lunedì, novembre 13, 2006
DOPO BLAIR, IL PAPA
A poca distanza uno dall'altro, il liberista e guerrafondaio Tony Blair e il Difensore degli Embrioni Benedetto XIV si sono accorti che siamo nei casini.
Il primo, dopo aver contribuito a incendiare mezzo mondo per assicurarsi il petrolio che rimane, si è accorto che il suo mentore daboliù ha cannato tutte le previsioni, compresa (speriamo) quella di un dominio incontrastato sul mondo, e si è smarcato proprio sul tema dell'energia e dell'ambiente. Benvenuto, mr. Blair, peccato che il riscaldamento globale sarebbe stato un tantino minore senza tutti quegli arei mandati su e giù con bombe e soldati, senza i pozzi di petrolio incendiati, senza le enormi risorse sprecate in una guerra insensata. Che, evidentemente, non sta dando i risultati sperati neanche per gli accaparratori di petrolio, se si svegliano così all'improvviso gridando "allarme, allarme, c'è qualcosa che non quadra." Ma va'...???
Ma ora interviene anche il papa, e secondo Repubblica.it lo fa così. " (...) ha puntato il dito contro i comportamenti dell'Occidente ricco, e la struttura economica dell'economia mondiale "che destina le maggior parte delle risorse del pianeta a una minoranza della popolazione". Per risolvere il problema, ha concluso il Pontefice, "è necessario convertire il modello di sviluppo globale". Ma anche "ogni persona e ogni famiglia può e deve fare qualcosa per alleviare la fame nel mondo adottando uno stile di vita e di consumo compatibile con i criteri di giustizia"
Fine citazione. Bisognerebbe saperne di più anche sul resto del discorso, ma in ogni caso non si può dimenticare l'enorme "serbatoio di anime" costituito dai Paesi del Terzo Mondo (che ora non si sa più come chiamare, perchè "terzo mondo" non gli piace e hanno ragione, chiamamoli dunque "Paesi diversamente sviluppati"): ragion per cui, non è che proprio l'appello del papa sia disinteressato. Ma non si può negare che abbia comunque un valore, e si può sperare che induca qualcuno di più a ragionare: la signoravenenzia mia condomina, per esempio, chè la prossima volta che mi stuzzica ci sfodero il papa e voglio vedere come se la cava.
Certo che a noi, che ci sobbarchiamo i chili di carta e vetro da riciclo da più di un decennio, che compravamo bio quando tutti ci prendevano per il culo, che siamo stati davanti alle scuole a volantinare contro il nucleare e che eroi non siamo sicuro ma neanche ecologisti dell'ultima ora, ci fa un po' strano pensare a un papa che di punto in bianco si accorge dell'esistenza delle multinazionali: mica lo schifiamo come compagno di strada, e neanche ci aspettiamo di vederlo compilare i Bilanci di Giustizia (quanto per le scarpette, Santità? e cosa ne dice se invece di andar di qua e di là con l'areo facciamo un biglietto chilometrico? ), siamo comprensivi, suvvia.
Però, visto che ci esorta tutti a fare uno sforzo - parole sante, come si dice - sarebbe bello vedere cosa fa anche lui, no? Che in fondo, cazzo, ci ha tutto uno Stato, mica un appartamento: e lampadine a risparmio, riduttori di flusso, giardini curati solo con i prodotti bio, pranzi di lavoro altrettanto e, perchè no, il mercatino dell'usato per i vestiti dei preti, che tanto non van giù di moda. Non sarebbe più efficace di un discorso della domenica?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento