...epperòperò: già tanti anni fa, io volevo fare un libro su tutti gli spazi che la società dei consumi offre a chi non vuole pagare ciò che comunque consuma. però un bel po' di cose erano illegali - tipo il modo per sbaincare il biglietto dell'autobus, ma non chiedetemelo perchè me lo sono dimenticato, e magari nel frattempo hanno anche cambiato gli inchiostri - e così non se n'è fatto niente, chè il mio agente ha detto che non voleva agentarmi in galera. Ma non tutto era illegale: a Parigi, che l'ultima volta siamo andati che il KGgB era piccola ed era quindi un bel po' di tempo fa, la gente raccoglieva la roba avanzata dal mercato della fruttaeverdura, come dice l'amicae. Ma quelli che lo facevano non erano tutti sfigati, anzi la maggior parte no: erano studenti, o mamme e papà giovani, signore anziane normalissime, pensionati. E i verdurai, andandosene, lasciavano la roba ancora nelle cassette, perchè non si rovinasse per terra. Coi campioncini di profumeria io e l'amicae. ci tiriamo avanti quando sembra troppo scemo spendere soldi in profumini, e sui cosmetici c'è tutto un discorso da fare che rimando a dopo natale. E, apropos di natale, l'anno scorso c'era in giro gente che regalava un sacco di roba: quest'anno forse no, o sono io che non sono andata in giro. Altri esempi di roba legale davvero gratis non me ne vengono, ma sicuro c'è gente più creativa di me che ne sa di più. Però, secondo me, il punto non è non comprare in assoluto: il punto è comprare meglio. Sì, lo so, sembra un precetto da vecchio genovese, ma non voglio dire che bisogna comprare due maglioncini l'anno da berti e poi tenerli tutta la vita. E' vero però che esiste un concetto di qualità che si sta perdendo perchè vogliono farcelo perdere: perchè un maglione di puralana - va bene , è un tormentone, ma è vero - dura una decina d'anni, una camicetta in seta anche di più. Dopo due, tre anni, li lasciate riposare nell'armadio e poi tornano anche di moda, e sono perfetti, se li trattate come meritano. E se aspettate i saldi per comprarli, li pagate uguale al resto. E se li comprate all'usato, ancora meno. Certo che tutta la trafila industrial-commerciale ci guadagna ben meno, se la roba vi dura dieci anni: così, tutte le magliettine su cui i cinesi si consumano le dita - non è metaforico, è reale - durano mezza stagione, poi sono da buttare, stinte e sformate. Come per il cibo industriale, paghiamo poco in cambio di niente, e il prezzo maggiore lo pagano quelli più sfigati di noi.
Detto ciò, credo che in ogni caso si dovrebbe tendere a ridurre lo spreco, puranco comprando, e questo è un altro motivo per cattare roba buena, chè si può poi scambiare o rivendere nei mercatini. Ma credo che, prima di tutto - e specialmente in questa città - vada superato il concetto dell'orgogliosa povertà quanto quello del "prendo e non do mai niente in cambio": non sto parlando di gente che conosco (soprattutto nel secondo caso, per fortuna no), ma di un atteggiamento mentale che disdegna - oppure al contrario, arraffa - la roba altrui. Credo che nel giro delle merci non ci sia nulla di disonorevole, che gli scambi siano divertenti oltre che saggi, e che nella rumenta non dovrebbe mai finire qualcosa che può ancora servire a qualcuno o a qualcosa. Forme di microeconomia, come oggetti in cambio di servizi - io e il mio amico fotografo lo facevamo senza neppure bisogno di sancire la cosa, era ovvia - non hanno nulla di disonorevole per nessuno: che colpa ne ho se non so fare quasi niente di manuale e invece mi avanzano un sacco di biscotti? o, ancor più, di libri? Fra amiciamici sono cose che passano con naturalezza, ma io credo che bisognerebbe cercare di estendere il concetto, facendone una prassi normale appena è possibile. E comprando, quando si ha da comprare, anche con un occhio alla durata di ciò che che compriamo, chè in fondo il miglior comportamento etico, adesso, è proprio quello di non rinnovare continuamente gli oggetti di cui ci circondiamo, volenti o nolenti. Io è da tanto tempo che il baratto lo farei volentieri, p. es: perchè non facciamo un roba di annuncini nella comune-ty, per cominciare? Libri contro films, lo butto lì che è il più facile.
Ma c'è anche un signore di nome Domenico che ha fatto un sito apposta per questo: gli ho chiesto chi è e cosa fa, chè voglio segnlalare il sito del baratto anche sulla mia rubrica di mentelocale. Non mi ha ancora risposto ma poi vi dico, appena lo so, intanto date un'occhiata qui:http://www.eco-riciclo.it/
Non c' ancora quasi niente, ma si potrebbe cominciare e vedere come butta.
mercoledì, dicembre 20, 2006
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