martedì, gennaio 22, 2008

CIAMBELLA COL BUCO

E allora poi è andata a finire che eravamo in questo posto qua, e perdonatemi se approfitto dell'occasione per fare sfoggio delle tre foto su trenta che riescono a piacermi anche se le ho fatte io.
Chè la sera, affacciati alla finestra dell'albergo, c'era questa luce gialla da nebbia giù nella piazza e il freddo come dev'essere il freddo da inverno. E questa cosa nata come un ripiego per un viaggio mancato, di quelle che dici "ma forse, allora..." e subito ti rispondi "mah, dici? boh..." " massì, ci volevano andare anche l'amicae.il chimico, ti ricordi?" " uhmmm, sì, ma..." "ah, no, tanto io non posso" "vabbè, dài, no, allora niente" . e poi va avanti che qualcuno dice: " mah, forse sì, però ci ho un problema" e qualcun altro di problemi ne anche due o tre e allora fino all'ultimo si va o non si va. E
poi, insomma, si va.
e se la sera è così come nella foto, il mattino il nebiùn (nebbiolina per gli indigeni) è anche peggio, così che io e l'uomobarbuto non riusciamo a resistere e andiamo a cercare la nebbia che nasconde alberi e campanili, che si infila nei cortili protetti da archi, che vien su come un molliccio dai ciottoli della strada antica. Come i teli bianchi sui mobili di una casa lasciata vuota per la stagione, le ragnatele di nebbia tengono chiusi via i pergolati, le sedie di metallo, i vasi con l'edera stenta, le verande
e i tavolini. Epperò l'entropia economica vuole che l'unico negozio aperto sia una libreria chè il kharma è kharma, gh'è nient de fa':  non ci opponiamo, quindi,  ma ci affrettiamo a tornare in albergo prima che il kharma istesso ci arrovini di più.
E qui... ecco, qui devo smettere di barare. 
Perchè questa cosa improvvisata e frettolosa dell'appena passato uìkend, che sto dipingendo come un godimento astratto e intellettuale fu, ebbene sì lo confesso, un tripudio dei sensi. Piscina calda e goduriosi idromassaggi, cascate di acqua termale e fanghi profumati, pietre tiepide e lisci cristalli... senza contare l'infinita colazione e l'incredibile merenda - vassoi su vassoi di salumi e formaggio, spariti alla velocità della luce - che hanno fornito il necessario sostegno alle attività suelencate. Chè la merenda era in un apposito locale da merende, con anziana signora e tovaglie di plastica sui tavoloni, e questo è stato il geniale tocco conclusivo del uìkend all'insegna di Pan e Bacco.
Le terme di Acqui hanno così tenuto a battesimo - laicamente e perfino blasfemamente, dato l'alto tasso di goduria - la nascita del collettivo ludico della comune-ty, i misteriosi Mirri cui accenna l' amicae. Nato da un errore di stumpa che ha accumunato tutto il nostro gruppo, il nome è stato immediatamente adottato, con la ferma intenzione di far crescere il collettivo Mirri in una molto prossima occasione: preparatevi, dunque, a..... tadùm, tadadàm....Il Ritorno dei Mirri!!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Geniale.
Samantha Mirri

e.talpa ha detto...

Ah ecco!
è una storpiature del congome, alora? quindi e un dopio erore di stumpa.

No, perché sono appena riemerso dalle nebbie, telematiche e non, ed ero appena passato dalla E., primo per farla Sapientemente inalberare un po', poi per chiedere cosa o meglio chi fossero questi Misteriosi Mirri...