lunedì, ottobre 30, 2006

PESSIM0 2


e perdonatemi questa giornata internazionalista. non conosco abbastanza la situazione messicana per commentare tutti i fatti o il loro complesso: ma i morti (quelli che si sanno) sembrano 16, tra cui un giornalista, l'ennesimo di questo periodo buio del mondo. E non che sia più importante, se non simbolicamente, degli altri 15.
E allora posso capire che si sia determinata una situazione tipica da America Latina, dove il potere è ancora putroppo strapotere e manda i cecchini paramilitari per le strade ancor prima di mandare l'esercito. e che in qualche modo questa situazione la sentiamo lontana perchè, almeno finora, qui da noi i cecchini non li ha usati nessuno. e voglio anche concedere che da lontano le cose possano sembrare più semplici di come sono in realtà, che la rivolta potesse comprendere elementi di "provocazione",anche se questo non giustifica nulla e tantomeno i morti. Mi sforzo, insomma, di pensare che da una parte non ci fossero solo "buoni" anche se dall'altra parte c'erano sicuramente i "cattivi", e il termine è penosamente blando. E non voglio neppure attribuire eccessivo significato al fatto che Vicente Fox, presidente del Messico, viene definito "il miglior alleato degli Usa in America Latina" e che è stato presidente anche del gruppo Coca-Cola.
Ma a voi non fa impressione che la repressione si sia scatenata contro gli insegnanti? 70.000 insegnanti, in sciopero da 160 giorni per chiedere aumenti di salario. piuttosto che riconoscerglieli, hanno sparato e massacrato. Ferocemente simbolico, no?

A SINISTRA SI VINCE


dopo essere stato dato per perdente da tutta la stampa mondiale - sulla base dei soliti sondaggi - che peraltro non gli aveva risparmiato critiche spesso ispirate dalle campagne che i suoi avversari (leggi la destra, e ancora una volta non erano estranei gli Usa, a quanto pareva) hanno condotto con ogni mezzo, Lula ha vinto di nuovo. E ha superato il 60% dei consensi, che non è poco. Pare ci sia riuscito, dice oggi la stessa stampa, con una più decisa politica di sinistra: promettendo "sviluppo" senza stare tanto a badare alle regole internazionali (cioè senza appiattirsi su una politica economica che non prevede soluzioni diverse da quelle sancite dalle multinazionali, per semplificare moltissimo le cose), e schierandosi decisamente contro le privatizzazioni. Queste ultime sono viste, non a caso, come il fumo negli occhi in quasi tutta l'America latina, dove i governi hanno svenduto ogni cosa alle multinazionali, costringendo la gente a svenarsi se, ad esempio, voleva l'acqua potabile. Lula ha promesso di dire basta a questo svendere le condizioni elementari della vita, e ha vinto, portando a casa anche i voti dei terribili "ceti medi", quelli che brontolano su tutto. Qualcuno lo capirà anche da noi, prima o poi?

giovedì, ottobre 26, 2006

ACC... DOVE HO MESSO LE LUCERTOLE ?



mezza comune-ty latita, chi perso nella rete e chi nei meandri della scienza, e tutti schiacciati dal peso di compiti ingrati. meno me e l'amicae., che i compiti li abbiamo sempre fatti la notte prima degli esami, figuriamoci adesso che manco gli esami ce li abbiamo più. ma, insomma, non sembra il momento di giochini e palette e introspezione, ok,ok, come non detto. Tanto più che si avvicina halloween, e devo ancora trovare le ricette per vincere la gara di filtri magici. Mannaggia, ho rovesciato il sangue di drago sulla tastiera...

mercoledì, ottobre 25, 2006

ALZATE LE PALETTE


Originalità, indipendenza, accettazione del rischio, energia, curiosità, attrazione per la complessità e le novità, apertura mentale.
In un libro che mi devo ancora comprare e quindi leggere, pare che siano questa le caratteristiche che contraddistinguono la mente creativa. Secondo la recensione pubblicata su L'Almanacco della Scienza on-line, l'autore dimostra "come la predisposizione creativa per manifestarsi abbia bisogno di stimoli adeguati e di un ambiente appropriato che ne favorisca l’esercizio assiduo. La creatività dunque è un dono, ma è anche, sottolinea l’autore, il risultato di un impegno costante e dell’applicazione di strategie mirate tra le quali rientrano l’individuazione degli scopi, lo sviluppo di un atteggiamento esplorativo sin dall’infanzia, l’incentivazione delle capacità metacognitive, la produzione di analogie e metafore, la capacità di selezionare l’informazione."

Anche solo queste poche righe - e quando avrò letto il libro ne dirò di più, se merita come penso - sono foriere di intelligenti riflessioni: perchè questa comune-ty è senza dubbio fatta da menti creative e ognuno ha il suo punto di forza come il suo tallone d'achille, tra le condizioni indicate come essenziali. me mi toccano, p. es., quelle sull'ambiente, lo spazio e gli stimoli, e credo non solo a me, ma per altri possono essere più importanti altri aspetti.

Però si può fare anche un giochino nella comune-ty, forse meno scemo di quello che sembra: posto che ognuno di noi ha queste qualità, quali sono i punti di forza e quali i talloni di achille di ognuno? Pagelline, pagelline! Alzate le palette, dice il mago Zurlì, che dopotutto è un mio collega (oddioo..).
Si può fare per persona o per qualità, ma le qualità da considerare sono:
Originalità,
indipendenza,
accettazione del rischio,
energia,
curiosità,
attrazione per la complessità e le novità,
apertura mentale,
l’individuazione degli scopi,
l’incentivazione delle capacità metacognitive (capacità del soggetto di pensare ai propri affetti e processi di pensiero, cioè la capacità riflessiva del Sé: questa è la definizione più comprensibile)
la produzione di analogie e metafore,
la capacità di selezionare l’informazione.

Troppo incasinato? Vabbe', ognuno può farlo a modo suo. io, p.es. comincio a dare più di 10 (lo so, non ci ho la paletta, ma vale) alla nessie in energia, sapendo che nessuno potrà smentirmi: ma è tanto per cominciare.
Perchè tutto ciò? Bah, per rispondere all'amicae. deviando completamente il suo corso di pensiero, perchè anche noi siamo il mondo degli altri: e a me affascina sempre il come-sembra, che a volte dà dritte importanti sul come-è.


“Come nasce un’idea”, Albero Oliverio, psicobiologo dell’Istituto di neurologia del Cnr di Roma.
Rizzoli (www.rizzoli.it)
Pagine 160
€ 16,50

GRUPPO AIUTO-AIUTO IPOCONDRIACI


E' la terza volta, dico la terza da quando c'è il blog, che rovescio il portacenere sulla tastiera. prima, in cinque anni alla stessa postazione, non era mai capitato. un superstizioso direbbe che il blog mi porta sfiga, un freudiano che ci ho i miei problemi a scrivere per diletto invece di guadagnarmi il pane e la salsa di soia, uno statistico troverebbe lo studio interessante, un posturologo ci avrebbe di sicuro da ridire. Ma noi, amici ipocondiriaci, preferiamo senza dubbio la spiegazione più razionale: mi starà mica venendo il parkinson???

E BRAVO TOM WAITS...


... che sta diventando uno dei miei pochissimissimi miti musicali: del resto, non c'è nessun altro capace di farmi ridere con canzoni di cui non capisco le parole. Ma non per questo è bravo, ma perchè ha scritto una canzone per la pace: racconta uno dei tanti attentati in M.O., uno vero. Trovate tutto sul sito di peacereporter, che linko qui a fianco se ci riesco: fateci un salto e quando vi capita leggete anche il resto. Chè quelli di peacereporter sono ottimi ragazzi, e ottimi giornalisti.

no, non reussita, a volte questo blogger.com fa impazzire, non ha preso neanche le modifiche che gli ho dato oggi. cmq, tom waits e il resto lo trovate qui
www.peacereporter.net

martedì, ottobre 24, 2006

NAPOLI TORNA A SPLENDERE

NASCE A NAPOLI LIBRERIA INEDITI PER ASPIRANTI SCRITTORI
In una antica rimessa per carrozze del centro storico di Napoli sta per nascere la "Libreria degli inediti" per gli aspiranti scrittori. Bastera' infatti far pervenire entro il 30 ottobre all'associazione che la gestisce ("Il Pozzo e il Pendolo", che nel capoluogo partenopeo organizza serate all'insegna del 'giallo' mettendo in scena noir d'autore che coinvolgono gli spettatori) tre copie di un proprio manoscritto, con veste grafica a propria cura e corredate da scheda per la catalogazione, per avere un posto tra gli scaffali allestiti nel 280 metri quadrati del negozio.
I libri saranno anche posti in vendita al prezzo di 2,50 euro l'uno; il ricavato sara' investito in iniziative teatrali, ma se un libro supera la decima copia venduta, il 50% del prezzo sara' diviso con l'autore. Quanto ai diritti d'autore, Annamaria Russo e Ciro Sabatino, anima dell'associazione, consigliano di depositare il proprio manoscritto alla Siae prima dell'invio, anche se per una eventuale causa di plagio potrebbe bastare l'attestazione della data di spedizione del materiale.
(da Repubblica)

Quando si dice il genio partenopeo... certo che se penso agli inediti che ho letto io, 2,50 sono troppi per 9 di loro su 10, ma appunto lì sta il genio, che per finanziare le iniziative teatrali alla fine glieli dai lo stesso. ma, mi chiedo, come fai a venderne 10 copie se gliene mandi tre? che uno possa contare che lo chiedano altri 8 (urca, che operazione matematica) in base al passaparola è la dimostrazione migliore e più napoletana di come questi conoscano bene il narcisismo degli autori.

lunedì, ottobre 23, 2006

UN INVERNO BIDONARO

mi dichiaro truffata.
dalla finestra guardavo questo bel tempo piovoso, sentivo il vento entrare. avrei dovuto accorgermi che non faceva proprio freddo, ma dopo un po' che stai alla scrivania il freddo ti viene lo stesso, se non hai l'odioso sole di agosto a surriscaldarti. quando è stato il momento di uscire, mi sono attrezzata: jeans negli stivali che tutto sopportano, magliettina elastica, golfino di lana e giacchina d'autunno. come ho messo piede in cortile mi ha investito una zaffata di vento caldo, groan. ma ero in ritardo, non potevo tornare a cambiarmi. ho proseguito eroicamente e sentendomi sempre più esquimese nel deserto, ho camminato e camminato. sognavo un'oasi di ghiaccio, un marciapiede milanese che ti fa i piedi blu in tre minuti tre, perfino un po' di tramontana a tagliarmi le orecchie. Qualsiasi cosa, ma non lo scirocco caldo: che solo a dirlo fa venire in mente brodi densi che ti circondano, movimenti pesanti e tutto fuori posto, chè la birra non ti fa più piacere come quando c'è il sole ma le caldarroste orrore. e poi l'amicae. dice che lo scirocco fa diventare nervosi. sfido, dico io.

10 QUALUNQUISTI E UN FASCISTA FANNO 11 FASCISTI (Don Milani)


E allora sì, lo ammetto, ho ceduto e sono andata sul blog di beppegrillo. per vedere una cosa molto carina che mi ha fatto lanessie, ma nel cercarla ho dovuto giocoforza leggere qua e là. ed era la giornata giusta, chè tanto più nervoso di così era difficile che mi venisse, e invece ilbeppegrillo ci è riuscito.
Che è da quando sono stata deportata a genova - che poi, tutto sommato, in confronti a tanti altri posti negli ultimi anni questa città si sta un po' riscattando perfino a miei occhi - che odio il mugugno. Ma non tutto, non sempre. Quando i marinai rinunciavano a una parte della paga per poter esercitare il "diritto di mugugno" - vera o falsa che sia questa storia, è bella - facevano una buona cosa, che forse oggi molti giornalisti dovrebbero imitare, introducendo l'opzione nelle rivendicazioni contrattuali, p. es.
Ma il mugugno spocchioso di chi sta seduto in fondo all'autobus e brontola contro l'autista perchè fa "sentire le curve" nella strada su per i Camaldoli, quello no, non l'ho mai sopportato. Il mugugno di chi sa sempre tutto e saprebbe fare sempre meglio degli altri: saprebbe guidare l'autobus, rifare la strada, mettere il semaforo, il vigile, la vecchietta al posto giusto e non a quello sbagliato dove sono ora, saprebbe rimettere in piedi l'alitalia, la telecom e la fiat in un colpo solo, curare gli ammalati come si deve, decidere chi paga cosa e chi no, chi deve sparire e chi rimanere, chi è bravo e chi è cattivo... alt, questo no. Perchè per definizione sono tutti "cattivi": tutti quelli che non si uniscono al mugugno, almeno. Perchè la tesi di grillo è che, "...tanto, sono tutti uguali". Dov'è che l'ho già sentita?
E allora vai con la condanna della caccia al capriolo, e fin lì passi chè un buon comico deve sapere quando appellarsi ai sentiment(alism)i della gente, ma vai anche con la condanna immediata di Pecoraro Scanio, che si immagina troppo occupato in altre cose, il cuorduro. E quando la risposta di Pecoraro c'è, e dice sto facendo qualcosa, guarda che l'ho fatto o tu che parli senza sapere (non glielo dice, perfino lui è più signore), il beppegrillo la pubblica sotto senza un commento, una parola di minima scusa, una datazione, un mormorio di "non lo sapevo...." e siamo tutti autorizzati a pensare che senza il beppegrillo il pecorarosacanio mai si sarebbe mosso.
Come Nostradamus, un paio su dieci il beppegrillo le azzecca: e chi non ne sarebbe capace, sparando a zero su tutto? Dice: l'avevo detto, della parmalat. Certo, l'aveva detto, così come dice tutto quello che possiamo pensare anche noi, comuni persone di buon senso che mai hanno comprato un'azione parmalat o un bond argentino. non solo perchè non ci abbiamo i soldi per farlo, ma perchè da che mondo e mondo esistono le persone che ragionano e quelle che no. Vero che queste ultime sembrano diventare più numerose ogni giorno che passa - e il numero di commenti sul blog di grillo ne è la dimostrazione - ma vero anche che non può bastare la capacità di vedere il lato negativo delle cose per essere dichiarati dei geni. Perchè se anche fosse vero che tutto sta andando a ferro e fuoco, è utile uno che continua a gridare "al fuoco al fuoco!" e alimenta il panico, o sono più utili quelli che si mettono insieme e si passano in catena i secchi d'acqua?
Dice: ma parla bene, dice tante cose giuste. non a caso, lo si diceva anche di Almirante, il ri-fondatore del partito fascista in Italia (si potrà ancora dire, che il MSI era un partito fascista?) Ma parlare bene non è poi così difficile, no? Provateci anche voi: prendete un articolo qualsiasi e commentatelo, cercando di capire dove sta la fregatura per noi pecoroni. Sono sicura che la trovate, vera o falsa che sia. Se riesci a farlo con cento, presto sarai un genio anche tu. La vita è piena di fregature, è un calcolo statistico.
Più difficile, molto pù difficile, è individuare le cose che vanno bene in mezzo a quelle che vanno male. Ancora più difficile è cercare di aumentarle. Ancora, ancora più difficile è incoraggiare la gente, invece di autorizzarla a piangersi addosso, sempre. Ma non dobbiamo avere timori: già ora abbondano i commentisti che implorano ilbeppegrillo, armato delbeppegrilloprofondopensiero, di fondare un partito, di mettersi alla guida degli scontenti che si credono intelligenti. E quando lui dal balcone ci arringherà con quella sua vocetta chioccia... uuuh, quanto ridere ci faremo. Finalmente liberati dallo scontento, chè un comico, si sa, porta allegria.

sabato, ottobre 21, 2006

FERMATE IL MONDO VOGLIO SCENDERE


Molti pensano che l’intero business sia davvero esagerato, ma le amanti di Hello Kitty risponderanno che ogni idea è una chicca in più imperdibile per ogni fashion girl. Se dunque Gucci è too much per voi forse Hello Kitty soddisferà tutte le padroncine di cuccioli appassionate della micetta rosa. Neiman Marcus propone in esclusiva nel suo shop un pull in cachemire per gatti e cani di piccola taglia, naturalmente in pink e con la regina delle gattine in cristalli rosa bianchi e neri. Tre misure, cento dollari e una piccola percentuale di lycra per garantire il fit perfetto. Non è delizioso?



questo commento-segnalazione è ospitato su un fantastico blog, che non cito per non fargli pubblicità neanche negativa, davvero utilissimo ai più. Dove c'è anche un'analogo soffietto per analoghi prodotti (il guinzaglio, la borsina, ma anche il fularetto per regalare a ogni cane una faccia da perpetua) Gucci: e il post si conclude con la saggia e profonda riflessione che forse i cani, però,non li apprezzano molto, meglio comprarsi un borsa per sè.
Sì, lo so, è facile e scontato scandalizzarsi, prima di tutto per la stupidità (il "fit perfetto"!!!!!). ma possiamo almeno sbizzarrirci a pensare cosa faremmo all'autrice del blog e ai padroni dei cani: io propongo i turni di pulizia al canile, da eseguirsi indossando rigorosamente solo capi firmati. ma so che qualcuno di voi sarà più fantasioso...

