domenica, novembre 19, 2006

POI BASTA CON LE COSE PESE, NEH?


La Lilla è la signora che mi aiuta a fare i mestieri, come si dice dalle mie parti. Ha due figli, la più grande ha iniziato la scuola media. Abitano in un quartiere popolare, come tanti: non particolarmente degradato, con una sua "vita di quartiere" in cui il tasso di istruzione non è alto e spesso prevalgono invidie e pettegolezzi di paese, che ora si modellano sulle telenovelas e i giornali da parrucchiere. Ma, insomma, non è certo la banlieu dei Tg. Si parla con lei del caldo che fa, e che sarà sempre peggio. "Ma è vero che sta per finire il mondo?" La Lilla mi spiazza sempre con queste domande, quando non sa qualcosa lo chiede a me. Cerco di spiegarle molto sinteticamente il riscaldamento globale e la fine delle risorse enregetiche, e che è probabile ci aspetti un periodo di casino. "Ma cosa può succedere?" insiste. Le dico che in verità non lo sa nessuno di preciso, purtroppo. " Sai, perchè l'hanno detto a mia figlia che il mondo sta per finire. Lei si è spaventata moltissimo." Penso a un discorso fra ragazzini e già mi si stringe il cuore, a immaginare 'sti pischelli che parlano di fine del mondo. "A scuola, gliel'hanno detto, l'insegnante - aggiunge la Lilla. Questa non è considerata violenza, non finisce su You Tube: epperò quell'insegnante è un criminale, a togliere ogni prospettiva a esseri che stanno crescendo e affacciandosi alla vita. E allora mi chiedo: non c'è forse da meravigliarsi se la classe di questa bambina non ha rovesciato e dato fuoco a tutto, piuttosto che stupirsi se - se - qualcuno lo fa? In questo natale australiano, la mia generazione ritiene di aver davvero diritto di rimproverare la mancanza di rispetto ai ragazzi? Due scuri non fanno un chiaro, come dice il GGG, e non è buttando i banchi contro le finestre che si risolvono i problemi, certo. Ma che faccia di tolla ci vuole, mentre gli orsi vagano in giro e le balene si spiaggiano e gli alberi non hanno ancora perso le foglie e gli iceberg arrivano in nuova zelanda e le guerre continuano a essere guerre (ops, peccato, errore tecnico), a rimproverare ai ragazzi di essere senza speranze. Meno male che una buona parte di loro se ne fotte di queste polemiche da sepolcri imbiancati, e continua a sperare nonostante.

Nessun commento: