martedì, febbraio 21, 2012

Addio e grazie per tutto il pesce





Con Estrema Riluttanza
ci ha lasciati
La Strega Nocciola

Funerali al nuovo Tempio Laico di Staglieno, alle 11:30 di giovedì 23 febbraio 2012.

La Strega chiede non fiori ma una donazione a Medici Senza Frontiere o a "il manifesto

Gnomo del Balcone, KGgB, La Nessie

mercoledì, gennaio 11, 2012

EVVAI CHE SI PARTE

Un facile giochino (sostituite i numeri finali dell'immagine con un "1" e un "2", anche un bambino può vincere), tanto per cominciare con il giusto spirito...


domenica, gennaio 08, 2012

ORTOMONDO

Tre piani sotto il mio appartamento, c'è quella che si chiama una "villetta": l'hanno comprata, pare, nell'autunno dell'anno scorso, dopo almeno un anno (io prima non la vedevo) di beata spensieratezza della villetta e dei suoi proprietari: ma poi, basta, i giorni leggeri sono finiti. Che la nuova famiglia  dai capelli biondi e dalle gonne chiare raccolte sul prato, ha riempito sempre più le superfici verticali di sbarre: piombi ai vetri, reti sulle ringhiere, griglie alle finestre, lance inclinate sul corrimano...





Sarà che cibo e aria aperta sono due piaceri che mi sono proibiti in questo periodo - mi sono prescritti, in verità, ma se solo riuscissi ad approfittarne, cosa che non è - ma questo filmato mi ha fatto schiattare di invidia. 

Andate a vederlo subito: purtroppo, tra You Tube a Firefox ultimamente c'è un rapporto teso  e non riesco più a postare direttamente i filmati, ma con un bel copiaincolla risolverete tutto velocemente, se non riuscite a vederlo per conto suo.
Troverete una dolce fricchettona di prammatica, con i piedini appena un po' storti dentro gli stivali di gomma, la giacchina lunga sopra il vestito leggero, e un verace cesto  pieno di verdura freschissima. Aiole e serrette erano altrettanto piene, fino a poco tempo fa, di ogni ben di dio vegetale: realizzate sul ciglio dellestrade, negli spiazzi prima riservati a sciocche rotonde sabbiose, sul retro degli edifici "di rappresentanza" , nei cortili, questi piccoli ed efficienti orti funzionano in base a un principio: "Se è di stagione è di tutti". 
Ora la stagione è finita, ma rimangono foto e video a testimoniare il bel raccolto fatto dagli abitanti di Tordmorden, New Yorkshire, la cittadina dove chi vuole mangiare verdura non ha che da raccoglierla. 
E' uno dei tantissimi esperimenti sociali di condivisione che si stanno diffondendo in questo periodo, secondo me particolamente interessante perchè riesce a coniugare in modo semplicissimo risparmio, soddisfazione, competenze e solidarietà. Ma anche perchè gli intervistati ripetono una frase già sentita in altri esperimenti di questo tipo: "Forse è arrvato il momento di smettere di chiedere allo Stato di pensare a noi" o, tradotto, "Forse è arrivato il momento di cominciare a pensare alla nostra autosufficienza." In senso collettivo, prima di tutto - occupando le fabbriche, chiedendo misure più giuste, intervenendo nella vita collettiva i vari modi: e fin qui c'eravamo - ma non solo. 

La dimensione individuale, quella in cui la solidarietà si esprime spesso superando timori e pudori, non è la meno importante. Apre infatti la dimensione del rapporto personale non mediato nè contaminato da diffidenza, chè anzi può fornire spunti e motivi per ricredersi sulla fondamentale onestà delle genti. E quand'anche la riprova fosse di segno opposto... be', capita senza dubbio anche in uno schema di vita più "normale", più attento alla propria difesa: che forse non merita lo stress di chiedersi ogni volta se questo tipo che ci sta venendo incontro sarà buono o cattivo, non vi pare?

venerdì, gennaio 06, 2012

QUACCHECCOSA DI NUOVO

Toro 20 aprile – 20 maggio
“Siamo tutti dei geni, ma se un pesce viene giudicato in base alla sua capacità di arrampicarsi su un albero, si sentirà uno stupido per tutta la vita”. Corre voce che questa acuta osservazione sia stata pronunciata da Albert Einstein. Te lo racconto, Toro, perché faresti bene a tenerla a mente per tutto il 2012. Secondo la mia analisi degli astri, avrai un’ottima opportunità di individuare, affinare ed esprimere il tuo genio. Perciò è fondamentale che ti liberi da qualsiasi tendenza a vederti come un pesce che deve arrampicarsi su un albero.

Be', così non vale mica tanto, caro Brezsny: chi non è un Toro, in questo modo? Ma  metto lo stessoil tuo oroscopo, prima di tutto perchè mi ci ritrovo (La maestra di seconda elementare: " Ah, e quello sarebbe un serpente? A me sembra la collana che ho trovato nell'uovo di Pasqua! E ricordatevi, bambini, che chi cancella con la gomma prende un brutto voto, zac, all'istante. ) e poi perchè ho appena saputo che questo gradevole ed efficace metodo educativo e didattico viene impiegato ancora oggi, in forme  appena appena più velate.
Quindi lo dedico a tutti noi Torelli frustrati e masticati e mortificati e  perfino un po' vilipesi, sperando che lungo l'arco di tutto l'anno si avveri la profezia finale e che si concluda con una linguaccia. Dopodic, si comincia a ragionare, neh?
Buon anno.

domenica, gennaio 01, 2012

2012

Sul, sotto, intorno, al mio comodino campeggiano quelle letture che qualche tempo fa sarebbero state esaurite: poco o tanto metodicamente, ma in ogni caso smaltite. Di "Breve storia della vita privata" - andatevi a cercare i riferimenti giusti, neh?, che io non ci ho pazienza - di Bill Bryson, ed. Guanda, si può dire che sarebbe un libro bellissimo per chi ha già letto e sa già tutto in tema di evoluzione della vita domestica, mentre rischia di essere  un libro bruttissimo per chi ha già letto e sa già tutto della vita domestica. Bryson mette insieme un sacco di notizie, ricavate per lo più da fonti librarie via via pubblicate negli anni, con gusto delle curiosità e di quelle che un tempo si chiamavano "spigolature", microstoria ancor più frammentata fino a ridursi a piacevole o anche raccapricciante argomento di conversazione. Poi c'è " Verdure", 500 ricette di Emilia Valli, ed. Newton Compton, con dentro qualche segnalibro: la ricetta con le verze non è tanto buona, mentre la torta dolce alla passata di pomodoro e nocciole è favolosa. Indovinate cosa ho in casa? Esatto, verze.  Toccherà aggiungere altri segnalibri, sempre che qualcuno abbia voglia di cucinare, chè io mica tanto. 
Poi c'è "Elizabeth a Rugen", ed. Guanda, della contessa Von Arnim: assai prolifica scrittrice a cavallo tra '800 e '900, raccontò con perfida ironia la vita matrimoniale teutonica dei primi anni del secolo scorso, le delizie di un giardino selvaggio e anche storie drammatiche senza scadere nella retorica strappalacrime

E, proprio prima che la pila crolli, ecco la Natalia Aspesi raccogliere per noi i suoi giustamente famosi pezzi di costume con il titolo di "Festival e funerali" e, vicino, un bel librotto trovato sulle bancarelle un po' di tempo fa, che fa venir fame solo a guardarlo, i " 100 piatti etnici". 
Non che i due libri c'entrino l'uno con l'altro, così come ognuno non c'entra con nessuno degli altri o quasi, ma scommetto che a questo punto vi  piacerebbe sapere com'è andata a finire a Capodanno, ah-ah.
E' finita a Fondue bourguignonne - doppia, chè c'era anche quella di cioccolato fondente - senza nessun bisogno di ricette nè di libri, l'importante era sedersi a tavola e non alzarsi se non per effettive  necessità.  
Ed ecco arrivato il nuovo anno, fra risate, disegni orribili e morbidi pettegolezzi.

mercoledì, dicembre 28, 2011

COSA TI HA PORTATO BABBO NATALE?

