lunedì, maggio 21, 2007

STORIA VERA

Forse la troverete sui giornali locali, martedì, ma è così assurda che val la pena riprenderla anche qui, chè l'ho saputa in anteprima.
Succede, otto mesi fa, che a San Martino nasce un bimbo, il quale viene regolarmente denunciato all'anagrafe con il nome di Venerdì.
I genitori si sentono fare un po' di storie, ma insistono, loro gli piace Venerdì. Il bimbo cresce e, come tutti i bimbi, reagisce nel sentire il suo nome.
Ma adesso arriva ai genitori un avviso del tribunale: in base alla legge sailcavolo, che proibisce ai genitori di mettere nomi "ridicoli o offensivi" ai loro figli, Venerdì dovrà cambiare nome. L'esposto alla Procura è stato fatto da uno zelante funzionario, e Venerdì è stato considerato "ridicolo o offensivo", anche se i genitori dicono che Robinson non c'entra nulla. E giustamente fanno notare che se Totti può chiamare Chanel sua figlia, perchè loro non possono chiamarlo come un giorno della settimana?
La mamma di Venredì è già stata sentita due volte dai giudici del Tribunale delle famiglia, che si riunirà
in questo giorni per decidere sul caso, anche se i genitori hanno già annunciato ricorso in caso di sentenza a loro sfavorevole. Nel mentre, qualche altro bambino verrà forse massacrato dalla sua famiglia, aspettando una sentenza che passerà in coda a questa appassionante vicenda.
Ma questo sembra facile populismo: e allora aggiungiamo anche la chicca. Se non saranno i genitori a cedere, scegliendo un altro nome per il pupo, gli toccherà d'ufficio quello del santo del giorno in cui è nato: Gregorio Magno.
Voi cosa preferireste?

1 commento:

Anonimo ha detto...

a me piacerebbe molto "venerdì magno".
in alternativa, "giovedì gnocchi" (dio, se fossi gene, lo chiamerei così, mio figlio!) o anche "sabato trippa".