Anch'io, in via eccezionale, lo sciaìni: chè però io, non so perchè, non ci trovo mai così da ridere. Tanto più ora che, mal me ne incolse, ho inserito la variabile "puttana": ed è obiettivamente difficile che questo termine venga cercato all'interno di uno slogan femminista, bisogna ammetterlo. E così c'è "mamma del mio amico puttana" che, comunque la si giri, è una frase di immensa tristezza - anche, e soprattutto, fosse in senso apprezzativo, neh?
Invece, "non è ovvio essendo nonna di fare la baby-sitter" mi è molto più simpatica, con tutta l'indignazione che traspare da quel "di": tenga duro, signora, e vada a divertirsi. Può dire che gliel'ha detto lastreganocciola, se ha bisogno di sostegno, sissì.
Ecco, e però si torna subito sul malinconico con "anche la donna se ne va", che sembra una canzone del primo Jannacci. Una donna specifica (la sua?) o "la donna" generica? e dove se ne va, che ci piacerebbe saperlo? sempre così, con lo sciaìni, ti lascia lì col gossip a metà. Che c'è anche un "ty vivo": chi è? a me viene in mente solo tyrone power, ma mi riesce difficile immaginare un gugolista novantenne...
e poi c'è la "pecundria" che non manca mai, a riprova del suo essere bellissima parola, e una serie di tette e capezzoli in cui spiccano solo i secondi "con il cioccolato", che è una piccola perversione carina, no?
e the winner, stavolta, non può che essere "cos'è un libro": lo presto volentieri a sociologi e filosofi, sappiatelo, e che nessuno trascuri di valutarne i metarimandi e i paradossi, per favore.
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