giovedì, dicembre 07, 2006

SE IO FOSSI IL PAPA

Se io fossi il papa, andrei un giorno di questi a Diagon Alley. E camminerei dietro a un bambino chiacchierino che racconta un sacco di cose, e guarda e chiede perchè al suo papà, camminando accanto a lui con i piedini tenuti un po' storti e le scarpine correttive. Non sta per mano, questo bambino, non ce n'è bisogno: lui e il papà passano accanto a tutta l'umanità di cui al post precedente, guardano una bambina che pulisce per gioco, con una vecchia scopa, la piazza senza macchine di fronte alla chiesa, si parlano senza alzare la voce perchè gli unici rumori sono quelli della gente. E seguendo il bambino, senza essere vestito da papa chè sennò sai quante domande al povero papà, arriverei all'angolo della strada, e mi fermerei a guardare anch'io le vetrine di un negozio piccolissimo, dove ci sono tutti i mestieri della gente. Sono statuine del presepe, e tutte si muovono: il pescatore tira su la rete piena di pesci, la donna fila al telaio, il mulino gira, il fornaio infila il pane nel forno... Tutte le cose che la gente ha sempre fatto, e non importa se ora non ci sono più, ci appartengono lo stesso. E, da papa, guarderei la meraviglia del bambino, ma ancora di più quella della ragazza nigeriana che da un quarto d'ora è ferma lì davanti. E forse un po' si vergogna, o forse chissà cosa pensa, ma intanto guarda affascinata. E allora, da papa, penserei che la crociata contro l'Ikea è proprio un'idiozia. Chè se proprio si vuol far trionfare il presepe che lo si faccia così, con la meraviglia e la quotidianità, chè il presepe quello è, un'invenzione della gente per sentire il dio a sua misura. E trasformarlo in una ragione di astio è... be', cos'è che qualcuno che diceva a proposito dei poveri di spirito? Da atea ancora in buon parte marxista mi rallegro, che il papa a Diagon Alley non ci venga; da persona, non posso che avvilirmi di fronte a tanta stoltezza.

Per la cronaca, Diagon Alley è via della Maddalena, nel centro storico di Genova: quello stesso centro storico che ai media piace dipingere come "violento". E io, che di Genova pur non sono e neppure ho mai amato particolarmente questa città, mi chiedo di cosa parlino, e perchè.

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