venerdì, febbraio 08, 2008

P.S. SCIAINI

Tette a papera????????

(be', grazie, burlone delle papere, questa è carina :-))

'NCH'IO,'NCH'IO!


Anch'io, in via eccezionale, lo sciaìni: chè però io, non so perchè, non ci trovo mai così da ridere. Tanto più ora che, mal me ne incolse, ho inserito la variabile "puttana": ed è obiettivamente difficile che questo termine venga cercato all'interno di uno slogan femminista, bisogna ammetterlo. E così c'è "mamma del mio amico puttana" che, comunque la si giri, è una frase di immensa tristezza - anche, e soprattutto,  fosse in senso apprezzativo, neh? 
Invece, "non è ovvio essendo nonna di fare la baby-sitter" mi è molto più simpatica, con tutta l'indignazione che traspare da quel "di": tenga duro, signora, e vada a divertirsi. Può dire che gliel'ha detto lastreganocciola, se ha bisogno di sostegno, sissì. 
Ecco, e però si torna subito sul malinconico con "anche la donna se ne va", che sembra una canzone del primo Jannacci. Una donna specifica (la sua?) o "la donna" generica? e dove se ne va, che ci piacerebbe saperlo? sempre così, con lo sciaìni, ti lascia lì col gossip a metà. Che c'è anche un "ty vivo": chi è? a me viene in mente solo tyrone power, ma mi riesce difficile immaginare un gugolista novantenne...
e poi c'è la "pecundria"  che non manca mai, a riprova del suo essere bellissima parola, e una serie di tette e capezzoli in cui spiccano solo i secondi "con il cioccolato", che è una piccola perversione carina, no?  
e the winner, stavolta, non può che essere "cos'è un libro": lo presto volentieri a sociologi e filosofi, sappiatelo, e che nessuno trascuri di valutarne i metarimandi e i paradossi, per favore.

GIUSTO PE' SAPELLO...


... casomai fosse sfuggito.

Da La Stampa
2/2/2008

Bella addio, il Pd dimentica
la Resistenza


GIOVANNI DE LUNA

Nei tre documenti fondanti del Partito democratico (il Manifesto dei valori, il Codice etico e lo Statuto), che oggi saranno approvati dalle relative commissioni, non c’è traccia della Resistenza e dell’antifascismo. I motivi di questa omissione non sono facilmente spiegabili. È possibile che si sia voluto consegnare alla storia quelle esperienze, considerandole ormai un patrimonio acquisito degli italiani, connotate da valori - come il «patriottismo costituzionale» richiamato e dal presidente Napolitano - che non possono essere di parte o di partito.

Valori che sono entrati stabilmente a far parte di un comune idem sentire. Ci troveremmo, in questo caso, a confrontarci con un altro aspetto di quel «paese normale» la cui immagine, sempre più spesso evocata, alimenta gli auspici e le illusioni del Partito democratico.

È anche possibile che in questa scelta ci sia invece l’ossessiva ricerca di una sempre più marcata discontinuità con «tutte» le identità novecentesche della sinistra italiana e che il nuovo partito abbia scelto di azzerare tutto il passato senza distinzioni, facendo precipitare in un unico tritacarne di rimozioni e di oblio lo stalinismo e Giustizia e Libertà, i funzionari al servizio di Mosca e i partigiani morti combattendo per la democrazia, il partito di massa e le eroiche minoranze che furono protagoniste della Resistenza. È possibile che ci sia semplicemente un calcolo di pura opportunità, il tentativo di modellare i valori del partito che nasce su quelli di un’ipotetica coalizione di governo di centro, al cui interno, verosimilmente, gli alleati non sarebbero certamente teneri verso quel tipo di eredità. A differenza della Dc, infatti, il mondo cattolico disposto a dialogare con il Partito democratico ha liquidato la Resistenza, seppellendola sotto l’etichetta della guerra fratricida e spostando l’attenzione piuttosto verso la cosiddetta «zona grigia» (fascisti e partigiani furono due minoranze contrapposte, rispetto a una popolazione che non voleva più saperne di combattere né da una parte né dall’altra), verso quella grande maggioranza di italiani che allora preferì non scegliere e tirare a campare.

Scelta culturale o scelta politica, si tratta comunque di una sorta di autorete. Ha suscitato molte perplessità la «fusione fredda» che ha preceduto la nascita del Partito democratico: molti ragionamenti sugli spazi politici da occupare, sulle alleanze da disfare, sugli avversari con cui dialogare; pochissimi sulla propria identità, sulle proprie radici, su un qualcosa che rendesse l’adesione al partito un gesto diverso dall’iscrizione all’anagrafe o ai registri dell’Inps. Forse, in questo senso, l’antifascismo, con il surplus di democrazia che è racchiuso in quell’esperienza, e la Resistenza, con l’imperativo morale di scegliere da che parte stare, potevano essere riferimenti ingombranti, ma utili.

giovedì, febbraio 07, 2008

MA, VERAMENTE....


Facciamo che ci penso, prima del parlo.
Facciamo che intanto son contenta che il parlo siete voi, questa volta: mi conforta e, insieme, mi allarma, che sia scattata questa attenzione, questa voglia di fare, questo "mettiamogli tutti i bastoni fra le ruote". 
E non sono tutti qui, chè i link dei commenti non li so fare, ma se guardate i commenti istessi le genti si moltiplicano come pur le idee.
E non ci speravo. E credo che la mia generazione, con parecchie ragioni per essere sfiduciata e stanca, faccia fatica a cogliere questo gran frisson che sta scuotendo le coscienze. 
Ma q.p. ci arriveremo anche noi, chi da riflessione alte sul comunismo e i suoi fallimenti, chi dall'esasperazione di vedere ancora una volta tanti sforzi finiti in vacca, ma infine ci arriveremo, come già altre volte. Però intanto profittate, voi che lì ci siete già - e non ne faccio una questione solo generazionale, chè basta guardare in rete e si trova di ogni - per assaporare il brivido alla Neville: " Il fatto è che reagire è utile, dà agli altri un po' di speranza - dice l'eroicissimo Paciock pieno di tagli, e aggiunge - Lo notavo sempre quando eri tu a farlo, Harry."
Allora, voi che siete lì, tra un dibattito e un angelo del ciclostile - fantastico ritorno, approvissimo - ' spettateci un attimo, che ci ripigliamo e arriviamo nella Stanza dei Desideri, pronti ancora una volta a pasticciare con tanta buona volontà. Anche se la nostra tentazione sarebbe quella di chiuderci dentro, da soli, in una stanza buia dove nulla e nessuno ci raggiunga.

lunedì, febbraio 04, 2008

GRAZIE A...

...Curzio Maltese, a cui già invidiavo minimo il nome, che sul Venerdì di questa settimana si lancia coraggiosamente - ebbene sì, tocca essere coraggiosi di questi tempi, per parlare male della Chiesa - in un sintetico prendere atto dell'offensiva che il Vaticano ha scatenato contro il governo Prodi.
"Era chiaro da tempo che le gerarchie ecclesiastiche erano scese in campo direttamente contro il centrosinistra e per favorire il ritorno di Berlusconi, elargitore di mille favori alla Chiesa durante il suo quinquennio a Palazzo Chigi - scrive Maltese, toccando poi l'episodio della Sapienza per sottolinare come da parte del Vaticano "bisognava trovare il modo di organizzare una manifestazione contro il governo a San Pietro, senza dire che si trattava di politica. Così è andata e nella folla di San Pietro c'era in prima fila Clemente Mastella. (...) Nello sfascio della politica, la Chiesa ha deciso di scendere in campo, alla riconquista di un ruolo centrale perso dal tramonto della Dc."
La trovo un'analisi credibile, ancorchè non esaurisca, com'è ovvio, i nodi della crisi di governo e ancor meno quelli della crisi delle sinistre: ma in questa luce ha già più senso che un prodi (di formazione dc) abbandoni la sfida - e, anzi, vien da fargli tanto di cappello per averla almeno tentata - quando non ha più neanche un margine per raccontarsi che anche il Vaticano può schierarsi con una borghesia illuminata anzichè retriva.

E in questa luce acquistano un senso ben più fosco e pressante anche le boutades dei ginecologi, questioni pretestuose fatte apposta per confondere le idee alle persone, chè l'immagine del "feto che si agita nella bacinella dell'ospedale" letta sul forum di
republikit non ha nulla da invidiare al sadomasochismo dei filmini sui santi - lapidati, torturati, umiliati e sempre radiosi nel loro godimento, beninteso spirituale - che mi facevano vedere le suore a scuola, quand'ero bambina. Chè il Vaticano ci deve avere tutto un suo dams dove si insegnano questi effettacci noir e grandguignoleschi, bravi bravi clap clap dio ve ne renderà merito. e se qualche poveretta a cui era toccato un sorte un figlio con qualche cromosoma fuori riga avrà gli incubi per tutta la vita... ecchecazzo, sperava forse di cavarsela così?
Ma, se si inquadra questa rinnovata campagna contro le "donne assassine" nel discorso politico - che, diciamolo pur nella stima, non è un discorso cui non si possa arrivare con un po' di logica - che fa Maltese, ecco che il tutto diventa ovvio: quale migliore banco di prova per la forza e la potenza della Chiesa cattolica che l'intervenire su quel labile confine tra la morale e la legge, tra ciò che vietato e ciò che non va incoraggiato, tra la vita pubblica e la vita privata? E meglio ancora se, come nei momenti più gloriosi di santa madre chiesa, la partita si gioca sul corpo
e sulla vita delle donne, e par quasi di usmare in giro un certo odor di bruciaticcio.
Perchè forse - e non ci giurerei così tranquillamente, ormai - la 194 non riusciranno a
toccarla, ma la vergogna è trovarsi a doverla difendere, sapendo che ogni assalto è una posizione persa, è un ospedale in cui sceglieranno di non abortire un numero maggiore di disgraziate, una paura in più per la sedicenne stordita, una vita sfigata in più per il figlio di tossici. E non continuo chè io il dams del vaticano non l'ho frequentato, e quanto dolore ci può essere, e c'è, in un figlio accettato per paura o perchè qualcun altro ci ha convinte che saremmo state mostri a non volerlo... ecco, un po' lo so perchè un po' l'ho visto succedere, e il resto preferisco proprio non immaginarlo.
E lo so che bisognerebbe concludere con un'esortazione a lottare e vigilare, chè così vogliono buon senso e tradizione: ma, mi tocca pur ammetterlo, che scoramento e stanchezza dover ripigliare sempre tutto da capo...