giovedì, ottobre 19, 2006

mercoledì, ottobre 18, 2006

PESSIMO


... e come tante altre notizie pessime, passa quasi inosservata, tanto "è dall'altra parte del mondo". ma riguarda tutti, anche chi non ha intenzione di fare un viaggio negli Stati Uniti. Chi poi ce l'ha, è meglio legga con ancora più attenzione questo comunicato:



Stephanie Westbrook
U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome
info@peaceandjustice.it
http://www.peaceandjustice.it
Cell. 333 11 03 510


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Avviso per i viaggiatori diretti verso gli Stati Uniti


Per noi cittadini statunitensi, il giorno 17 ottobre 2006 verrà
ricordato come un giorno nero nella storia del nostro paese, il giorno
in cui il presidente George W. Bush ha firmato il Military Commissions
Act of 2006. Questa nuova legge, autorizzata dal Congresso (altro
giorno nero ...), conferisce poteri senza precedenti al presidente per
imprigionare chiunque egli dovesse ritenere un "combattente nemico
illegale" e processarlo attraverso commissioni militari.


In conseguenza di questa legge, ci si chiede se il Ministero degli
Esteri italiano ha in programma di diramare un avviso per i cittadini
italiani che intendono recarsi negli Stati Uniti. Tale avviso dovrebbe
spiegare che la nuova legge lascia al presidente decidere, secondo una
definizione vaga ed ambigua, chi è un "combattente nemico illegale".
Questa definizione comprende non solo chi si è impegnato in atti
ostili contro gli Stati Uniti o i suoi co-belligeranti, ma anche chi
intenzionalmente e materialmente sostiene tali ostilità. Le prove al
riguardo non devono essere rese pubbliche.


L'avviso dovrebbe sottolineare che i cittadini non statunitensi
definiti come "combattenti nemici illegali" potrebbero essere
arrestati, anche senza capi d'accusa, e imprigionati a tempo
indeterminato. La nuova legge, infatti, elimina il diritto all'habeas
corpus, ossia il diritto di contestare i motivi della propria
detenzione davanti a un tribunale civile.


Secondo i termini di questa legge, se e quando il detenuto viene
processato ciò sarà attraverso una commissione militare istituita dal
Ministro della Difesa o da altro ufficiale militare e sarà composta di
giudici e avvocati militari. Il detenuto non godrà delle protezioni
legali riconosciute come fondamentali nei paesi civili. Può non essere
informato delle prove contro di sé e sono ammissibili anche le prove
ottenute con metodi ritenuti equivalenti alla tortura. Le "tecniche di
interrogatorio" applicabili verranno decise da Bush e non saranno rese
pubbliche. Inoltre, la possibilità di ricorrere in appello è stata
quasi del tutto eliminata, e gli appelli che si basano sulle
Convenzioni di Ginevra veranno respinti.


Infine, l'avviso dovrebbe ricordare ai viaggiatori che nel gennaio del
2006 la Kellogg, Brown & Root, filiale del gruppo Halliburton, ha
vinto un contratto per 385 milioni di dollari per costruire negli
Stati Uniti centri di detenzione, le cui località non sono state
rivelate, da utlizzare, come si legge in un comunicato stampa della
KBR, per "lo sviluppo rapido di nuovi programmi".


Stephanie Westbrook
Statunitensi per la pace e la giustizia - Roma

IL PRINCIPE AZZURRO DELLA NESSIE :-)




Acquista un Picasso e lo buca. Il dipinto "Le Reve" (The dream) di Picasso, è stato comprato qualche settimana fa da Steve Wynn, un miliardario, proprietario di diversi casino e hotel di Las Vegas per la cifra di 139 milioni di dollari. Ma Wynn ha presto trasformato il suo sogno nel peggiori degli incubi: ha, per errore, appoggiato un gomito sulla tela provocando un buco, danneggiando seriamente il quadro.

martedì, ottobre 17, 2006

E, A GRANDE RICHIESTA...


... sì, la storia del principe azzurro. Che poi lui c'entra di straforo, perchè la storia è la storia dei colori, che è bellissima. che noi per dire che uno dice un'assurdità, diciamo "see, come se mi raccontassi che il cielo è verde e il prato è blu", ma mica è sempre stato così. e allora a me mi piacciono molto tutte le cose che ti ricordano che non c'è niente di assoluto e di atemporale, e questa è una di quelle.
La racconta un tipo che si chiama Michel Pastoreau, che queste cose se le va a cercare, studiare e approfondire e poi le spiega benissimo che tu ti diverti a leggerle, e già che c'è litiga con gli altri storici e tira frecciatine. E così ho saputo, e ve la faccio breve breve, che nel Medioevo i colori non erano mica quelli che vediamo noi.
Perchè per loro i colori erano due cose, luminosità e sostanza, e si classificavano così, mica in base allo spettro perchè non lo conoscevano ancora. Invece sapevano benissimo che, p.es. , una tintura di qualità su un supporto pregiato (una bella stoffa, un buon legno, ma loro coloravano davvero tutto, compreso l'avorio e i metalli) era un Colore Vero, per così dire, mentre una roba tinta in fretta sul camiciotto da contadino di canapa non era lo stesso Vero Colore. Perchè uno era brillante e catturava la luce, l'altro era sbiadito e tendente al grigiastro: così non gli veniva in mente di dire che tutt' e due erano blu, anche se noi adesso lo diremmo. Perchè quello di poco pregio era "lo scuro", una classificazione che ancora oggi va bene per Kggb, e comprendeva senza distinzioni un po' di tutto., perchè anche il nero era difficile da ottenere che fosse vero nero (ancora oggi, del resto, provate col Superiride..) Il viola, per esempio, era un sotto-nero, non un colore a sè: e infatti ancora adesso la Chiesa cattolica ce l'ha come colore di penitenza, associato al lutto, e mi ricordo che la mia mamma ancora negli anni '60 lo definiva un colore da mezzo-lutto. Che era come dire quando una era stufa di vestirsi solo di nero perchè già un bel po' era passato, ma mica voleva far la figura di quella che se ne frega.
E, nello stesso ordine di idee, l'oro nel Medioevo non era solo quel simbolo di ricchezza con cui oggi lo identifichiamo, ma un "bianco più bianco", perchè risplendeva, e il giallo era un quasi-bianco. e l'arancione un rosso, e il blu slavato tnato poteva anche essere un giallo o un verde. Il paradiso dei daltonici.
Ma, insomma, io andrei avanti per ore, invece arrivo al blu. Che prima del Medioevo praticamente non esisteva: avete mai visto roba romana blu? Per loro era roba da Barbari, e nel "catalogo scientifico" in vigore fino al 1600 il blu non c'è per niente. Nel Medioevo è prima di tutto considerato una specie di rosso. perciò un colore caldo (a volte il più caldo di tutti) e come per il rosso le tinture in blu (quello Vero) sono particolarmente costose. Verso il 1200 comincia perciò a spopolare tra chi se lo può permettere e in breve diventa un colore ricercatissimo: tanto che ci sono apposite leggi (puntualmente ignorate) che vietano di usare il blu a quelli che non dovrebbero essere ricchi abbastanza (ma lo sono, come le cortigiane) e anche ai ricchi stessi quando la città pensa che si debbano far-sacrifici-altrimenti-non-ce-tiriamo-fuori-più. Naturalmente, anche queste stesse leggi concorrono a dar prestigio al blu e quando la corona di Francia decide di farne il suo colore, associandolo nel blasone ai famosi gigli, diventa anche un colore regale, anzi il colore regale per eccellenza. E spodesta così il rosso, che da sempre colore dai connotati simbolici ambigui, diventa il colore della sovversione, ma questo è ancora un altro discorso.
Perciò il Principe delle favole, il Principe per eccellenza, non poteva che essere azzurro. Però, con accostamento logico azzardato, a me sembra significativo che il Principe azzurro sia stato creato a partire da un colore che non esisteva, no?

LA SNOTIZIA


perchè a voi non sembra magnifico che lo Staccapanni di Rodari sia diventato un oggetto vero, proprio come l'aveva pensato lui (be', quasi...) ? a me sì, così lo copio nel mio piccolo, ed ecco la Snotizia di oggi

le scarpette di dorothy nel film del mago di oz sono state vendute a 165.000 dollari. conosco qualcuno che forse ce li avrebbe spesi, ad averli :-) ma la snotizia risale al 1988 e quindi entra di diritto nella categoria: infatti la pubblichiamo io e la settimana enigmistica.

assemblea, assemblea. e un po' di autocoscienza


ecco che così, di prima mattina, praticamente all'alba, mi prendo una bella strigliata affettuosa dall'amicae., che già non sarebbe d'accordo sul concetto di alba e forse neanche su quello di strigliata. però a me mi fa piacere considerarla anche così, perchè:
puntoprimo, mi piace discutere
puntosecondo, mi piace pensare a quello che faccio/facciamo
puntoterzo, l'amicae. ci ha ragione e mi ha beccato sul non-detto ancor più che sul detto.
Sul detto: ecco sì, questa cosa che uno un po' si sente responsabile perchè siamo comune-ty oltre che community è vera e fors'anche inevitabile (sì, che noi siamo i geniacci del web, ma mi sa che tutti cominciano il loro blog avendo gli amici come lettori, immagino) e l'amicae. la centra meglio di quello che avevo fatto io.
ma è proprio ciò che volevo dire sul sentirsi in obbligo di essere intelligenti, chè il narcisismo nella comune-ty è alto e atipico, perchè un po' siamo narcisisti anche sugli altri della comune-ty stessa, con un bel paradosso psicologico. però l'amicae. allarga il punto alla responsabilità morale, e ci ha ragione anche qui, e forse soprattutto io la sento un po' di più. ma non è questo che mi frena, in verità, come si vedrà sul non-detto. Però sulla responsabilità morale, direi che si può prendere per buono il punto di partenza della scatola della fantasia e allora, p. es., KGgb legge un sacco di libri che non sono un bell'incitamento morale (Pesce, ad esempio :-) ) e quindi perchè preoccuparsi? e poi la risposta più bella l'ha data lei nel suo post di oggi. Che esso stesso post (anzi, due) di oggi del Kggb sono una (ris)post(a) alla mia provocazione epperò mi ha allargato il cuore leggerli, perchè Kggb racconta proprio bene e facendolo mi dà ragione che non bisogna essere eccelsi, bastano le cose piccine di ogni giorno, anche se lei me lo zampetta mettendoci dentro perfino lo spezzatino :-) Però il velcro di Dante è bellissimo da ghigni e l'Ignoto Sputatore pone addirittura il problema della Responsabilità Morale nei confronti della collettività, 'sti cazzi!
E, ultimo sul detto, per quanto io sia felice davvero quando vedo nuovi post della comune-ty, dichiaro a chiare lettere che il mio post non era un invito o un'insistenza per una frequentazione e un impegno più assidui, chè anzi era un invito alla leggerezza e i tempi ognuno se li vede da sè.
Sul non-detto: che la scrittura è bastarda, anche quella di un blog, e ti vengono sempre fuori quelle cose che tu credi ben nascoste. e così me mi vien fuori un tipico problema di chi scrive/non scrive, che è il problema del non gliene frega niente a nessuno. Chè lì sono in buona compagnia, perchè almeno due scrittrici si sono tolte da questo problema scrivendo libri che uno si intitola "Ma chi ti credi di essere?" e l'altra "Sei qualcuno?", come dire che-ti-sei-messa-in-testa-che-a-qualuno-gli-frega-dei-cazzi-tuoi? E nei diari Susan Sontag scrive che bisogna essere innamorati di se stessi per poter scrivere e forse a me questo mi manca oppure ce l'ho troppo, mai capito. E la cosa bellissima dei blog è che questa roba si supera d'un salto, oplà, ma io ero riuscita a caderci dentro lo stesso. Perchè insomma io forse in più ci ho anche la deformazione professionale che "e la notizia? dov'è la notizia, eh?" : e così penso che accoglierò senza dubbio l'invito dell'amicae. a non fare anche il mestiere di lettore. e vi cuccherete le mie non-notizie deliranti. chè anzi ne faccio un rubrica e spero diventi collettiva come il sorriso.

