venerdì, febbraio 29, 2008

CINEFORUM DI RESISTENZA



Non ho capito come e dove lo si potrà vedere, ma da vedere è senz'altro, stando al trailer, che potete guardare qui perchè, non so per quale ragione, non si carica in quanto filmo. da O'Pastore la segnalazione e le parole di spiega che copincollo :
“Oggi siamo in una situazione paradossale: assistiamo a tentativi strumentali di rimettere in discussione la legge 194 sull’aborto - che andrebbe solo attualizzata - mentre le questioni urgenti sono la fecondazione assistita e le coppie di fatto”. Parola della documentarista *Alina Marazzi*, che porta in sala il 7 marzo il film di montaggio “Vogliamo anche le rose”, distribuito da Mikado in circa 15 copie. Vogliamo anche le rose ripercorre gli anni della liberazione sessuale femminile con immagini di repertorio, filmati in super8, immagini delle Teche Rai e della Cineteca di Bologna, film sperimentali di Adriana Monti, Loredana Rotondo e Alfredo Leopardi, lettere e conversazioni con le testimoni di quegli anni, foto dell’epoca, fotoromanzi e riviste e - soprattutto - testi tratti dai diari dell’Archivio di Pieve Santo Stefano. Da questi provengono i tre percorsi individuali di Anita, Teresa e Valentina (sullo schermo con le voci, rispettivamente, di Anita Caprioli, Teresa Saponangelo e Valentina Carnelutti) che scrivono le loro memorie nel 1967, nel ‘75 e nel ‘79.

Un altro film che sarebbe bello vedere in cineforum è questo "Il segreto di Vera Drake", che conta di questa donna con la bella faccia che vedete che, nell'Inghilterra degli anni '50, pratica aborti clandestini.





E, naturalmente, chi non lo ha mai visto non può perdersi "Julia", il film su
sorellanza e resistenza con Jane Fonda e Vanessa Redgrave: così terribilissimo che io non lo rivedrò, ma appunto per questo.


giovedì, febbraio 28, 2008

GIA'.


Riciclando 1 kg di carta si compensano le emissioni di CO2 che un’auto di piccola cilindrata produce per percorrere 9 km.

Me lo dice Legambiente, nel volantino che accompagna l'iniziativa che ci sarà sabato, davanti ai supermercati, contro gli imballaggi inutili. E io penso:
- dato sì che la macchina noi non la usiamo quasi mai - 20 km la settimana credo sia la nostra media, ma in certe settimane è proprio zero spaccato
- dato sì che
la mia vicina non solo usa la macchina - la seconda che hanno, quella di "piccola cilindrata"
- dato che essa stessa vicina non l'ho mai vista con in mano un sacchetto di rumenta differenziata - e neanche no, chè la rumenta la porta giù solo la domestica, da loro.
Mi chiedo dunque: ma perchè io devo compensare le emissioni di questa stronza?
e lo faccio lo stesso, of course.

NONSOLOWEB


guardate qui: è un'idea proprio carina, secondo me.

VITA VERA

trovata onlain. e non è uno scherzo, a cominciare dal nome del locale.

Festa della donna - 8 Marzo 2008



Per la festa della donna Il Patriarca propone una serata
ricca di sorprese accompagnate da un buon menù
servito da un personale attento e qualificato che renderà
la vostra serata frizzante ed entusiasmante!!



Per soli 20 Euro a persona il personale vi servirà un ottimo menù di montagna accompagnato da tanta musica e buon vino

E per la gioia di tutte le donne

SPETTACOLO STREAP MEN

Durante la serata balli di gruppo, salsa, merengue e caraibici!!
Ampia pista da ballo
Animazione Patriarca


I posti sono limitati, quindi affrettati! prenota il tuo tavolo!


Il Menù comprende:

Aperitivo Mangia e Bevi
Primo
Secondo
Dolce
Acqua e vino




Il ristorante Il Patriarca si trova a Mercogliano (Avellino) salita alla destra della funicolare che porta a Montevergine in soli 7 minuti.


Ci si va, vero???

OTTOMARZOTUTTOL'ANNO


L'amicae. esortava, in un post che so più qual è, a mettere in rilievo l'inevitabile legame tra politiche di destra e politica contro le donne. Giusto, chè se anche è vero (e tutte speriamo che ciò sarà la loro rovina) che sono molte le donne di destra che, dovendo, si schierano a favore della 194, è anche vero che... be', leggete qui sotto, e notate la casuale circostanza dei soldi che girano.
E' copincollato da
qui, date un'occhiata anche al resto

Il Consiglio comunale di Chioggia il giorno 8 febbraio alle ore 3.00 del mattino ha approvato l’ordine del giorno presentato da due consiglieri di Forza Italia con il quale si chiedeva al consiglio comunale di aderire ad una mozione in linea con la moratoria sull’aborto proposta da Giuliano Ferrara e la richiesta di modifica dell’art. 3 della dichiarazione Universale dei diritti umani.
Evidentemente non soddisfatti pienamente da quanto richiedeva tale ordine del giorno, il consiglio ha votato favorevolmente anche un emendamento in cui si prevedeva l’istituzione di un fondo per le associazioni ed i movimenti che sostengono la vita, chiedendo inoltre che vengano stipulate convenzioni per cui si devolvono a tali strutture prodotti per l’infanzia donati dai commercianti come ad es. omogeneizzati, pannolini ecc.

martedì, febbraio 26, 2008

GEMME


Pane, noci e champagne. tra le lenzuola. chè se anche le liti sono sempre le stesse, amicae. che me lo hai chiesto (sono sempre le stesse? non sono sempre le stesse? questa è già di per sè una lite, volendo) succede che capita di ricordarsi perchè le liti sono sempre le stesse, e non altre lestesse.
su succeda poco o tanto non dico, che in questa nostra generazione finisce che non c'è più un minimo di privacy, perdio.
Chè poi non è il tanto o poco, a contare, ma piuttosto le gemme sul melo del biobalcone e il profumo di cioccolata per il nuovo liquore al peperoncino, e sapere che vanno chiamati l'idraulico e l'uomo delle tapparelle prima che la casa ci cada sulla testa, e gli amici con cui andremo a cena e la cassetta d'arance da andare a prendere umma umma. e lo stesso impigrirsi. e ridacchiare. e far gli scemi. e poi andare. e tutto questo che non vuol dire che andrà bene per sempre. Anche se un bel po' del nostro per sempre è già andato. Ma ciò non toglie, neh? Chè cosa peggiore del darsi per scontati non trovo neppure ora.

ZITTI ZITTI....