domenica, febbraio 03, 2008

EXPELLIAMUS!

... chè magari si potesse, con un incantesimo, mettere a tacere questa nuova, prepotente follia del cattolicesimo.

eppure, sembra così semplice, così lineare:

"...le donne e soltanto le donne, in quanto tocca a loro prestare carne e sangue alla procreazione, possono valutare se portare a termine o no una gravidanza. Lo faranno con coscienza, cercheranno in tutti i modi di non doversi avvalere del diritto d'aborto, ma devono sapere che possono farlo. Non sono macchine, sono persone. Non sono proprietà né della Chiesa né dello Stato, sono libere cittadine, le donne. Sanno bene che saranno loro e i loro figli a pagare per tutta la vita un errore di valutazione."

Lidia Ravera sull'Unità, citata
qui, e qui per leggere tutto il pezzo che, appunto nella sua assoluta ed esasperata ragionevolezza, merita.

venerdì, febbraio 01, 2008

FIRMATE E DIFFONDETE


... per quel che vale, la proposta della medaglia d'oro al valore civile a Denis Zanon, morto soffocato nella stiva della nave su cui lavorava, a Venezia, per salvare un suo compagno di lavoro. Denis è diventato - e non ci avrebbe tenuto affatto, già - il simbolo dei tanti morti sul lavoro nel nostro Paese: 1.017 persone morte sul lavoro e 25.447 rimaste invalide, pare, nel 2007.
Peacereporter, che aderisce e rilancia l'iniziativa, sottolinea: "Sono i numeri della nostra guerra, che si combatte ogni giorno sui posti di lavoro. E come in tutte le guerre, i numeri sono sottostimati. Si sa per certo che spesso e volentieri gli incidenti avvengono dove le condizioni di lavoro sono più degradate. E dove sono più degradate la gente viene pagata in nero. E quando si è pagati in nero, non si può denunciare nessun incidente. Quante volte si trovano feriti che poi vengono classificati "da incidente d'auto", o cadaveri, ai bordi delle nostre strade?
Far finire questa guerra, come tutte le altre, è un impegno anche di PeaceReporter. Per questo chiediamo anche noi, come già articolo 21, Rainews24 e il Tg3, che venga data una medaglia al valore civile a Denise Zanon ".

Si può firmare anche da qui

SCHIZOMEDIA


Ma sbaglio o Republikit aveva aderito/sostenuto/pubblicizzato la raccolta di firme contro gli OGM, lanciata nel settembre scorso da un ampio fronte fra ecologisti, ricercatori, scienziati e consumatori e conclusasi, peraltro, con tre milioni di firme?
Chè se non sbaglio, allora forse qualcuno dovrebbe dire a qualcuno di loro che "Il sogno di ogni chef e casalinga, disperata e non, " che "sta per diventare realtà " è un OGM, chè forse non l'hanno capito.
La cipolla senza lacrime presentata in tono sì entusiasta - e non so gli chef, ma perfino le casalinghe credo che arrivino sognare qualcosa di meglio, neh? - è infatti stata ottenuta, come pur si legge nella dida pubblicata dalla stessa republikit, "(...) disattivando il gene che provoca la lacrimazione nel bulbo della cipolla."
Prego notare l'itagliano, tanto per cominciare, chè questi bulbi lacrimanti essi stessi sono immagine suggestiva, anche se l'identità di senso fra l'espressione formata da "disattivando" + "gene" e la corrispettiva "geneticamente modificati" dovesse sfuggire, come appunto pare sfuggita all'autore delle pregevoli righe.
Ma perchè prendersela tanto, mi si potrebbe chiedere, lo so. E non potrei ovviamente esimermi, dato il contesto, dal rispondere con la citazione di Cipolla (Carlo M., in questo caso):" Lo stupido è chi ti fa un danno senza guadagnarci nulla". 
Perchè, senza dubbio, l'autore della dida avrà voluto rimediare a quello che gli scienziati italiani favorevoli agli OGM hanno stigmatizzato come una "campagna di disinformazione che distorce i dati scientifici per far apparire gli ogm inutili e dannosi mentre ne occulta i vantaggi sanitari, ambientali ed economici". Vantaggissimo, la cipolla che non piange, opperbacco!

