lunedì, gennaio 26, 2009

RESPIRA PIANO


Uno, o forse il, punto cardine del qi gong è la qualità del respiro, che ci dicono debba essere "lieve, sottile, fluido, fine".
Sembra facile, o addirittura superfluo badare alla qualità del respiro, ma la verità è che come cominciamo a farci caso ci vien fuori un soffio che un mantice è niente in confronto. Per rendere il respiro "fine" e tuttavia profondo e importante e coinvolgente, dobbiamo concentrarci.
Di più non mi azzardo a spiegare che ancora troppo poco ne so, ma c'è questo libro che si chiama "L'estate della collina" che può essere preso in due modi: o come l'opera di un ossessivo - e anche così ha il suo valore - oppure come un qi gong letterario.
Nel libro non succede nulla, esattamente come sembra che non succeda nulla quando ce ne stiamo lì a cercare di respirare "con" quel punto appena sotto l'ombelico di cui non sono ancora riuscita a capire il nome cinese. Non ci sono le Terribili Lotte dello Spietato Mondo della Natura a cui ci hanno ormai abituato i documentari, e neanche qualche episodio divertente di buffi animali, o notizie curiose seppure scientifiche.
Non ci sono nè flessioni nè giri di corsa, e neanche un po' di stretching, insomma.
Eppure, fra tutti i libri avvincenti che mi aspettano lì vicino al comodino, spesso la sera riprendo in mano questo, e mi leggo un mese: dieci, quindici pagine di descrizione pura, obiettiva. Di descrizione accuratissima, con le parole scelte e pensate una per una, cambiate forse mille volte per arrivare a quel risultato e non a un altro: per raccontare una giornata di pioggia, un boschetto di pini, un fienile diroccato. E il mondo che si muove intorno, senza condiscendenza nè esaltazione, solo osservazione.
"La pioggia sembra finire partendo dal basso; si rifugia tra le nubi più bianche. Esco, e sto nell'aria soleggiata ancora percorsa da strali di pioggia. Mi guardo indietro, nel fienile, e vedo per la prima volta un gufo bianco appollaiato su una trave del tetto. La faccia ermetica ha una calma implacabile, intessuta di sogno, è la maschera perfetta. Sembra che respiri attraverso un boccaglio, mentre lui resta immerso, giù nel profondo, sotto la superficie del giorno."

E questo in traduzione: ma, esorta giustamente chi la traduzione l'ha fatta (Salvatore Romano), leggete il libro in originale, se appena potete, cioè in inglese. Chè quella che scorre nelle pagine è la campagna inglese - una campagna che peraltro probabilmente non c'è più: dell'autore, infatti, J.A.Baker, si sa che è nato nel 1926 e che fino al 1965 ha fatto mille mestieri, ma null'altro. Non si sa se è ancora vivo, e se si conosce una sola altra sua fatica letteraria, dedicata al falco pellegrino.
Baker è scomparso, lasciandoci queste sue diverse estati che, come precisa con puntualizzazione ingenuamente seria, sono letterariamente raccolte in una sola.
Nella postfazione del traduttore, il libro di Baker viene definito "una terapia" e "una lezione" contro la sciatteria del linguaggio e non solo.
Io preferisco considerarlo un invito, una dimostrazione che si può. Si può, ad esempio, trovare intorno e dentro di sè la calma necessaria per guardare bene - non lo facciamo quasi mai, andiamo da un punto all'altro pensando di sapere già tutto, di solito - e per mettere nella nostra interpretazione di ciò che vediamo tanta pazienza e umiltà da finire fuori dal quadro, senza che questo sia un problema, pur continuando a vederne i mille particolari .
Respirando piano, che anche il silenzio conta.


J.A. Baker - L'estate della collina - ed. Gea Schirò

1 commento:

Anonimo ha detto...

il respiro conta, e le parole, e tanto. E il linguaggio è importante, perché con le parole giuste si smuovono le montagne. E così ho ripensato a una cosa che ho visto, una cosa burocratica ma incredibilmente piena di parole che avevano un senso: il sito della Casa Bianca (se volete: www.whitehouse.gov). Ero solo curiosa, all'inizio, poi ho iniziato a seguire con attenzione il blog che c'è su. E ho scoperto, per esempio, che Obama, dopo aver parlato di guantanamo, di energia (ieri) e di islam, si appresta a firmare una legge per l'equiparazione dei salari fra uomini e donne. E sul sito ci sono tutti i suoi, magnifici, discorsi. Che uomo, amici miei, che parole, che invidia