Se non altro per il gusto di essere un bastiancontrario (ma ci sono motivi più profondi, in verità) da sempre faccio il tifo per la Svizzera. E quindi è con vero piacere che riporto questa notizia da "CACAO ELEFANTE Il quotidiano delle buone notizie comiche":


Da paradiso fiscale per gli affari di mezzo mondo, a volte anche loschi, la Svizzera sta diventando un esempio di lotta alla corruzione e all’illegalita’ finanziaria. Da qualche anno si stanno infatti conducendo indagini su chi deposita i soldi nelle banche svizzere, vengono sequestrati i proventi di attivita’ illecite e restituiti i soldi ai Paesi di origine. All’Italia, ad esempio, hanno restituito 14,4 milioni di euro, frutto di attivita’ mafiose e tangenti dei tempi di Mani Pulite. In Nigeria invece sono rientrati 700 milioni di dollari, appartenuti al dittatore nigeriano Sani Abachi, al potere dal 1993 al 1998. Due i motivi che hanno portato la Svizzera a questa svolta: i proventi della gestione di denaro illecito sono inferiori al danno di immagine e reputazione che la banca puo’ subire in caso venga scoperta, inoltre la lotta a questi tipi di corruzione aiuta lo sviluppo umanitario e la pace mondiale.

IL PANE E LE MIMOSE



E va bene, non si può opporsi alle idee dell'amicae. Soprattutto se si arriva in ritardo, con i pomodori che dovevano finire dentro il cous-cous e invece è il cous-cous ad essere praticamente già finito. Così come tutta la prima parte del dibattito, il "che fare" di leniniana memoria.
Va bene l'azione "diplomatica", dunque, almeno per cominciare. e va bene che alla prima riunione ci siamo divertiti anzichenò pur con tasso alcolico bassissimo, e va benissimo la nuova rivelazione che si è meritata un sentito applauso sovietico. ma la comune-ty allargata era, se posso dirlo, particolarmente piacevole e geniale, nel clima fattivo della serata.
Grandi cose si preparano, in verità, e in qualche modo se ne darà notizia appena saran pronte, ma altre serate così sarebbero già un buon risultato: che il titolo di questo post, rubato alla nessie, rende bene l'idea.

lunedì, febbraio 25, 2008

SEBBEN CHE SIAMO DONNE



No, non sarà una passeggiata. così mi dice ros nei commenti e così sottoscrivo, chè l'attacco alla 194 si fa sempre più pesante: le insinuazioni dell'Avvenire al documento sottoscritto dall' l'associazione nazionale dei medici chirurghi e degli odontoiatri- dove, tra l'altro, si fa notare che è la stessa legge 194 a prevedere già che siano sostenute, senza accanimento terapeutico, le possibilità di vita autonoma del feto, qualora si presentino - sono pesanti e smaccatamente provocatorie.
E bisognerebbe forse anche documentarsi di più, capire il perchè di questo attacco così forsennato dopo 30 anni che la legge c'è e garantisce (fin troppo) il diritto di obiezione a chi non se la sente di applicarla, se in coscienza è davvero convinto che sia male. e questo diritto di obiezione è, come ormai si sa, il trucchetto grazie al quale l'applicazione della legge viene boicottata in più modi, dal ricatto al momento dell'assunzione di un ginecologo in ospedale - dicono - al render impossibili le interruzioni di gravidanza perchè le liste di attesa ricadono sulle spalle dei pochi non-obiettori e diventano troppo lunghe. con il risultato che le gravidanze superano i termini entro cui è possibile l'interruzione.
Cose che probabilmente chi legge qui sa già, ma che scrivo nel caso invece qualche lettore ci sbattesse dentro per caso.

Perchè con così ampi limiti e tutele, davvero non si capisce come la Chiesa possa tuonare contro una legge dello Stato.
E come possa, contemporaneamente, gridare all'assassinio e diffondere orripilanti immagini di feti più o meno massacrati (?), neanche negli ospedali fossero tutti più cinici di barbablù, e opporsi alla pillola del giorno dopo. Chè, insomma, definire "abortiva" sarà tecnicamente corretto ma è moralmente già un eccesso, ma che cosa aborta cosa, il giorno dopo?
E allora vabbè, ci si indigna e preoccupa, e intanto si prepara anche l'ottomarzo, per chi sta da 'ste parti. Che un po' se ne è già parlato in corteo e le idee promettono di essere carine e financo divertenti, però la mia posizione la dichiaro subito: io credo che le cose, per essere credibili, debbano avere una faccia.
Anche adesso, in questi tempi virtuali. E credo che non si debba mai rischiare stupidamente, ma non si possa mai nascondersi. Credo che anni di febbre del sabato sera e di cavbanana facciano sì che ora ci si vergogni ad urlare in corteo - salvo poi lamentarsi che è noioso e triste - e che si progettino azioni calndestine quando potrebbero benissimo essere dichiarate, chè sarebbero legali e nonviolente, com'è ovvio.
Allora io penso che Neville - è inutile, alla fine torna sempre lui - sarebbe un po' da solo dentro la stanza dei desideri se la sua opposizione fosse in sordina. Se, come dice lui, "Il fatto è che reagire è utile, dà agli altri un po' di speranza", a cosa può servire se nessuno lo sa?

domenica, febbraio 24, 2008

194


Corteo. Chè c'eravamo ed eravamo tanti. E questo è già buono, e ancor meglio è che fra i tanti le facce nuove c'erano, e bello è che anche le solite facce c'erano. 
e, insomma, se qualcuno pensa che sarà facile smantellare la 194, direi che si sbaglia, neh? 

Colonna silenziosa: chi non avesse mai letto "Due donne" di Velma Wallis, potrebbe farlo ora, fra qui e l'ottomarzo sarebbe il momento giusto. e non abbiate tema, non è deprimente nè collegato direttamente con i temi di questo periodo: però ci sta bene, adesso. 

venerdì, febbraio 22, 2008

EFFETTIVAMENTE...


trovata onlain, paro paro

«Cioè basta, veramente. Se vogliono difendere gli embrioni, devono anche liberare le mucche».

e ci ricordiamo domani, sabato 23,
alle 16.30 il presidio a Deferrari in difesa della 194, vero?

mercoledì, febbraio 20, 2008

MI RICORDO


Ecco, la Nessie dice di provare a ricordare. Ricordare com'era prima della 194, quando le donne abortivano lo stesso - lo hanno sempre fatto, chi fa finta di no fa anche la figura dell'ignorante, chè non c'è società che non abbia praticato l'aborto volontario, legale o no - ma rischiavano la galera per averlo fatto.
In realtà, era ben difficile che qualcuno le denunciasse (e chi, poi? la mammana o il medico rischiavano anche loro) e ancora più che si desse seguito alla denuncia: non so se qualche caso ci sia mai stato, ma l'impressione generale era che a tutti facesse comodo così, con
la paura e il silenzio. Non fosse mai che di fronte alla condanna di una poveracrista la gente si indignasse, anche quella che faceva finta di niente.

