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"Era chiaro da tempo che le gerarchie ecclesiastiche erano scese in campo direttamente contro il centrosinistra e per favorire il ritorno di Berlusconi, elargitore di mille favori alla Chiesa durante il suo quinquennio a Palazzo Chigi - scrive Maltese, toccando poi l'episodio della Sapienza per sottolinare come da parte del Vaticano "bisognava trovare il modo di organizzare una manifestazione contro il governo a San Pietro, senza dire che si trattava di politica. Così è andata e nella folla di San Pietro c'era in prima fila Clemente Mastella. (...) Nello sfascio della politica, la Chiesa ha deciso di scendere in campo, alla riconquista di un ruolo centrale perso dal tramonto della Dc."
La trovo un'analisi credibile, ancorchè non esaurisca, com'è ovvio, i nodi della crisi di governo e ancor meno quelli della crisi delle sinistre: ma in questa luce ha già più senso che un prodi (di formazione dc) abbandoni la sfida - e, anzi, vien da fargli tanto di cappello per averla almeno tentata - quando non ha più neanche un margine per raccontarsi che anche il Vaticano può schierarsi con una borghesia illuminata anzichè retriva.
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E in questa luce acquistano un senso ben più fosco e pressante anche le boutades dei ginecologi, questioni pretestuose fatte apposta per confondere le idee alle persone, chè l'immagine del "feto che si agita nella bacinella dell'ospedale" letta sul forum di republikit non ha nulla da invidiare al sadomasochismo dei filmini sui santi - lapidati, torturati, umiliati e sempre radiosi nel loro godimento, beninteso spirituale - che mi facevano vedere le suore a scuola, quand'ero bambina. Chè il Vaticano ci deve avere tutto un suo dams dove si insegnano questi effettacci noir e grandguignoleschi,
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Ma, se si inquadra questa rinnovata campagna contro le "donne assassine" nel discorso politico - che, diciamolo pur nella stima, non è un discorso cui non si possa arrivare con un po' di logica - che fa Maltese, ecco che il tutto diventa ovvio: quale migliore banco di prova per la forza e la potenza della Chiesa cattolica che l'intervenire su quel labile confine tra la morale e la legge, tra ciò che vietato e ciò che non va incoraggiato, tra la vita pubblica e la vita privata? E meglio ancora se, come nei momenti più gloriosi di santa madre chiesa, la partita si gioca sul corpo
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Perchè forse - e non ci giurerei così tranquillamente, ormai - la 194 non riusciranno a toccarla, ma la vergogna è trovarsi a doverla difendere, sapendo che ogni assalto è una posizione persa, è un ospedale in cui sceglieranno di non abortire un numero maggiore di disgraziate, una paura in più per la sedicenne stordita, una vita sfigata in più per il figlio di tossici. E non continuo chè io il dams del vaticano non l'ho
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E lo so che bisognerebbe concludere con un'esortazione a lottare e vigilare, chè così vogliono buon senso e tradizione: ma, mi tocca pur ammetterlo, che scoramento e stanchezza dover ripigliare sempre tutto da capo...
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