venerdì, dicembre 31, 2010

E BUON ANNO PURE A ME


Ecco, dicono che in certi momenti ci si attacca a tutto, perfino a padre pio - giuro, me l'hanno detto e io li ho capiti. 
Però finora sono riuscita a evitare il frate nevroticone e ne sono lieta: in compenso, sono stata catturata dall'oroscopo dell'Internazionale, come già ebbi a dire,  che non solo è intelligente e ironico, ma ha anche trovato modo di farsi rendere tutti quegli aneddoti da "Strano ma vero" di cui ho anch'io la passione ma che non sono mai riuscita a piazzare in alcunchè di redditizio.  Chapeau, no? 
Quest'uomo Brezsny mi ha poi conquistato definitivamente con gli ultimi oroscopi di quest'anno: in uno diceva che nel prossimo anno potrò reincarnarmi senza prenderemi il disturbo di morire, e  questo ultimissimo... eccolo qua sotto.
Ma non sono egoista: tanti auguri anche a voi tutti che mi leggete, con o senza oroscopo e con o senza cambiamenti, come preferite.


Toro
Nel 1967 John McCain era un pilota della marina degli Stati Uniti che combatteva in Vietnam. Dopo che il suo aereo fu abbattuto durante una missione, venne catturato e rinchiuso nel famigerato campo di prigionia detto Hanoi Hilton, dove fu torturato. Nel 1973, quando lo liberarono, tornò negli Stati Uniti e decise di dedicarsi alla carriera politica. 
Quando ha partecipato alle presidenziali del 2008, ha ottenuto l’appoggio di un personaggio improbabile: Tran Trong Duyet, il comandante della prigione vietnamita che aveva ordinato di torturarlo. 
Nei prossimi mesi, Toro, prevedo per te un’inversione di tendenza che avrà lo stesso valore di giustizia poetica. Non so che cosa succederà esattamente. Forse un avversario tesserà le tue lodi, una persona che ti ha ferito ti chiederà scusa o una forza della natura che in passato ti era nemica si schiererà dalla tua parte. Il 2011 sarà l’Anno dei capovolgimenti e delle rivendicazioni.

venerdì, dicembre 17, 2010

GLI AUGURI DI QUEST'ANNO

FASHION VICTIMS

Ma non posso andarmene così: anche se torno prima di natale, c'è il rischio che le cose abbandonate mi tendano l'agguato della vigilia e finsicano per avere ragione di me. 
Perciò ecco ben due post, ché unire le due cose nello stesso mi provocherebbe quel tanto di schifìo.  Comincio quindi da una grandiosa manifestazione di intelligenza e buon gusto, trovata in rete cercando  immagini dell'albero di natale.
 Leggete bene, che merita.

L’anno scorso in America era una delle maggiori tendenze in fatto di addobbi natalizi. Quest’anno la moda si riconferma tale e quale. Dopo l’albero di Natale nero, molto fashion, anche quello capovolto è assolutamente trendy. In pratica, si tratta di un normalissimo albero di Natale, solo che al posto di essere ben piantato per terra, viene attaccato al soffitto. Un’idea assolutamente originale e molto stiloso. Se poi combinate questo tipo di albero e quello nero, farete un successone.


Dati gli intonaci nostrani, c'è solo da sperare che nessuno segua il consiglio, onde evitare piccole stragi natalizie.


DECEMBER MORE


Come le donne nelle più bieche opinioni maschiliste, questo blog più è trascurato più mi dà soddisfazioni. Nel senso di numero di visite, chè se devo aspettare i commenti... neh?
Ma sta di fatto che sulla macumba si è impastata l'influenza, sull'influenza i compleanni, sui compleanni lo shopping di natale, sullo shopping... 
Come in quella fiaba dove la vecchietta maligna sbaglia il desiderio e tutto le si appiccica sul naso, così dicembre è sempre stato un mese in cui ogni cosa va a finire a ridosso di un'altra, senza il tempo di tirare il fiato. Sotto l'albero c'è solo la metà dei pacchettini, solo la metà degli amici è stata avvisata che, come sempre, anche questo natale casa nostra sarà aperta a chiunque voglia arrivare, solo la metà degli armadi di cui avevo previsto la riorganizzazione è stato riordinato, neanche la metà delle idee è stata realizzata, e via di seguito. 

E quest'anno è anche l'anniversario numero 30 del matrimonio con l'uomo barbuto. Impressionante. Anche perchè, non ci fossero stati altri motivi, il festeggiare l'anniversario ogni anno subito prima di natale sarebbe potuto bastare come motivo di divorzio. E invece.

 
Perciò, ecco, la macumba che non ha raggiunto il suo obiettivo, la crisi che si fa finta non esista (da Coin sono in vendita orribili pupazzi ghignanti che dicono "E basta con 'sta crisi!": un regalo geniale, vero? ), le camionette incendiate e il provocatore con la pala - fifone, del resto: avete notato che fa tutti i gesti ma non colpisce nessuno e se ne sta a prudente distanza? -  ve li lascio tutti, almeno per qualche giorno, e me ne vado.
Torno praticamente subito, purtroppo, a sfracellarmi i marroni in questo assurdissimo Paese, ma l'intervallo servirà a ricordarmi che c'è gente al mondo che non viene convocata dall'Ufficio Imposte per un errore di due centesimi a credito. Sì, avete letto bene: è stata scoperta questa stratosferica differenza di due centesimi a nostro favore nel conteggio fatto dall'Ufficio stesso, ragione per cui è stata aperta un'altra pratica sulla stessa vicenda. Pratica che, lo so già,  potrà perseguitarci fin oltre la morte, accumulando debito pubblico sui nostri due centesimi che volentieri doneremmo, perfino allo Stato. 
Ma non ci penserò, in questi giorni, così da poter tornare con la letizia nel cuore e l'allegria nell'animo, come natale comanda. 
Statemi bene.

giovedì, dicembre 16, 2010

EFFICACE MESSAGGIO

 
Ora che possiamo smettere di tormentarci per capire cosa sta succedendo, avendo appurato che più o meno è il vecchio copione con l'aggiunta di un tot di rabbia verace, rubiamo questa sintesi geniale al marinaio che l'ha postato sul facciabuco. Altro non c'è, da dire.

martedì, dicembre 14, 2010

TREMATE TREMATE (eccetera)

 

Volevo dire anch'io qualcosa del Circolo dell'Anima, ma il problema che per scriverne dovrei andarci un po' meno spesso, E invece, anche stasera ero lì, a fare la Macumba, indovinate per cosa?
Va bene, è troppo facile. Però vi metto un paio di foto lo stesso - ma non era tutto qui, ci sono state anche le maledizioni shakespiriane e corali, e gli spilloni ficcati su cuscini decorati con apposite facce stampate - anche qui, indovinate di chi: sono sicura che non sbaglierete.
Comunque vi metto un paio di foto: la sequenza completa la trovate sul facciabuco come "Macumba fotoromanzo".

giovedì, dicembre 02, 2010

IL NOSTRO OSSIGENO NEL CESSO

 E cosa ne direste, voi, se arrivasse un'orda di invasati e cominciasse a smantellarvi la casa pezzo a pezzo, buttando ogni cosa nel cesso? E' esattamente quello che sta capitando agli oranghi, e a tutti gli altri animali delle foreste. Ma anche a noi.

Ci sono cose difficili da fare, anche se sappiamo che dovremmo farle. Ci sono cose che richiedono il nostro tempo, e ne abbiamo sempre così poco. Ci sono cose difficili da ricordare, come i sempre più nutriti e complicati elenchi di aziende e prodotti da boicottare per mille validi motivi. 
E poi ci sono cose che uno dovrebbe solo dire: "Ah, ecco, va bene" e non scordarsene più. Perchè sono semplici e immediate da ricordare e da fare, e offrono un probabile vantaggio enorme.
 
La campagna di Greenpeace sulla carta ha esattamente questi requisiti: tutto quello che possiamo fare è quello che dobbiamo fare, e cioè comprare solo cartaigienica, fazzoletti e tovaglioli di carta di cinque marche: 
" Tra le carte igieniche valutate nella guida "Foreste a rotoli" (che si può scaricare qui )sono solo cinque i prodotti riciclati al 100% - dice Greepeace -  Coop Vivi Verde, Grazie Lucart, Esselunga Riciclata, Carrefour Ecoplanet e AS
Prima di acquistare, però, si deve fare attenzione al nome completo del prodotto: questo perché alcuni marchi, come Carrefour ed Esselunga, producono anche altre tipologie di carta igienica, valutate come insufficienti o addirittura pericolose."
 Per gli altri prodotti di carta, soltanto Coop e AS utilizzano per tutti i propri prodotti esclusivamente carta riciclata e certificata FSC (Forest Stewardship Council).

Qui di seguito, un copincolla delle motivazioni della campagna - che si possono facilmente riassumere nello sguardo di un orango e nella crisi asmatica di un bambino, e di più non dovrebbe essere necessario dire - e la parte che riguarda  case editrici e libri, già attivi nel progetto "Scrittori per le foreste" .

Ma, prima ancora, un consiglio per Annonuovovitanuova: tovaglioli di carta e carta asciugante smettete proprio di usarli. I tovaglioli in stoffa si trovano ovunque a poco prezzo, basta usarne uno di colore diverso per ogni membro della famiglia per non confonderli, e poi si mettono in lavatrice insieme al resto, a 40°. E se rimane qualche macchia, pazienza, è solo una roba estetica. Riservate i tovaglioli di carta alle cene con amici, ma  gli amiciamici avranno il loro colore e il loro tovagliolo, sempre pronto nel cassetto. 
La carta asciugante, poi, dimenticatela: siamo tutti pieni di vecchi vestiti e vecchia biancheria pronta per essere trasformata in buoni stracci di ogni misura. Stanno in un sacchettino appeso vicino al lavandino o in qualche angolino comodo, si lavano anche loro in lavatrice insieme per esempio al tappetino del bagno, e si rinnovano facilmente se sono tanto sporchi che occorre buttarli. 
E sono tutti soldi risparmiati, neh? 
Io credo che dovremmo proprio fare al nostro mondo questo regalo di Natale, di aderire alla campagna di Greenpeace, andando appunto anche un po' oltre.

Negli ultimi anni la richiesta di polpa di cellulosa per la produzione di carta sta pericolosamente accelerando la distruzione delle foreste nel Sudest asiatico, minacciate dall'irresponsabilità di aziende come APP (Asia Pulp and Paper) e dai loro clienti. La rete di questi ultimi si allarga a macchia d'olio in Europa, dove APP sta portando avanti un'aggressiva campagna di espansione, anche sul mercato italiano.
Con le nostre linee guida per gli acquisti della carta a Deforestazione Zero, suggeriamo il percorso virtuoso per tutte le aziende del settore che vogliono escludere dai loro prodotti fenomeni di distruzione forestale.
La buona notizia è che oggi Mondadori si impegna a incrementare progressivamente nel tempo la percentuale di carta "amica delle foreste". Il gruppo editoriale è già pronto a fare un primo passo, utilizzando esclusivamente carta FSC in alcune delle collane di maggior prestigio e qualità letteraria, tra cui Strade Blu e gli Oscar Spiritualità di Edizioni Mondadori, Einaudi Stile Libero, Wellness di Sperling & Kupfer e, nel mondo junior, alcune collane di Geronimo Stilton, Scooby-Doo e Flambus Green di Piemme.
Quello di Mondadori è un primo passo apprezzabile, soprattutto se si considerano i volumi di carta utilizzati dall'azienda. Ci auguriamo che percorsi simili riusciranno in tempi brevi a garantire a noi lettori di non distruggere un pezzo di foresta tropicale ogni volta che acquistiamo un libro.
Tra gli strumenti che abbiamo sviluppato per raggiungere l'obiettivo Deforestazione zero c'è anche la classifica degli editori "Salvaforeste" e la guida "Foreste a Rotoli" per l'acquisto responsabile di prodotti usa e getta come carta igienica, tovaglioli e fazzoletti.
Grazie a questi strumenti, tantissime aziende del settore cartario hanno deciso di mostrare più trasparenza sulla materia prima utilizzata per i propri prodotti. Nell'ultimo anno la lista degli editori amici delle foreste è cresciuta e all'impegno, già da tempo assunto da case editrici come Bompiani e Fandango, si stanno adeguando editori come Feltrinelli, Marsilio e Minimum Fax.
Le nostre linee guida sono già state applicate da grandi aziende internazionali come Staples, Office Depot e Penguin Books. Intervenire non è solo possibile ma doveroso. Cosa aspettano gli altri grandi gruppi editoriali come RCS, GEMS e Giunti a seguire l'esempio degli editori "amici delle foreste"?