mercoledì, ottobre 11, 2006


sono assente giustificata. nel senso che c'avevo un occhio così. infingardo anche, perchè mica si vedeva tanto che era un occhio così, però faceva male anche di più. e allora ero qui davanti al mac con la benda sull'occhio e ci scrivevo ai miei amici di lavoro - che ci scrivevo di lavoro ma sono amici - cose tipo corpo-di-mille-bombarde, intanto che le vipere che ho allevato in seno mi prendevano per il culo con le battute riservate ai non-vedenti. ma noi non-vedenti ci abbiamo molto senso dell'umorismo, anche se un po' meno di quando siamo vedenti. e tutto ciò per dire che ancora l'occhio si meriterebbe la benda, ma lo tengo a bada con potenti antidolorifici perchè anche con le assenze giustificate mica si può tirar troppo la corda, e ben lo sa Gg che finora - ecczionale! galattico! - non ne ha fatta ancora una. Così stasse deliro un po' liberamente, tanto per dimostrare che viva sono ancor anche in virtuale, tutto lì. Perchè il brutto del dolore fisico non è tanto il dolore, ma il cervello che ti va in pappa. Ma intanto che ero assente virtuale:
la mia amica pallotta mi ha dedicato un po' del suo tempo per gli amici, il tempo si è dilatato e si sono fatte le cinque - di notte, certo. e poi, dopo una pausa, anche le cinque del pomeriggio
così ho visto il pescator dei pesci, che sulla barca vendeva pesci rossi. il suo amico della barca prendeva i peggiori - che gli astanti gli avrebbero comunque pagato a peso d'oro - e li dava ai gatti per farli stare lontani dalla barca.
Due tedeschi, che il papà avrebbe sconvolto più di un'amica di blog ma cmq era col figlio ottenne, tutti e due appena usciti dall'acqua come il più classico degli dei greci e il suo piccolo clone, guardavano i pesci e la scena. E io mi aspettavo di vedere i vestiti delle donne allungarsi e spuntare i parsole e i grembiulini delle cameriere di "questi italiani così pittoreschi". chè eravamo a boccadasse sulla spiaggetta e anche l'ambiente mica è cambiato molto.
E mi sono ricordata che quando ero piccola i pescator dei pesci c'erano sempre a quinto. e mia mamma mai li comprava, chè veniva dal lago, lei, e sul lago i pesci sono roba che mangiano i laghè, mica i cittadini. massimo li mangiano in una gita sul lago, insieme con la polenta.
ma i pèsc del lac mica sono rossi. credo. e tutto quel rosso palpitante sulla barca azzurra e la stadera e il pescatore magro e asciutto e cotto dal sole e a gambe larghe anche quando la barca è ferma sui ciottoli era bello da vedere.
per sentirsi dentro una cartolina sfocata, nei nostri vestiti sbagliati.

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