senatore Orsi, appunto) a una retromarcia. Fra i testimonial contro c'è anche gente che non ci piace, ma forse proprio loro sono il segnale di quanto fosse becera - e non è detto che le modifiche la rendano accettabile - l'ennesima pensata della banda del buco.

giovedì, luglio 23, 2009

PAROLE PER DIRLO



Ancora un post serio, ma questa volta breve. Perchè della fiaccolata va detto, come andrebbe detto di ogni cosa politica che facciamo, chè anche questa è resistenza. Di per sè e all'oscuramento delle notizie: ma questa cosa qui la rimando a un altro post, sennò col cavolo che questo è breve.
Perchè una cosa, secondo me, c'è da dire, oltre all'importanza di salvaguardare la memoria dei fatti, la memoria delle ingiustizie. Oltre all'insistere nel chiedere che ci sia Verità e Giustizia, pur sapendo che nel nostro paese questa è un'utopia: ma nel continuare a chiederle è la nostra salvezza.
E allora, oltre a ciò, mi piace sottolineare ciò che ha detto davanti ai cancelli della Diaz/Pertini,il giornalista del Resto del Carlino Lorenzo Guadagnucci dopo aver ricordato di essere uscito dagli stessi cancelli, in quella notte del 2001, "con i piedi in avanti".
Ha detto parole che sono apparse forse un po' ingenue, ma a che a me sembrano importantissime: "Noi non ci vergogniamo - ha detto - noi possiamo tenere alta la testa di fronte alla nostra coscienza sapendo che abbiamo fatto e stiamo facendo il possibile." Poi ha aggiunto che gli "altri", quelli che stavano dall'altra parte, non possono farlo, e su questo siamo meno d'accordo con lui: da che mondo è mondo, i torturatori non hanno coscienze che li tormentano.

Ecco, sono comunque parole semplici, ma sono finalmente parole positive: mettono in risalto ciò che siamo, che abbiamo fatto, che abbiamo ottenuto almeno di fronte a noi stessi. Mettono l'accento sul "sentirsi a posto" invece che sul deprecare, lamentarsi, arrabbiarsi, intristirsi, indignarsi. Ovvio che tutto questo c'è, ed è un passaggio necessario per sentirci a posto: ma se ci ricordiamo ogni tanto che siamo nel giusto e che lottiamo anche per stare bene con noi stessi male non ci fa.
Anzi, io credo che ne avremmo tanto bisogno, di vedere e sapere e dirci l'uno con l'altro cosa stiamo facendo, che sia una fiaccolata o l'autoproduzione del pane: bisognerebbe raccontarlo sempre sui blog, per mail, di persona. Far sapere che spesso ci divertiamo anche
- e non sembri irriverente chè questa volta ovviamente no. Che ci piace comunque quello che facciamo. Che facciamo, soprattutto. Farlo sapere a chi non c'è, senza vanterie nè esagerazioni, ma con tranquilla, ferma, coerenza.

mercoledì, luglio 22, 2009

DI CORAGGIO E CONFUSIONE

Ah-ah, ora è dopocena e non è neanche giovedì. se avete cominciato a leggere da qui, andate al post precedente e tenete conto della rettifica, che io ho appreso con piacere.


Così adesso posso raccontare questo nanetto quale contributo al dibattito.

A un recente presidio, e non dirò quale perchè è ora che si torni a un po' di sana vigilanza, mi è capitato di trovarmi davanti a una macchina che voleva passare, a dispetto della manifestazione. Mi sono girata e, ecco, ero al centro della strada, in primissima fila davanti a un tipo isterico che, motore acceso, voleva passare a tutti i costi. Il tipo è risalito in macchina mentre io mi accorgevo di essere lì, mi ha guardato di brutto come a dire "togliti". E ha accelerato. Io sono rimasta lì.
Be', non avevo sacchetti e lui non era un blindato, così non stavo facendo un figurone, ero solo incazzata. Che se c'è una cosa che mi dà sui nervi è la prepotenza, la protervia, e ho reagito istintivamente. Gli ho anche detto "ammazzami!", ma data sì la mia scarsità di voce di questo periodo non ho proprio ottenuto un effetto di sfida, perchè lui ha detto "Eh?" e mi è toccato ripeterglielo. Il che ha sciupato un po' il tutto, ma non il mio incazzo, anzi. Poi, ovvio, è arrivato qualche compagno a dirmi " ma dài, ma vabbe', vieni via, facciamolo passare...." e mi sono fatta un pochino pregare, giusto per tenere fermo il becero ancora un po'. Il clou del nanetto è quell'accelerata, già. Non era intelligente star lì, era una stupida sfida, anche se non molto rischiosa: ma in quel'attimo ho pensato che ormai potevo anche permettermi quel rischio. Cinque anni fa non l'avrei fatto, trent'anni fa l'avrei fatto anche un po' di più.

