giovedì, gennaio 04, 2007

BASTA NON SCORAGGIARSI

Il boicottaggio della cocacola fa parte della mia vita: prima la si boicottava in quanto espressione dell'imperialismo yankee, poi ci abbiamo preso gusto e l'abbiamo boicottata in quanto multinazionale. Io sono avvantaggiata, chè mi fa proprio schifo, quindi non la berrei comunque.
Ma negli ultimi anni, diciamo dalla fine degli anni '80 in poi, i motivi del boicottaggio sono diventati ben più seri: la cocacola uccide i sindacalisti. Lo fa senza neppure preoccuparsi troppo di mistificare la cosa, chè agli yankee l'arroganza ci piace, e tutte le persone un po' sensibili ormai lo sanno.
Ma, ci dice il Reboc - il Comitato promotore del boicottaggio - la lotta dei sindacalisti del Sinaltrainal non è "solo" una lotta sindacale: è la lotta, ormai frequente in America Latina, contro la privatizzazione di tutto. E privatizzare tutto significa che poi non ci sono più diritti, solo soldi. Se hai soldi ti paghi il cibo, l'acqua, la salute, l'istruzione. Se non ce li hai, ciccia: lavora e taci, sennò ti licenziano. O ti ammazzano.
Allora, si diceva un tempo "ogni lotta aiuta un'altra lotta" e il rischio delle privatizzazioni selvagge è ben presente anche qui, chè il Prodi deve ben dimostrare che gli italiani sono mica meno liberisti degli altri europei (gurgh, che nausea...). E in America Latina un po' di lotte le hanno anche vinte, contro le multinazionali e contro i governi che a loro si svendono.
Perciò, mandiamo una foto al sito, così come ci chiedono:
http://www.fotocola.net/index-ita.htm
Oltre, naturalmente, a non comprare cocacola manco per sbaglio, che il chinotto è molto più buono. O i guaraniti solidali.
Perchè, anche a parte la lotta del sindacato dentro la cocacola co. , sul sito c'era anche questo pezzettino qui:
"Le minacce di morte sono state indirizzate anche agli studenti dell’Università dell’Atlantico di Barranquilla. Di tutte le università colombiane, questa è quella con il più alto tasso di studenti ammazzati dai paramilitari di estrema destra. Tra il 1998 e la fine del 2006, sono stati uccisi trentanove studenti e tre professori, per tentare di bloccare le loro campagne in favore di una scuola pubblica accessibile a tutti e per altre attività sociali e politiche, come per esempio il lavoro con le comunità indigene sfollate a causa del conflitto armato in Colombia e come l’educazione alla pace con i bambini in età scolare. L’educazione superiore sta venendo privatizzata lentamente in Colombia. Il campus centrale dell’Università dell’Atlantico è stato chiuso nel Luglio del 2006 e, secondo quanto si dice, sarà presto convertito in un supermercato della catena francese Carrefour."

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