giovedì, ottobre 29, 2009

PENSA E RIPENSA


E' inutile: io ci provo, a pensare ad altro, che per esempio avevo in mente già da un po' tutta una bella cosa sulla rivoluzione "a piccoli passi" raccontata dalla scrittrice Ursula Le Guin già una trentina di anni fa e sul fatto che potrebbe dimostrarsi l'intuizione giusta per capire ciò che sta succedendo ora. Allo stesso tempo, avevo in mente di segnalare all'attenzione dei lettori di questo blog l'allarme lanciato da Greenpeace sugli aumenti che avremo tutti sulla bolletta Enel per poter finanziare le centrali nucleari e questo, ecco, l'ho quasi fatto: andate a leggervi il come e il perchè e magari partecipate anche alla cyberazione contro il nucleare, su Flickr .

Ma, devo ammettere, in questo periodo i miei pensieri ruotano egoisticamente intorno al trasloco: anche a prescindere dalle mille ansie che sono in agguato, e dalle mille cose che si dimenticano per poi ricordarsene nel cuor della notte, c'è tutta la parte creativa che mi fa venir voglia di fare, e pensare, e inventare.

Per esempio, alcune ciotole di rami intrecciati addocchiate in Rinascente hanno subito dato l'impronta alla grande sala- studio dalle cui finestre si vedono le cime degli alberi: le ciotole diventeranno, rovesciate, lampadari ed appliques, e tutta la stanza si richiamerà, nei particolari, proprio agli alberi. Un po' di confusione tra interno ed esterno, insomma, che i limiti elastici e variabili fanno bene al morale e all'esistenza.
Come rendere concreta quest'idea, soprattutto non disponendo di copiosi budgets... ecco, è ancora un bel po' da pensare, e lì sta il bello. E si accettano suggerimenti, naturalmente.

Intanto, qualche amico si è già guadagnato le sue mostrine: le eleganti Spille in Cartone per chi ha procurato scatoloni (il brother e la fedecheride) e una Metromostrina per l'amicatriz che ha aiutato a misurare ogni cosa, nonchè ad allestire ingegnosamente la cucina.
Forse l'avete già immaginato, ma durante il Vikènd dell'Estrazione Finale della Grandiosa Lotteria (che dovrebbe essere fra un mese esatto, il 28 e 29 novembre, salvo imprevisti) ci sarà lo speciale premio
"Generale sovietico" per chi potrà sfoggiare più mostrine.

Nel frattempo, credo che comincerò a bombardarvi di spam. Si va ad una drastica riduzione di mobile e suppellettili, si cercano artigiani od oggetti: chi meglio degli amici per prendere, dare, scambiare? Dettagliate liste vi arriveranno nella posta elettronica: com'è d'uso, potrete però cancellarvi e non sapere mai più cosa avete perso.

mercoledì, ottobre 28, 2009

AUGURI AND HAPPY - NESS !

HALLOWEEN


Un po' mi attira, anche se Bretòn mi sa che l'abbiamo dato via perchè non mi ha mai fatto ridere. Invece Balbontin e Ceccon mi fanno ridere sì, e spero nel cinismo più che nel noir. Facciamo gruppone?


Lunedì 2 novembre dalle ore 19:00 al BerioCafé: Humor Nero, l'umorismo fa bene! Quarto appuntamento con gli aperitivi d'autore di Gigi Picetti in compagnia dei suoi amici che questa sera saranno Enrique Balbontin e Andrea Ceccon. L'evento vuole restituire "in extremis" alla ricorrenza di Hallowen l'originario spirito celtico rivolto ad esorcizzare i male. "Ridere del negativo, anzichè rimuoverlo, ne destituisce la paura ". L'esilarante e famosa serie di videogag sugli jettatori menagramo della coppia di comici genovesi contribuirà a dare alla serata il vero spirito del humor nero e della notte di Hallowen. Cocktail della serata sarà ovviamente la Diablada, inventata da Gigi ispirandosi ad un festa peruviana in onore del diavolo. Si suggerisce un trucco e/o un abbigliamento in carattere con l'atmosfera! Ingresso libero. Libro di riferimento. "Antologia dell'humor nero" a cura di Andrè Breton (Edizioni Einaudi)

venerdì, ottobre 23, 2009

TOTEM

Troppi pensieri per la testa, già.



(questa è proprio la mia, ma anche
le altre sono bellissime)

martedì, ottobre 20, 2009

LEGGETE E DIFFONDETE

Antefatto: nei traslochi fatti finora (in numero di 8) ci siamo sempre divertiti
Fatto: fra poco più di un mesetto faremo un altro trasloco

Fattibile: ci piacerebbe divertirci anche questa volta, con tutti i nostri amici


E quindi, tanto per cominciare, eccoci ad annunciare i Vikènd in Scatola.
La maison ne organizza tre (7-8 , 14-15, 21-22 novembre), ma diciamo subito che è graditissima la partecipazione estemporanea in altre giornate, feriali o festive.


Scopo precipuo dei Vikènd sarà la paziente realizzazione del Grande Inscatolamento, ma non saranno esclusi altri compiti fondamentali come lo Smontaggio, lo Spostaggio, lo Scartaggio ecc.

La partecipazione - assolutamente gratuita, n.b.! - ai Vikend o ad altri momenti di collaborazione darà diritto a:
biglietti della Grandiosa Lotteria del Tanksgiving, Ripescaggi culturali (dall'apposito cestone di libri a cui doneremo man mano la libertà) e Mostrine da sfoggiare nelle occasioni sociali.


Ogni Vikènd sarà caratterizzato da un tema suggerito dalle ricorrenze, come si va ad illustrare


7-8 novembre: il Bigiorno Rosso, anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, che vedrà:
Colonna sonora a cura del DJ KGgB, canti rivoluzionari e cori
Sul Mengaschermo, a ripetizione: "Ottobre" e "Tamara, la figlia della steppa"
Sulla tavola borscht, cetrioli, vodka. E Zedda Piras in onore di Gramsci

Interazioni sul tema "Che fare?"

Mostrina in dono ai partecipanti di colore Rosso


14-15 novembre: l'English week- end in quanto compleanno di Carlo, eterno principe di Galles.
Colonna sonora: i Beatles, of course.
Sul Mengaschermo l'intera serie televisiva dei Monty Python
Sulla tavola Tea and High Tea - trad. "sbrano casuale accompagnato da diversi tipi di tè". E da Zedda Piras in onore di Jack Daniel

Conversazioni sul tempo, gara di improvvisazione limericks, fotografie con bombetta ed ombrello

Mostrina ai partecipanti: Tartan



21-22 novembre: Facimme ammuina in quanto compleanno di Carlo, l'amicodelcuore partenopeo.
Non si sa se lui sarà assente, presente o entrambe le cose, ma comunque. Colonna sonora: Toni Tammaro, NCCP, Musicanova
Sul Mengaschermo: Eduardo, tutto quello che volete

Sulla tavola: pizza e spaghetti, non c'è scampo, e birra, vino novello o acqua fresca. E Zedda Piras, che finalmente forse sarà giunto alla fine.
Conversazioni ad alto tasso di gestualità,
gara di suoni prodotti da appositi e numerosi "rumoriferi"
Mostrina ai partecipanti: effigie del sole


Nei prossimi giorni o puntate o post che dir si voglia, ulteriori particolari sui Vikènd, sul trasloco, sulla lotteria del Ringraziamento, sui premi e sui cotiglioni.


Nel frattempo, sono aperte le iscrizioni alla Caccia allo Scatolo e al Misuratutto, che danno anch'essi diritto a biglietti della Lotteria.
Le iscrizioni si raccolgono qui o per mail o per telefoni.

RELAX








Rubo un altro suggerimento a quest'altro blog di strega che quante ne sa, perchè è divertente ed è un buon modo di fare un dispetto a brunetta: così, infrasettimanale, per il gusto di.
Andate a vedervi gli altri, neh?

PARTIR BISOGNA



Allora è fatta, va che si trasloca.
Dopo aver passato tutta la sera a studiare le offerte fastuèb, ormai non faccio più in tempo a illustrare come si conviene il ricco programma di intrattenimenti previsto per chi parteciperà alle varie e complicate fasi del trasloco.
Ma vi anticipo che gli intrattenimenti ci saranno e come sempre sfioreranno il demente per andare sul demenziale scivolando infine giù per il toboga del delirio. Insomma, io spero che ci divertiremo, tutti quanti.
I miei aff.mi lettori sono fin d'ora invitati a invitare amici e amici degli amici, coinvolgendo popolo in abbondanza nella lettura del programma che verrà postato domani. Vi aspetto numerosi ancorchè, ma solo per ora, virtuali.

venerdì, ottobre 16, 2009

BONACCIA


Ed è una buona notizia, per Damocle.

CHI L'HA VISTO?


Appena l'ho visto, l'ho riconosciuto: un suo fratello nato dopo campeggiava nella cucina di mia madre, e dopo gli anni che ho passato nella cucina mia posso affermare con sicurezza che lui (it, per la precisione) è l'unico attrezzo in grado di fare le verdure julienne come si deve. Nè pappetta, nè bastocini, ma sottili come fiammiferi: il giusto.
E, quel che più conta, con poca fatica e velocemente, a consumo elettricità zero, e con facilità di pulizia una volta finito. Insomma, è l'apparecchio perfetto, anche senza contare che il suo colore improbabile e la bella etichetta del "Moplen" (la plastica che sembrava un materiale pressochè magico, a cui faceva pubblicità Gino Bramieri) lo renderebbero un oggetto cult se solo non mi avesse risolto il problema delle insalate, in particolare quelle di sedano di rapa che è buonissimo ma altrettanto ostico da grattuggiare.

Questo gioiellino della cucina arriva dritto dritto dagli anni '60 e mi è costato euri cinque in un Mercatino dell'Usato. Dove abbiamo già preso, in questo periodo, un carrello per portare pesi durante un trasloco, quattro sedie, bellissimi e costosi cuscini da divano nuovi scontatissimi, un pirofila con coperchio, una pentola a pressione. Fra tutte queste cose, quella che costava di più costava 18 euro, ma le altre erano tutte intorno ai 5.
Non vi sembri uno spottone gratutito: so bene anch'io che ormai molti Mercatini sono una grande speculazione sulla distrazione di chi porta la roba da vendere e poi se ne dimentica, oppure sono accozzaglie di oggetti di semi-antiquariato di scarso valore. Ma non tutti sono così e segnalo quello appena aperto a Santa Zita- Foce, via Rivale - non per motivi professionaliruffiani (io e nessie ne abbiamo curato il lancio di stampa) - ma perchè è davvero bellino: però, brutti o belli che siano, la filosofia che c'è dietro rimane intelligente.
In tempi duri di precariati e collassi ecologici, sarebbe un'ottima abitudine dare un'occhiata periodica ai mercatini, e magari abituarsi a ragionare sul possibile utilizzo degli oggetti invece che sull'acquisto mirato e immediato.
Chè se mi fossi fatta cogliere dalla Disperazione da SedanoRapa e mi fossi fiondata a comprare un elettrodomestico, ora sarei meno contenta, più povera e con le insalate meno buone. Augh.

mercoledì, ottobre 14, 2009

FORSE CHE


DA AFFITTARSI: Un appartamento a San Martino d'Albaro luogo detto dalle Selse, piano nobile composto da Antisala, e Sala Vastissima, tre grandissime Camere, due Camerini da mettervi la servitù, bella cucina con pozzo d'acqua vivagna freschissima, un magnifico con N.21 alberi di agrumi, e tutto per l'annuo fitto di L550 - Vi sono ancora diversi capi di mobilia buona - Le chiavi sono dal Calzolaio attiguo al suddetto Palazzo.

Non è proprio così - l'annuncio del 1800 circa è stato scovato dai soci di Arcipicchia e pubblicato insieme ad altre buffe notizie d'epoca nel loro libro autarchico - e in particolare ci mancano un po' i 21 alberi di agrumi nonchè la servitù da mettere nei Camerini, ma insomma pare che forse, dicendolo sottovoce per prudente scaramanzia, la casa l'abbiamo trovata.
E se è così e un contratto verrà a giorni firmato, potremo dare il via ad alcuni sport locali di cui si sentiva la mancanza, dalla Caccia allo Scatolo al Disfescia Più che Puoi, dalla Cena Impacchettante al Corso di Pesi gratis, dalla Maratona Avantieindrè (la casa è qui sopra) al Misuratutto.
Ricchi premi e cotiglioni a tutti i partecipanti, che speriamo numerosi in ogni specialità.