lunedì, ottobre 16, 2006

EHI, NOI...


ehi, la vita ci trita, comune-ty? letto il post della gigi, non-letto il non-post del brother, visti i video della deborinah influenzata e della streganocciola (me ipse) scazzata... le uniche che resistono sono l'incrollabile nessie e l'innamorata (ma c'è chi dice melensa, indovinate chi: "bello anche, ma quant'è melenso!??!" e poi la amicae. la picchia in privato), ma anche quest'ultima aveva ceduto il post(o) a uno che mangia delikatessen con contorno di maso-macho, e insomma, tirate il fiato chè il periodo è quasi finito, insomma mi sono chiesta: non è che i primi tempi abbiamo volato alto alto e adesso ci abbiamo paura che il nostro alto quotidiano ci freghi un cazzo agli altri?
Chè bassi, fra tutti, non stiamo mai, ma per esempio io volevo scrivere un post dal titolo "perchè il principe azzurro non è giallo?" e poi mi sono detta: ma va', 'ste cose mi piacciono solo a me, e non l'ho scritto no. Perchè un blog è senza regole, così uno ci ha paura di sbagliare, è la sindrome dei troppi post(eggi) che è quando nello sterminato parcheggio vuoto vai a finire esattamente a metà fra due, sulle righe blu. Allora forse le cose più contano le abbiamo dette subito, e ora non ci abbiamo voglia di narrare i nostri scazzi quotidiani, chè secondo noi un blog dovrebbe essere meglio, sennò tanto vale la chat o meglio ancora il silenzio.
Però è brutto, un po', perchè io clicco sui nomini nella barra dei preferiti e vedo sempre le stesse cose e mi chiedo ma cosa starà macinando il brother, e perchè Gg non scrive una cosa piccina come quella della lucertola? Chè è vero che la vita ti trita, ma è anche vero che non bisogna essere intelligenti per forza, chè allora è meglio provare a esserlo in qualcos'altro che magari c'ha pure il copyright, o le lodi di Stallman.
Così, chè già l'ho fatta troppo lunga, quello che mi vien da dire è rilassiamoci un po', ognuno scrive le sue cazzate e pazienza se agli altri frega un cazzo, il bello è dirle qua, metterle in comune. E magari anche lasciare un commento ogni tanto, anche solo una faccina, perchè non di solo pane vive l'uomo. E poi se invece è solo che la vita troppo ci trita va bene anche così. Ma scommetto che morite dalla voglia di sapere perchè il principe azzurro non è giallo, vero?

il sorriso minimo/massimo...

... è una bella chiacchierata con la mia figlia, che ci avevo proprio voglia di farla, e i suoi dubbi e i suoi progetti e quanto è tenera specie sulla sorella e anche sul fratello, e le mille cose che rimangono fuori lo stesso dopo tre (quattro?) ore che ci parliamo. e che non alziamo i toni, chè il mio e il suo caratterino spesso scintillano, ma questa volta no. e io, mica per quello ma per tutto, la sento grande ed è proprio bello, avere una figlia grande.

venerdì, ottobre 13, 2006

GIORNI UN PO' COSì,

giorni di nervia - come urlò nessie nella notte, in risposta all'esortazione di dormire stretta al suo orsacchiotto:" La Trudi ha la nerviaaa!" - epperciò l'è mèi tase', come dicono dalla mie parti. quindi metto dei video che mi sono piaciuti assai, due cortissimi e due un po' meno: se siete in ufficio, ricordatevi di abbassare il sonoro. E grazie al blog del Gufo Corridore, dove ne ho trovati 3 su 4.

LUNGO, MA MERITA

mi fanno impazzire, chè sono geniali. ma pensate cosa dev'essere vivere con il tipo che li fa... brrrrr!

TEEEEENERO...

MOLTO PRATICO...

