e allora stai lì, con la boule sullo stomaco che un qualche virus ti ha beccato e anche il tuo medico ti dice questi sintomi non hanno nulla di umano, sarà cimurro bovino. e cazzi tuoi che c'hai un medico col senso dell' iùmor, che ti tranquillizza e ti fa ridere anche se il mal di stomaco perdura. e poi ti suggerisce una vendetta bellissima, chè se è davvero uno stupido virus gli facciamo quello che noi ci stiamo facendo da soli, gli cambiamo l'habitat per rendergli la vita impossibile. E glielo cambiamo come? bevendo acqua e limone calda. Geniale, no? Ma poi ti dà anche i rimedi omeopatici che, giusto per far dispetto alla medicina normale, funzionano, e così ora sei qui sempre con la boule ma seduta. chè star di lì sul divano, con dylan che mugola nasale e due grattini sulla testa quando non deve girare la pagina dell'intellettualissimo Julia, la depressione diventava cosmica e due lacrimucce si affacciavano furtive ad onta della mia venerabile età. chè quando gli chiedi l'acqua calda col limone te la porta bollente, forse pensa che tu voglia metterla nella boule. e per la tua sigaretta della disperazione - peggio di così non posso stare, e naturalmente mica è vero - ti porge il portacenere di cristallo che poi andrà lavato e ingombrerà mezzo lavandino, chè pensarci prima che quando uno fuma ha bisogno il portacenere è un casino per un Vero Uomo Oberato di Preoccupazioni, e tornare di là in cucina dove c'è quello di plastica magari perde il filo. E quando si risiede sospira, ohiohiohi che vita dùra con la moglie che l'è malada. e va bene, va bene, ti fai l'autocritica. gliel'hai detto tu di lasciarti stare per un po'. e mica hai aggiunto la clausola in piccolo che quando uno sta male gli fa piacere se un altro si interessa e un pochino, giusto un pochino, partecipa. Ma egli è forse uno niomo, che prende tutto alla lettera? o un soldatino del furher, che lo sai che è cosa da non dirsi, ma sarebbe ancor più da non farsi. E quando ti alzi e te ne vai dal tuo divano di dolore è evidentemente arrivato a quando julia è sola nella stanza con la maniaca che fa a fette le vittime, perchè manco ti chiede se stai meglio, manco alza lo sguardo.
E in questa comune-ty in cui adesso tira forte aria di piantaggi e tristezze, io penso che a 14 anni non capivo perchè Clark Gable si scusasse con Rossella del suo "comportamento indecoroso" da ubriaco: o scemo, non vedi che sta canterellando? Ma è una delle poche scene veritiere del cinema sui rapporti uomo-donna: semplicemente, non ci arrivano a guardare, ad ascoltare. e manco sono tutti Clark Gable, per di più.
Vabbe', facciamo che questo virus picchia sull'umore, va'.
martedì, novembre 14, 2006
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