lunedì, maggio 14, 2007
PARANOIA
Da Republikit apprendo che Mario Lozano, il soldato accusato della morte di Nicola Calipari, insiste nella sua versione secondo cui la colpa di tutto è di Giuliana Sgrena: se lei non avesse voluto andare in Iraq, Lozano non avrebbe sparato a Calipari.
Logico, no? A me, per antisciovinismo genovino, piacerebbe di più dare la colpa a Cristoforo Colombo, con altrettanta logica, ma tant'è. E la scusa, del resto, non è nuova: da sempre, il potere accusa le vittime di essersi trovate sul posto. E da sempre, la voce del potere è quella del più sfigato tra gli sfigati, quello che mai ha capito un cazzo e appunto perciò fa la voce grossa.
Qualche dubbio su come appaiano agli altri le sue motivazioni, però, il soldato Lozano lo deve avere, tant'è vero che dice di non essersi presentato al processo in Italia perchè teme "per la mia vita e per i miei familiari". Ma forse no, non si tratta di dubbi, sono proprio certezze.
Il Dipartimento di Stato americano, infatti, consiglia ai turisti merigani che varcano gli ampi confini Usa, di "non accettare cibi e bevande" dagli sconosciuti. E sul blog su cui ho trovato la notizia - non so più qual è, chiedo scusa - si faceva giustamente notare che un viaggio che esclude il concetto dell'ospitalità e dell'incontro tale non è, e polverizza secoli di valori morali e di umanità. In nome di una diffidenza arrogante e presuntuosa, aggiungo io. Chè, se la paranoia d'oltreoceano non ci stesse contagiando tutti, si potrebbe anche provare un po' pena per questi merigani che come il bambino secchione e spia della classe, vivono nell'incubo che prima o poi qualcuno gliele farà pagare.
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