ATTENZIONE: Se non avete ancora finito di leggere il libro, sappiate che QUESTO POST CONTIENE NOTIZIE SU HARRY POTTER.
dicevo di qualche perplessità. che non sono quelle dell'amicae. sul livello della prosa, chè non concordo del tutto sul fatto che la prosa dei nostri tempi sia brutta, ma penso che ci sono sempre stati bravissimi narratori che non scrivono benissimo. Balzac, per fare un solo esempio, o Trollope - il vittoriano, non l'attuale - e non proseguo chè il discorso si sposterebbe troppo, ma insomma saper raccontare e saper scrivere non sempre nè necessariamente coincidono.
Quindi la prosa di HP mi va bene così com'è, e tuttavia in quest'ultimo volume è - per cominciare con la prima sbavatura - più frettolosa, più finalizzata, più colloquiale (forse giustamente, data l'età dei personaggi, ma l'effetto che se ne ottiene è anche di minore cura) o gergale. Insomma, io l'ho trovata meno evocativa: forse è comprensibile, la Rowling stessa dev'essersi divertita assai meno che negli altri, e si sente.
E molto si può in ogni caso perdonare a quest'ultimo volume, se non altro per la fatica di tirare le fila con credibilità e senza rinunciare a un "messaggio", a quello che un tempo si chiamava la morale. Perchè Harry Potter è un libro - e d'ora in poi lo chiameremo così anche se sono 7 - fortemente etico, e ci vuole tutta l'ottusità di un certo tipo di cattolicesimo per condannarlo. E qui ci vorrebbe un altro post dedicato al paradosso di una Chiesa che condanna la magia e reintroduce gli esorcisti, ma mi vien troppo il nervoso solo a pensarci, e lascio perdere.
Ma proprio perchè il libro è etico e l'autrice donna, e forse perchè ho letto da poco "Ancora alla parte delle bambine" di L.Lipperini (con cui pure non sono del tutto d'accordo, ben altra cosa era il primo, e anche questi son segni dei tempi) che mi sarei aspettata di più, o di meglio.
Perchè, capiamoci: Hermione parte secchiona e secchiona rimane, ma menomale che c'è sennò i maschietti, da soli, col cavolo che risolvevano un sacco di problemi. Loro dan fuori da scemi, se ne vanno, fanno ciò che tutti dicono di non fare, lei invece è sensata e si permette, al massimo, qualche broncio e una crisi isterica - del resto giustificata e pedagogica. E' in gamba, non lo si può negare a meno di essere Draco, ma proprio per questo... cavoli, un pochino di eroismo in più se lo meritava, no? Un momento di visibilità che non fosse solo il piuttosto passivo resistere alle torture, una rivincita vistosa, un gesto che finalmente facesse fare "Oooooh!" ai presenti e agli assenti. Invece no: fino all'ultimo lei lavora sul concreto, provvede a tutto senza troppo apparire, e la rivincita sul lato oscuro femminile - Bellatrix, o La Lascivia, l'unico personaggio di cui si sottolinei la dimensione legata al sesso e alla perversione, anche se i maschi non scherzano mica, a voler vedere - tocca alla signora Winsley. E, narrativamente, certo, funziona: tutti noi siamo con la paciocca e al tempo stesso temibile chioccia, che per l'occasione diventa cigno e difende (vendica) i suoi figli, esplicitamente. Chi non farebbe il tifo per lei?
Ma, e anche questo è segno dei tempi però non ci piace, lo scontro è - inconsciamente? - ancora una volta tra i due estremi dell'immaginato femminile, la schiava sessuale (l'indemoniata, la strega degli inquisitori, la donna sterile che parla "con voce d'amante") e la figura materna, feconda, che nutre e dà casa, la madre di molti figli che diventa una tigre se qualcuno osa toccarli. Niente di male, sono figure pur "vere", soprattutto se di letteratura si parla. Però un pizzico di coscienza/autocoscienza femminile in più me l'aspettavo, lo confesso: e poteva essere un ruolo di Ginny - che invece, dopo aver fatto abbastanza la figura della pirla con il diario, più o meno sparisce e diventa solo la potenziale fidanzata di Harry - poteva essere un ruolo migliore per quel bellissimo personaggio che è Luna Lovegood, poteva essere qualunque cosa andasse a bilanciare questa conclusione in cui le donne si rivelano, dopotutto, classicamente donne. In gamba, sì, ma se il gioco si fa duro la McGrannit al massimo la mettiamo a guidare una carica di banchi.
