domenica, giugno 14, 2009

ROBA PESA

Ci va una premessa, per non far la figura della saccente assai. E' che mi hanno tarato così da piccola, o quasi, quando che ero militante e ogni riunione si aveva da cominciare con "L'analisi della situazione internazionale." Lo so che ora fa fa un po' ridere, eppure.

Eppure il vizio mi è rimasto, e così mi sono fatta questa idea, appunto a proposito della situazione internazionale: noi europei siamo come il luccio gigante.
Il luccio gigante è un topos dei racconti e dei film, soprattutto comici. E' la preda ambita che riesce quasi sempre a sfuggire: poi, nel finale, campeggia sopra il caminetto. Ovviamente, nel frattempo il pescatore ha catturato altro, pesci grandi e piccoli, ma il luccio non smette di essere ambito finchè non è preso.


Il pescatore- multinazionali, così la vedo io, ha scatenato una grande offensiva contro l'Europa, aiutato dalla crisi che lui stesso ha provocato. Come dicono il KGgB e Moni Ovadia, si sa che nei momenti di crisi la destra si rafforza, ed è vero. Però negli Usa vince Obama che, comunque la si pensi su di lui, di destra non è.
Se si va oltre le preoccupanti e becere posizioni xenofobe e liberticide premiate in queste
ultime elezioni, si scoprono posizioni o iniziative favorevoli agli OGM, alle centrali nucleari o a carbone e in genere assolutamente favorevoli alla deregulation economica e al liberismo, quando non apertamente a un'economia di guerra - vedi i 131 cacciabombardieri di cui è previsto l'acquisto con i nostri soldi. La destra infatti, fa il suo mestiere e difende il capitale.

Al capitale, del resto, non importa poi molto da chi e in che modo viene difeso: Zapatero ha accolto gli OGM, ma d'altro canto pare che i risultati elettorali europei siano stati frutto anche dell'inserimento, da parte dei partiti di destra, di molte suggestioni socialdemocratiche. E, già è stato ricordato, non fa proprio schifo a chi pure fino a ieri rivendicava la non ingerenza dello Stato nel business, che ora gli Stati intervengano per salvare banche e aziende.
Le cose non sono quindi per nulla lineari e univoche, tuttavia un governo di destra dà comunque più garanzie al capitale: poi c'è la destra più intelligente di Sarkozy e quella più vergognosa e delirante ( indovinate quale?), ma ognuna fa la sua parte.
L'impressione che mi sono fatta dal confronto UE-Obama, quindi, è che quest'ultimo sia chiamato a rappresentare il capitalismo più innovativo e ormai più remunerativo, mentre i Paesi europei sono caldamente invitati a smaltire i fondi di magazzino. A suon di cariche della polizia, se necessario, ed è qui (oltre che negli appalti) che un governo più è destro più è utile.

Sintetizzando al massimo, gli Usa sono già stati ampiamente sfruttati, mentre Terzo e Quarto mondo o non sono ancora abbastanza ricchi o sono ampiamente coinvolti nella svendita che riguarda appunto soprattutto noi europei e i Paesi emergenti.
La svolta pacifista ed ecologista di Obama, non può essere dimenticato, è una svolta impressa dal Presidente del paese più capitalista del mondo, il paese-simbolo del capitalismo: lungi da me il diffidarne acriticamente e meccanicisticamente, ma troverei sciocco anche pensare che sia arrivato al potere un vero rappresentante del popolo e basta.
Mi pare più credibile pensare che Obama sia l'espressione di un capitalismo che può cominciare dagli Usa a vendere una visione e una pratica meno suicide delle attuali.
Perchè è vero che ricchi e straricchi saranno gli ultimi a subire le conseguenze della devastazione della Terra, ma è anche vero che perfino gli ultimi rischiano di passarsela molto male, di questo passo. E allora, si può diversificare: gli americani mangiano OGM da un sacco di tempo, a nessuno ormai verrà l'uzzolo di vietarli, e si può invece cominciare a guadagnare sul biologico, sui pannelli solari, su una produzione più umana e più rispettosa dell'ambiente. Più trendy, a questo punto.

Guarda caso, esce proprio adesso
il libro di un ambientalista americano - Fred Krupp, molto ben inserito nell'establishment e niente affatto movimentista - che dice esattamente questo: a salvarci sarà il business. Saranno le molte piccole (ma anche grandi) imprese che già ora producono cose e modi diversi, guadagnando di più di chi continua ad inquinare. A voler essere cinici, le due cose non si escludono fra loro: per fare un solo esempio, molte aziende agrolimentari hanno ormai il loro settore biologico e per il resto continuano a produrre polli di plastica e pane fatto d'aria. Ma Krupp ha probabilmente ragione nell'individuare come vincente una linea di tendenza più pulita, più umana, più ottimista su un futuro possibile.

Il che non vuol dire che Obama, che sarebbe davvero un sacco simpatico anche se fosse creato da un mago del marketing, sia un imbroglio: le speranze che offre e che persegue sono reali e se ne sente la necessità, i suoi messaggi di pace e di apertura sono importantissimi per bilanciare - almeno in teoria, ma si spera anche in pratica - le intolleranze che montano ovunque. Sarebbe però ingenuo considerare Obama una scheggia impazzita del sistema, io credo: piuttosto, mi sembra che nell'emergenza ambientale non si possa nè si debba schifare l'alleanza con una "borghesia illuminata", come è già esistita nella storia, e che d'altronde esprime le stesse esigenze di una parte avanzata ma sempre più consistente dell'opinione pubblica. Purtroppo, da noi quella borghesia illuminata è ancora un'assoluta eccezione e le forze teoricamente progressiste sono sempre troppo pronte a schierarsi con un capitalismo vecchio e per questo anche più feroce del solito, o finiscono per difenderlo nei fatti pensando così di "difendere l'occupazione".

Le uniche vittorie significative a sinistra, nelle ultime elezioni europee, sono state quelle dei Verdi in Francia e dei Pirati in Svezia: ambiente e web, e ciò dovrebbe far pensare chi ancora pensa alla Sinistra come ad una bandiera rossa da sventolare ad ogni costo, escludendo il resto. Accanto a chi intravede la possibilità di guadagnare operando a favore dell'ambiente e non sfruttandolo biecamente, c'è anche una massa crescente che è stufa di consumare acriticamente e che, pur non essendo omogenea nè nelle scelte di vita nè in quelle poltiche, esprime comunque un'esigenza forte di rinnovamento: e non sarebbe la prima volta che un movimento, diventato di massa in sordina, riesce a travalicare l'espressione del potere costituito e ad imprimere al rinnovamento spinte più decise.

Certo non succederà domani: anche Obama, pur partito bene, deve ancora dimostrare di rispettare i suoi impegni elettorali.
Ma se l'onda sta formandosi al largo, come potrebbe essere, non è troppo sperare che arrivi anche qui ben prima di quanto può sembrarci nel vedere lo stato desolante dell'attuale.

Nel frattempo, forse dovremmo cercare di capire come comportarci e cosa pensare rispetto al Nuovo, rispetto a quelle migliaia di esperimenti di vita, pensiero, produzione, svago che già esistono nel mondo e di cui a noi arriva poco o nulla. Forse, nel conoscere meglio almeno un po' di questi esperimenti, potremmo riuscire a
chiarirci le idee anche noi, che si tratti del voto da dare o dell'alleanza da accettare o da respingere: perchè a volte, perfino nei libri e nei film, il luccio riesce a scamparla.

1 commento:

lanessie ha detto...

sticazzi