RISATA DI GOLA

Semplicemente, è una foto troppo bella per non postarla anche se, vergognosamente, non mi ricordo più dove l'ho presa e non posso quindi citare autore o sito.  E, dato sì che chi bazzica questo blog delle ingiustizie del mondo ne sa abbastanza, mi risparmio anche ogni moralismo. Tanto è inevitabile che ognuno ci pensi da sè. 

giovedì, gennaio 31, 2008

MERCOLEDI'

Per adesso, vado alle mie lezioni di yoga - due ore la settimana di cui ho già un pochino parlato qui da quasi totale ignorante.
Nel senso che qualcosa ne so e ne ho saputo negli anni - be', sì, c'è anche quella "cultura d'accumulo" di cui spesso non si sa bene che fare, ma c'è - ma insomma non ho mai subito granchè il fascino delle discipline orientali.

Che, non per dire, ma sono state a volte responsabili anche di imperdonabili defezioni dal mondo, vedi il caso di Leonard Cohen: si chiuse in un monastero buddhista per anni, buttando via la chitarra e tacendo. poi ne uscì, dicendo "oh, be', sì, okkei, facciamo che ho cambiato idea." E intanto ha smesso di scriver canzoni, ma guarda te. E così, ecco, la mia idea è che questo tipo di cose offrano visioni del mondo in parte corrette - l'equilibrio, il rifiuto dell'"a tutti costi", l'armonia ecc. - ma in parte anche troppo belle per essere vere, no? Ecco, però non voglio imbarcarmi in polemiche che sarebbero necessariamente superficiali, era solo per dire che ogni volta mi stupisco di quanto mi facciano davvero bene le due ore di corso, di quanto le cose apparentemente semplici e leggere che si fanno riescano davvero a creare un canale di comunicazione con me stessa, passando per strade finora ignote.
E c'è un momento che mi piace molto, che è quello finale - no, non perchè posso finalmente andare a farmi una birretta, maligni.
La lezione ("la pratica" è il termine corretto) si conclude infatti con tre ringraziamenti rituali, l'ultimo dei quali viene così espresso dall'Insegnante Gentile: "... e, infine, rivolgiamo un pensiero di gratitudine a noi stessi". E tutte le volte mi colpisce, questa logica così diversa dal pretendere sempre qualcosa da noi stessi, e mi sorrido un po'.

martedì, gennaio 29, 2008

TORME DI TARME


E' lei, la Bastardissima Tarma.
Neanche tanto repellente, a dire il vero, una farfallina che quando se ne vedono due o tre per casa ci si fa caso appena appena, o anche no. E qui è l'errore: che nel giro di sei mesi le due o tre insignificanti farfalline hanno figliato e larvato sui vostri vestiti - ah, non solo di lana, no, anche se la lana è il piatto forte del banchetto - che improvvisamente vi si sbriciolano fra le dita. Roba che uno si può immaginare di essere un archeologo che ha appena fatto il ritrovamento del secolo e, nooo, lo stupido assistente lo sta portando all'aria, aaargh, si è dissolto.
però se avete qualche anno in più di otto e questi voli di fantasia vi lascano freddini, tutto quello che vi ritrovate è una bella serie di maglioni bucati. Solo maglioni? nonnò: fra le vittime si contano un cappotto, una felpa, un cappello, due federe... che mettendoli tutti vicini uno può anche tirarci fuori un bel Mostra e Dimostra con i diversi stadi dell'insetto, dalle uova traslucide al vermettino, dal verme più grande alla farfalla, dalla singola farfalla al condominio.
Che fare??? Il sito degli importatori di tappeti consiglia di disinfettare e disinfestare anche le fughe tra le piastrelle del pavimento (dopo tutto il resto, ovviamente), la mia amica che pure vende vestiti ritiene, al contrario, che le tarme siano piuttosto in basso nella hit degli ospiti indesiderati. E siccome questo post fa già abbastanza schifo così, non vi dico chi c'è nelle pole positions, e passo senz'altro a raccontarvi le due conseguenze dell'invasione tarmica. Oltre, naturalmente, alla pulizia scrutante di tutti gli armadi, che man mano vengono riempiti di chiodi di garofano e alloro: se in futuro la mia famiglia & altri animali avremo un profumo a metà tra il dentista e l'arrosto, saprete perchè.
La prima imprevista conseguenza, dunque, è stata l'acquisto del congelatore da balcone: le larve di tarma, infatti, che resistono anche ai lavaggi, muoiono a - 18°. E dato sì che il congelatore è pieno, giocoforza se n'è dovuto comprare un altro (scherzo, l'acquisto era già previsto per le spese bio e le autoproduzioni, lo si è solo affrettato).
La seconda conseguenza è che potrò inaugurare il mio "secondo blog" con un argomento - questo - ad alta partecipazione emotiva - dopo quello che sto passando...! Il sito di mentelocale, infatti, ospiterà la nuova versione de "La betonica", il blog di tip & tricks ecofurbi che subito dopo la sua partenza si è appunto arenato in attesa di migliore collocazione. Partirà verso la fine della settimana prossima e se ne daranno notizie più precise q.p., se sopravvivo alle Bastardissime Tarme.

lunedì, gennaio 28, 2008

INTERVALLO ESOTICO

Aderendo all'invito di Vauro (" Prodi non c'è più, Berlusconi non c'è ancora. Godiamoci il momento magico!", per chi non avesse visto la vignetta) mi dedico alla risata grassa e fors'anco un po' becera. ma, sta di fatto, il momento clou del filmato, mi ha fatto ridere pur se annunciato nel titolo, e l'ho raccomandato al KGgB.
Che dopo averlo visto è venuta da me e mi ha detto, seria e sconcertata:" Ma perchè ti fa ridere?" Oddio, è vero, di solito non è il tipo di umorismo che prediligo, mi starà andando in pappa il cervello? O, come potrebbe insinuare l'amicae., sono le tette a scatenare le mie malignità, di solito scarse come la mia seconda?
E va detto, come dice republikit da cui il filmato, che la tipa non si è fatta niente, sennò la malignità appare tutt'altro che scarsa.
Ma, insomma, magari ditemi che effetto fa a voi, così saprò se assecondare la mia ipocondria o il mio sense of humor.



sabato, gennaio 26, 2008

FANTA(SMA)POLITICA

Non ho avuto, non avrò, il tempo e la voglia di leggermi un sacco di analisi e pareri sulla caduta di prodi: ma qualcuna l'ho letta, qualcuna l'ho sentita. E, tutto sommato, fa sempre piacere vedere che a un uomo che, comunque la si giri, si è speso in un tentativo generoso viene riconosciuto l'onore delle armi. o, per dirla in un linguaggio che ci piace di più, fa piacere aver votato e perfino sostenuto una persona che ha saputo comportarsi dignitosamente. Anche se, personalmente, ritengo che a volte si dovrebbe essere un po'meno dignitosi e un po' più tosti, o furbi, o realistici.
Detto ciò, mi pare che il nodo non sia questo nè, tanmeno, la debolezza del governo appena caduto, su cui ora tutti insistono. "eh, sì, l'avevo visto giù, in questi ultimi giorni... " "sissì, si era così smagrito...": come nei discorsi che si sentono ai funerali, ognuno può rivendicare a buon diritto l'aver detto che la coalizione era debole. Da due anni lo si diceva, o sbaglio? Da quando era nato, cioè, e già tutti ripetevano il pronostico della fatacattiva dai capelli trapiantati e i denti pure: "crolleeeràà, ahahah, non ce la faraaaà maaai!" E tutti vuol dire tutti, a sinistra e a destra. Quindi, che analisi politica è, dire che il governo prodi ha pagato la sua debolezza?

Non ho visto, finora, qualcuno che provi a riflettere su quelli che - stanti le cose come stavano anche prima -possono essere stati elementi nuovi che in questo ultimissimo periodo hanno provocato un precipitare della situazione. Da quel che leggo sembra che non ce ne siano: sembra che il governo si sia sfaldato, come una mummia esposta di colpo all'aria. E com'è che allora quello precedente, con ben peggiori risse e contraddizioni al suo interno, ha retto per cinque anni? Com'è che, comunque, anche questo è riuscito a reggere per due anni? Perchè per due anni sì e e per due anni e otto mesi, poniamo, no? Sono questioni speciose? 
Io non credo: come ci insegnavano a scuola, ci sono le ragioni immediate e le ragioni remote, le une non escludono le altre.
Polo sul manifesto indica, è vero, l'emergere di Veltroni come ulteriore elemento di debolezza del premier e può darsi che nel gioco di correnti e schieramenti un po' di ragione ce l'abbia: ma siamo sicuri che il tema ci interessi? ha un senso il ragionare a partire da una visione politica così angusta e limitata da crollare per un (finora più potenziale che reale) scontro fra due leader?  che maximi non son di sicuro, poi: e la nota non sembri peregrina chè, insomma, non si parla certo di Stalin e Trotsky, per dire.
No, la banale verità è che ci piace essere masochisti, ma proprio del tutto: e nemmeno di fronte alla disfatta riusciamo a dare la colpa a qualcun altro. perchè, sì, dini e mastella vergogna e bene ha fatto prodi a sputtanarli dimostrando che sono loro a far cadere il governo, ma certo nonpotevacheandarecosì. Anche, o forse soprattutto, a sinistra si insiste su sbagli e debolezze, si tramanda perfino ai posteri la visione di prodi come quella di un "onesto cazzaro", che è poi esattamente anche la visione della destra.
E allora, forse solo perchè mi irrita questo cattolicesimo insàid - padre perdonali perchè non sanno quello che fanno 'sta minchia - mi viene da pensare: ma mi sbaglio io o l'arroganza ricattatoria di mastella ha coinciso, nei tempi e nei modi, con l'offensiva a tutto campo del noto pastore tedesco? in un'escalation di cui mastella era certamente uno degli aspetti e degli agenti minori, ma minore non vuol dire nullo.
Io non sono molto brava con date e periodi, ma insomma a me pare che dopo un periodo iniziale di valutazione, in cui si è per esempio giocato il destino dei Pacs non a caso finiti così nel niente, i nostri angelicustodi di sempre abbiano deciso che con noi amicici del demonio non si può giocare nè ora nè mai, neppure se il premier va a messa tutte le domeniche. E questo, per esempio, sarebbe un fattore politico che non esclude, com'è ovvio, la paura della riforma elettorale di mastella, ma che forse dà un senso più ampio alle sue apparentemente illogiche azioni.
E la rumenta, ormai per tutti munnezza? Confesso, non ci capisco granchè e sono però convinta che nessuno, ma proprio nessuno a parte forse qualche testacchione di Legambiente, ci capisca davvero: ma contro il governo Allende furono sobillate le casalinghe, che andarono in piazza picchiando sulle casseroles nonchè, vi ricorda quaccheccosa? i camionisti che bloccarono i rifornimenti nel Paese. E io ci credo che la gente esasperata faccia strane cose, ma non pare un po' razzista (di quel bel vecchio razzismo di sempre, quello contro i meridionali) credere che in Campania non si rendano conto che bruciare i rifiuti vuol dire respirarli? Allora, ecco che si parla di camorra e dintorni e non solo di gente esasperata, e sarà sicuramente un caso se tutto 'sto po' po' di casino su un problema che dura da almeno un decennio ha preceduto di poco la caduta del governo, no?
E non vado più avanti di così, col pensare a muzzo, visto che comunque l'esercizio non appare molto utile, ormai: ma insomma queste due cose sono quelle che sono venute in mente a me, magari qualcun altro potrebbe avere strumenti migliori, a volerli usare.
Chè non si tratta di complotti e congiure, ma che forse è l'ora che ci ricordiamo che la politica non è certo quella che si fa sputazzandosi fra i banchi: non è quella nè in positivo - che, certo, indicare questa debolezza autoreferenziale del governo prodi non è sbagliato, ma non è tutto qui - nè in negativo, che gli interessi veri dietro la politica sono sempre stati ben altri dalla manciatina di voti o di potere.

Moni Ovadia nel suo ultimo spettacolo racconta quali nefandezze e boicottaggi furono compiuti ai danni dell'Unione Sovietica ad opera degli stati capitalisti: è buffo, ma neanche i "più compagni" fra noi sapevano le cose che lui racconta. E' un vizio antico, il nostro, evidentemente.
Ma magari mi sbaglio, neh, e sono già
pronte fior fiore di analisi politiche, ma politiche davvero, invece di martellate sui coglioni: se le avvistate, ditemelo.

A DIMOSTRAZIONE...

... che non è un mio problema personale riporto una conversazione avvenuta oggi fra l'uomobarbuto e uno stimato compagno che fu anche assessore anni fa, noto per il coraggio delle sue scelte e della sua politica. Lo chiameremo X, come nei peggiori gialli.
X:"... che depressione, essere depressi per un governo che neanche ci piaceva...
UB: concorda
X: "... ma quelle foto dei fascisti per le strade, brrr..."
UB: "anche tu! già mia moglie, ieri sera...."
X: " ah, vedi? e non le è venuto in mente che forse non era il caso di non andare a dormire?"

'Sendo che no, non mi è venuto in mente, noto che quanto a paranoia generazionale non sono la peggio. e dato il momento non posso esimermi dal rito scaramantico, esprimendo la speranza di continuare a passare per paranoici.

venerdì, gennaio 25, 2008

VELOCEMENTE...