Così, capisco la posizione dell'amicae. :ma noto, come prima cosa, che almeno un po' di menefreghismo autodistruttivo ci vuole, per quel tipo di coraggio. Chiamamolo conflitto con il mondo, chiamamolo mancanza o diminuzione del senso di responsabilità o delle responsabilità stesse, chiamiamolo motivazioni interne quali che siano: ma un papà di figli piccoli, per esempio, io credo che difficilmente si sarebbe trovato al posto di Carlo Giuliani, e fors'anche al mio.

A riprova, il gipunto dice che quel venerdì di G8 non c'era: per scelta, per non offrire pretesti, per non fare da esca alle provocazioni. Il gipunto era uno dei tanti che quel giorno avevano scelto, come me, di non andare per precise, e sensate, motivazioni politiche. Si era però ormai in troppi perchè l'organizzazione potesse funzionare sui distinguo.

Parentesi: secondo me, si era in troppi perchè qualsiasi organizzazione che non avesse una rigida disciplina - qual è per definizione, Il Movimento - potesse funzionare. Non difendo Agnoletto e tantomeno Casarino su cui ho più seri dubbi, ma ritenerli responsabili di quanto è successo mi pare una vergogna storica, un cedere alle subdole insinuazioni di chi in questo modo è riuscito a far passare una logica di automartellamento sui coglioni che anche da lì ha avuto inizio. Non ci sta, nella logica di nessuna formazione "a sinistra" che di fronte alle cariche della polizia si consideri responsabile chi ha organizzato la manifestazione. Fine parentesi.

Allora, sicuramente non era la scelta più intelligente essere in corteo il venerdì, anche se di fronte al casino che man mano prendeva forma, credo che non ci fu uno di noi che non pensasse di avere sbagliato, che bisognava invece essere lì, in mezzo al casino. Per pura solidarietà e testimonianza e rabbia, e non per intelligenza politica.
Però, ecco, non c'eravamo: e allora, forse è questa anche l'intelligenza che serve. I distinguo a monte, lo spirito critico, la voglia di fare i distinguo e di ragionarci su. E non dò torto alla Nessie, quindi. Anzi.


Sempre allo stesso presidio di cui sopra, quando sono arrivata c'erano i fumogeni colorati, i centri sociali con il casco, la polizia di fronte: qualcuno diceva che la polizia era anche tutta più in giù, in assetto antisommossa, tanta. Non sono scappata, ma prima di unirmi al presidio ho aspettato di vedere come poteva andare: che rischiare botte per far dire al tiggì che una banda di facinorosi aveva provocato disastri e guai, no, adesso non ci sto. Non so mai se è giusto o sbagliato, chè a volte può essere l'uno e altre volte l'altro, così mi affido all'istinto. Magari anche all'istinto di sopravvivenza. Infine, i centri sociali - ma non solo loro - hanno ottenuto il loro corteino, gli altri hanno mantenuto il sit-in e tutto sommato è stato bello e giusto così: mostrarsi un po' i denti, se si cerca poi di far andare tutto liscio da entrambe le parti, serve a ricordarci chi siamo.
Serve anche a ricordarci che siamo coraggiosi, e insieme sensati. Non è poco, di questi tempi.
Perchè, e concordo in pieno con un rarissimo commento del KGgB, che riprende il tuttora validissimo concetto secondo cui è meglio un compagno vivo di un eroe morto, il coraggio di essere ai presìdi, alle fiaccolate, alle manifestazioni, per ora qui non è ancora coraggio fisico, ma è pur sempre il coraggio di mantenere valori ed opinioni che sembrano obsoleti, che non sono più "trendy".
Anche questo coraggio non è affatto disprezzabile, non è così facile come sembra e non lo è specialmente per i più giovani ei loro ormoni e le loro confusioni, ma, bisogna pur ammetterlo, non diventa più incisivo se si fa il giro del palazzo in corteo.

