giovedì, ottobre 05, 2006

IL TEMPO DEGLI AMICI



ci sono periodi della vita che proprio non ce l'hai, il tempo degli amici. continui ad averli, gli amici, ma il tempo no. io e la mia amica pallotta ci chiamavamo anche dieci volte, prima di riuscire a stare al telefono più di tre minuti: no, ora sto mettendo a letto la piccola, ti spiace se ti chiamo dopo, che ora sto aiutando la grande a fare i compiti? uuuhh, adesso proprio non ce la faccio, devo accompagnarle a un festa di compleanno... e poi ridevamo tutt'e due, perchè facevamo a turno e il momento mai era quello buono. e quei momenti lì galleggi sull'amicizia e ogni tanto, invece di farti un bel sonno che ti ci vorrebbe, stai lì sul tavolo della cucina a scrivere una lunga lettera per recuperare, o addirittura con la pila vicino alla figlia che non si addormenta e allora tanto vale usarlo questo tempo della notte che è così bello, anche se poi la lettera rimane a metà e finisce che la spedisci così che sennò mai la finirai. Poi quel tempo lì passa e uno immagina che di tempo ne avrà un sacco e in fondo è vero, salvo che la vita si complica assai e non si capisce neanche perchè, riesci appena a girare l'occhio che ecco che c'hai i calabroni nelle tapparelle, la macchina che fa rumore di elicottero, gli occhiali da cambiare e il bianco da dare in cucina e poi in più c'è sempre il lavoro. che per fortuna, però ci vuole il suo tempo. epperò ora il tempo degli amici ce l'hai, che una birretta ci sta senza che ci voglia la baby-sitter (che poi tante volte da queste parti era il baby-sitter, e qui rendo omaggio agli esponenti maschili della categoria) e tutto è più semplice. anche così, però, l'accoppiata lavoro-casini a volte ti trita e gli amici rimangono un po' indietro. mica tutti, ma non c'è un ordine di importanza, che una banda di amici segue le benedette leggi caos e qualcuno ce la fai a sentirlo, scrivergli, parlargli e qualcuno no. e allora oggi, dopo il lavoro e i casini, mi sono presa il tempo degli amici. perchè che era bello avere amici l'ho sempre saputo ma mai come adesso, e allora prima il dovere sì, ma fino a un certo punto chè sennò ti mangia tutta la vita. e così ho scritto a quelli che erano rimasti fuori e poi il tempo è finito e mi sono accorta che me mancano ancora due, che ci scrivo stanotte o domani, anche se la mia amica pallotta mi viene a trovare settimana prossima con un lungo viaggio e faremo notte con le chiacchiere. che lei, poverina, è un'allodola e gli occhi le si chiudono. perchè poi quello che voglo dire di tutto ciò è che sempe gli amici sono una fortuna se ce li hai, però mica solo le cose sono fatte di fortuna, bisogna che ci metti del tuo. e allora quando proprio non si può non si può, ma a me mi fanno tristezza quelli della mia età che solo televisione e buongiornosignoracomesta, chè ormai non sono più capaci di altro. magari mica per colpa loro, giusto perchè gli hanno insegnato che "non sta bene" andare a farsi una birretta o che bisogna sempre far vedere al mondo che sei un persona seria: che questo non dovrebbe c'entrare con gli amici e invece sì, perchè se metti sempre su la maschera che amici puoi avere? e così io adesso anche nel lavoro non faccio più finta di essere una persona seria, chè tanto mai ho imparato come si fa, e anche lì ci ho degli amici che uno ci ho scritto oggi, per esempio. e allora, alla fine sono tutta contenta che mi sono presa questo tempo importante.
a proposito, amici che state qui, io c'ho voglia di andare al bowling, senza fretta una domenica sulle cinque p.es. Chi ci sta?

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