... nello scazzo - prevedibile, forse, e forse superiore a ciò che la realtà di per sè meriterebbe se non ci fosse un'altra realtà ben peggiore in agguato - e nel tedio verso questo tipo di politica e questo paese di lacci e lacciuoli, leggo il fondo di Ezio Mauro su republikit. che non dice cose sbagliate e neppure troppo viziate da partitismi, correntismi e giochinismi: Mauro fa un'analisi tutto sommato lucida e complessiva e dice, fra l'altro:

"I risultati positivi di un governo che ha rovesciato il proverbio, razzolando bene mentre continuava a predicare male, non sono riusciti a fare massa, a orientare un'opinione pubblica ostile per paura delle tasse, spaventata dalle risse interne alla maggioranza, disorientata dalla mancanza di un disegno comune capace di indicare una prospettiva, un paesaggio collettivo, una ragione pubblica per ritrovare il senso di comunità, muoversi insieme, condividere un percorso politico.

Anche le cose migliori che il governo ha fatto, sono state spezzettate, spolpate e azzannate dal famelico gioco d'interdizione dei partiti, incapaci di far coalizione, di sentirsi maggioranza, di indicare un'Italia diversa dopo i cinque anni berlusconiani: ai cittadini, le politiche di centrosinistra sono arrivate ogni volta svalutate, incerte, contraddittorie e soprattutto depotenziate, come se la rissa interna - che è il risultato di una mancanza di cultura comune - avesse succhiato ogni linfa. Ancor più, avesse succhiato via il senso, il significato delle cose. "

Ma è una mia impressione o Mauro non legge il suo giornale? Chi, infatti, in questi mesi ha puntato proprio sulle contraddizioni, gli scandali, le liti, le mancanze, i conflitti? Fanno notizia più delle - poche, carenti e sparse, d'accordo - cose buone, e ciò vale per prodi come per chiunque altro: ma fare ancora la bella fica dopo che prodi cade, dicendo "ai cittadini non è arrivato" .... via, c'era un cosa chiamata decenza, un tempo.

giovedì, gennaio 24, 2008

----------


Stavo per postare la foto dei fasci festanti, ma non ce l'ho fatta, mi ripugna. e c'è da sbatter via la testa a pensare che prodi gli abbia ridato occasione di festeggiare.
Ma come parlare ancora di 'sto cazzo di paese, che si può dire?

COSE SERIE


Altro che discutere su Prodi, sul governo, sul papa! Da giorni e giorni, o meglio da quando l'Improvviso Benessere l'ha dotata di un forno a microonde, io e l'amicae. siamo immerse in un accesissimo dibattito: peggio la pasta sfoglia surgelata o gli spinaci che si cuociono cacciandoli con tutta la busta nel microonde suddetto? Io sostengo che sono più perniciosi i secondi, l'amicae. dà addosso alla prima. Fra i risultati collaterali del dibattito c'è che ho scoperto che gli spinaci mi piacciono - ero convinta di odiare quasi tutta la verdura verde che va cotta, ma ciò non risponde al vero - e che, comprati senza la busta, amicae., senza la busta! sono bellissimi. tanto che li ho fotografati e li posto, in questa notte di assoluto disimpegno. anche se dal vero sono più belli, neh?

OOOOMMMMM.....

ebbene sì, salutista per salutista, dopo aver smesso di fumare mi sono anche lasciata convincere dall'amicae. ad iniziare il corso di yoga. vincendo una pluridecennale convinzione che ogni movimento è uno spreco di tempo e una perdurante diffidenza verso qulaunque tipo di impegno fisso, abbastanza regolarmente mi inerpico per i gradini di un vecchio palazzo di Diagon Alley (che a un certo punto credo sia stato tagliato in due in verticale) finchè arrivo in questa sala in cui un tatami di morbida plastica verde è incongruamente guardato a vista da busti di gesso sporgenti dalle pareti. e non sono busti orientali, ovviamente, anche se non saprei bene a chi possono appartenere. ma, insomma, l'incenso e la musica fanno del loro meglio per coprire i rumori del vicolo e della misteriosa altra metà del palazzo (forse; forse invece è un altro vicolo; forse è gente rinchiusa in un grande armadio, dietro una tenda che copre un muro) e se non sempre ci riescono, pazienza. Come dice l'insegnante, una persona davvero carina e gentile e niente a che fare nè con l'ascetismo nè con il tirarserla, "proviamo a usare i rumori che sentiamo per liberare la mente": ma questo l'ha detto quando un acquazzone fortissimo rimbombava all'intorno su tettoie e terrazzi. per rumori più misteriosi e inquietanti la tattica è quella di un bell' "ooooommmmm...." prolungato. E, insomma, ogni volta devo portarmi a yoga prendendomi per il colletto, chè non sono tipo nè da senso del dovere nè da amor dell'abitudine, e ogni volta è una scelta tormentata: ma, una volta lì, ci sto proprio bene, e continuo a stare bene nelle ore successive. senza andare troppo in là con spiegazioni e ipotesi, semplicemente mi sembra di aver trovato la cosa giusta per me in questo momento, e ciò è buono.