La Nessie dice che sul Manifesto c'è un reportage orrorifico dalla Polonia, con la sua legge restrittiva in materia: io, vi dirò, non ho voglia di leggerlo.
Chè di sesso non si parlava, quando io ero piccola, ma alle bambine ogni tanto arrivavano le espressioni di raccapriccio, i pezzi di discorsi: "... con un cucchiaio! un cucchiaio normale, da cucina, con i bordi affilati." "... l'han portata all'ospedale, l'han tirata qui per i capelli. Prezzemolo. Menomale che l'han portata in tempo." "L'ha fatto da sola, col ferro da calza. L'ha trovata la mamma, nel bagno pieno di sangue." "Sì, cosa credi? Dalle scale si è buttata giù, mica è caduta. Ne ha già tre, di figli. E adesso è lì con la gamba rotta e il quarto ancora in pancia, non è servito a niente. "
Non so se lo facevano apposta, le donne, a far sentire questi discorsi anche a noi bambine. O se a volte la pena e la rabbia passavano sopra anche ai pudori, alle convenienze. So che me li ricordo anche se il contesto non mi era granchè chiaro, so che mi ricordo le facce, le labbra arricciate nel senso che faceva quel cucchiaio, gli occhi fuor dalla testa per l'inutile stupidità dell'ennesima ragazza morta di prezzemolo.

Ma so che nessuno si permetteva di parlare male delle donne che abortivano, erano ben pochi ad esprimere giudizi - preti a parte, naturalmente, e anche loro soprattutto dal pulpito, nelle occasione "ufficiali", chè sospetto che in privato fossero più comprensivi.
Come in tutte le cose prima del '68, c'era nelle persone molta ipocrisia al riguardo - oh, io non so come si fa, pensare di mandar via un figlio! - ma in questo caso c'era anche comprensione umana. Si scuoteva la testa ed era anche più vero di oggi che il rifiuto di un figlio appariva cosa brutta e ingiusta: ma la donna che lo faceva era comunque un vittima, questo era chiaro in qualsiasi discorso. Era l'aborto, il male, non chi abortiva.
Neanche se gli aborti erano tanti: perchè allora, prima della pillola e di quel minimo di educazione sessuale che c'è oggi, l'aborto sì che era un mezzo di controllo delle nascite. Ma chi se la sentiva di criticare una donna che aveva avuto sette od otto figli, se aveva anche cercato quattro, cinque o dieci aborti?
Si criticava il marito che non sapeva asternersi, lei che non sapeva opporsi: ma gli aborti, per carità brutta roba, ma quando i figli sono già tanti...

E se c'era rabbia e disprezzo, livore e incazzo, era per "le cliniche": chè le tristemente famose "mammane" finivano prima o poi per far del male davvero a qualcuna (sul tavolo di cucina, igiene quel che l'è, in fretta e furia: per forza...), ma erano comunque considerate, a torto o a ragione, sulla stessa barca. Che, è vero, per farlo si facevano pagare, e spesso erano anche stronze, e comunque non eran mai belle persone: ma se ne avevi bisogno, loro ti aiutavano per poco.
Nelle Cliniche, invece, ci andavano solo le donne ricche, le sciure: e quali erano
le cliniche in cui si facevano anche gli aborti lo sapevano tutti, altro che "un piccolo intervento, ma lì il Professore è così bravo..." Spesso, infatti, anche chi ci andava taceva e basta: pagava un sacco di soldi, questo sì, ma non rischiava la pelle. Anche se poi capitava, a dire il vero, che qualcuna ce la lasciasse lo stesso: immagino soprattutto perchè nel caso di una qualsiasi complicazione, prima di portare la donna in un ospedale più grande bisognava far sparire i segni dell'operazione in atto.

Quello che so - e me ne ricordo perchè una era vicina a casa mia - è che le Cliniche prosperavano appunto finchè qualcuna non ci moriva dentro: allora, d'improvviso, la clinica chiudeva e il medico spariva per un po'. Tutti sapevano chi era, se ne parlava sottovoce. Ecco, quei medici, sì, erano odiati: perchè sugli aborti clandestini costruivano la loro fortuna economica, spesso la loro carriera (amicizie, relazioni, favori) e la loro bella vita. E molti di loro erano noti per trattare malissimo le donne che erano obbligate a servirsi delle loro competenze professionali, secondo le migliori tradizioni freudiane.

Ecco, il discorso politico non lo faccio qui, o comunque non ora, però mi premeva nota
re questa cosa che mi ronza in testa da un po': che, certo, oggi i toni di tutto sono esasperati e quello che mi ricordo io non è la "dimensione politica" del fenomeno, ma quella umana. Però, a pensarci dall'oggi, pare quasi che una più sincera adesione ai valori della chiesa e della morale borghese portasse con sè anche una maggiore comprensione nei confronti di chi pur, in quella logica, sbagliava. Mentre oggi, con quella morale vilipesa da chi pur la professa tra due mogli, tre relazioni, un aborto dichiarato e du' tiri de coca, il furore verso chi quella morale la critica e la sfida è cresciuto in uguale misura, nel consueto gioco di proiezione.

E non sto dicendo che fosse meglio prima, neh? Però, ecco, mi pare che oltretutto i cattolici - quelli che berciano in questa assurda crociata, e non sono tutti così - abbiano perso anche la capacità di comprensione e compassione. che forse per un cattolico non sono poi così poco importanti...

CHE CARINI, PERO'....


Forse gli eredi delle Giacche Blu avevano nostalgia delle buone coperte al vaiolo:

DA PEACEREPORTER:

Stati Uniti - 20.2.2008 12:59:00
Sostanze tossiche negli alloggi delle vittime di Katrina

Secondo il Centro di Controllo Malattie statunitense, le roulotte fornite dal governo Usa alle vittime dell'uragano Katrina presentano livelli molto elevati di sostanze tossiche con proprietà cancerogene. In vari casi, la contaminazione con la formaldeide, impiegata come isolante, ha superato 40 volte i livelli massimi accettabili. Per questo gli specialisti hanno chiesto l'immediato sgombero delle roulotte.

INVIDIA



Impossibile non postarle. Come segnala republikit hanno vinto il Nature's Best Photography Awards e val la pena di guardare anche le altre

NON SI NASCE IMPARATI


Mi sono procurata un sacco di manuali. Chè tanto ci ho motivi seri per non aver voglia di leggere libri serie quindi tanto vale che ne approfitti per mettermi a posto la vita. 
Io credo fermamente nei manuali. 
Essi funzionano così: se fanno schifo non li leggi mica, non del tutto. magari li regali a una biblioteca o, se non li hai rovinati, li riporti perfino al negozio,  e te li dimentichi.
se non fanno schifo, li leggi fino in fondo, ogni tanto pensi "mmm, questo dovrei segnarmelo" e ovviamente non lo segni. Dopo che li hai letti fino in fondo, te li dimentichi quasi del tutto. E in quel quasi c'è il segreto dei manuali: uno o due concetti ti rimangono attaccati, di solito, ed entrano a far parte della tua vita. 
In genere, quei concetti non risolvono affatto i problemi per cui hai letto il manuale, ma ugualmente un po' di soddisfazione te la danno.
Senza contare, ma lì è tutto il bello dei manuali, la soddisfa che dà il leggere, la sera a letto quando ormai è troppo tardi per provare qualsiasi cosa, un sacco di idee che, senza dubbio, domani si metteranno in pratica. Ci si sente virtuoserrimi.
E così si può andare a sbattere, con il cuore leggero e l'umore pimpante, nella vera soluzione ai nostri problemi, che di solito è contenuta in qualche libro del cavolo:  con le nostre angosce  c'entra meno di niente, ma ci siamo decisi a leggerlo perchè di manuali, proprio, non ne potevamo più. 

martedì, febbraio 19, 2008

CAMPANELLA!


Che la ricreazione è finita, metti via la frivolite, stupidella, e pensa alle robe serie. Nella fattispecie alla petizione qui sotto: andate a firmarla - maschietti e femminucce - sul sito delle petizioni, badate che i bloggeristi ne mettano il banner, mandatela per mail, parlatene e magari stampatene copie da lasciare nei posti pubblici, se ne frequentate. E non vi sembri troppo, che troppo non è ancora abbastanza, già.

Caro Veltroni, caro Bertinotti, cari dirigenti del centro-sinistra tutti,
ora basta!
L'offensiva clericale contro le donne – spesso vera e propria crociata bigotta - ha raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile appare la mancanza di reazione dello schieramento politico di centro-sinistra, che troppo spesso è addirittura condiscendenza.
Con l'oscena proposta di moratoria dell'aborto, che tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri anche contro la volontà della madre (malgrado la quasi certezza di menomazioni gravissime), i corpi delle donne sono tornati ad essere “cose”, terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali esercitare potere.
Lo scorso 24 novembre centomila donne – completamente autorganizzate – hanno riempito le strade di Roma per denunciare la violenza sulle donne di una cultura patriarcale dura a morire. Queste aggressioni clericali e bigotte sono le ultime e più subdole forme della stessa violenza, mascherate dietro l’arroganza ipocrita di “difendere la vita”. Perciò non basta più, cari dirigenti del centro-sinistra, limitarsi a dire che la legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi – da qualunque pulpito provengano – di mettere a rischio l'autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata: il nostro diritto a dire la prima e l’ultima parola sul nostro corpo e sulle nostre gravidanze.
Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri) siano espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare l'obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile in tutta Italia la pillola abortiva (RU 486), perché a un dramma non debba aggiungersi una ormai evitabile sofferenza; va reso semplice e veloce l'accesso alla pillola del giorno dopo, insieme a serie campagne di contraccezione fin dalle scuole medie; va introdotto l'insegnamento dell'educazione sessuale fin dalle elementari; vanno realizzati programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate, e rafforzate le norme e i servizi a tutela della maternità (nel quadro di una politica capace di sradicare la piaga della precarietà del lavoro).
Questi sono per noi valori non negoziabili, sui quali non siamo più disposte a compromessi.

PRIME FIRMATARIE:
Simona Argentieri
Natalia Aspesi
Adriana Cavarero
Cristina Comencini
Isabella Ferrari
Sabina Guzzanti
Margherita Hack
Fiorella Mannoia
Dacia Maraini
Alda Merini
Valeria Parrella
Lidia Ravera
Rossana Rossanda
Elisabetta Visalberghi


lunedì, febbraio 18, 2008

FRIVOLITE



Me ne coglie un attacco e, rendendomi conto che la mia Colonna Silenziosa è sparita nel nulla e da molto tempo non parlo di libri e letture, scelgo questo libretto con orribile copertina rosa che vedete qui a fianco. Che in qualche modo mi è arrivato in casa senza che fossi io sceglierlo - non che l'eterna giovinezza mi farebbe schifo, ma la copertina appunto abbastanza - e di cui devo parlare non bene, ma strabene.
Perchè è intelligente, fantasioso per quanto lo consente l'argomento, competente idem, pratico e sensato: che volere di più da un manuale?
E se mi fa voglia parlarne è proprio perchè regala - be', insomma, quasi, chè costa solo 11.90 eurazzi - conigli non solo carini, ma facili. Ce n'è uno, per esempio, che regalo subito all'amicae. per le giornate lùveghe: spalmarsi di doposole al cocco, chè la memoria olfattiva farà il resto. Be', non sono tutti così: ce ne sono di utilerrimi e scientifici, di carini e divertenti, di molto seri e innovativi.... ma quello che conta è che le cose che questa tipa dice non vanno bene solo per chi comincia a preoccuparsi della giovinezza, ma proprio per tutte. Chè alla giovinezza - e perdonate il termine con questa sgradevole eco fascia, ma gioventù non è la stessa cosa - ci si ha da pensare quando che c'è: non solo per mantenerla, ma per coglierne bene tutti i vantaggi.
E il librino rosa andrebbe messo sul comodino e ogni sera leggerne un pezzo qua e là finchè sappiamo più o meno a memoria che nei giorni che precedono il ciclo è meglio se non mangiamo cibi salati, dove troviamo i fatidici 35 gr. di fibre necessari ogni giorno, i trucchi per scollegarci, la "taglia jeans", la funzione del calcio o del magnesio. Nonchè tutte quelle cose che io, almeno, leggo e dimentico subito, tipo cosa sono i vari trattamenti estetici, oppure un sacco di dritte da disseminare qui e là, da come bere il tè all'usare l'olio di borragine.
Be', si sarà capito che lo raccomando vivamente, chè non è mai troppo presto per occuparsi di se stesse con intelligenza e cognizione di causa: ma, soprattutto, per occuparsene tenendo conto - come fa questa tipa Marie Belouze-Storm, e con ciò ci conquista definitivamente - riservando un buon numero di conigli ad aspetti più importanti della pura e semplice estetica: Chè bellezza e giovinezza sono date da un buon equilibrio tra ciò che siamo e sentiamo e ciò che sembriamo e vorremmo sembrare.

MAI PIU' SENZA

nonnò, non è un discreto vibratore, nè una custodia per preservativi, ma è un.... taaadaaam...

Rosario elettronico
Codice: 060100700010

DESCRIZIONE
Il Rosario Elettronico, prodotto in Italia dalla ditta PREX, è un apparecchio di dimensioni ridotte, comodo e portatile. Il santo rosario è recitato da una voce femminile e da un coro di persone che risponde.
Il rosario digitale PREX dispone di un pulsante per selezionare il giorno della settimana desiderato, ciascuno con i suoi misteri. Semplicissimo da utilizzare, il rosario elettronico può essere ascoltato come riflessione oppure si può rispondere alle Ave Maria come di consueto.
Per tutti, il rosario digitale è utile per chi viaggia, per chi vuole pregare in movimento (auto, treno,aereo, ecc.) ed è consigliato per anziani o ammalati.

PERSONALIZZAZIONI:
Placca Madonna di Medjiugorie
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giovedì, febbraio 14, 2008

NOOO; AAARGH, MI SCOPPIA LA TESTA

Non devo, non devo lasciar entrare Valtermort, ma la testa mi fa male, molto male.
Un dolore lancinante che parte da questo ragionamento:


-se il punto nodale è evitare un governo fascista che più fascista non si può

- se questo governo fascio più più è già stato annunciato con l'alleanza cavabanana- macchianera
- se veltrociccio insiste, come nei peggiori trip da acido, a pensare e a dire I can fly, uàu!
- e se l'unica alleanza annunciata ed accettata, finora, è quella con il Fansone del Mattone, il di pietro, e ciò significa che veltrociccio manco per sbaglio avrà i voti di una talpa o di un qualsiasi nodalmolin, senza contare quelli a cui dipietro sta sull'anima proprio in quanto tale. E veltrociccio non può non sapere quali e quanti voti si sta giocando, e quali invece sta cercando.

- se la sinistra unita, o cosa rossa che dir si voglia, è già lì che la kriptonite Verde fa proprio fatica a digerirla, e chissà per quanto ce la po' fa' . e viceversa, neh?
- se questa SU o CR o Dirsivoglia non è stata capace di influenzare il governo Prodi e quindi tanmeno potrà influenzare un governo berlusfini
- che inevitabilmente ci sarà se i sinistri votano a sinistra, come coscienza comanderebbe. Chè ci vuol tutta che veltrociccio ce la possa fare anche se lo votiamo tutti
- se è probabile, anche se non certo, che una vittoria di veltrociccio porti a un governo veltrusconi, ma senza macchianera
-se è ormai inutile illudersi che Chiesa e Capitale rinuncino a far passare il liberismo selvaggio proprio qui, chè se anche sono spesso in apparente conflitto quando si tratta di interessi van d'accordissimo
- e se quindi il problema posto correttamente è con vaselina o senza, e scusate la finezza che non mi è abituale, ma il problema è chiarissimo....
.... allora, qual è la conseguenza di tutto ciò? sul nostro voto, dico.

nooo, aargh, non voglio pensarlo, aaargh, vade retro Valtermort.....



la vignetta è un omaggio ad Angese, che è morto in questi giorni, e che un tempo riusciva a farci ridere con le sue vignette deliranti. una risata merita sempre un ricordo.

UH, MI COGLIE UN UZZOLO



Ma un bell'ottomarzo di quelli di una volta, quest'anno? Di quelli che se è un maschietto a regalarti la mimosa tu magari gli sorridi, e gentilmente gli dici "ma non hai capito proprio un cazzo, eh?"

E altrettanto, con lo stesso sorriso e la stessa faccia, lo dici alla tua amica, quella che va a vedersi lo striptìs e, uah uah, lo sai cosa c'era di dolce? I biscottini fallici, che porta bene.
groan, oddio, datemi il catino.

che poi, forse, non è neanche tutta colpa loro, nè del maschietto gentile, nè dell'amica ridanciana: chè se ti rubano il portafogli sull'autobus il ladro è ladro e pure bastardo, ma tu ci hai sempre la testa nelle nuvole, neh?
Che figurati se possiamo permettercela, la testa nelle nuvole (
e poi dice: ma com'è che i grandi artisti non sono donne? ma com'è che se vai a vedere la creatività è maschile?) e quest'anno ce lo stanno ricordando in ogni modo, blitz polizieschi compresi.
Allora, magari... a qualcuna viene un'idea più divertente del boicottaggio-volantinaggio delle discoteche striptìs?
Che, comunque, sarebbe già qualcosa, pies.

ECCO !


UnaStranaStrega ci ha fatto su questo bellissimo titolo, sui fatti di ieri. Altre streghe, come pur io, ne avevano anche lor parlato e postato, e risposto. altre ancora, come Giuli, hanno commentato e chiesto. e in serata c'era già la mail, che credo simile per molte città (so napoli e roma) anche se con date diverse. qui a genova secondo me è un po' tanto spostata in là - perchè sabato prossimo e non questo? Comunque qui sotto copincollo mail ed appello, c'è un indirizzo per aderire.

Sabato 23 febbraio alle ore 16.30 a Piazza De Ferrari ci sarà un presidio in difesa della legge 194.
Spero che molti tra voi condividano la necessità di elevare una voce laica, sostenendo con la sua presenza chi ha deciso di prendere l'iniziativa di una manifestazione pubblica.
cari saluti
Paola Pierantoni

Se verrà molta gente, il presidio si trasformerà in manifestazione e corteo.

Vi allego il testo dell'appello.

Rete 194 raccoglie anche adesioni individuali: chi intende aderire in modo esplicito può rispondermi comunicandomi la sua adesione che trasmetterò alle organizzatrici, o inviare il suo nominativo direttamente a Laura Guidetti: lauraguidetti@aliceposta.it


Appello per la difesa della legge 194


“Sembra parlino della 194 ma ancora una volta gli uomini parlano tra loro usando il corpo femminile”.

Ancora si parla di legge 194. Ancora si parla di revisione, anzi, oggi persino di moratoria.
Tutte noi proviamo una strana impressione, legata ad un terribile vuoto di contenuti, alla surreale sensazione di un copione già scritto "a prescindere", una messinscena che ogni tanto deve essere recitata.
Infatti, basta un po' di memoria storica per ricordarsi che da sempre, ad intervalli regolari, la legge 194 è stata oggetto di attacchi, improvvisi o a lungo preparati.
Un costo in laicità, che i nostri uomini al comando hanno sempre pagato per continuare a governare impunemente, possibilmente senza le donne (però in nome delle donne, come è ovvio). Se non fosse che hanno le leve del potere in mano sembrerebbero quello che per certi aspetti sono, una parata di incoscienti che parla di cose che non conosce. Ma sono loro a decidere, sulla base dei loro interessi, non dei nostri, dei loro equilibri politici e scambi di favori; non i bambini, tanto meno le donne sono al centro del loro agire.

D'altra parte, e neppure questa è una novità, le nostre voci hanno poco spazio, molto meno di quello dato ai protagonisti di questa recita. In realtà sulla 194, così come sulla legge 40, le questioni pregnanti non sono mai quelle sollevate, ed è per questo che qualsiasi risposta nel merito è inutile,la posta in gioco è altra.

È’ il passaggio dal concetto di prevenzione a quello di dissuasione (quest'ultimo totalmente assente dalla lettera e dallo spirito della legge), la voluta confusione fra i due termini, a caratterizzare il dibattito odierno.
Se le obiezioni sollevate alla legge 194 fossero davvero di prevenzione, ottimizzazione, miglioramento, adattamento ai progressi della medicina, comprenderebbero, oltre a potenziamento e finanziamento per i consultori, anche un'attenzione agli articoli della legge, quelli nei quali si definiscono i modi e le condizioni dell'obiezione di coscienza in relazione alle responsabilità di applicazione della legge da parte delle strutture e direzioni sanitarie, e si impegnano le Regioni ad organizzare corsi di aggiornamento e di formazione su contraccezione, assistenza alla gravidanza e al parto, e "sull'uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell'integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l'interruzione di gravidanza".

In altre parole: una regolamentazione del diritto all'obiezione di coscienza nelle strutture pubbliche; un potenziamento delle tecniche che aumentano la possibilità di scelta, diminuiscono i tempi, semplificano le procedure, prima fra tutte la RU486; una forte campagna di prevenzione, di somministrazione, informazione sui contraccettivi, compresi quelli di emergenza; il potenziamento della rete dei consultori e il loro finanziamento; infine, ma non ultimo, una potente spinta a occuparsi seriamente dell'aiuto, a tutto campo, della donna che mette al mondo un figlio.
È necessario inoltre, che si promuovano nelle scuole dei corsi di educazione sessuale, che oltre all´informazione prevedano una parte dedicata all´educazione ai sentimenti e alle relazioni di genere, perché si diventa adulti responsabili nella consapevolezza della propria e dell´altrui dignità.

Gli attacchi alla legge in realtà convergono verso il vero nodo della 194: l´autodeterminazione della donna, vero punto indigeribile per chi avrebbe anche chiuso un occhio su tutto il resto.

Non piace che le donne facendolo emergere dal privato e dal clandestino, attraversino, con questo dramma, una struttura pubblica, che ciò avvenga dentro il servizio sanitario nazionale e che siano loro a decidere. La compresenza di questi tre fattori è la miscela micidiale che i cosiddetti difensori della vita non tollerano e ai quali la diminuzione degli aborti, il successo di una legge che vogliono a tutti i costi stravolgere, non interessa minimamente.

Perché è il consenso materno che porta dal concepimento alla nascita di una persona, perché il processo del nascere non può prescindere dal corpo della donna che accoglie.

Per questo vogliamo difendere la legge 194 e chiediamo a tutte e a tutti di far sentire le nostre ragioni partendo dal sottoscrivere e dal far sottoscrivere questo appello .

Rete 194 di Genova :
AIED Genova, ARCILesbica, Coordinamento Donne CGIL, Coordinamento Ligure Donne Latino-americane, Donne di Unione a Sinistra, Donne in quotazione, Forum Donne PRC di Genova e Provincia, Forum della Sinistra Europea, Gruppo Mafalda Sampierdarena , Laboratorio Politico di donne, Rivista Marea, Società Per Azioni Politiche di Donne, Associazione Usciamo dal Silenzio Genova, Teresa Bruneri, Michela Buscaldi, Fulvia Carosio,Marina Cassani, Annamaria Castello, Cati Cifatte,Sabrina D’amico, Roberta Gemelli, Patrizia Guelfi, Irene Ravera,Coordinamento Donne PdCI.




mercoledì, febbraio 13, 2008

MI DOPPIO DA ME


Ed ecco che le rubriche, i conigli, le betoniche hanno finalmente trovato un loro posto più visibile: che se nella vita sostenibile ci si crede almeno un po', allora è più bello se se ne parla fra più persone possibile, no?
World in progress - le reazioni al titolo vanno da "grande!" a "bleah!" - è il mio nuovo blog, sulle pagine di mentelocale.it: lì dentro ci si trova l'erboristeria, come nella betonica che per ora si è arenato ma poi si vedrà, l'ecologia come nella rubrica, i consigli utili e folli come un tempo qui dentro.
Ma io spero che non lo scriverò da sola e che sarete in tanti a mandarmi i trucchetti che rendono più risparmiosa e sostenibile la vostra vita, in modo che ci li scambiamo: dopotutto, con una finalità pratica anche chi odia lasciare i commenti potrebbe ricredersi, chissà.
E, inutile perfino dirlo, i pareri sulla nuova criatura della comune-ty e dei lettori di qui sono assolutamente aspettati, non solo graditi. critiche comprese, naturalmente, chè trovare il tono giusto non è facile, spesso.

CHE VERGOGNA

Non ci sono altre parole per commentare questa notizia, che sarebbe fonte di vergogna anche se si fosse svolta in qualunque altra città, ma in particolare in una città con i gravi problemi di napoli: davvero la polizia ha il tempo di occuparsi di presunti casi di "feticidio"? 
e a quando il reato di "animacidio", per esempio? 

martedì, febbraio 12, 2008

HONEY ????


e va bene, tocca che metto anche il mio profilo del test, chè non è bello tirare il sasso e nasconder la mano. Fra tanti veri buongustai, io invece sono...

UN TIPO DOLCE, TENERO E SENTIMENTALE
Sei un tipo dolce, tenero, ami i sapori delicati, l’armonia, la dolcezza. Questo si riflette in una sessualità che cerca l’eccitazione ancor più del godimento. Sei altruista e pieno/a di attenzioni verso il partner. Ti affezioni facilmente, anche se a volte non vorresti, sei sensibile e molto umorale, probabilmente riesci a dare il meglio di te soltanto in situazioni in cui ti senti in qualche modo protetto/a.
Sei un amante duttile, che riesce ad intuire e soddisfare i desideri del partner, con un po’ di esperienza anche a prevedere le sue esigenze e a realizzarle in maniera del tutto spontanea. Non riesci ad importi con decisione nell’intimità, preferisci dire e non dire, far intuire le tue fantasie. Probabilmente non avrai grande affinità con un partner troppo egoista o ribelle perché la tua remissività renderà entrambi insoddisfatti. Un partner come te attira ed è attirato inevitabilmente da persone altrettanto dolci, questo ti porta ad avere spesso e volentieri coinvolgimenti affettivi nelle tue storie (anche se iniziano solo per sesso). Se riesci a non cadere troppo nell’affettivo o nell’etereo, rischio che in alcuni potresti correre, se non ti lasci guidare troppo dal tuo grande cuore, sarai un amante ancora più piacevole ed eviterai tante fregature che la vita ti piazzerà davanti... ‘Quando si fa sesso, si fa sesso’ e se capisci questa affermazione, si può dire benissimo che una notte con te è garanzia di piaceri quasi tantrici!
PER LEI: La dolcezza è una delle più grandi componenti della femminilità, capire le esigenze di un uomo, farsi trasportare e accondiscendere ai suoi desideri ti renderanno irresistibile, la donna ideale, la donna della vita; l’uomo sotto sotto ha bisogno di una persona che lo sappia ascoltare e capire e di un’amante che lo faccia sentire un grande! Non eccedere in remissività e smielatezza che prima o poi stufano; tira fuori le tue fantasie, magari tra un vezzeggiamento e un altro, nessuno saprà dirti di no se saprai unire alla dolcezza una buona dose di sensualità!

IL TUO PROFILO ASCENDENTE, ovvero la sfumatura più nascosta del tuo carattere, è:
UN TIPINO CURIOSO, STIMOLANTE, CON LA VOGLIA DI SPERIMENTARE.. PROVARE..


P.S.: Da Chez VRS hai speso 116 Euro chi paga?


ecco, non so se le affermazioni sulla mia dolcezza e mielosità troverebbero d'accordo molte persone...

lunedì, febbraio 11, 2008

VADO SUL FACILE


Be', non è che proprio ci creda. Chè è un po' come... metti che uno ci ha un centcinquantamila euri per comprare casa: chiaro che va a vedere anche quelle che costano di più, ma se punta al superattico da un miliardo e mezzo di vecchie lire mi sa che è destinato a vedere le sue richieste un po'neglette e vilipese.
Tuttavia, qui non si comprano case, e neanche voti.
Così è bello sottoscrivere - con notevole furbizia, visto che fra gli argomenti a favore del voto è quello che richiede meno spieghe - le "richieste" avanzate in questo blog, che comunque riporto anche qui sotto, così non dovete fare neppure la fatica del click.


- difesa della legge 194, del diritto alla pillola del giorno dopo senza i ricatti dei farmacisti e medici obiettori e l'obbligo della somministrazione ospedaliera;
- diritto all'utilizzo, per chi sceglie l'aborto, della pillola RU486, invece di manovre più invasive e ancora oggi potenzialmente pericolose;
- diritto ad una seria informazione sulla contraccezione e i metodi che dovrebbero sempre evitare di giungere alla scelta dolorosa dell'aborto;
- diritto a poter accedere nuovamente nel nostro paese alle tecniche di fecondazione assistita in piena libertà, attualmente limitata a causa della legge 40 fatta dallo scorso governo Bacchettoni e che ha fatto di Slovenia e Croazia mete di viaggi della speranza per molte coppie infertili;
- diritto per le coppie di fatto, gay ed etero ad una legge che tuteli il diritto di assistenza reciproca, le questioni ereditarie, i subentri nei contratti d'affitto e tutte le altre questioni che non si pongono per le coppie sposate eterosessuali, senza che nessuna Brambilla venga a dirci che basta andare dal notaio per queste cose. Queste cose devono essere accessibili a tutti e non solo ai ricchi.
- diritto al divorzio breve, come esiste nei paesi civili, senza bisogno di periodi limbici di separazione che servono solo ad ingrassare gli avvocati matrimonialisti;
- diritto a poter decidere in piena coscienza e in libertà di porre fine alle proprie sofferenze mediante il suicidio assistito e diritto ad una legge di regolamentazione dell'eutanasia, come avviene in altri paesi Europei. La fine dello scandalo di la odissee come quella di Piergiorgio Welby;
- diritto al pieno riconoscimento legale delle unioni omosessuali;
- diritto ad uno stato pienamente laico, che rispetta il credo religioso ma non se ne fa condizionare per quelle che sono leggi fondamentali del suo ordinamento.



UN VECCHIO BINOMIO


 ma realizzato carinamente.
Trovato qui, il test del come passare un- altro-lunedì-mattina-oddio.
(a cura del Servizio Assistenza Comune-ty)

ANNI '60

Questa arriva dalla stessa fonte ed era, semplicemente,  troppo grandiosa per non postarla: sapete chi sono, vero?

domenica, febbraio 10, 2008

SCUSI, POSSO FARE LA CONTESTAZIONE?


"L’altro mese in un piccolo paese di colore rosa e bianco sulle rive del Pacifico, che gode di una temperatura costante intorno ai venti gradi e di un reddito medio superiore ai ventimila dollari, una certa signora Pethuss si è alzata in piedi e nel silenzio teso di una sala gremita del tribunale ha detto con voce un po’ tremante: «I pacifisti. I pacifisti sono la disgrazia più grande che possa capitare a un paese. Io ho dei figli molto giovani e tremo al pensiero che possano venire a contatto con uno di essi. Essi finiranno per rovinare l’atmosfera morale del nostro paese. Noi abbiamo fatto sacrifici, abbiamo comprato una casa e coltivato con cura i fiori tropicali e il giardino. Noi abbiamo il diritto di chiedere che i pacifisti se ne vadano dalla nostra comunità».

Nella foto, è Jack Kerouac - "On the road", massì che lo sapete tutti di nuovo, dopo il buco degli anni '90 - che dorme sul divano, a una festa milanese. E le parole accanto sono uno stralcio da un lungo articolo di Furio Colombo datato 1 maggio 1966: si riferiscono alla "Scuola della Pace" fondata da Joan Baez a Monterey, in California. Gli "allievi" sono 20 o 30 per volta, e Joan Baez stessa è pressente - come imputata, naturalmente - al processo in cui la signora Pethuss pronuncia le sue vibranti paure.

Entrambe vengono dal materiale messo onlain da Republikit -L'Espresso dei due volumi sul '68 e consiglio a tutti di guardarne, e di leggerne, il più possibile. Prima di tutto perchè ci sono dei signori giornalisti ( e non solo, visto che uno di Bob Kennedy) a firmare i pezzi che per gli standard attuali sono lunghissimi ma che, proprio per quello, riescono a ricreare con precisione atmosfere, dialoghi e opinioni oltre ai fatti raccontati come si deve.
Ma, forse ancor più perchè articoli e foto del periodo a cavallo del '68 - subito prima e durante, insomma -
sono estremamente confortanti: e chi si ricordava quanto eravamo sfigati? le occupazioni in tailleur, il gilerino di lana, le cravatte e i capelli di parrucchiere: eppure, checchè se ne dica, qualcosa ne è venuto fuori, no?
Allora forse... dài, lo dico anche per me che all'epoca ero un po' piccola: a volte guardarsi in giro e disperarsi è tutt'uno ma - a volte- ci si sbaglia.

venerdì, febbraio 08, 2008

P.S. SCIAINI

Tette a papera????????

