sabato, giugno 20, 2009

FACILE DA FARE


In questo periodo di resa dei conti con le proprie abitudini balorde, che ha investito un bel pezzo di comune-ty - volente o obbligato - mi pare utile postare un pratico specchietto, trovato qui a firma Monica Rubino:

"L'Environmental Working Group suggerisce gli alimenti da preferire sempre nella variante biologica rispetto a quella convenzionale Secondo l'Environmental Working Group, una organizzazione che si occupa di ricerca ambientale, "all'interno della comunità scientifica è sempre più condivisa l'opinione che anche in piccole dosi pesticidi e sostanze di sintesi possono danneggiare l'uomo, soprattutto in quelle fasi, come lo sviluppo fetale e l'infanzia, quando l'assunzione potrebbe avere effetti di lunga durata. Il lavaggio di frutta e verdura - ammoniscono - riduce la concentrazione dei pesticidi ma non li elimina". L'associazione suggerisce, con grande pragmatismo, di optare, intanto, per 7 alimenti biologici. Questo per non rivoluzionare le abitudini alimentari e, soprattutto, per evitare il collasso finanziario.
1.
Latte e derivati: Latte, yogurt e formaggi sono utili e necessari, specialmente per i bambini, ma spesso negli allevamenti integrano la dieta degli animali con ormoni e antibiotici. 2. Patate: Sono tra le verdure con più pesticidi. Continuano a contenere residui dopo essere state lavate e sbucciate.
3. Carne (pollame e uova): I prodotti di origine animale possono contenere antibiotici, ormoni e anche i metalli pesanti come arsenico, che viene usata per stimolare una crescita più rapida.
4. Ketchup: al di là dei pesticidi, è stato dimostrato come la variante bio contenga quasi il doppio di antiossidanti.
5.
Mele: Le mele sono la frutta più imbottita di pesticidi.
6.
Caffè: la coltivazione convenzionale si basa fortemente sull'utilizzo di pesticidi e contribuisce alla deforestazione in tutto il mondo.
7.
Frutta a guscio, granaglie e sementi: dilagano pesticidi e fungicidi. Molte varietà sono sbiancate dopo il raccolto.
Environmental Working Group suggerisce di scegliere la referenza biologica per questi prodotti che, nella variante convenzionale, registrano altissime concentrazioni di pesticidi:
Pesca, mela, peperone, sedano, pesche noci, fragole, ciliegie, lattuga, uva, carota, pera. Al contrario, cipolla, avocado, mais, ananas, mango, asparagi, piselli dolci, kiwi, cavoli, melanzane, papaya, cocomero, broccoli, pomodoro e patata dolce non contengono, generalmente, alti tassi di agro farmaci. "


La segnalazione è, evidentemente, valida soprattutto per il mercato americano, ma ho controllato un po' di cose, così non dovete fare la fatica di cercarle da voi: pies, è vero anche per noi che le mele sono ad alto rischio e così dicasi delle patate e del caffè. Per la carne, le uova e i latticini ciò che dice l'EWG è noto (o dovrebbe esserlo) da tempo, mentre per quello che ne consumiamo noi la qualità del ketchup è tutto sommato irrilevante.
Per la frutta e la verdura i dati dell'EWG sono confermati dall'analisi a campione che Legambiente svolge ogni anno e che potete guardare - anche lì c'è una tabella - per avere la classifica più precisa, a cui per esempio va aggiunto il vino fra i prodotti che hanno residui di sostanze tossiche.
Da
un'altra fonte, poi, arriva la segnalazione di cospicue quantità di pesticidi ritenuti neurotossici nel peperoncino che arriva dall'India.
Fra il pesce, il tonno e il pescespada continuano ad essere contaminati da rilevanti quantità di mercurio: solo che, a essere sensati, anche il pesce di allevamento non è il massimo. Si va finire perciò solo sul pesce azzurro: ma se qualcuno ne sa più di me, in fatto di pesce - e non è difficile - che metta in comune le sue conoscenze.


Ovviamente, fare attenzione a questi dati non significa diventare paranoici e, d'altro canto, organizzarsi per avere frutta e verdura biologica spesso si fa, ma non sempre è semplice. Latte e uova di produzione industriale ma biologica sono però più facili da trovare un po' ovunque - non nei supermercati Diperdì o nei discount, ma sia Coop che Basko li hanno: e, visto che si tratta di alimenti di cui in genere il consumo è costante e non occasionale, sceglierli bio fa una certa differenza.
Quanto a tutto il resto, la scelta biologica fa spesso a pugni con il tempo e le finanze, ma
ormai sempre meno: piuttosto, spesso si finisce per sottovalutare l'importanza di una dieta che sia meno velenosa possibile.
Non che l'alimentazione risolva tutto, ovvio, che altre mille tossicità dell'ambiente sono lì pronte per noi: ma fare quello che si può è già importante.
Sempre più, infatti, emergono legami tra l'inquinamento, e i pesticidi in particolare, e malattie e disturbi funzionali tipiche di questo periodo: non solo malattie gravi ed importanti, ma anche la stessa obesità che oggi pare essere influenzata non poco dalla quantità di chimica presente nei cibi.

Nessun commento: