sabato, marzo 10, 2007

TI MANGIO VIVO


In questoottomarzo che le donne della comune-ty hanno festeggiato del tutto a modo loro, con risvolti seri o bizzarri o entrambi, ci sta anche questa notizia che leggo proprio il giorno giusto.
Tratta di quel noto fenomeno secondo cui le femmine della mantide, ma anche di più specie di ragni, si sgranocchiano il maschio proprio sul più bello.
Jared Diamond, studioso serissimo che ha scritto un libro molto bello che si chiama "Armi acciao e malattie" in cui analizza le ragioni che hanno portato alla supremazia della "civilità occidentale", ha scritto anche uno smilzo libretto intitolato "Perchè il sesso è divertente". Non l'ho ancora finito, ma 'tanto vi racconto questa delle ragne cannibale, così come la spiega lui.
Il presupposto sono le leggi evolutive e gli imperativi della specie, secondo cui ogni maschio di ogni specie "ha interesse" a perpetuare i propri geni e molte specie (compresa quella umana) hanno escogitato sistemi ingegnosi per dare la certezza a un maschio che i geni saranno proprio i suoi e non quelli di un rivale.
Però i ragni sono animali asociali, ai limiti dell'autismo: e p
are dunque che per un ragno maschio sia estremamente difficile incontrare una femmina nel corso della sua vita. Perciò se per caso il ragno nel suo vagabondare incontra una femmina che oltretutto ci sta, non gli par vero di poter tramandare i suoi geni, chè la sopravvivenza della specie urla forte dentro di lui.
Non sappiamo se sa di andare incontro alla morte, ma nella postura dell'atto, una volta sicuro che la fecondazione stia avvenendo, è lui a porgere il capo alla boia con tutta la grazia di un nobile francese. Così facendo, è sicuro che lei non si distrarrà e non lo pianterà lì a metà, il che renderebbe inutile l'incontro. Entrambi, poi, sanno che la femmina potrebbe avere serie difficoltà a procurarsi proteine sufficienti a far nascere i piccoli, sempre per questo fatto che i ragni fanno tutto da soli e grama sa essere la vita. Ecco quindi che il maschio gliele fornisce direttamente, in modo da essere sicuro che i suoi geni avranno una possibilità più concreta di sopravvivenza. Se rimanesse vivo, infatti, non sarebbe affatto certo di incontrare un'altra femmina, quindi ai fini della specie conviene di più puntare su quell'unico Incontro Magico, facendo confluire su quello la maggior quantità di risorse possibile.

Ecco perciò che un tanto vituperato comportamento femminile - chè, si sa, sono insetti ma insomma nell'immaginario la mantide che si mangia il maschio non è poco antropoformizzata - è in realtà funzionale alla sopravvivenza dei geni della specie. E alla femmina tocca il ruolo della stronza. E lungi da me trarre conclusioni umane da questa notizia, ma questo Supremo Sacrificio del maschio, che va in realtà tutto a favore del suo egocentrismo, non apre ragionamenti curiosi?

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