lunedì, febbraio 26, 2007

LETTURE DA CRISI (di governo)

C'erano un tempo le edizioni Bietti, che proclamavano sulla copertina della collana umoristica: "Se sei saggio ridi".
E perciò:


"8.2.1969
Io sottoscritto Pucci Garagnani, di persona
Faccio di mia mano questo Testamento perchè dopo la mia morte chi può dire?
La proprietà della mia casa e dei terreni e poi dei soldi o denari, che sono al credito ginevrino, lascio a mio fratello Adolfo e a mia cognata Pareddu Nesi Lina.
8.5.1969
Ho ripensato. Non lascio niente a mio fratello. Tutto a mia cognata Pareddu Nesi Lina,
8.9.1969
Forse è meglio che lasci un pensiero a mio fratello: i miei libri quasi nuovi, che non ho potuto leggere causa lavoro. Lui invece ha sempre lavorato poco o niente, forse legge almeno. Se non sa leggere, lascio a mia cognata Lina.
8.10.1969
Dimenticavo i buoni posta, che lascio a mia cognata Lina. Se non si trovano è perchè li ho incassati per intemperie di vita e per soddisfare i desideri di Lina, che Adolfo non ha accontentato mai, mentre io sì e lei anche a me, molto. Grazie, Lina.
Tuo per sempre
Pucci"

Il libro da cui questo testamento è tratto è "In piena facoltà..." di Salvatore de Matteis (Mondadori, 14 €), una raccolta di ultime volontà ormai rese pubbliche: c'è di tutto, dal testamento scritto sullo sgabello del '7oo alla preoccupazione che la prima moglie del vedovo, morta da tempo, possa avere qualcosa di dire anche nell'aldilà, dai misfatti confessati all'ultimo alle storie di famiglia pessime ed esilaranti. qualcuna anche no, solo triste - "... basta che va a vivere da sola e si gode la vita, non come me che non capisco che ho campato a fare." - a fare da giusto contrappunto.

"Filippine: Chi avesse preso una botta in testa riceveva immediatamente un colpo contrastante sul mento dal basso verso l'alto. Lo scopo del gesto era far tornare il cervello al proprio posto.
Oceania: Nelle Isole Marianne una donna che aveva scoperto che il proprio marito aveva una relazione adulterina, doveva indossare il cappello del marito e chiamare a raccolta le amiche. Armate di bastoni, sarebbero andate nei campi di lui per rovinare i raccolti, distruggere gli oggetti di sua proprietà e picchiarlo. Se invece era la donna ad avere una relazione, tutto ciò che poteva fare il marito era chiedere la separazione."

Meno bello, e penalizzato da una pessima traduzione, è "Non è giusto mangiare tua zia" di Stephen Arnott, in edizione carina di Armenia. Un po' inconsistente, raccoglie comunque usanze il cui unico denominatore è quello di essere curiose ai nostri occhi.

"Dopo aver mangiato aspettato un'ora prima di fare il bagno.
Per i genitori è vangelo, è una delle prime lezioni di pazienza impartite ai bambini e una gran bella stronzata. Lo sanno tutti che non dovreste nuotare per un'ora dopo aver mangiato o vi verranno crampi che metteranno a rischio la vostra vita rischiando di farvi affogare, no? In realtà non è così.
Dove sia nata questa leggenda metropolitana è un mistero, ma non c'è alcuna prova scientifica che lo dimostri (...)"

Ah, che soddisfa. dopo una vita passata a sentirmi criminale perchè ritenevo l'ora di pausa un'assoluta cazzata - tantopiù data la limitata passione familiare per il nuoto - ho avuto la mia rivincita ne "Il libro delle bugie", un lavoro collettivo in quella bella edizione Isbn con la copertina bianca e il taglio delle pagine rosso. Ci sono dentro: le bugie New Age, le bugie che si raccontano a se stessi, come riconoscere i bugiardi, le bugie che girano su come riconoscere i bugiardi, le bugie di hollywood e del rock che nella maggior parte dei casi non sono in grado di apprezzare, le formule-bugie che si usano nelle recensioni e nella pubblicità, storie di bugie e bugie storiche.
Fra
le storie di bugie mi piace moltissimo quella del gorilla - o forse scimpanzè, vado a memoria, ma insomma un primate dotato di una certa forza - a cui era stato insegnato con successo il linguaggio dei segni per comunicare con gli umani e che, durante una attacco di terribile nervoso, sradicò il lavandino della stanza in cui era. Quando gli umani arrivarono, il primate indicava disperatamente il gatto che era nella stanza con lui: "è stato lui, giuro!"
Fra quelle storiche merita di essere citata una lettera pubblicata sul Daily Mail nel 1924, alla vigilia delle elezioni inglesi. Era firmata da Zinoviev, allora a capo del Comintern sovietico, e incitava il Partito Comunista inglese ad intensificare la sua azione sovversiva, aggiungendo parole di stima e di affetto. Sembrò fatta apposta per alimentare la paura del comunismo e, com'è come non è, il primo governo laburista inglese uscì sconfitto dalle elezioni, nonostante sia i laburisti sia il governo sovietico avessero denunciato che la lettera era falsa. Solo negli anni sessanta, infatti, si riuscì a dimostrare che la lettera era stata scritta da un gruppo di immigrati russi che vivevano in Gran Bretagna.

No, ma... acc, che c'entra la politica adesso? E' una bella storia, tutto qui. Giuro, e senza evitare il vostro sguardo, tamburellare o mordermi le labbra.

Nessun commento: