giovedì, dicembre 02, 2010

IL NOSTRO OSSIGENO NEL CESSO

 E cosa ne direste, voi, se arrivasse un'orda di invasati e cominciasse a smantellarvi la casa pezzo a pezzo, buttando ogni cosa nel cesso? E' esattamente quello che sta capitando agli oranghi, e a tutti gli altri animali delle foreste. Ma anche a noi.

Ci sono cose difficili da fare, anche se sappiamo che dovremmo farle. Ci sono cose che richiedono il nostro tempo, e ne abbiamo sempre così poco. Ci sono cose difficili da ricordare, come i sempre più nutriti e complicati elenchi di aziende e prodotti da boicottare per mille validi motivi. 
E poi ci sono cose che uno dovrebbe solo dire: "Ah, ecco, va bene" e non scordarsene più. Perchè sono semplici e immediate da ricordare e da fare, e offrono un probabile vantaggio enorme.
 
La campagna di Greenpeace sulla carta ha esattamente questi requisiti: tutto quello che possiamo fare è quello che dobbiamo fare, e cioè comprare solo cartaigienica, fazzoletti e tovaglioli di carta di cinque marche: 
" Tra le carte igieniche valutate nella guida "Foreste a rotoli" (che si può scaricare qui )sono solo cinque i prodotti riciclati al 100% - dice Greepeace -  Coop Vivi Verde, Grazie Lucart, Esselunga Riciclata, Carrefour Ecoplanet e AS
Prima di acquistare, però, si deve fare attenzione al nome completo del prodotto: questo perché alcuni marchi, come Carrefour ed Esselunga, producono anche altre tipologie di carta igienica, valutate come insufficienti o addirittura pericolose."
 Per gli altri prodotti di carta, soltanto Coop e AS utilizzano per tutti i propri prodotti esclusivamente carta riciclata e certificata FSC (Forest Stewardship Council).

Qui di seguito, un copincolla delle motivazioni della campagna - che si possono facilmente riassumere nello sguardo di un orango e nella crisi asmatica di un bambino, e di più non dovrebbe essere necessario dire - e la parte che riguarda  case editrici e libri, già attivi nel progetto "Scrittori per le foreste" .

Ma, prima ancora, un consiglio per Annonuovovitanuova: tovaglioli di carta e carta asciugante smettete proprio di usarli. I tovaglioli in stoffa si trovano ovunque a poco prezzo, basta usarne uno di colore diverso per ogni membro della famiglia per non confonderli, e poi si mettono in lavatrice insieme al resto, a 40°. E se rimane qualche macchia, pazienza, è solo una roba estetica. Riservate i tovaglioli di carta alle cene con amici, ma  gli amiciamici avranno il loro colore e il loro tovagliolo, sempre pronto nel cassetto. 
La carta asciugante, poi, dimenticatela: siamo tutti pieni di vecchi vestiti e vecchia biancheria pronta per essere trasformata in buoni stracci di ogni misura. Stanno in un sacchettino appeso vicino al lavandino o in qualche angolino comodo, si lavano anche loro in lavatrice insieme per esempio al tappetino del bagno, e si rinnovano facilmente se sono tanto sporchi che occorre buttarli. 
E sono tutti soldi risparmiati, neh? 
Io credo che dovremmo proprio fare al nostro mondo questo regalo di Natale, di aderire alla campagna di Greenpeace, andando appunto anche un po' oltre.

Negli ultimi anni la richiesta di polpa di cellulosa per la produzione di carta sta pericolosamente accelerando la distruzione delle foreste nel Sudest asiatico, minacciate dall'irresponsabilità di aziende come APP (Asia Pulp and Paper) e dai loro clienti. La rete di questi ultimi si allarga a macchia d'olio in Europa, dove APP sta portando avanti un'aggressiva campagna di espansione, anche sul mercato italiano.
Con le nostre linee guida per gli acquisti della carta a Deforestazione Zero, suggeriamo il percorso virtuoso per tutte le aziende del settore che vogliono escludere dai loro prodotti fenomeni di distruzione forestale.
La buona notizia è che oggi Mondadori si impegna a incrementare progressivamente nel tempo la percentuale di carta "amica delle foreste". Il gruppo editoriale è già pronto a fare un primo passo, utilizzando esclusivamente carta FSC in alcune delle collane di maggior prestigio e qualità letteraria, tra cui Strade Blu e gli Oscar Spiritualità di Edizioni Mondadori, Einaudi Stile Libero, Wellness di Sperling & Kupfer e, nel mondo junior, alcune collane di Geronimo Stilton, Scooby-Doo e Flambus Green di Piemme.
Quello di Mondadori è un primo passo apprezzabile, soprattutto se si considerano i volumi di carta utilizzati dall'azienda. Ci auguriamo che percorsi simili riusciranno in tempi brevi a garantire a noi lettori di non distruggere un pezzo di foresta tropicale ogni volta che acquistiamo un libro.
Tra gli strumenti che abbiamo sviluppato per raggiungere l'obiettivo Deforestazione zero c'è anche la classifica degli editori "Salvaforeste" e la guida "Foreste a Rotoli" per l'acquisto responsabile di prodotti usa e getta come carta igienica, tovaglioli e fazzoletti.
Grazie a questi strumenti, tantissime aziende del settore cartario hanno deciso di mostrare più trasparenza sulla materia prima utilizzata per i propri prodotti. Nell'ultimo anno la lista degli editori amici delle foreste è cresciuta e all'impegno, già da tempo assunto da case editrici come Bompiani e Fandango, si stanno adeguando editori come Feltrinelli, Marsilio e Minimum Fax.
Le nostre linee guida sono già state applicate da grandi aziende internazionali come Staples, Office Depot e Penguin Books. Intervenire non è solo possibile ma doveroso. Cosa aspettano gli altri grandi gruppi editoriali come RCS, GEMS e Giunti a seguire l'esempio degli editori "amici delle foreste"? 




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