mercoledì, dicembre 30, 2009

SORRIDI...






Nel frattempo che mi spettate con ansia per leggermi, eccovi qualche foto della Grande Estrazione della Lotteria del Trasloco, all'ombra della Grande Muraglia di Scatoloni: ormai è passato un po', ma rimane un Momento Altamente Qualificante.

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Sissì, le streghe son stremate. Trasloco e natale è troppo per chiunque, considerato che a natale ci abbiamo avuto il nostro bell'albero, perfino, nonchè il presepe verticale dell'amicodel cuore. Tutt'e due, a dir la verità, un po' frettolosi, ma ci sono. Un po' meno ci sono io: fatica e stress hanno chiesto il loro obolo in termini di tensione e di rinuncia alle cose piacevoli della vita, pies scrivere questo blog & altro, ma tornerò, ah se tornerò!

giovedì, dicembre 24, 2009

UNA RISPOSTA AL BROTHER?


da peacereporter:


Venezuela, nasce la rete di negozi socialisti per combattere il capitalismo Chavez inaugura un negozio socialista. "Il capitalismo - dice il presidente - saccheggia il popolo" Nell'ambito di un programma contro la speculazione che fa lievitare i prezzi dei beni di consumo, il presidente venezuelano Hugo Chavez ha inaugurato il primo ristorante socialista del Paese. "Dobbiamo spiazzare il settore capitalistico. Non dico di eliminare l'iniziativa privata che però si dovrà mettere in concorrenza con noi" ha detto Chavez ai giornalisti che lo intervistavano. Il punto fondamentale che il leader bolivariano vuole raggiungere è la nascita della Corporazione dei mercati socialisti (Comerso). La Comerso sarà una rete di negozi al dettaglio che andranno a coprire tutti i settori merceologici dall'abbigliamento alle farmacie, dagli elettrodomestici alle concessionarie di auto. Grazie a questo progetto i cittadini venezuelani potranno fare shopping a prezzi competitivi che non si distaccheranno molto dal costo reale di produzione, anche perchè dell'intera catena produttiva se ne occuperà lo Stato. Dunque via ai negozi socialisti che permetteranno di "bloccare il capitalismo vorace che continua a saccheggiare il popolo".

martedì, dicembre 22, 2009

IL GENERALE INVERNO
























Dopo la neve che è rimasta intonsa due giorni, a disposizione di umani e animali, stamattina la Casa nella Rocca si è svegliata con la galaverna. Gli alberi sono bianchi solo batteva il vento, ghiacciando la pioggia. Dicono, in verità, che non è galaverna ma gelicidio: però è bellissimo lo stesso.



venerdì, dicembre 18, 2009

SILENT NIGHT


Questo è il post numero 900. che era più bello se era il mille, ma anche così fa la sua figura.
Peccato che nel frattempo gli altri blog si siano persi per strada, o si stiano perdendo. Parlo ovviamente dei blog della comune-ty, che erano lo zoccolo duro dei nostri lettori/scrittori: prima - in un imprecisato "prima" che è andato scìvolando via - i blog erano l'appuntamento del mattino. Ed era bello, non credo solo per me, il confronto e il racconto, il pensare e l'immaginare, il provocare e il discutere che ogni mattina arrivavano, da uno o dall'altro blog, ma più spesso da tutti.
Tutt'altra cosa rispetto allo scarno dire e informare di quel facciabuco che mi tocca difendere nonostante lo trovi sempre più superficiale e sciocco, esattamente come l'uso che fa della parola e del concetto di amicizia (e ciò non toglie che facciabuco possa essere utile e, a volte, gradevole, sia chiaro).
Ma insomma ogni cosa ha il suo fine e la sua fine e non serve caragnarci su, anche se - mi piace notarlo - credo che i blog della comune-ty fossero particolari pur nel variegato universo internettiano: per quanto ho visto io, solitamente c'è un blog di riferimento e una corte di lettori commentanti, non una corte di bloggers alla pari.
Altro giro, altro capitolo, e chissà cosa salterà fuori e chi rimarrà affezionato al blog: certo, è dura scrivere - checchè se ne dica - senza sapere se si hanno lettori. E poi, e questo è più importante, c'è un ben più grande silenzio che ci sta avvolgendo, è il silenzio della politica. Mentre avanzano soggetti come il popolo viola, come i bloggers imbavagliati, mentre gli alternativi della decrescita e dei nuovi modelli si inventano - giustamente e intelligentemente - iniziative diverse che passano con disinvoltura dalla realtà virtuale alla realtà reale, cercando un senso in questo universo di bit che sia ancora umano, noi che siamo "davvero di sinistra" sembriamo persi. Come la talpa del famoso gioco, ogni tanto facciamo velocemente capolino solo per schivare il martello, almeno finchè riusciamo a schivarlo, poi eccoci rituffati nel privato più assoluto. Ognuno, e vale per la comune-ty e penso anche per molti altri, ci ha tutti i suoi buoni motivi, e soprattutto non si sa cosa fare e come farlo. io, per esempio, già da un bel po' mi accontento dei titoli, e faccio già fatica a reggere quelli: non voglio neppure saperlo, che nel paese in cui vivo si sta parlando di proibire i fischi in manifestazione. Ma questo Natale che è partito in sordina e ha viaggiato in scatoloni guarniti di festoni per essere subito individuati nel trasloco, si è oggi tutto dipinto di bianco con una nevicata metodica e inesorabile come da tempo non se ne vedevano.
E qui nella Casa nella Rocca c'è un sacco di cielo con dentro monti con la neve, e vialetti e aiole e pergolati e giardini segreti che in questo momento risplendono quieti, senza neppure un'impronta nè d'uomo nè di ruota.
E così si vive schizoidi, ignorando le minacce sempre più pesanti alla nostra libertà, in nome del sacrosanto diritto a un pochino di gioia e di piacere puramente estetico o, se volete, sentimentale.
Questo silenzio bianco di una notte di gelo è il silenzio che ci piace.