Ma se ne parlo qui è perchè un effetto collaterale è la stanchezza - molto soft, molto relax, ma
c'è - che lo yoga mi lascia e che in questo preciso istante mi fa desiderare un bel piumone caldo invece di seri ragionamenti, ponderate riflessioni e dubitose argomentazioni: allora ho pensato di postare ancora due foto di Acqui, che ovviamente non c'entrano niente con lo yoga.

martedì, gennaio 22, 2008

CIAMBELLA COL BUCO

E allora poi è andata a finire che eravamo in questo posto qua, e perdonatemi se approfitto dell'occasione per fare sfoggio delle tre foto su trenta che riescono a piacermi anche se le ho fatte io.
Chè la sera, affacciati alla finestra dell'albergo, c'era questa luce gialla da nebbia giù nella piazza e il freddo come dev'essere il freddo da inverno. E questa cosa nata come un ripiego per un viaggio mancato, di quelle che dici "ma forse, allora..." e subito ti rispondi "mah, dici? boh..." " massì, ci volevano andare anche l'amicae.il chimico, ti ricordi?" " uhmmm, sì, ma..." "ah, no, tanto io non posso" "vabbè, dài, no, allora niente" . e poi va avanti che qualcuno dice: " mah, forse sì, però ci ho un problema" e qualcun altro di problemi ne anche due o tre e allora fino all'ultimo si va o non si va. E
poi, insomma, si va.
e se la sera è così come nella foto, il mattino il nebiùn (nebbiolina per gli indigeni) è anche peggio, così che io e l'uomobarbuto non riusciamo a resistere e andiamo a cercare la nebbia che nasconde alberi e campanili, che si infila nei cortili protetti da archi, che vien su come un molliccio dai ciottoli della strada antica. Come i teli bianchi sui mobili di una casa lasciata vuota per la stagione, le ragnatele di nebbia tengono chiusi via i pergolati, le sedie di metallo, i vasi con l'edera stenta, le verande
e i tavolini. Epperò l'entropia economica vuole che l'unico negozio aperto sia una libreria chè il kharma è kharma, gh'è nient de fa':  non ci opponiamo, quindi,  ma ci affrettiamo a tornare in albergo prima che il kharma istesso ci arrovini di più.
E qui... ecco, qui devo smettere di barare. 
Perchè questa cosa improvvisata e frettolosa dell'appena passato uìkend, che sto dipingendo come un godimento astratto e intellettuale fu, ebbene sì lo confesso, un tripudio dei sensi. Piscina calda e goduriosi idromassaggi, cascate di acqua termale e fanghi profumati, pietre tiepide e lisci cristalli... senza contare l'infinita colazione e l'incredibile merenda - vassoi su vassoi di salumi e formaggio, spariti alla velocità della luce - che hanno fornito il necessario sostegno alle attività suelencate. Chè la merenda era in un apposito locale da merende, con anziana signora e tovaglie di plastica sui tavoloni, e questo è stato il geniale tocco conclusivo del uìkend all'insegna di Pan e Bacco.
Le terme di Acqui hanno così tenuto a battesimo - laicamente e perfino blasfemamente, dato l'alto tasso di goduria - la nascita del collettivo ludico della comune-ty, i misteriosi Mirri cui accenna l' amicae. Nato da un errore di stumpa che ha accumunato tutto il nostro gruppo, il nome è stato immediatamente adottato, con la ferma intenzione di far crescere il collettivo Mirri in una molto prossima occasione: preparatevi, dunque, a..... tadùm, tadadàm....Il Ritorno dei Mirri!!!!

venerdì, gennaio 18, 2008

PER CHI NE HA ANCORA VOGLIA


...e non è stufo della polemica, peraltro assai montata, ecco un ricco programma uikènd: 
- il link al discorso di Mussi, in cui difende la propria difesa del papaallasapienza. motivazioni intelligenti, tono e argomentazioni ragionevoli, ma sembra sfuggirgli del tutto la dimensione politica dell'accaduto, nonchè del papa stesso....
- l'invito a leggere la divulgazia dell'amicae., con riassunto e commento, di ciò che avrebbe detto il papa se avesse parlato.
- il link alla lettera dei docenti al rettore, in cui si chiedeva di annullare l'invito al papa
- il link alla
lettera originaria di critica all'iniziativa, già segnalato da ros nei commenti (grazie, ros) a questo blog - ma, soprattutto, lo straordinario video che impazza in rete, trionfo della razionalità, della tolleranza e dello spirito scientifico della Chiesa cattolica sotto Ratzy. Purtroppo, il blogger non mi prende il codice, quindi il video lo trovate qui e merita guardarlo fino in fondo, chè lì c'è il meglio.
Ovviamente, non so quanto di vero e quanto di costruito ci sia, nel video: voi prendetelo così, un divertissment per il uikènd. e speriamo che non diventi mai nulla di più.