venerdì, dicembre 15, 2006

COSI' POCO, COSI' TANTO


Giornate in cui tutto va storto, che mi astengo dal commentare chè piangermi addosso lo odio. epperciò metto qua la letterina di Lidia Ravera, che spesso dice cose giuste, che ho trovato qui: http://ventidasinistra.blog.kataweb.it
Sembra una letterina di natale, nella sua ingenuità, ma quell'ingenuità è esattamente una delle cose preziose che abbiamo noi, popolo di sinistra. In ogni caso, la condivido, anche se la ritengo eccessivamente ottimista: chiedere la sincerità è un obiettivo minimo e grandissimo.

Governo: aiutateci ad aiutarvi

Caro Governo di Centro Sinistra, amato e votato e fatto votare, sognato come un soffio d'aria pura nei cinque anni di apnea, cari Voi che avete conquistato il potere di fare tutto quello che, noi e voi, abbiamo detto e continuiamo a dire, come state? Siete infelici, nervosi, confusi e fragili come sembrate, oppure determinati, fiduciosi, lucidi e compatti come tutti speriamo? Se siete determinati, fiduciosi, lucidi e compatti è evidente il difetto di comunicazione, visto che sembrate infelici, nervosi, confusi e fragili. Un drappello coeso si aiuta a vicenda (alludo al duello fra signore: Serafini versus Turco, ma non è l'unico), non patteggia col nemico (alludo all'indulto).

Né si sdraia ad ogni esternazione di Benedetto sedicesimo come se contrapporre alla visione del mondo religiosa una, per così dire, etica laica, fosse una forma di cattiva educazione.

Quindi, cari e care, chiedete al Santo Protettore dei Potenti, la forza di essere sinceri. Provate. È un timbro che non si è sentito mai forte e chiaro, in politica. Dite serenamente agli elettori: perdonate le nostre lentezze e indecisioni. Il problema è che dobbiamo tenere insieme exdiccì e expiccì, non tanto cattolici di sinistra e comunisti, perché, fossero persone e non avanzi di partito, troverebbero mille punti di contatto, essendo lo spirito del Vangelo parecchio affine al Manifesto del Partito Comunista.

Dite, con sincerità: a noi l'immagine sconcia così amata dal precedente governo, di mani che si infilano nelle tasche degli italiani, come per uno stupro simbolico, non piace. Noi non vi stiamo rubando dei soldi. Noi, con la Finanziaria, stiamo cercando di tirare fuori dai guai questo paese depredato dalla precedente gestione. Quindi vi chiediamo, semmai, un prestito, per aiutarci ad aiutarvi.

Quando andrà meglio restituiremo tutto. Con gli interessi: perché vivere e lavorare in un paese sano è meglio che arrabattarsi mentre tutto frana. Caro Prodi, il vostro slogan, lo so, è «la serietà al Governo». Propongo una piccola correzione: la sincerità al governo.

Basta palle, basta presunzione, basta linguaggio criptico, basta gergo politico. Siate semplice, siate sinceri. Chiedete aiuto. Chiedete. E vi sarà dato

Lidia Ravera




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come dire, "Porci con le ali" versione due. Dove "porci" sta per "metterci": mettiamoci le ali, dice la compagna Ravera. E se la mandassimo in giro, la letterina della Ravera, ognuno al suo indirizzario? Io comincio a mandarla ai 420 di "Repubblica", così la smettono di triturare le balle e pensano che c'è un po' di politica anche nel resto del mondo.

lastreganocciola ha detto...

bell'idea, compagno cronista.