Ovviamente, rispetto alla generale correttezza della soluzione immaginata - che è di fatto un sollevazione popolare con molti particolari pregevoli - il ruolo femminile non guasta granchè: ma è qualcosa che mi fa dire "be'... peccato."
Chissà, magari nei seguiti annunciati, quelli in cui darà conto della sorte degli altri personaggi, Rowling si riscatta: epperò non sarà proprio la stessa cosa...
O sono io ad essere troppo ideologica? si dia il via al dibattito...
lunedì, gennaio 07, 2008
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11 commenti:
no no, sono proprio d'accordo...ieri io volevo fare un post in cui dicevo che come in tutti i grandi libri ci si innamora dei personaggi e ci si riconosce. Ed in effetti tutte abbiamo un amore, in Hp, chi Lupin, chi Sirius, chi Neville, chi albus silente.
Ma sul riconoscersi in un qualche personaggio femminile...non so...lì mi sono bloccata, perchè mi sono detta E io chi sarei? Perchè non sono hermione, decisamente non sono ginny e neanche Luna. Non sono mamma wisley, forse un po' Tonks, ma solo perchè mi piacerebbe, credo. Non sono la mc grennit e certamente non bellatrix. Quindi chi?
I maschi sono caratterizzati in maniera splendida. Le femmine in cui riconoscerci, in effetti, latitano.
Ok...
Letto!
Hai visto, Strega, che si può fare anche senza la posta elettronica?
Un bacino dalla ema che ieri ha firmato il contratto.
SONO UNA DONNA CON LA MUTUA :-)
cos'hai eliminato????? curiosità...!
AmicaE: la mutua???? questa si che è un grande passo per l'umanità!
il commento eliminato - in risposta alle due curiosissime figlie :-))))- non era niente di che, solo una domanda dell'amicae.
Maschietti! Eccoci. Dappoiché ho finalmente capito che il frequentatore della comune-ty che ancor non ha terminato il libro è il puntoggì (Ma fede? Paolino? Boh), vi dovete accontentare del mio modesto commento scritto con immodestia.
Comunque. Partiamo dalla foto che ha scelto la E: grande! unico caso in cui l'attrice rende bene il personaggio letterario.
Battutina per la Nessie, che scrivo anche dalla E, anche se si riferisce a un commento lasciato dalle parti della strega, perché i commenti si incrociano e allora io ho deciso di postare identico commento di qua e di là: come, Ness, non ti identifichi CERTAMENTE in Bellatrix? p'cato. Ma tuttosommato anche Tonks va bene ;P
Allora io direi che no, i personaggi maschili non mi piacciono più di quelli femminili. Né mi sembrano meglio resi. Anzi. Mi sembrano un po' tutti "sottili" uguale. Temo sia una questione di nostre pretese, ci brucia di più vedere mal rappresentato il nostro sesso.
Eppoi per quale motivo dovremmo identificarci in UN SINGOLO personaggio? (sarà che per evidenti ragioni non mi è mai capitato di immedesimarmi in qualche piccola donna).
Io concordo totalmente con la E. (tranne sulla caratterizzazione asessuata; e -mi contraddico apparentemente- leggendo in inglese mi devo essere perso che Bellatrix parli "con voce d'amante", è citazione letterale? a me non è sembrato un rapporto generale-soldato... m'è sembrato un rapporto ossessionata/adorante-granEgoistaSuperbo).