Io credo che il coraggio, quello più vero e sensato, al G8 del 2001 l'abbiamo avuto tutti il giorno dopo, quando abbiamo fatto tutti la manifestazione più pericolosa, annunciata come tale, percepita come tale, subito dimostratasi tale: e siamo rimasti lì, con il coraggio di stringere i cordoni, di non far entrare i black block, con il coraggio di resistere in modo soprattutto pacifico, ma anche il coraggio di scappare e di aiutare altri a farlo. Questo mi pare il coraggio importante: non il gesto del singolo, ma la resistenza di massa.

Così, amicae., credo che se io fossi vicino a te e tu stessi tirando su un estintore, ti darei un calcio sulle mani per fartelo cadere: magari ti sparerebbero lo stesso, ma magari no. e se sì, avrebbero meno pretesti per dire che è stata tutta colpa tua.


Non sta a noi, e meno ancora a chi l'ha ucciso, esprimere un giudizio su Carlo Giuliani: io credo che avremmo preferito saperlo un compagno tosto e convinto, non uno con il costume da bagno, e credo che avremmo preferito saperlo senza quel cazzo di estintore, che tanto fiato ha dato a chi voluto stravolgere la Storia. Ma così non è, e lo ricordiamo per quello che era, senza tacerne più di tanto le debolezze e, appunto, le confusioni. Non ne abbiamo fatto un martire, è un martire: furbo o sciocco che fosse e che sia stato, non si uccide un ragazzo "armato" di un estintore, neppure per (il)legittima difesa, soprattutto se sei un tutore della legge. ma questo è ovvio, o dovrebbe esserlo.


Da qui, però, possiamo partire per cercare di ragionare su ciò che facciamo noi stessi, e non solo quando si tratta di politica: razionaloni sempre no, ma anche sempre di pancia e di impulsi non fa mica bene. Chè il coraggio è di tanti tipi, ma quasi mai il coraggio vero è quello più vistoso: quello è adrenalina, incazzo, risposta più o meno atavica e darwiniana. che a volte ci vuole e a volte no, ed e è una bella scommessa distinguere.

Ma il coraggio più importante a me sembra quello fatto di qualità apparentemente opposte, ad esempio di pazienza e ostinazione e continuità, e coerenza con se stessi.

SUPERSTAR

si vorrebbe rispondere al dibattito, che come dice il gipunto tocca nervi scoperti in più punti.
si vorrebbe raccomandare tantissimo l'ultimo film di Harry Potter che, al di là del maghetto sempre più bellino e del suo amico Ron sempre più simpatico, ha secondo me una fotografia da urlo, con inquadrature mabellemabelle, e citazioni filmico-fumettistiche della scenografia che a quanto pare ci ho visto solo io.
si vorrebbe raccontare la fiaccolata fino alla Diaz, e forse questo lo farò.
si vorrebbe finalmente postare una lista di film vedibile per i sopravvissuti di agosto, da sottoporre a votazione.
ma è ora di cena del giovedì sera e quindi non rinuncio a mettere invece.... ta-daaaann:

Il Gesù da scrivania o meglio il "Jesus con molla e base adesiva. Dondola con un movimento fluido, ideale per personalizzare la tua scrivania".
Nota bene, fa parte della sezione Regali alla voce "Per lui": no comment.

domenica, luglio 19, 2009

BASTA CHE L'E' DE BERGUM...



Quando ho letto (con quindici giorni di ritardo) il commento indignato pensavo, nella mia ingenuità di telenonvedente per di più genovese, che fosse la solita esagerazione. Così sono andata a verificare su You Tube ed è davvero da non credere: "buona fortuna" a un golpista????? "Nuovo presidente" quando non è stato riconosciuto da nessun altro Stato?
Urgh, nausea.