(be', grazie, burlone delle papere, questa è carina :-))

'NCH'IO,'NCH'IO!


Anch'io, in via eccezionale, lo sciaìni: chè però io, non so perchè, non ci trovo mai così da ridere. Tanto più ora che, mal me ne incolse, ho inserito la variabile "puttana": ed è obiettivamente difficile che questo termine venga cercato all'interno di uno slogan femminista, bisogna ammetterlo. E così c'è "mamma del mio amico puttana" che, comunque la si giri, è una frase di immensa tristezza - anche, e soprattutto,  fosse in senso apprezzativo, neh? 
Invece, "non è ovvio essendo nonna di fare la baby-sitter" mi è molto più simpatica, con tutta l'indignazione che traspare da quel "di": tenga duro, signora, e vada a divertirsi. Può dire che gliel'ha detto lastreganocciola, se ha bisogno di sostegno, sissì. 
Ecco, e però si torna subito sul malinconico con "anche la donna se ne va", che sembra una canzone del primo Jannacci. Una donna specifica (la sua?) o "la donna" generica? e dove se ne va, che ci piacerebbe saperlo? sempre così, con lo sciaìni, ti lascia lì col gossip a metà. Che c'è anche un "ty vivo": chi è? a me viene in mente solo tyrone power, ma mi riesce difficile immaginare un gugolista novantenne...
e poi c'è la "pecundria"  che non manca mai, a riprova del suo essere bellissima parola, e una serie di tette e capezzoli in cui spiccano solo i secondi "con il cioccolato", che è una piccola perversione carina, no?  
e the winner, stavolta, non può che essere "cos'è un libro": lo presto volentieri a sociologi e filosofi, sappiatelo, e che nessuno trascuri di valutarne i metarimandi e i paradossi, per favore.

GIUSTO PE' SAPELLO...


... casomai fosse sfuggito.

Da La Stampa
2/2/2008

Bella addio, il Pd dimentica
la Resistenza


GIOVANNI DE LUNA

Nei tre documenti fondanti del Partito democratico (il Manifesto dei valori, il Codice etico e lo Statuto), che oggi saranno approvati dalle relative commissioni, non c’è traccia della Resistenza e dell’antifascismo. I motivi di questa omissione non sono facilmente spiegabili. È possibile che si sia voluto consegnare alla storia quelle esperienze, considerandole ormai un patrimonio acquisito degli italiani, connotate da valori - come il «patriottismo costituzionale» richiamato e dal presidente Napolitano - che non possono essere di parte o di partito.

Valori che sono entrati stabilmente a far parte di un comune idem sentire. Ci troveremmo, in questo caso, a confrontarci con un altro aspetto di quel «paese normale» la cui immagine, sempre più spesso evocata, alimenta gli auspici e le illusioni del Partito democratico.

È anche possibile che in questa scelta ci sia invece l’ossessiva ricerca di una sempre più marcata discontinuità con «tutte» le identità novecentesche della sinistra italiana e che il nuovo partito abbia scelto di azzerare tutto il passato senza distinzioni, facendo precipitare in un unico tritacarne di rimozioni e di oblio lo stalinismo e Giustizia e Libertà, i funzionari al servizio di Mosca e i partigiani morti combattendo per la democrazia, il partito di massa e le eroiche minoranze che furono protagoniste della Resistenza. È possibile che ci sia semplicemente un calcolo di pura opportunità, il tentativo di modellare i valori del partito che nasce su quelli di un’ipotetica coalizione di governo di centro, al cui interno, verosimilmente, gli alleati non sarebbero certamente teneri verso quel tipo di eredità. A differenza della Dc, infatti, il mondo cattolico disposto a dialogare con il Partito democratico ha liquidato la Resistenza, seppellendola sotto l’etichetta della guerra fratricida e spostando l’attenzione piuttosto verso la cosiddetta «zona grigia» (fascisti e partigiani furono due minoranze contrapposte, rispetto a una popolazione che non voleva più saperne di combattere né da una parte né dall’altra), verso quella grande maggioranza di italiani che allora preferì non scegliere e tirare a campare.

Scelta culturale o scelta politica, si tratta comunque di una sorta di autorete. Ha suscitato molte perplessità la «fusione fredda» che ha preceduto la nascita del Partito democratico: molti ragionamenti sugli spazi politici da occupare, sulle alleanze da disfare, sugli avversari con cui dialogare; pochissimi sulla propria identità, sulle proprie radici, su un qualcosa che rendesse l’adesione al partito un gesto diverso dall’iscrizione all’anagrafe o ai registri dell’Inps. Forse, in questo senso, l’antifascismo, con il surplus di democrazia che è racchiuso in quell’esperienza, e la Resistenza, con l’imperativo morale di scegliere da che parte stare, potevano essere riferimenti ingombranti, ma utili.

giovedì, febbraio 07, 2008

MA, VERAMENTE....


Facciamo che ci penso, prima del parlo.
Facciamo che intanto son contenta che il parlo siete voi, questa volta: mi conforta e, insieme, mi allarma, che sia scattata questa attenzione, questa voglia di fare, questo "mettiamogli tutti i bastoni fra le ruote". 
E non sono tutti qui, chè i link dei commenti non li so fare, ma se guardate i commenti istessi le genti si moltiplicano come pur le idee.
E non ci speravo. E credo che la mia generazione, con parecchie ragioni per essere sfiduciata e stanca, faccia fatica a cogliere questo gran frisson che sta scuotendo le coscienze. 
Ma q.p. ci arriveremo anche noi, chi da riflessione alte sul comunismo e i suoi fallimenti, chi dall'esasperazione di vedere ancora una volta tanti sforzi finiti in vacca, ma infine ci arriveremo, come già altre volte. Però intanto profittate, voi che lì ci siete già - e non ne faccio una questione solo generazionale, chè basta guardare in rete e si trova di ogni - per assaporare il brivido alla Neville: " Il fatto è che reagire è utile, dà agli altri un po' di speranza - dice l'eroicissimo Paciock pieno di tagli, e aggiunge - Lo notavo sempre quando eri tu a farlo, Harry."
Allora, voi che siete lì, tra un dibattito e un angelo del ciclostile - fantastico ritorno, approvissimo - ' spettateci un attimo, che ci ripigliamo e arriviamo nella Stanza dei Desideri, pronti ancora una volta a pasticciare con tanta buona volontà. Anche se la nostra tentazione sarebbe quella di chiuderci dentro, da soli, in una stanza buia dove nulla e nessuno ci raggiunga.