Concordo con la E., dicevo: trattasi di romanzo corale, e i personaggi sono un po' stereotipati. Non esiste il maschio stile Piton e il maschio stile Silente, fanciulle (strega assolutamente ricompresa nel novero delle fanciulle, e la prenda come una galanteria :D). Esiste il maschio che occasionalmente è Piton e occasionalmente Silente, benché poi possa avere caratteristiche predominanti di uno o dell'altro.
Nessuno dei personaggi mi sembra particolarmente compiuto, tranne forse Silente che lo è fin da principio. Hermione, a me mi ci piace tantissimo, non mi pare una secchiona, mi pare una assennata. E direi che "cresce" col passare dei libri, ha un'evoluzione psicologica, forse unica tra i personaggi. Dove sta scritto che il fatto di avere buon senso (l'unica, lì in mezzo, tra l'altro), oltre ad una buona dose di intelligenza, collida con il femminismo? Io trovo "eroico" anche questo. Ma saranno fantasie erotiche da liceale :D
(se poi a voi nn vi ci piace questa figura, oppure vi piace ma nn vi ci potete immedesimare... p'cato ;P)
Cmq, mi piace Hermione più della McGranitt, che aveva il potenziale di essere pari a Silente, ma per timidezza o insicurezza gli riconosce un primato che va oltre il rispetto, sa d'inferiorità. Benché si riscatti ampiamente nella battaglia di Hogwarts.
In ogni caso per rispondere alla domanda, non direi che gli ometti se la cavino meglio. Pessimo Sirius, che mai si fida di Piton. Lupin, similmente, epperdipiù non voleva sposare Tonks perché si sentiva un brutto lupacchiotto e non voleva farle del male, ma sarà la ragazza libera di decidere lei se le può andare bene o meno? quello sì sarà anche galante ma lo trovo un po' maschilista-adolescenziale. Harry non ne parliamo, ha detto bene la E, è un idiota e ha la funzione di mettere in evidenza quanto sono migliori i suoi amici (tranne alla fine, quando in un lampo di genio realizza di avere la fortuna dalla sua -> vittoria a tavolino in tasca).
Piton è -si sa- il mio preferito. Vede più lungo di tutti e può fregiarsi del lato oscuro pur restando dalla parte giusta (non così Lupin che è smaccatamente "giusto", minato nel fisico ma non nella psicologia). Che sia arrogante e frustrato ci sta bene (odierà avere sempre ragione), ma è eccessivo nel detestare il comportamento di Harry (gli ricorderà pure James, ma se ha deciso di difenderlo solo perché gli ricordava Lily, non è credibile...). Ottimo il riscatto in questo libro, commovente che alla fine anche quello scemo di Harry gli riconosca il giusto tributo (chiamando il figlio Albus Severus, come due degli uomini più coraggiosi che abbia conosciuto, accidenti lì m'è venuto il lacrimone, e anche Harry è parso per un attimo cresciuto). Ma modo stupidissimo di morire.
Forse solo Silente si salva (e questo al massimo più che dirci qualcosa sulla asessualità dei lettori, potrebbe ammiccare alla sessualità della rowling) soprattutto perché alla fine si scoprono le sue debolezze, le tentazioni giovanili, la stupidità con cui si è giocato la vita (avvelenato dalla maledizione dell'horcrux perché alla sua età e nella sua posizione si permetteva ancora l'imprudenza). E' meno perfetto, e questo suo scendere finalmente dal piedistallo, conservando però nella sua fallibilità la capacità di stratega, la bontà, la commozione, alla fine lo rendono veramente umano, pieno, a tutto tondo (Yoda, Gandalf :D).
Epperò, impossibile immedesimarsi in lui, a meno di non essere due ragazze veramente immodeste :D
Quindi in conclusione... romanzi ottimi, i personaggi hanno i loro difetti strutturali, che a mio parere sono funzionali alla resa del romanzo corale e quindi non lo sminuiscono, ma, ancorché forse inavvertitamente, servono perfettamente allo scopo.
A presto un mio post!
