lunedì, maggio 14, 2007

RUMENTA PRIMA. MA DOPO?



Mi sono messa tra i preferiti due siti di "riutilizzo" e ogni tanto li apro: in realtà, il mio riutilizzo preferito è quello estemporaneo, che mi viene in mente là per là perchè mi manca una cosa o l'altra e non ho voglia di spendere tempo o soldi per comprarla, ma vedere le idee degli altri è sempre bello.
Fra i due siti, che credo di aver già segnalato qui, uno è modestino anche nella grafica: Io Ricreo solo ogni tanto mette un'idea, sempre però con steps fotografici. E generalmente sono idee sensate, ovvero cose che a uno può capitare di fare: la più recente, è vero, è una saliera trasformata in portabastoncini da cocktails, che insomma non è che uno proprio tutti i giorni gli serva, ma in compenso non deve fare altro che conservare la saliera.
Ri-creazione, invece è molto più fighetto, ogni volta che lo si apre c'è qualcosa di nuovo: chi tiene il blog ramazza da qualsiasi sito, correttamente citando peraltro, qualunque idea abbia attinenza con il riutilizzo . E a me dà un po' sui nervi.
Perchè, per carità, mica è sbagliato per principio far rientrare il signor Vitali, che lavora la carta di giornale con ferri da maglia giganti (link:http://www.ri-creazione.info/
index.php?title=lavorare_a_maglia_carta_di_giornale&more=1&c=1&tb=1&pb=1) nel concetto di riutilizzo, dal momento che in teoria si mostrano e dimostrano le infinite possibilità del riciclo di materiali.
Però a scorrerle una dopo l'altra, la maggior parte di queste idee appaiono superflue, un mero esercizio di creatività senza uno sbocco possibile: mi piacciono, per esempio, gli appendini fatti con le vecchie forchette - perchè di appendini si ha bisogno e le forchette sono divertenti e anche probabilmente comode per l'uso. Ma la maggior parte delle cose proposte... insomma, può anche darsi che qualche studente riesca a sopravvivere per un'estate vendendo portafogli ricavati dai cartoni del latte o dai pacchetti di patatine, e su come realizzare fiori finti con i vecchi collant ci hanno fatto su anche un libro. Ma a me pare abbia poco senso proporre cose inutili al posto di cose inutilizzabili.
Ci sono, i maniaci dell'art&crafts, e anch'io mi sono dilettata con il decoupage, con la carta velina sovrapposta, con gli stencils e insomma, a periodi, con attività varie per le quali utilizzavo materiali di recupero. Ma era una specie di piacere creativo, prima di tutto, non qualcosa che facevo per salvare il mondo: anche perchè, in ogni caso, si ha sempre bisogno di colla, vernici, pennelli, stampini o, insomma, di attrezzatura e materiali che vengono comprati. E spesso il risultato della fatiche non riesce così bene come lo si vorrebbe, e finisce che lo si tiene in casa per un po' e poi lo si butta via: sprecando così anche i materiali nuovi oltre al vecchio.
Allora, io non potrei mai essere contraria a una qualsiasi forma di creatività, e so che per imparare a fare bene qualcosa ci vuole il suo tempo e i suoi errori: ma mi piacerebbe che in confini fossero più precisi - pur tenendo conto che a volte sono difficili da tracciare - e i discorsi più puliti.
Perchè a me tanto salvifico non pare per nessuno riempire la propria (e altrui, immagino, dopo un po'...) casa di fiori finti fatti di collant: meglio che riempirla di fiori finti di plastica fatti in vietnam, indubbiamente, ma forse il discorso sarebbe più corretto se invece si indicassero tutti i possibili usi dei collant rotti. Allora, forse, capirei anche i fiori finti, se fossero in mezzo allo straccio per i pavimenti invece dello swiffer o comesichiama e al portavasi in stoffa da ben 7 euro (giuro! ed è un pezzettino di maglina, proprio come la gamba di un collant), o a come trasformare il pezzo ancora buono in maniche di lusso per la t-shirt.
Certo, le idee sono mica tutte lì belle ordinate ad aspettare che uno le archivi sotto la voce apposita e forse, alla lunga, il risultato del sito potrebbe anche essere quello che a me piace di più. Ma, insomma, a me sembra che l' idea del riutilizzo, così come si presenta in Ri-creazione, non faccia che cambiare l'ordine degli addendi, esaltando un sacco di cose di cui semplicemente potremmo fare a meno solo perchè le materie prime sono di recupero.
Mentre quello che dovremmo fare, nonostante il fascino e l'accessibilità dell'Ikea, è provare proprio a ri-pensare il nostro rapporto con gli oggetti, l'abitudine a essere circondati da una folla di cose che in gran parte non hanno più una funzione e spesso non hanno mai avuto un significato, a pensare le nostre case come posti in cui ogni oggetto ha almeno un storia, una passione dietro di sè. Ma in cui, anche in questo caso, non è necessario conservare traccia e memento di ogni storia e passione.
Non so, io è da un po' che ci giro intorno a 'sta cosa degli oggetti e del rapporto ormai malato che abbiamo con loro e non sono un modello di coerenza in questo senso, chè molti sono gli oggetti che non hanno apparente funzione in casa mia - se non quella di suscitare un sorriso, a volte. Però mi pare che se ci si prende la briga di ri-creare qualcosa, ecco, allora si dovrebbe fare lo sforzo di creare qualcosa di indiscutibilmente migliore, di davvero utile e sensato: e spesso gli usi più sensati non sono quelli più affascinanti e originali, sono semplicemente lì sotto il naso, basta pensarci un attimo. Per altre cose, più raffinate o decorative (be', mica tutti abbiamo gli stessi gusti) o anche un po' maniacali come la carta dei cioccolatini lavorata all'uncinetto per farne un portacaramelle, mi pare ci sia poca differenza se usiamo materiali di scarto o meno. Mi sbaglio?

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