Nel frattempo, gli squadroni della morte hanno ucciso un sindacalista prelevandolo da casa sua, con metodo collaudato, e ci sono state esecuzioni, deportazioni e morti di piazza, mentre i vescovi honduregni - tutti meno uno - appoggiavano il golpe chiedendo all'"amico Zelaya" (il Presidente legittimo) di non provocare spargimenti di sangue tentando di rientrare nel Paese. Dagli amici ti guardi Iddio, come si dice. Ma adesso nessuno ne parla più e leggo qui che se ne va dall'Honduras anche l'Isola dei Famosi, lasciando al suo posto un bel progetto di ecomostro turistico: coincidenza, neh?

Lo so, lo so che è lunedì, che è estate, che è già difficile reggere quello che succede qui. Eppure.

sabato, luglio 18, 2009

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Dal mio citarandom laggiù, questa mi piaceva:


"Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso."


Pietro Abelardo (1079-1142), filosofo e teologo francese.

giovedì, luglio 16, 2009

CI SI VA?


Ricevo dallo Zenzero e posto qui:

Comitato Verità e Giustizia per Genova
GENOVA 21 LUGLIO 2009

“Che rimane del luglio 2001?"
Lorenzo Guadagnucci, giornalista del Resto del Carlino e autore “Noi della Diaz” coordina la discussione.
Al momento hanno assicurato la loro presenza: Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genoa Social Forum Marco Bersani, ATTAC Italia Maurizio Gubbiotti, Legambiente Alfio Nicotra, gia' portavoce del Genoa Social Forum Alberto Zoratti, Fair / coalizione Help Local Trade
ore 19.30 cena

ore 21.00 fiaccolata verso la scuola DIAZ.

Interviene Enrica Bartesaghi, presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova

GIORNATA STORTA


oggi, tutt'intorno era giovedì, ma per buona parte della comune-ty (e dintorni) era venerdì.
Infatti, questo mese venerdì 17 è caduto di giovedì, come ha anche dimostrato napolitano agli immigrati, e a noi tutti.
ma per fortuna poi c'è il sabato.
o almeno speriamo.

martedì, luglio 14, 2009

lunedì, luglio 13, 2009

LO ODIO, QUEL BIANCONIGLIO.


Si ha un bel dire, Prendila Zen, ma intanto sono in arretrato su tutto. Sui miei bei propositi (tutta una cosa diversa dai buoni propositi, neh), sulle persone che vorrei vedere, sugli animalini comprati per la calamity e ancora lì nei loro sacchetti, sul disordine del mio studio alla faccia dei repulisti in casa altrui, sui libri da leggere, su quelli da scrivere - ah-ah.
Sono in arretrato perfino sui miei pensieri: li penso mentre preparo magari i bastardissimi biscotti marocchini che non riescono mai, e loro stanno lì, belli in ordine, che aspettano di essere messi magari sul blog. Perchè sono in arretrato anche con le promesse fatte sul blog: il mio personale Che Fare? si è arenato sulla risposta (42?), così come la ricetta dello scrub autoprodotto. Ma mentre cerco di ricordarmi se ho messo il lievito oppure no - già, chissà perchè i biscotti non riescono mai - il filo dei pensieri corre sui legami tra la risposta fondamentale e lo scrub, e sembra così meravigliosamente evidente che siano lo stesso discorso.

Ma quando si prova dire perchè, ahi, la verbosità è in agguato. E invece devo fare in fretta: non solo perchè sono in arretrato, ma perchè da mezzanotte questo blog è in sciopero.

Da dove cominciare, quindi? Da cose già dette, come ad esempio che le battaglie e i contributi individuali sono importantissimi, in questa fase? Già, ma quali contributi? La Comune-ty ha inventato Il Fiore del Partigiano, per dire delle piccole cose antifasciste di ogni giorno, ma l'antifascismo basta? Anche adesso che è così difficile, è comunque sufficiente?

Io penso di no, penso che l'antifascismo sia conditio sin qua non, come lo sarebbe il buttare a mare questo governo liberticida e vergognoso. Le azioni che puntano a questi due obiettivi sono stimabili, che siano individuali o collettive, piccole o grandi.
Ma perchè, tutto sommato, continuare a battersi (pur nel poco che oggi è possibile) per poter dire ciò che si pensa? Credo che alla rivoluzione socialista, così come descritta e sognata di prammatica, ormai è difficile crederci: si spera, si crede, si lotta per, il Cambiamento.


Ma, come hanno capito anche le Ong meno polticamente schierate, non c'è Cambiamento sociale senza Cambiamento economico, perchè non c'è speranza se la speranza non è legata alla Terra.

La notizia più terribile di questi tempi è passata quasi inosservata: le migrazioni per motivi climatici sono già iniziate. Vuol dire che c'è gente costretta a cambiare paese, condizione, vita perchè il mare invade la sua casa, perchè non c'è più acqua da bere, perchè non c'è più spazio su cui stare.

Noi non possiamo capirlo, probabilmente neanche loro. Arthur Dent, quando si rende conto che il pianeta Terra è stato totalmente distrutto dagli orribili Vogon per far passare l'autostrada spaziale, non sente niente. La sua mente si rifiuta di pensare un'idea così assurda, che non ci sia più nessun posto in cui tornare. Douglas Adams ci fa ridere ("la statua di Nelson è scomparsa e non c'è nessuno che protesti perchè non c'è più nessuno con cui protestare") ma dal vero dev'essere una sensazione tremenda.

Noi, intanto, stiamo qui e speriamo che qualcosa succeda. 
Facciamo bene, non sperare sarebbe folle e sciocco: l'umanità se l'è cavata un sacco di volte.
Per sperare, però, c'è bisogno anche di svecchiare il cervello: ormai la contrapposizione destra-sinistra è stata svuotata di ogni significato reale. Si continua ad usarla per comodità ed affetto, si continua - giustamente - ad identificarsi con la sinistra per i valori che dovrebbe esprimere. Ma è un fatto che sempre più spesso quegli stessi valori sono espressi da altri, che con la sinistra non hanno molto a che fare. Ed è ancor di più un fatto che sempre più spesso la "sinistra"non esprime affatto i valori di cui a lungo è stata espressione.
E allora qui ci sarebbe tutto un discorso sui valori, e le alleanze e le tolleranze: tutto un discorso, insomma, ancora tutto da fare, non solo su questo blog ma ovunque.

Ma è tardi, e io sono in arretrato. Allora, mi limito a chiedermi - e a chiedere, se qualcuno ha voglia di provare a rispondere - se non sarebbe il caso di ragionare davvero sul "salvare la Terra": non tanto perchè risparmiare un litro d'acqua o di benzina faccia possa fare la differenza - anche se il suo peso, alla fine, ce l'ha - ma perchè per poter capire ed agire la Speranza bisogna prima di tutto cambiare testa. 
Nessun "comunista" in quanto tale penserebbe che sia un dovere morale andare in giro a piantare alberelli: eppure oggi forse è più utile che distruggerne per farne volantini. 
Non si tratta si rinnegare ciò che si è stati o si è ancora, ma bisogna imparare a ragionare anche su altre lunghezze d'onda.   Dobbiamo imparare ad accettare, senza moralismi e sensi di colpa inutilcattolici, che vivere come viviamo
significa accettare che altri muoiano per noi: il pensiero è fastidioso e lo si rimuove perchè provoca frustrazione ("e cosa ci posso fare?"), ma rimuovere questo pensiero significa non prepararsi a capire ciò che potrebbe arrivare. Di brutto, ma anche di buono.
Significa, fra l'altro, non capire le nuovissime generazioni: che, in mezzo a mille fatiche di tipo identitario, hanno già di fatto superato la contrapposizione destra-sinistra e si riconoscono piuttosto in stili di vita, anche se finora non hanno un significato politico. Ma possono averlo: il "vivere da compagni" aveva un tempo un significato preciso che può avere anche oggi pur partendo da presupposti diversi.

Solo che oggi il modo di quel vivere dev'essere uguale (e ritrovare, io credo, una coerenza con i valori positivi che si è andata perdendo in molti di noi) e tuttavia diverso, chè anche diverse sono le cose da fare.
La "militanza ambientalista" - sia essa adesione individuale o organizzata - dev'essere tolta da quel ghetto di sufficienza in cui la sinistra italiana l'ha relegata, ed entrare a far parte del nostro patrimonio e delle nostre scelte. 
Chè, del resto, non abbiamo gran motivi per fare i superiori: fra tutti, quelli che sono riusciti a fare arrivare con maggiore chiarezza e incisività le proprie richieste in occasione del G8 sono stati quelli di Greenpeace arrampicati in cima ai tralicci, non certo i centri sociali, per non dir dei partiti della sinistra o dei sindacati.