(Ah, Nessie, più seriamente... ma perché non Luna? :D)
@talpa:grazie, ci voleva la vox masculi, ma fidati che li leggo i tuoi post, magari puoi essere più breve nei commenti :-)
Avevo già scritto il 2°post prima di leggerti, però, e va in direzione diversa dal tuo punto di vista, che contiene molte cose interessanti, soprattutto sui personaggi maschili. Quanto a Nessie-Luna...no, Luna c'est moi :-)
oh, allora se Luna c'est toui (chiedo venia in anticipo a te alla Nessie e già che ci siamo anche allo GnomoDelBalcone, ma è una battuta troppo "telefonata" per lasciarla cadere) oh, allora se Luna c'est toui forse mi ero innamorato della persona sbagliata! :D
(hai ragggione, sono grafomane)
poscritto: eh eh lo so che avrei dovuto postare sul mio blog: ma lì lancerò invece solo provocazioni uh-ah-ah-ah
Devo dire che il lato femminile di Harry Potter mi ha dato spesso da pensare e, devo dire, all'inizio ero d'accordo con lei. Da grande femminista quale mia madre mi ha forgiato ho trovato spesso fastidioso il protagonismo quasi assoluto del sesso maschile nella saga di HP. Devo anche dire però che mi sono ricreduto. Che maturando ho trovato nella Rowling un femminismo delicato, se così si può dire.
Ho trovato personaggi indubbiamente secondari, ma determinanti. Ho trovato una signorina Granger indispensabile, dal primo libro all'ultimo. Una persona matura, con i piedi per terra, forte. A fronte di uomini che danno via di testa, una donna che, con i suoi alti e bassi, tira fuori lealtà e forza da vendere, pur non rinunciando (come mostra l'epilogo) ad un ruolo di moglie e madre. Nella signora Weasley ho trovato una donna che, nonostante la situazione vada a pezzi, sappia ricostruire una quotidianità, quella serie di piccoli gesti che danno il senso di non aver perso tutto.
Ho trovato nella professoressa McGonagall un personaggio assolutamente determinante, uno dei miei personaggi preferiti in assoluto nella serie, un faro, una pietra miliare di una guerra cruenta e crudele. Io stesso avrei cruciato qualcuno vedendolo sputare in faccia a colei che si è assunta la responsabilità (indiscussa da tutti) di guidare una resistenza preannunciata come suicida.
Ho trovato in Ginny colei che si è fatta da parte aspettando maturamente che il suo amato comprendesse la sua bellezza, sapendo già da molto prima di lui quale sarebbe stato il loro destino. Ho trovato in Lavanda Brown e Parvati Patil due ochette da liceo, che comunque non voltano le spalle alle proprie responsabilità, ai propri ideali.
Riassumendo, credo che le donne di Harry Potter siano in effetti simbolo del detto “dietro ogni grande uomo, c’è una grande donna”. Indispensabili non tanto per eroici atti da prima donna, ma perché, nonostante tutto ciò che succede, capaci di rimanere se stesse. Donne che non hanno bisogno di essere al centro dell’attenzione a vantarsi dei propri risultati, donne che hanno l’umiltà di farsi vedere quando ce n’è bisogno e, in quei casi, di uscire sotto la migliore luce.
Sono sicuramente imprigionate nei luoghi comuni, ma le vedo capaci di accettare questo luogo comune, farlo proprio, rendere il casa-figli-pentole parte della propria realtà, senza per questo riuscire meno in guerra, in tragedia, in supporto, in sfida, in morte, in paura. Credo che quei libri siano lo specchio di un luogo comune che, a mio avviso, è passato dall’essere una gabbia all’essere un surplus per la donna: la dimostrazione che, con tutta l’emancipazione che ci può essere stata, la donna non si è comunque tirata indietro rispetto a dei ruoli tradizionali e alle sue tradizionali responsabilità riuscendo a sopportare il peso di entrambe le cose.
grazie di quetso commento a distanza di tanto tempo: è il bello del web. non sono del tutto d'accordo, ovviamente, ma è una posizione interessante e meditata.
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