giovedì, gennaio 15, 2009

LE GITE, CHE PASSIONE

Eh, sì, la Calamity Farm ci ha preso gusto. Come si capisce agevolmente dal Bigo in primo piano e dalla Lanterna, gli hanno proposto una "Visita alla città dei Rolli". diciotto euri tutto compreso senza neanche le pentole - la Calamity Farm odia e aborrisce le pentole, non c'è bisogno di dirlo - e loro ci sono subito cascati. Perplessi, si chiedono perchè mai l'Unesco voglia tutelare quei robi.


Tanto perplessi sono che ci tornano per una visita by night. Così l'indomani, sul pullmann, sono tutti scoppiati.


Colonna silenziosa:
Giusto il tempo di segnalare un libro che costa come un cous-cous, nonostante l'edizione sia Adelphi, e che a mio parere merita.
Si chiama Mendel dei libri e si legge anche, nel tempo di un cous-cous, chè sono poche pagine: è scritto da Stefan Zweig, forse noto come nome ma non nelle sue opere, benchè ai suoi tempi fosse molto famoso.
Le scarne note di prefazione dicono che con Mendel, il personaggio che dà il titolo al racconto, Zweig abbia scritto la sua dichiarazione d'amore di appartenenza all'ebraismo, e chi sono io per negarlo, visto che di Zweig non ho mai letto null'altro? Però, ecco, a me sembra che se dichiarazione d'amore c'è, sia per l'intelletto umano, anche nelle sue manifestazioni più bizzarre, e poco importa di che etnia si trovi ad essere. Mendel è un personaggio grandioso nella sua povertà intellettuale che diventa minuziosa e immensa ricchezza, e quando il mondo stravolge questa sua grandiosità, lui ne viene distrutto: la conclusione di Zweig è amara quanto assolutamente contemporanea nel suo concetto di responsabilità diffusa. Zweig ci arriva quietamente, in un caffè viennese di cui arriviamo a immaginare anche ciò che non viene descritto, passo dopo passo: ma la conclusione, che pure è il senso del racconto, è tuttavia un di più, chè lo strambo uomo chiamato Mendel dei libri rimane nella mente di per sè, con i suoi occhiali rotti e i fogli che lo circondano.
Un librino che è una perla, fidatevi.

2 commenti:

lanessie ha detto...

:-)

Anonimo ha detto...

me lo andrò a comprare e già che ci sono esterno la mia passione per Zweig e la sua "Novella degli scacchi" che consiglio di stracuore
h