
ecco, queste qui le devo proprio far vedere all'amicae. e a tutti quelli che si stanno scervellando, ora e sempre, per un riutilizzo creativo. perchè quello che tutti tendiamo a fare è imitare l'esistente, magari poi frustrandoci perchè i nostri sforzi non gli assomigliano abbastanza. E invece, qui :
http://chiba.deliriouniversale.com/home.html
troviamo due tizi che fanno robe fuori di testa. Non tutte belle, non tutte di ottimo gusto, sicuramente non tutte utilizzabili . Ma rigorosamente basate sul riutilizzo, e spesso divertenti, ironiche, un po' ciniche e umorali. E allora, tutto sommato, credo che sia la via più giusta per il riutilizzo: partire da una forma o da un materiale e lasciare che esca la nostra parte bizzarra, bambina, o perfino poetica. Chè così oltre a non far del male al mondo gli faccimao anche un po' di bene, togliendogli un po' di grigio. Poi, se ci provate, be', magari non regalate le vostre creazioni a chi compra i vestiti firmati, ammesso che conosciate qualcuno così. Oppure sì, per vedere la faccia che fa.
Dal link indicato andate poi a vedere cosa fanno quelli dell' Occhio del riciclone, che han messo su tutto un meccanismo di redistribuzione della rumenta - che rumenta non è affatto, in molti casi.
"Non è sufficiente diminuire il tasso di distruzione...
dobbiamo incrementare il tasso di creazione." -- Tom Hayden (Seattle WTO 1999)
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