... e si è guadagnato tutta l'ammirazione di Gg

FARFALLA AL CONTRARIO

mercoledì, ottobre 11, 2006


sono assente giustificata. nel senso che c'avevo un occhio così. infingardo anche, perchè mica si vedeva tanto che era un occhio così, però faceva male anche di più. e allora ero qui davanti al mac con la benda sull'occhio e ci scrivevo ai miei amici di lavoro - che ci scrivevo di lavoro ma sono amici - cose tipo corpo-di-mille-bombarde, intanto che le vipere che ho allevato in seno mi prendevano per il culo con le battute riservate ai non-vedenti. ma noi non-vedenti ci abbiamo molto senso dell'umorismo, anche se un po' meno di quando siamo vedenti. e tutto ciò per dire che ancora l'occhio si meriterebbe la benda, ma lo tengo a bada con potenti antidolorifici perchè anche con le assenze giustificate mica si può tirar troppo la corda, e ben lo sa Gg che finora - ecczionale! galattico! - non ne ha fatta ancora una. Così stasse deliro un po' liberamente, tanto per dimostrare che viva sono ancor anche in virtuale, tutto lì. Perchè il brutto del dolore fisico non è tanto il dolore, ma il cervello che ti va in pappa. Ma intanto che ero assente virtuale:
la mia amica pallotta mi ha dedicato un po' del suo tempo per gli amici, il tempo si è dilatato e si sono fatte le cinque - di notte, certo. e poi, dopo una pausa, anche le cinque del pomeriggio
così ho visto il pescator dei pesci, che sulla barca vendeva pesci rossi. il suo amico della barca prendeva i peggiori - che gli astanti gli avrebbero comunque pagato a peso d'oro - e li dava ai gatti per farli stare lontani dalla barca.
Due tedeschi, che il papà avrebbe sconvolto più di un'amica di blog ma cmq era col figlio ottenne, tutti e due appena usciti dall'acqua come il più classico degli dei greci e il suo piccolo clone, guardavano i pesci e la scena. E io mi aspettavo di vedere i vestiti delle donne allungarsi e spuntare i parsole e i grembiulini delle cameriere di "questi italiani così pittoreschi". chè eravamo a boccadasse sulla spiaggetta e anche l'ambiente mica è cambiato molto.
E mi sono ricordata che quando ero piccola i pescator dei pesci c'erano sempre a quinto. e mia mamma mai li comprava, chè veniva dal lago, lei, e sul lago i pesci sono roba che mangiano i laghè, mica i cittadini. massimo li mangiano in una gita sul lago, insieme con la polenta.
ma i pèsc del lac mica sono rossi. credo. e tutto quel rosso palpitante sulla barca azzurra e la stadera e il pescatore magro e asciutto e cotto dal sole e a gambe larghe anche quando la barca è ferma sui ciottoli era bello da vedere.
per sentirsi dentro una cartolina sfocata, nei nostri vestiti sbagliati.

venerdì, ottobre 06, 2006

il mio sorriso minimo



e in tanti anni mai mi era successo, che chi è bravo in matematica - non io - può fare il calcolo delle probabilità o qualcosa così. perchè mi stavo lavando i denti e con la coda dell'occhio ho visto qualcosa di piccolissimo che volava vicino alla mia spalla. Una farfallina, ho pensato, e invece era una bolla di sapone. anzi, di dentrificio. ma piiiiccola. e lo so che è stupido perchè una bolla lo è per definizione, ma perfetta: che così piccola faceva più impressione che lo fosse. Ha volato in giro per un po', poi non so dove è andata, ma non mi piace pensare che sia scoppiata. per me è volata via il mattino dopo, appena qualcuno ha aperto la finestra.

giovedì, ottobre 05, 2006

IL TEMPO DEGLI AMICI



ci sono periodi della vita che proprio non ce l'hai, il tempo degli amici. continui ad averli, gli amici, ma il tempo no. io e la mia amica pallotta ci chiamavamo anche dieci volte, prima di riuscire a stare al telefono più di tre minuti: no, ora sto mettendo a letto la piccola, ti spiace se ti chiamo dopo, che ora sto aiutando la grande a fare i compiti? uuuhh, adesso proprio non ce la faccio, devo accompagnarle a un festa di compleanno... e poi ridevamo tutt'e due, perchè facevamo a turno e il momento mai era quello buono. e quei momenti lì galleggi sull'amicizia e ogni tanto, invece di farti un bel sonno che ti ci vorrebbe, stai lì sul tavolo della cucina a scrivere una lunga lettera per recuperare, o addirittura con la pila vicino alla figlia che non si addormenta e allora tanto vale usarlo questo tempo della notte che è così bello, anche se poi la lettera rimane a metà e finisce che la spedisci così che sennò mai la finirai. Poi quel tempo lì passa e uno immagina che di tempo ne avrà un sacco e in fondo è vero, salvo che la vita si complica assai e non si capisce neanche perchè, riesci appena a girare l'occhio che ecco che c'hai i calabroni nelle tapparelle, la macchina che fa rumore di elicottero, gli occhiali da cambiare e il bianco da dare in cucina e poi in più c'è sempre il lavoro. che per fortuna, però ci vuole il suo tempo. epperò ora il tempo degli amici ce l'hai, che una birretta ci sta senza che ci voglia la baby-sitter (che poi tante volte da queste parti era il baby-sitter, e qui rendo omaggio agli esponenti maschili della categoria) e tutto è più semplice. anche così, però, l'accoppiata lavoro-casini a volte ti trita e gli amici rimangono un po' indietro. mica tutti, ma non c'è un ordine di importanza, che una banda di amici segue le benedette leggi caos e qualcuno ce la fai a sentirlo, scrivergli, parlargli e qualcuno no. e allora oggi, dopo il lavoro e i casini, mi sono presa il tempo degli amici. perchè che era bello avere amici l'ho sempre saputo ma mai come adesso, e allora prima il dovere sì, ma fino a un certo punto chè sennò ti mangia tutta la vita. e così ho scritto a quelli che erano rimasti fuori e poi il tempo è finito e mi sono accorta che me mancano ancora due, che ci scrivo stanotte o domani, anche se la mia amica pallotta mi viene a trovare settimana prossima con un lungo viaggio e faremo notte con le chiacchiere. che lei, poverina, è un'allodola e gli occhi le si chiudono. perchè poi quello che voglo dire di tutto ciò è che sempe gli amici sono una fortuna se ce li hai, però mica solo le cose sono fatte di fortuna, bisogna che ci metti del tuo. e allora quando proprio non si può non si può, ma a me mi fanno tristezza quelli della mia età che solo televisione e buongiornosignoracomesta, chè ormai non sono più capaci di altro. magari mica per colpa loro, giusto perchè gli hanno insegnato che "non sta bene" andare a farsi una birretta o che bisogna sempre far vedere al mondo che sei un persona seria: che questo non dovrebbe c'entrare con gli amici e invece sì, perchè se metti sempre su la maschera che amici puoi avere? e così io adesso anche nel lavoro non faccio più finta di essere una persona seria, chè tanto mai ho imparato come si fa, e anche lì ci ho degli amici che uno ci ho scritto oggi, per esempio. e allora, alla fine sono tutta contenta che mi sono presa questo tempo importante.
a proposito, amici che state qui, io c'ho voglia di andare al bowling, senza fretta una domenica sulle cinque p.es. Chi ci sta?

martedì, ottobre 03, 2006

MA ALLORA SERVE


Oddio, non che sia stata un forma di lotta velocissima, e ancora bisogna vedere come finisce. Però qualcosa ha raggiunto, e ci sentiamo un po' meno idealisti del cavolo. leggete qui:

Dopo 3 anni e 2 mesi di boicottaggio internazionale, la Coca-Cola Company accetta di trattare con Sinaltrainal, il sindacato colombiano che l’ha accusata di essere responsabile di una feroce strategia antisindacale, attuata con la complicità degli squadroni della morte dei paramilitari e che ha portato dal 1990 ad oggi all’assassinio di 8 sindacalisti e a 179 gravi violazioni dei diritti umani
In questi giorni – afferma la REBOC - è in corso a New York una serrata trattativa tra Coca-Cola e Sinaltrainal, che ha già portato alla firma di un pre-accordo, secondo quanto riportato dal comunicato del sindacato colombiano’.
se volete saperne di più, qui c'è tutto:
http://www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/index.html


E, a proposito, il boicottaggio della Lidl è stato (purtroppo) ripreso da Grillo - dicono in rete, io non l'ho visto chè grillo lo odio - ma che sia per lui o no, la voce si sta diffondendo. bene, bene.

lunedì, ottobre 02, 2006

COMPAGNI, SERRATE I CORDONI.


Oggi è venuta qui la signoravenezia. quella che il giorno che abbiamo traslocato qui è riuscita a fare un bello scazzo immediato, indovinate con chi?, bravi, con la nessie. ma c'aveva ragione la nessie. quella che ha mandato mille lettere al consiglio di circoscrizione per fare togliere il verde di cui a tre blog fa, lei come altri ma lei. lei che però, una notte che i caloriferi bollivano a mille e l'ho chiamata per dire "oh, ma non è che saltiamo per aria?" si è incazzata perchè dormiva già da due ore, ma poi si è ripigliata e ha detto "no, lei ha ragione chè sono consigliera e mi tocca". E che ci ha giurato eterna amicizia perchè il giorno del funerale di mia madre abbiamo lo stesso lasciato entrare i tipi a controllare i tubi che le stavano allagando la casa, quando altra gente del palazzo con cui lei si dà del tu le aveva messo ogni sorta di futili zeppe. E allora io con la signoravenezia ci parlo, perchè anche i destri come lei quando cercano di ragionare e di essere equanimi, per un'ora li reggo. E a volte mi piacerebbe che anche fra noi ci fossero più di questi rompiballe convinti dei propri diritti. E la signoravenezia mi ha stuzzicato sull'indulto, sulla finanziara, sull'immigrazione e altri argomenti consmili, e ho risposto a colpo su colpo. E lei ha dovuto darmi ragione quando le ho detto che gli immigrati lavorano in condizioni che nessun italiano sopporterebbe più ("dovrebbero far entrare solo quelli che hanno già un contratto di lavoro" "ma chi glielo fa, un contratto? lei glielo farebbe?" "no", ha risposto ed è rimasta perplessa perchè ha capito che stava dicendo una cosa sciocca) e quando le ho fatto notare che le carceri italiane sono un luogo degli orrori dove nessuno merita di stare, e lei era di nuovo d'accordo e allora l'indulto l'ha visto da un altro punto di vista. Anche se anche a me non mi è piaciuto tutto dell'indulto. Non credo che sia andata via di qui convinta della bontà del socialismo, però ha fatto bene anche a me difendere il governo Prodi. Non perchè mi piaccia particolarmente, ma perchè a volte è necessario rendersi conto dell'abisso che separa i nostri sogni dalla realtà. E mai dirò che non vale la pena di battersi per i sogni o che bisogna accontentarsi, però ci sono momenti che la sinistra vuol proprio male a se stessa. Per esempio, sono due i nostri amici "sinistri" (be', rosellini pallidi, ma insomma) che ci hanno segnalato, divertiti, un orrido sms che sta girando e che elenca non so più quali malefatte di prodi per poi concludere "...e adesso non vi sentite un po' cogloni?" Io spero che quegli amici lì non abbiano capito, ma anche non capire è grave. Perchè ci siamo dimenticati troppo in fretta che, per quante porcate possa fare Prodi, le loro erano peggio. Almeno per ora. E allora che senso ha dargli addosso su tutto? O l'avevamo scambiato per Lenin? O pensavamo che desse all'Italia una svolta antiliberista, che già Lula per quel poco che ha fatto ci sta finendo sotto? Ecco, allora io mi incazzo che la sinistra non sia capace di fare il ragionamento che i forzitalioti e la loro banda hanno fatto per quattro lunghissimi anni: diamogli una chance. E soffriamo come cani quando fa qualche porcheria, chè ne farà per così, ma se alla fine il risultato complessivo sarà "un po' meglio", se i colsenter faranno diecimila contratti invece di zero, se si respirerà un'aria di "si può fare" invece che i gas dell'arroganza, se io pagherò più tasse perchè ne paghi un po' meno la mia amicapallotta... be', mi sembra che ci si possa stare. Continuando a chiedere il meglio ancora, ma senza fare il gioco di chi vuol tornare al peggio: chè a volte un po' di realismo non guasta, e le signorevenezia sono fin troppo pronte a credere alle soluzioni miracolose di chi arriva e promette di salvare ancora una volta la patria. Ci sono volte che bisogna giocare in difesa, ma giocare bisogna.

domenica, ottobre 01, 2006

sorriso intecontinentale



è domenica e allora magari qualcuno rischia di perderseli, questi peluches veri, ma sarebbe un peccato, perciò li metto qui. sono nati in Cina, nove tutti insieme.