giovedì, novembre 27, 2008

MANIMAN...


E va bene, lasciatemela raccontare. Non vi sembri vanagloria, chè se posso essere un pochino giustamente orgogliosa del riconoscimento, il contesto è abbastanza assurdo da farlo passare in secondo piano.
Perchè io, lui, l'ho sempre difeso. Non l'ho sempre letto - ma non leggo sempre nessuno che scriva sui giornali, anzi - ma solo poche volte ho trovato sbagliato ciò che scrive. In mezzo a una spiccata aria di commiserazione, ero sempre l'unica a sostenere che è giustissimo occuparsi, e indignarsi quando è il caso, delle suonerie becere e fastidiose dei cellulari, della buona educazione dei funzionari pubblici, della mala educazione di conversazioni intime urlate ai quattro venti. O dei semafori che non funzionano come dovrebbero, o degli uffici in cui si sprecano stupidamente soldi pubblici e via andare di questo passo. Quasi tutti mi facevano notare, increduli e derisori quel tanto, che ci sono problemi più seri di cui occuparsi. Come no? Ma se c'è qualcuno che si occupa anche di questi non mi pare insensato, chè la vita quotidiana da poco non è.

Così, forse per una gratitudine che ha seguito misteriose vie, il commento di PieroOttone, incontrato sulle csale dall'uomobarbuto e da lui ragguagliato sul motivo della propria espressione bastonata, è stato il seguente: " Tua moglie me la ricovdo, è una che scrive bene. E , sì, c'è un'alta incidenza di questa malattia fra i giovnalisti che scrivono bene. E, pvopvio per quello, c' è un dio apposta per lovo."
Non credo al dio di Ottone come a nessun altro, ma se proprio mi venisse la tentazione di contare su qualcuno, un dio della buona scrittura non sarebbe male, no?

2 commenti:

lanessie ha detto...

come disse qualcuno che, appunto, scriveva bene: Il dio delle piccole cose
:O)

Anonimo ha detto...

Ma che cosa bella.