Quasi mezzanotte, oggi mi fermo qui. Mi rimarrà un po' di arretrato.


DOMANI

LO SCIOPERO DEI BLOGGERS CONTRO IL DDL ALFANO E' PREVISTO PER DOMANI, MARTEDì 14 LUGLIO: QUI TROVATE LE INDICAZIONI SU COSA FARE E COME.

Anche se non aggiornate da tempo il vostro blog, credo che sia importante segnalare la propria partecipazione allo sciopero pubblicando domani il logo e il filmato: è il primo sciopero dei bloggers al mondo, per vedere l'effetto cheffà.

sabato, luglio 11, 2009

ERRATA CORRIGE


Ieri, al 

 presidio per
chiedere al presidente Napolitano 
di non firmare
 il pacchetto sicurezza 
perchè è una legge incostituzionale e razzista
 c'erano: la Cgil, Sinistra e Libertà, Don Gallo, i centri sociali, legambiente, i soliti numerosi cani sciolti e perfino qualche militante Pd, messo in difficoltà dagli altri. 
Il presidio si è trasformato in corteino, senza tensioni: la gente, tutto sommato, non era poca - anche se avrebbe dovuto essere ben di più. 
Forse è vero che qui viviamo in un'isola felice, ma in ogni caso è stato abbastanza confortante.

giovedì, luglio 09, 2009

METTIAMO CHE

Lo ammetto, a me piace trovare un disegno nella cose che succedono. E sono fortunata, chè la mia formazione marxista-leninista mi tiene lontana dalle cose niùeig tipo "se accade, qualcosa vuol dire". Però penso lo stesso che, a voler vedere, molte cose siano più collegate di quanto non sembri a prima vista: certo, mi sento sempre un po' a disagio quando penso robe che riguardano il mondo - che, ne sono conscia, non sta certo lì ad aspettare che sia io a pensarci - ma un blog è, d'altro canto, l'unico luogo in cui sia ammessa questa presunzione da parte di chiunque. E quindi.

La Nessie, con il suo bel post sulle leggi razziali, mi fa venire voglia di rispondere, soprattutto perchè ieri sera, a tavola, le ho dato torto: lei diceva che la Cgil, o chi per essa, dovrebbe organizzare una manifestazione nazionale contro queste leggi vergognose, e io ho risposto che ormai le manifestazioni non servono più a nulla, chè vengono oscurate o stravolte dai media.
In realtà, ha piuccheragione Nessie sia sui principi che espone nel post, sia sulla reazione che tristemente - assai tristemente - manca.
Ma un po' ho ragione anch'io, perchè i principi, pur se condivisi da molti, non hanno seguito se nessuno fa da sponda nelle istituzioni, se nessuno li difende come si deve là dove han bisogno di essere difesi: e, ancor prima, una manifestazione può comunque avere un po' di senso, in questi casi, solo se veramente di massa e partecipata. Solo se, insomma, fosse davvero la Cgil ad organizzarla come si deve, renedendo molto difficile l'oscurarla o lo stravolgerla: altrimenti rischierebbe di trasformarsi in un boomerang, in uno degli ennesimi motivi per lamentarsi e scoraggiarsi (noi) e per darci addosso (gli altri, ma spesso anche noi da soli).

Allora, quello che si ha da chiedersi, con sempre più evidenza, è perchè la Cgil non lo fa. Perchè non lo fa il Pd, forse ancor più. Si parla di "crisi della politica" per coprire le assenze, ma non è vero: là dove la politica c'è, la gente in qualche modo arriva. La gente non c'è quando ci sono solo i giochi di partito.
Pd e Cgil avrebbero ancora la forza, entrambi, forse non di capovolgere la situazione a livello politico e governativo, ma di moderare le iniziative becere facendo sentire il peso di tutti quelli che non le condividono. Che, non dimentichiamolo, continuano ad essere più o meno la metà del Paese.

Si sperava in Obama: cosa penso di lui e della sua politica l'ho già scritto qui . Poi c'è stato il golpe in Honduras e io ho detto all'uomobarbuto: "Hai visto che bidone gli hanno tirato fra i piedi a Obama? Sono state le lobbies (o la Cia, o la similCia fondata da Bush) e lui non lo sapeva neanche." L'uomobarbuto mi ha guardato stravolto. Lo fa sempre, quando faccio queste uscite, soprattutto perchè sa che non leggo nessun giornale e non si capacita che io sappia le notizie, figuriamoci che ci ragioni su. Ma i guru del Manifesto mi hanno dato ragione qualche giorno dopo, così ho guadagnato un sacco di Punti Presunzione e ve lo posso raccontare anche a voi.

Perchè le lobbies avrebbero dovuto prendersela con l'Honduras, dove c'era un tipo non simpatico agli Usa ma nemmeno particolarmente rivoluzionario? Un avvertimento, una prova di forza?
Forse anche, ma il G8 ha offerto un'altra chiave interpretativa: contro ogni aspettativa, Obama ha lodato apertamente l'Uomomalato, la sua leadership e la sua organizzazione. Nè Michelle nè le altre hanno disdegnato, a dispetto di ciò che si diceva, banchetti e giri turistici fra le macerie in compagnia delle donnedelregime.
Contemporaneamente, Obama ha irrigidito le proprie posizioni contro il golpista italo-honduregno, Micheletti, che ha dal canto suo mostrato segnali di debolezza.

Magari le cose non c'entrano mai una con l'altra. Ma se invece c'entrano, non è facile pensare che lo scontro interno al capitalismo - alle lobbies, ai monopoli, chiamatelo come volete - possa avere come posta in palio un sorta di spartizione del mondo: amico Obama, non penserai mica di andare a sfrucugliare il nostro luccio- Europa, vero? Perchè, casomai ti fosse frullato per il capo, ecco qui che ti combiniamo uno scherzetto nel cortile di casa, già che poi il presidente Zelaya non ci sta tanto simpatico.
Così possono aver ragionato le multinazionali amiche di Bush, quelle che ancora hanno da piazzare qualche bella centrale nucleare (soprattutto se obsoleta), qualche miliardo di tonnellate di cemento, di rifiuti tossici, di armi, di merci prodotte sottocosto, di industrie inquinanti.
E Obama può aver recepito il messaggio: dopotutto, mica può fare il paladino in tutto il mondo, no? E' già tanto se, con l'appoggio di un capitale più innovativo, riesce a migliorare le cose in casa sua, senza dover pensare che lì al confine gli combinano brutti scherzi di cui poi avrà colpa lui.
Ed ecco quindi che il nostro Uomomalato riceve una sorta di approvazione: forse a denti stretti - forse - ma che basta per tirare a casa un risultato.

E la Cgil e il Pd? Ah, loro hanno capito perfettamente tutto, anche prima che arrivasse Obama: perchè far fatica nel tentativo di governare in modo più etico, più pulito, più umano (e, badate bene, non si parla neppure di "politica di sinistra")? Da sempre, e anche in modo piuttosto dichiarato, il modello è Tony Blair: ma Blair, si sa, è stato Blair perchè prima c'è stata la Tatcher con il suo liberismo selvaggio. E Blair non poteva che sembrare meglio, pur mantenendo immutata la sostanza della politica liberista.
Il Pd aspetta solo il suo turno, e se nel frattempo il mondo è diventato ancor più becero, che ci può fare?

Ecco, questa è la parte di analisi: in realtà un'analisi ha senso se offre uno sbocco, ma se siete arrivati fin qui accetterete che di ciò vi parli nella prossima puntata. Ora, alla faccia della situazione internazionale, mi aspetta la Cena di Maturità.

PROGRAMMI RESISTENTI


I saldi cominciano sabato e da lush hanno offerte speciali, perciò sabato saremo là, come da programma già scritto.

