venerdì, gennaio 16, 2009

UNA PICCOLA COSA


Un parere autorevole ma soprattutto intelligente sulla situazione in medioriente viene in questi giorni da un esponente dell'Ira, il movimento indipendentista che combattè per trent'anni l'occupazione inglese dell'Ulster e che recentemente ha deposto le armi.
L'esempio dell'Irlanda del Nord viene infatti citato come precedente positivo per una fine del conflitto fra israeliani e palestinesi e Gerry Adams, leader del SinnFein (braccio politico dell'Ira) in un'
intervista al Guardian ripresa da Franceschini sul suo blog su republikit enumera alcuni punti che si potrebbero seguire per arrivare ad un soluzione pacifica. Chi ha voglia di capirci qualcosa al di là dell'indignazione fa bene a leggersi tutta l'intervista, ma a me qui piace citare l'ultimo punto: "ogni compromesso, lungo la strada della pace, deve ricevere un premio."
Adams la spiega così: "se ci fosse stato un ufficiale passaggio delle consegne da Israele ad Al Fatah, il partito del presidente Abu Mazen avrebbe potuto incassare agli occhi della popolazione il merito della liberazione. Così invece al Fatah non ha potuto incassare niente, e il merito se lo sono avocato Hamas e i suoi kamikaze."

Ma, uscendo dalla politica e dalla tragedia, questa regola a me sembra più che buona anche per i rapporti umani normali: e mi viene da pensare che quando non funzionano cose che pur sembrerebbero poter funzionare, quello che manca da una parte o dall'altra è proprio questo "riconoscimento", formale e sostanziale, della buona volontà di arrivare ad un accordo.

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