I GIORNI CANTATI


Ed ecco che, tornando, avevo la testa piena di idee da blog, chè un post sulla serata sembrava essenziale, imperdibile. per dire che mi dispiaceva non ci fosse nessuno della comune-ty, ormai quasi sempre spersa in attività diverse e che invece si sarebbe divertita e fors'anche un po' emozionata.
Un post per dire che l'iniziativa era bella, la cena buonissima, la compagnia carina - anche un'altra quasiamica forseritrovata, che bello - e l'organizzazione eccellente, ma la cosa più bella di tutte era forse la grande cucina della SMS (Società di Mutuo Soccorso) di Isoverde piena di donne anziane che si riposavano un po', soddisfatte del loro lavoro. E ne avevano tutte le ragioni, che perfino io con tutte le mie sfighe alimentari ho mangiato bene. E no, non erano gli "angeli della cucina", chè i maschietti - sindaco di Isoverde compreso - servivano a tavola, e non era uno scherzo. I piatti - veri, non di plastica - erano a bagno nella vasca: domani li laviamo, non ti preoccupare.
Insomma, questa idea di ospitare "I giorni cantati", il gruppo erede del Duo di Piadena, nonchè di Sergio e Mario Lodi (sì, quello di "Cipì" ) si è rivelata fantastica. Le voci erano importanti e belle, le canzoni altrettanto - una era addirittura ignota al KGgB! - e ci sono stati momenti di vera commozione, oltre a momenti di vero, vero casino, soprattutto durante la cena e le canzoni del coro genovese.
Che comunque sono state belle anche loro, anche se per noi un po' più note. Purtroppo, KGgB a parte, l'età media era la mia: ciò ha consentito dei divertenti revivals, ma è un peccato e forse un difetto, se non proprio una colpa. Come se, convinti già in partenza che si tratti di "cose muffa", ci vergognassimo un po' di coinvolgere qualcun altro che potrebbe criticarle o annoiarsi.
O come, peggio ancora, se quasi preferissimo essere sempre gli stessi, "così ci si diverte di più".
Ora, è vero che un pubblico meno attento e partecipe avrebbe forse tolto qualcosa alla bellezza di tutta la serata, ma è anche vero che, come ha poi chiosato il KGgB "ci sono posti che ti ridanno fiducia nella sinistra", e per "posti" intendeva l'insieme. Dai piatti nella vasca da bagno agli amarcord autoironici, dall'applausone alle cuoche
al vino autoprodotto con Lenin sull'etichetta, dal Che sulla parete alla sincera curiosità del Micio, figura mitica che ogni anno organizza nella sua cascina una festona con mille e più persone. Di sinistra.

martedì, ottobre 13, 2009

giovedì, ottobre 08, 2009

PASSERA', 'A NUTTATA?


Giornatona, ieri, chè in fondo mica ci speravamo nella bocciatura del Lodo. E la notizia, saputa questa volta davvero in tempo reale poichè in molti si era lì ad aspettarla in vivolive, è stata accolta da entusiasmi, nonchè da un certo panico quando si è saputo che palazzo grazioli e palazzo chigi erano presidiati da poliziotti e blindati che non facevano passare nessuno, neanche i pedoni.
Ma se mi state leggendo, per ora l'allarme si è tradotto in uno sfogo - ormai sempre più dissennato, sempre meno sotto il controllo dei freni inibitori - dell'uomomalato contro i giudici di sinistra e il presidente della repubblica pure, che ce l'hanno tutti con me.

Ma ormai queste cose si sanno tutte e piace scriverle qui solo a futura memoria, del momento in cui... in cui accadde/accadrà cosa? si dice Fini con l'appoggio di D'Alema: 'a nuttata non vuole proprio passare, allora.
Però possiamo aspettare ancora qualche puntata di questa telenovela che ormai è diventata la politica italiana, sicuri che ci darà emozioni e batticuori con inconsueti effetti speciali. Reparti speciali, invece, speriamo no, anche se emozioni e batticuori sarebbero ancor più.

Nel frattempo, un'altra bella notizia è arrivata dai tribunali, e precisamente da quello di Agrigento, come scrive il Manifesto: "Assolti con formula piena, perché il fatto non costituisce reato. Non è reato, cioè, salvare vite umane in mare. Per fortuna. Si conclude così dopo cinque anni la vicenda della Cap Anamur, la nave appartenente all’omonima associazione tedesca che nel 2004 trasse in salvo in acque internazionali 37 migranti che si trovavano su un gommone in avaria."
Fra una battuta e l'altra sul lodo mancato, andatevi magari a leggere il pezzo sulla vicenda, che racconta un'altra storia tutta italiana.

