sabato, gennaio 24, 2009

ENERGIE


Un commento di Stakanov sulla lombardità, quella che ti entra dentro e che a dispetto di ogni convinzione ti vuole produttivo ( e non per i soldi, come è facile pensare, ma perchè è un valore di per sè), mi fa venire in mente un nanetto che io avevo raccontato al KGgB così adesso che io l'avevo dimenticato lei ha potuto ricordarmelo.
E' l'origine del detto milanese "Sant'Ambreus, andèm!", usato per dire "dài, sbrigati, sbrighiamoci": non so quanto sia ancora usato, ma viene fuori dalla corruzione di "Sant'Ambrogio ad nemus", cioè nel bosco, nome di un parrocchia e un tempo anche di un ordine religioso, poi soppresso.
Ad nemus, Andèm: ci sta, ma forse solo ai milanesi poteva venire in mente di trasformare il nome di un luogo sacro in un'esortazione a fare in fretta, che pare rivolta allo stesso santo.

E così, pensando ai santi, mi è venuto in mente il mio pantheon, ancora cresciuto da quando ne parlai.
Ne vedete un po' nella foto: un gufino di stoffa, un cuore di panno, un bambingesùdipraga tutto viola e il Gufo simbolo di questo anno appena iniziato. Dall'amica che fa cornici c'è anche un Angelo dei libri, e appesa al muro dello studio c'è la "Strega al salto" con la bella faccia allegra, ma su uno scaffale c'è anche una bottiglietta di acqua di lourdes. Mi dicono poi che un tot di clochard hanno, su invito preciso, pregato per me, e non ho dubbi che l'avrà fatto, come da promessa, anche la cattolicissima e tosta Maria cilena, che ha fatto una rapida apparizione per qui e ci siamo subito state simpatiche.
Non necessariamente i simboli religiosi sono giunti da persone religiose, chè ognuno ha seguito l'impulso del momento, la propria inclinazione estemporanea o radicata, oppure ha giustappunto accolto un invito.

Però, ora che un po' di ottimismo pare giustificato, o che come minimo ci si gode il momento in cui le cose sono migliorate chè "quello che succede solo agli altri" è stato bastonato a dovere e ne mostra i segni... ecco, io penso a tutte queste energie positive che sono state indirizzate su di me e, come ho già detto, mi sembra del tutto irrilevante che prendano la forma di una bottiglia d'acqua, di una candela accesa, di una telefonata o di un sms, di un incoraggio sul blog o di una frase su facciabuco.
Amuleti a forma di gufo, manufatti di amici, opere di artisti o di bravi artigiani sembrano, sono, ciò che da sempre mi corrisponde: ma, a pensarci, un flusso di preghiere di clochards sarà - da qualche parte - una presenza ben adatta a una "divergente" come me, non vi pare?

Così, continuo ad apprezzare profondamente questi segni tutti - quelli tangibili e quelli meno visibili - di interesse per me, di affetto e, fondamentalmente, della grande capacità di solidarietà del genere umano, troppo spesso negata e dimenticata.

Non mi piace pensare in termini guerreschi, ma insomma forse non c'è un modo diverso di esprimere il concetto: una battaglia, la prima, è stata vinta, e momento per momento ho saputo di non essere sola a combatterla.
E credo che ciò abbia la sua buona parte nei notevoli risultati delle cure, perchè so che ha una grande parte in come mi sento io: meglio, ed è già una bella parola.

1 commento:

Anonimo ha detto...

nanetto di gnomodelbalcone :

Dice lo scrittore israeliano Meir Shalev che solo in due lingue, quando si vuole indicare spavento, si chiama in ballo la madre: l'italiano ("Mamma mia!") e l'hiddisch ("mammegnù!"). Come disse la seconda (o terza?) attrice: "Mammegnù, che paura che ho preso".