lunedì, febbraio 25, 2008

SEBBEN CHE SIAMO DONNE



No, non sarà una passeggiata. così mi dice ros nei commenti e così sottoscrivo, chè l'attacco alla 194 si fa sempre più pesante: le insinuazioni dell'Avvenire al documento sottoscritto dall' l'associazione nazionale dei medici chirurghi e degli odontoiatri- dove, tra l'altro, si fa notare che è la stessa legge 194 a prevedere già che siano sostenute, senza accanimento terapeutico, le possibilità di vita autonoma del feto, qualora si presentino - sono pesanti e smaccatamente provocatorie.
E bisognerebbe forse anche documentarsi di più, capire il perchè di questo attacco così forsennato dopo 30 anni che la legge c'è e garantisce (fin troppo) il diritto di obiezione a chi non se la sente di applicarla, se in coscienza è davvero convinto che sia male. e questo diritto di obiezione è, come ormai si sa, il trucchetto grazie al quale l'applicazione della legge viene boicottata in più modi, dal ricatto al momento dell'assunzione di un ginecologo in ospedale - dicono - al render impossibili le interruzioni di gravidanza perchè le liste di attesa ricadono sulle spalle dei pochi non-obiettori e diventano troppo lunghe. con il risultato che le gravidanze superano i termini entro cui è possibile l'interruzione.
Cose che probabilmente chi legge qui sa già, ma che scrivo nel caso invece qualche lettore ci sbattesse dentro per caso.

Perchè con così ampi limiti e tutele, davvero non si capisce come la Chiesa possa tuonare contro una legge dello Stato.
E come possa, contemporaneamente, gridare all'assassinio e diffondere orripilanti immagini di feti più o meno massacrati (?), neanche negli ospedali fossero tutti più cinici di barbablù, e opporsi alla pillola del giorno dopo. Chè, insomma, definire "abortiva" sarà tecnicamente corretto ma è moralmente già un eccesso, ma che cosa aborta cosa, il giorno dopo?
E allora vabbè, ci si indigna e preoccupa, e intanto si prepara anche l'ottomarzo, per chi sta da 'ste parti. Che un po' se ne è già parlato in corteo e le idee promettono di essere carine e financo divertenti, però la mia posizione la dichiaro subito: io credo che le cose, per essere credibili, debbano avere una faccia.
Anche adesso, in questi tempi virtuali. E credo che non si debba mai rischiare stupidamente, ma non si possa mai nascondersi. Credo che anni di febbre del sabato sera e di cavbanana facciano sì che ora ci si vergogni ad urlare in corteo - salvo poi lamentarsi che è noioso e triste - e che si progettino azioni calndestine quando potrebbero benissimo essere dichiarate, chè sarebbero legali e nonviolente, com'è ovvio.
Allora io penso che Neville - è inutile, alla fine torna sempre lui - sarebbe un po' da solo dentro la stanza dei desideri se la sua opposizione fosse in sordina. Se, come dice lui, "Il fatto è che reagire è utile, dà agli altri un po' di speranza", a cosa può servire se nessuno lo sa?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non l'ho capita benissimo questa chiusa. E che il
corteo fosse buono, giusto, bello, ma decisamente
noioso perchè male organizzato, questo è un dato di
fatto. E urlare (cosa, poi?) non credo l'avrebbe
migliorato. Forse una fisarmonica, un violino, una
bella grancassa portatile, quello sì. Il problema è un
problema di metodo. Marina, non siamo più negli anni
settanta. E volantinare fuori da una discoteca, col
maschio nudo, l'otto marzo, io ci vengo. Lo sai. Ma
non è il metodo giusto. Non è un linguaggio che la
gente ascolta, purtroppo. Quello di internet sì.
Guarda le tue chiavi di ricerca, te le ricordi tutte
quelle domande sull'aborto?
E poi penso che, al di là della 194, che è un
pretesto. Qui serve una riflessione lunga e importante
sul nostro modo di essere donne e essere impegnate e
essere soggetti. Perchè mi sa che quella la diamo per
scontata, ma non è così scontata.
Guarda il discorso dell'ammettere i maschi o meno.
Ci ho pensato un sacco. L'autocoscienza si fa senza
maschi. Ma quella dovrebbe essere una fase già bella e
digerita.
Ma l'azione, l'azione, per forza, si fa tutti insieme.
Se no è come dire che il razzismo è una cosa da negri
e se ne occupano loro e basta.
Il razzismo è un problema di tutti. Tant'è che noi ne
parliamo in continuazione.
E anche i problemi delle donne sono problemi di tutti,
mica solo nostri.
Ecco.
Io penso che questi, insieme al nome del sito e ad
altre facezie, potrebbero essere gli argomenti di
stasera.