Un leggìo fatto solo di un bastoncino e uno spago, due omini Maillard-clessidra che mi hanno fatto gioire assai anche solo perchè, come si dice, non me li aspettavo proprio.
E lo specchietto comprato  dai cinesi per guardare se gli orecchini che faccio per gli altri stanno dritti, e l'autobiografia dei Monty Python e i pennarelli colorati, pennini con l'inchiostro e la piuma e le cornicine colorate con dentro le foto di un matrimonio, come si fa in una famiglia senza "una specie di", ma mica c'è qualcuno che si sposa tutti gli anni, neh?. Un pop-up con la lucina per poterlo guardare al buio, dove fra il castello e la volpe c'è anche il gufo; e per completare gli animali, un mouse.  E una coperta bellissima, scozzese con le rose - non dalla stessa parte, ma molto inglisc ugualmente, e soprattutto lo sfondo delle rose è un bellissimo color prugna - contro il mio freddo perenne, ma quando neppure quella pare abbastanza, ecco intervenire il pile a salsiccia. Ma spero che non interverrà, a dire il vero.
Ah, che soddisfa la lista dei doni ricevuti, il mischiaggio delle cose piccole e di quelle grandi, delle idee demenziali (ma quelle più demenziali si tacciono prudentemente) e di quelle sagge. 
 
Un piacere da piccoli che è bello far rivivere ogni anno: io, ricordo, ho voluto per due anni di seguito la "cucina americana", cioè una cucina come ora abbiamo tutti, ma che allora strabiliava con i suoi pensili, il suo forno inserito, i suoi sportelli tutti attaccati. Nella cucina "vera", quella in cui mangiavamo tutti i giorni, c'erano ancora la credenza e il lavello di marmo, con la "macchina del gas" a quattro fuochi contro il muro e staccata dal resto. 
Finalmente arrivò per me, con la Befana dei parastatali - sì, lettori più giovani, andate a cercarvi la storia di quest'italietta fatta di gruppetti e gruppini, ognuno con i suoi privilegi, è divertente anche solo leggerne nomi e prerogative - la versione bambina della meraviglia ipermoderna, e io non sapevo cosa farne. Il mio amore per la cucina, nel senso di gastronomia, arrivò fino a mettere i chewing-gum - rigorosamente già masticati, come buttare via le "cicche", considerate genere di lusso pur nella versione già usata? - nei deliziosi cassettini mignon, con maniglina in proporzione, azzurri. E lì mi fermai.

Niente bucce, foglie, sassolini, biglietti o piccoli rami: tutto ciò che costituiva l'immaginario alimentare infantile mi era ignoto, e lo trascurai: come piccolissimi biscotti marziani, le mie palline di gomma indurivano nei cassetti miniaturizzati, quiete quiete.  
 

lunedì, dicembre 26, 2011

POI VERRA' L'EPIFANIA...

In zona Cesarini assoluta, direi: ma non si può lasciar passare il natale senza almeno due parole, scritte con uno strumento o un altro. Perfino pensate andrebbero bene, se poi quello a cui sono destinate riuscisse a indovinarle. Ma, insomma, è stato un natale carino, dolcemente divertente, e solo poco fa ho saputo che è morto Giorgio Bocca. Solo un pensiero mi ha colto, che ce l'ha fatta a morire dopo che se n'è andato berlusca, desiderio che aveva espresso più volte. 
Ora in tutta la casa aleggia un profumo di cuneesi al rum, o forse di cioccolatini ucraini e mele renette leggermente fermentate, scaldate dalle ben note lucine di natale; lognomodemivida mangiucchia mentre mette a posto qua e là, come ha indifessamente fatto tutto il giorno, coprendo le mie stanchezza da shopping: molto moderate, ma sempre stanchezze da shopping erano, mica si può lasciar passare il natale senza neppure un giretto.  così ne abbiamo fatti due. E la sciatica mi colse, o qualche sua parente.
(Colgo anch'io l'occasione, grazie Aglaja, per sottolineare come la città - ma forse ancora tutte le città italiane, o quasi - siano pienissime di barriere architettoniche, a partire da un semplice gradino troppo alto, che mortifica l'utente con ben poco costrutto per gli altri).
Ora perciò me ne andrò a nanna, dopo aver frugato bene fra  cuscini del divano e altrove alla ricerca, si spera infruttuosa, di doni dispersi e di ospiti, amici e parenti idem: nel Medioevo succedeva, se la notizia può interessare, che si trovasse gente morta da un paio di giorni sui pavimenti coperti di paglia e giunchiglie, sparsi allo scopo di assorbire lo sporco.
E su questa nota un po' macabra non mi faccio troppe  preoccupazioni e auguro ai fedelissimi lettori che mi hanno cercato anche durante il Grande Silenzio un dolce, divertente, e perfino un po' leggero anno.