lunedì, ottobre 30, 2006

A SINISTRA SI VINCE


dopo essere stato dato per perdente da tutta la stampa mondiale - sulla base dei soliti sondaggi - che peraltro non gli aveva risparmiato critiche spesso ispirate dalle campagne che i suoi avversari (leggi la destra, e ancora una volta non erano estranei gli Usa, a quanto pareva) hanno condotto con ogni mezzo, Lula ha vinto di nuovo. E ha superato il 60% dei consensi, che non è poco. Pare ci sia riuscito, dice oggi la stessa stampa, con una più decisa politica di sinistra: promettendo "sviluppo" senza stare tanto a badare alle regole internazionali (cioè senza appiattirsi su una politica economica che non prevede soluzioni diverse da quelle sancite dalle multinazionali, per semplificare moltissimo le cose), e schierandosi decisamente contro le privatizzazioni. Queste ultime sono viste, non a caso, come il fumo negli occhi in quasi tutta l'America latina, dove i governi hanno svenduto ogni cosa alle multinazionali, costringendo la gente a svenarsi se, ad esempio, voleva l'acqua potabile. Lula ha promesso di dire basta a questo svendere le condizioni elementari della vita, e ha vinto, portando a casa anche i voti dei terribili "ceti medi", quelli che brontolano su tutto. Qualcuno lo capirà anche da noi, prima o poi?

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