mercoledì, ottobre 07, 2009

PARAMECI DI SINISTRA

La mia mamma aveva tre sorelle. E se io fossi stato un sociologo, uno psicologo, un antropologo, un pedagogo, un manager, sempre loro quattro avrei preso per studiarmi ben bene le infinite possibilità delle dinamiche di gruppo, del conflitto in perenne conflitto con la propria ricomposizione (vi sembra contorto? lo è) .
Ma, insomma, fra le tre sorelle ce n'era una con cui mia madre andava più d'accordo: e cosa fa quest'una sorella, se non diventare leghista e berlusconiana in tarda età? Stiamo parlando degli albori o quasi di quella che adesso è la destra marcescente che ci governa, ma la mia mamma non sopportava nè l'una nè l'altra cosa neanche agli albori. E così, le rare occasioni in cui le sorelle si vedevano e passavano un po' di tempo insieme - mia zia viveva, manco a dirlo, in Lombardia - erano avvelenate dal contrasto politico: che, a pensarci, era stimabile eppur ben buffo, in due arzille settantepassaenni.
Non ho mai pensato che facessero bene. Capivo mia madre, con cui avevo in comune l'orientamento politico e ancor più il fastidio quasi fisico per "quelberlusconilà", ma mi chiedevo che senso potesse avere un simile contrasto: farsi portavoce e bandiera di un'idea a dispetto degli affetti...mah, forse può succedere, forse in alcuni momenti è giusto e necessario se può cambiare qualcosa, ma in generale mi pare soprattutto una conseguenza del nostro fallace senso di immortalità. Come se ci fosse sempre tempo per rimediare, tempo per ritrovarsi, tempo perchè l'altro si ricreda dandoci ragione: posizioni che possono avere un senso quando ad essere in discussione è la vita insieme, una scelta importante, una quotidianità condivisa. Ma quando si tratta di "io la penso così e tu cosà", quando si tratta di posizioni astratte ancorchè ideali, quando il tempo - oggettivo o soggettivo - è poco, a che pro scornarsi senza spostarsi di un centimetro dalle proprie posizioni?
La sinistra attuale sembra affetta dalla Sindrome della Scopa di Topolino, che si duplica senza
interruzione continuando a svolgere esattamente lo stesso compito, ormai diventato nocivo e pernicioso: in piazza, a Roma, abbiamo ricevuto volantini di almeno cinque o sei... gruppi? partiti? schieramenti? chissà... ed erano, apparentemente, tutti di sinistra. Senza contare il campionato nel PD e l'ambigua collocazione di alcuni partiti e schieramenti (Nuova Giustizia e Libertà - giuro! - dove si metterà, per esempio? ) . Essì che glielo stiamo dicendo tutti, alla sinistra: basta divisioni, bisogna essere uniti, bisogna lottare insieme. Le Brave Genti della sinistra - e ce n'è ancora per così - sono esasperate, stanche, stufe. Stufe perfino del beppegrillo incazzoso contro tutti (così dice, almeno), che finalmente, nota a margine, ha vinto il premio per il "miglior blog andato a puttane". Stufe di liti, di contrasti, di immobilismo.
Epperò, ecco, quando poi si tratta di valutare e decidere sulla singola cosa, ogni singola Brava Persona di Sinistra ha qualche motivo di profondo scontento, di amarezza, di critica: e non usa questi profondi motivi per intavolare proficue discussioni che portino a un compromesso fruttuoso, ma le innalza a barricata. "Con quelli lì, mai! Con quegli altri, mai più! Con questi, neanche" e così via. Le motivazioni, in genere, sono di per sè quasi sempre giuste se non sacrosante: le cose da fare sarebbero talmente tante che è facilissimo trovare errori ed omissioni anche e soprattutto in chi sta dalla nostra parte. E non glieli perdoniamo, no, pr
oprio perchè sono dalla nostra parte. Pian piano, così, va a finire che ci allontaniamo: se n'è accorto perfino Jacopo Fo, guardate un po' qui. Ma, quello che è peggio, va a finire che ci rinchiudiamo.
Nel dibattito carino, anche nei modi, seguito al post sconfortato della Nessie, la valeaparigi usa una bella definizione per una sinistra ideale, dice che la vorrebbe "accogliente". Io capisco assai il post della Nessie e ne apprezzo i distinguo del post successivo: e penso che sarebbe bello se i sentimenti che li hanno motivati riuscissero a coniugarsi con la definizione di valeaparigi.
Ma di ciò alla prossima puntata.

martedì, ottobre 06, 2009

MA TU CON CHI TIENI?

Ce l'ho avuta, la tentazione di chiedergli se urlavano "Viva il Puffissimo!" o "Abbasso il puffissimo!", a quei due che si sono incrociati in Piazza del Popolo e si sono stati simpatici e se la ridevano insieme, finchè uno dei due ha chiesto:"Ma sei con Franceschini o con Bersani?" e l'altro ha risposto "Con Marino". "Ah." Il gelo e l'imbarazzo sono calati su di loro: cosa si fa se uno forse non è più un compagno ma è lo stesso un tuo compagno, eppure sta dall'altra parte senza che si sappia bene dove sono le parti, edi che cosa? Manco "alla prossima", si sono detti, tristi e perplessi.

Non era una manifestazione allegra, no, nè gioiosa, nè incazzata tosta: c'era lì "la società civile", con quello che di bello e di brutto si intende con questa espressione. "Civile" perchè contrapposta al becerismo dilagante, alla menzogna elevata a sistema, alla facciadipalta come metodo di governo, alla tracotanza e all'indecenza: ma "società civile" anche nel suo senso più borghese, più a modino.
Come ha detto il KGgB "Mai visto uno in giacca e cravatta dare i volantini in una manifestazione": sottinteso, in una manifestazione "nostra".
Ma il punto esatto è che nostra quella manifestazione non era: per fortuna, chè se fossimo solo "noi" a preoccuparci per la libertà di stampa sarebbe davvero un guaio, ma anche per grande tristezza, che nel "noi" non possiamo più comprendere molti su cui fino a ieri non avremmo avuto dubbi.

Viva il Puffissimo o Abbasso il Puffissimo: purtroppo la questione non è così semplice, non ora almeno. La creazione del consenso passa anche dai miti accettati e che paiono alternativi quando in realtà sono a malapena "altri", passa dalla stessa logica di divisione e di personalizzazione, passa dal ritenere coraggio ciò che in tutto il mondo è normalità, passa da un
pullman dove la gente ha fretta di arrivare all'autogrill e canta (ma solo a panza ormai piena) "Una rotonda sul mare" invece di Bandiera Rossa.

Niente di grave, solo piccole tristezze, un po' di sconcerto e un bel po' di rimpianto.
Niente che, forse, non si possa ancora rimediare, compresi gli occhi fuori dalla testa della tizia avvolta nella bandiera Pd che gridava "Ehi, ma ce sta Santoro!!!! Santoro!!!" Padre Pio, er Papa, er Puffissimo!!!
Ma ci si consola come si può, anche della visione poco gratificante di quel paio di macchinone con scorta che avremmo voluto non vedere, e in un gruppo ristretto si è poi preferito sentire l'ignota (per noi) e brava banda di percussioni che ci è di molto piaciuta insieme al cartello danzante "Dammi tre parole/Silvio quando muore?"

I tempi sono questi e c'è da prenderne atto, così come non si deve trascurare chi invece - come noi, e si sbaglia sempre a pensare di essere unici e perciò soli - a Roma c'era senza miti, senza piaggerie, senza stupidità indotta. Ma anche senza facili entusiasmi, senza troppe illusioni: lo scontro politico che si gioca nei tribunali a suon di miliardi è un'aberrazione disgustosa, un'assoluta perversione di quella democrazia (già finta, già carente, già vuota) di cui si riempiono la bocca tutti, ma qui stiamo. Sentirsi pedine di un gioco che in gran parte ci sfugge non piace a nessuno e forse, almeno un po', giustifica perfino la stupidità o, almeno, il bisogno di credere ancora in qualcosa, foss'anche un personaggio della tivvù. O Marino.

Capire, o quanto meno
tentare di farlo, non ci fa sentire meglio. Anzi.
Ma è importante sforzarsi di farlo, è importante non lasciarsi travolgere dal disgusto e dallo sconcerto, dal rimpianto e dall'incazzo. Così come è stato importante essere a Roma, che i princìpi sono comunque più importanti di Santoro e di tutti i Puffissimi e ci tocca difenderli anche se la compagnia non ci fa impazzire: ma, ecco, anche i partigiani non è che fossero tutti quanti pappa e ciccia fra loro, no?
La tentazione di chiudersi sull'Aventino è forte, già: ma si sa com'è andata a finire, e forse sarebbe meglio, invece, studiarsi qualcosa di nuovo.