lunedì, dicembre 14, 2009

COSA NON ESCE DAGLI SCATOLI...



Casualmente ci ho giusto qui un souvenir vintage, il Duomo di Firenze con base in vetro nero bello spesso.
Può mica servire?

mercoledì, dicembre 09, 2009

LA CASA NELLA ROCCA


Bene, è fatta. Siamo stabilmente nella Casa nella Rocca - nome ufficiale, d'ora in poi, nonostante gli sfottò sulla "Vocca" e i suoi abitanti upper class - e abbiamo già eliminato centinaia e centinaia di scatoloni. Che, ne siamo certi, si riproducono per partenogenesi e ancora affollano perciò alcune pareti come bizzarri rampicanti, ma grazie all'aiuto di amici e parenti li abbiamo respinti ai margini a soli tre giorni dal trasloco. Di più non posso dire, in questa prima serata di relativa quiete, per il semplice motivo che la stanchezza è tanta e l'ora ormai tarda.
Presto tornerò a scrivere di qualcosa che non siano imballaggi e vernici, non prima però di aver messo su facciabuco le testimonianze fotografiche dei contributi ricevuti in questo, fortunatamente affollato, trasloco.

martedì, dicembre 01, 2009

ANDANTE


I miei sette lettori che ancora non lo sanno di persona l'avranno comunque immaginato, che sono travolta e stravolta dal trasloco. Scatoli e scatoli, un'avanzata inarrestabile che minaccia ogni aspetto della vita, e nelle pause si va all'Ikea o si litiga con l'idraulico - non il nostro Micomichi, però, un altro - e via così, dalla ricerca di improbabili accessori per il bagno all'angoscia notturna sul colore delle pareti.
A margine, si nota che nel giro di men di una decina d'anni dall'ultimo trasloco, che vide la solinga presenza straniera del bel Willy urughegno, tutta l'intera faccenda è diventata cosmopolita assai: fra protagonisti e figuranti del trasloco attuale ci sono infatti quattro signore ucraine, un albanese e due ecuadoriani. Si è appena aggiunto un israeliano, il fratellino al di là dal mare, e ancora non sappiamo i traslocanti da quale paese saranno arrivati: le incomprensioni non mancano, ma l'insieme è gradevolmente pittoresco.

Così, accade che avrei riflessioni sui libri - la cui quantità è direttamente proporzionale alla quantità degli stessi, circa un'ottantina di scatoli - o anche perfino sugli amori - e, di queste, la quantità è proporzionale ai punti interrogativi suscitati dai post dell'amicae. e dagli stomachi(-ci?) della nessie, ma dovrete rassegnarvi e aspettarle ancora un pochino. Giusto il tempo di farle uscire dallo scatolone in cui sono finite tutte quante.