mercoledì, marzo 09, 2011

CHIACCHIERE E RACCONTI

A teatro per Moni Ovadia, che ormai qui da noi chiacchiera come fosse nel salotto di casa sua, salvo che non lo si può richiamare ad un ordine mentale un po' più preciso, come invece si farebbe se lui non fosse su un palco. Insomma, uno svarione piuttosto che uno spettacolo vero e proprio, questo suo "Registro dei peccati" in cui si raccolgono citazioni bibliche, errori di traduzione (pare che la versione corretta di "Beati gli ultimi ecc." sia "In marcia gli ultimi della terra che presto saranno i primi": non proprio la stessa cosa, commenta Moni), storielle edite e inedite, riflessioni e provocazioni. Su tutte, almeno una mi sembra meritevole di essere notata, anche se ovviamente non mi ricordo il nome del Rabbi, che perciò chiamerò Rabbi Loew.
"Si dice che Rabbi Loew andasse nel bosco, in un particolare luogo, per accendere un fuoco e, cantando un salmo, pregare: in questo modo teneva lontani i pericoli dal villaggio. Quando morì, un altro prese il suo posto, ma con l'andare degli anni dimenticò il luogo preciso e si limitò ad andare nel bosco, cantando il salmo e pregando. Chi ne ereditò il compito continuò ad andare nel bosco, ma accompagnava la preghiera solo con un canto modulato, poichè non ne sapeva più il testo. Il suo successore si limitò ad andare nel bosco per pregare, e il successore del successore non andò più nel bosco. Tuttavia, si sapeva che un tempo c'era stato Rabbi Loew, che andava nel bosco, in un particolare luogo, per accendere un fuoco e, cantando un salmo, pregare: in questo modo teneva lontani i pericoli dal villaggio..."La storia rimane quando non c'è più altro ma, conclude Moni Ovadia, la storia è essa stessa la cosa che sembra non esserci più.
Un apparente paradosso - molto vicino a un racconto zen  - che non può mancare di affascinare chi si occupa di scrittura e  lettura (ma anche di bambini, e fiabe, e boschi...)

Nessun commento: