lunedì, gennaio 01, 2007

SONO ANCORA IN TEMPO


Quando fu molto vecchio, Rabbi Zoussya, un celebre maestro del chassidismo, affermò:
"Nel mondo che verrà, la domanda che mi rivolgeranno non sarà perchè non sono stato Mosè. No, la domanda che mi faranno sarà:"Perchè non sei stato Zoussya?"

Questa storiella è citata da Moni Ovadia nel suo "Così giovane e già ebreo", ma esiste in molte altre versioni: alcune sono più belle o toccanti, ma la sostanza è sempre la stessa. E succede che a volte, magari anche a lungo, ci si dimentichi di essere chi si è. Ci sono pezzi che si perdono per strada, obblighi che sembrano incombere, tentazioni che sembrano importare, imperativi che sembra impossibile trascurare. Si entra in conflitto con se stessi, e spesso si perde.
Così, il mio proposito per il nuovo anno, che fa ancora parte dei miei cinquanta - un buon punto di svolta, no? - è quello di essere di più me. Un obiettivo ambizioso, sissì.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E perchè, o buona donna, quando ne farai cinquantuno sarà diverso? E quando ne farai centouno? E avrai tempi e modi diversi di cercarti? E di offrirti? Nochenò, credo (e spero) che nochenò