Martedì 21, invece, saremo alla fiaccolata che parte dallo Zenzero e arriva alla Scuola Diaz, perchè non si dimentichi quello che lì è successo otto anni fa, il massacro ingiustificato e a sangue freddo sui ragazzi che dormivano dentro la scuola.
Mantenere la memoria al suo posto è, in certi momenti, un'azione profondamente resistente. Così come lo è continuare a vivere con un po' di passione e gioia, sapendo che la Storia minima alla fine si rivelerà importante quanto quella ufficiale. 

mercoledì, luglio 08, 2009

GRANDE E' IL CASINO SOTTO I CIELI

Se il privato è politico - e mai come ora questa frase è di attualità - la prima cosa da dire è che sono stata due giorni con il Mal di Stomaco Misterioso, maledizione.
E se il politico è politico, la seconda è che neppure il Manifesto sa più bene, ormai, che
posizioni tenere sugli scontri per il G8, con tanto di barriere, arresti e caccia al militante: ma, una volta tanto, sono d'accordo con la linea tristemente moderata adottata dai compagni del Manifesto. A che pro urlare allo sdegno se poi si va solo a prender botte inutilmente, per di più con il legoittimo sospetto di fare il gioco di chi vuole inasprire leggi e reazione? Dal caos verrà fuori qualcosa di davvero nuovo prima o poi, ne sono convinta, epperò che tristezza questo caos.

Ma siccome nella vita ci ha da essere comunque vita, ecco che io continuo a fare i miei programmi estivi, che prevedono:
Ricky Gianco settimana prossima, e fors'anche le Lezioni di Enigmistica con Bartezzaghi, la sera prima.
- il recupero delle Robe Minime di Autoproduzione, a proposito delle quali
l'amicaritrovata mi manda le foto del suo Orto da Terrazza, creato da Mirko. Altrimenti detto Orto dei Pigri, i suoi risultati pare siano ottimi. Merita menzione speciale nella prigrizia il sistema per piantare le fragole: come potete vedere, sono bastati un po' di buchi nel sacco della terra...

Ma io non arriverò all'Orto, che invece per noi è stato una delusione già in passato, e mi accontenterò di segnalare la formula dello scrub e idee per bigliettini di auguri: un'altra volta, però, che ora ho già perso la scarpetta.

domenica, luglio 05, 2009

E-STATE A CASA


Io la ooodio, l'estate. Ma, tale e quale a questo Paese di cui mi vergogno ognor di più, mi tocca tenermela.





Io li oooodio i progetti estivi, che fa sempre troppo caldo per realizzarli. Ma, devo ammettere, non riesco a evitare di farne.

Ed ecco quindi perciò allora che mi accingo o proverò a, spero e cercherò di:

proseguire, e magari finire, il gigantesco lavoro di smaltimento dei Libri che Non Ha Senso Tenere Ancora. L'evento è aperto a chiunque voglia partecipare; premi in palio, indovinate? libri.



fare una Spendizione da Lush, a Sestri Ponente, completa di merenda sotto il pergolato dell' annesso Bar di Altri Tempi e giretto per saldi nella zona pedonale. Partecipazione libera, chi ci sta?


imparare a usare come si deve la mia macchina fotografica. Ogni voce di esperto è bene accetta.



fare un pic-nic-merenda vicino a un fiume: capisco che per un paio di comune-tary questo è un divertimento un po' inflazionato e al tempo stesso monco senza canoe e gommoni, ma a me piacerebbe assai.


riuscire a organizzare un Quasi Vero Cineclub, con titoli, orari, e aria condizionata.





organizzare la Festa di Ferragosto per sopravvissuti, se ce la faccio.

andare in giro a scoprire il liberty genovese con un'operazione di intelligence, perchè spesso è nascostissimo dentro i palazzi: chi viene?





il giro in battello, se mai riusciremo a trovarne uno che vada per tutti.



passeggiate utili e intelligenti con le mie amiche, una per volta che si chiacchiera meglio. ma sarebbe bello anche una volta tutte insieme.




andare nelle librerie a spostare i libri fascisti. sotto gli altri, of course.




Ecco, per ora chiudo qui, ma sono sicura che qualche idea è rimasta fuori.
Ci organizziamo? A chi piace cosa?

venerdì, luglio 03, 2009

MATURITA'

Come ha fatto notare qualcuno ieri sera, a questo punto bisognerà aspettare un'altra generazione per avere altri maturandi nella comune-ty.
Nel frattempo, gioia, abbracci e coriandoli per chi ha affrontato con grande valore la dura prova in questi giorni: bisognerebbe aspettare la valutazione finale, ma è un di più.



(gianluca sbrana: draghi su parigi)