domenica, gennaio 13, 2008

GENERAZIONE PARANOIA


Non so se fosse davvero nel '76, quella notte. poteva essere prima, o dopo. io non avevo molti più anni di quelli che ha ora il KGgB ed ero nella mia camera, nel mio letto, mezzo vestita. in un angolo c'era un borsa, mezzo fatta. erano le cinque, forse, e da ore cercavo di immaginare cosa avrebbe voluto dire, al di là della formula,. un golpe in Italia.
Vi avvisiamo subito, ci avevano detto i partigiani: ex- partigiani, naturalmente, quelli che in manifestazione ci prendevano per il culo per il nostro essere studenti ("figli di papà", per loro, automaticamente) e nelle riunioni ci tacciavano di estremismo. In privato, spesso, capitava che ci dessero ragione, ma nessuno di loro l'avrebbe mai ammesso, il Partito non era in discussione e il Partito non era certo sulle nostre posizioni. Ma di fronte all'ipotesi di golpe, un'ipotesi che circolava sempre più spesso, sempre più concreta, sempre più credibile, noi e i partigiani eravamo dalla stessa parte, ein quei giorni l'ipotesi si era fatta più pressante, era diventata qualcosa di più di un'ipotesi, era diventata un rischio concreto, immediato. Sì, ma chi avvisano, stanotte? E immaginavo lo squillo del telefono in ingresso, i miei genitori preoccupati e/o stravolti, chi mi avrebbe chiamato? e io a chi avrei dovuto dirlo? e cosa avrei dovuto fare? si andava sui monti? cazzo, non ho neanche un paio di scarponcini...
Venne l'alba, andai forse a scuola, la borsa preparata a metà - cosa serve, per fare la Resistenza? - fu ficcata in fondo all'armadio. L'allarme non fu mai revocato ma della notte dopo non ho memoria: dormivo, credo.

Quando si spensero tutte le luci, ovunque - credo fosse il 2003 - per l'immenso black-out, la mia paura fu: "Il golpe!". Aaah, che paranoica.... me lo dicevano gli altri, ma io stessa ne ero conscia: eppure, quando la luce tornò, fummo in molti a confessare quella stessa paura.

Come si può leggere qui la nostra paranoia, questa gradevole eredità che ci portiamo dietro, non fu ingiustificata: l'ipotesi di un golpe in Italia era fra le non molte promosse, valutate e discusse nelle riunioni della Nato. Fermare l'avanzata del Pci, questo era l'obiettivo: e se non si poteva fermare prima che andasse al governo, si poteva sempre pensarci dopo. Scusate se semplifico: questo è il succo di ciò che è emerso dai documenti inglesi a cui è stato tolto il Top Secret, e qua e là ci sono frasi e posizioni sul nostro Paese che meritano di essere lette.
non fosse altro che per sentire il profumo di un tempo in cui il Partito Comunista, nonostante il compromesso storico e la faccia triste di Berlinguer, era percepito ancora come un pericolo.

Ma anche per avere - e qui lo dico senza volere aprire una scianca alla Monty Python ("uh, in una baracca...! noi eravamo così poveri che vivevamo in una scatola da scarpe!" ) ma perchè al contrario credo che molto di ciò che la mia generazione ha vissuto vada smitizzato - il senso che non fu un periodo facile, chè il nostro precariato spesso assunse connotati ben vasti. e, spero si capisca, senza nessun eroismo da parte nostra: sono sicura che nella mia mezza borsa il massimo a cui riuscii ad arrivare fu, forse, una torcia elettrica. e, mi sa, anche senza batterie.

3 commenti:

lanessie ha detto...

io mi ricordo anche un'altra volta, il 21 luglio 2001, che tutt'intorno era un massacro in una scuola e a casa nostra era un golpe, forse.
E' come quelli che hanno visto i bombardamenti e poi non gli piacciono molto i fuochi d'artificio...è il cane di pavlov della paura.

lastreganocciola ha detto...

no, ecco, capisco che forse il commento della nessie è benevolo, forse: ma nel 2001 non ci fu pavlovismo. La tesi che sostenevo durante il G8 e sostengo tuttora - ma non sono l'unica a farlo - è che quello che stava succedendo era la prova generale di uno Stato fortemente repressivo, e poco importava quale definizione si desse. Non un golpe, dunque, ma un forte squilibrio nei rapporti tra forza e diritto. Certo, appena si seppe della Diaz si aggiunse, in quel momento, anche il timore che potesse essere peggio di così: ma non è che il cane di pavlov ha sempre torto per il fatto stesso di essere cane di pavlov, neh? Chè allora anche i partigiani che ci avvisarono nel '767 lo erano...

lanessie ha detto...

infatti, era benevolo :O)