martedì, gennaio 15, 2008

BRAVI, RAGAZZI!


Ao', avemo vinto!!!!
Ma è una triste vittoria con la sinistra - e mica solo Veltroni, neh? che ormai è pappaeciccia con ratzy - che "si rammarica" perchè il papa ha rinunciato. Ma cosa ti rammarichi cosa?
Capiamoci, Mussi e Fioroni: Voltaire non è un mito nostro, tanto per cominciare (il concetto di democrazia popolare è ben diverso dal concetto di democrazia borghese, anche se oggi si tende a presentare la seconda come unica e indiscutibile). Ma, soprattutto, parlare nell'ambito dell' inaugurazione dell'anno accademico non è certo la stessa cosa che chiedere di pubblicare un pezzo sul giornalino della scuola. E, dunque, in questo caso non si trattava di difendere (garantire, accettare, sostenere) la libertà di parola in astratto, ma di riconoscere un potere, un'autorità, un ruolo che con l'università, la scienza e perfino la democrazia hanno ben poco a che vedere.
E fin qui, però, si tratta di "normale" scontrarsi di posizioni: quello che mi lascia davvero perplessa, invece, è che nessuno ha davvero impedito al papa di parlare.
E' lui che ha scelto di rinunciare, e neppure con il pretesto della sicurezza, ma con la motivazione dichiarata del danno d''immagine: avrebbe fatto brutto vedere in tutto il mondo il papa contestato, ha detto.

Allora, cosa si rimprovera a studenti e docenti? Di "aver creato le condizioni" per cui ratzy si è sentito in dovere di rinunciare: siamo al paradosso, no? Chiaramente, il nostro diritto di parola non vale quanto il suo...
Me, la stupidità mi sconcerta sempre:
ma chi credono di doversi ingraziare, Mussi e compagnia? "Per poter criticare - dice Lorenza Falcone di Sinistra Universitaria - bisogna prima ascoltare. Non si può semplicisticamente azzittire chi non la pensa come noi": urgh, ma siamo di nuovo lì? E forse la tipa non si è accorta che chi vuole sentire questo papa lo può ovunque, continuamente, ossessivamente: e non dice cose tolleranti, no.
Ma la polemica è talmente assurda, vecchia e vuota anche se capace di indignare, che non merita dilungarsi: però
è difficile reprimere il moto spontaneo di rabbia verso la piaggeria di chi dovrebbe difendere la sostanza dell'indipendenza accademica, e non solo la sua forma pretestuosa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho la minima idea di come si faccia, ma fossi in te linkerei il fondo di oggi della compagna Rossanda (che Lenin ce la conservi). Ci dice, lucidamente, tutte le svolte a destra del pastore tedesco (e si parla di svolte a destra sul destro Karol), una destra al quadrato. Che magari noi laiconi ce ne freghiamo e ridiamo, ma per uno che crede deve essere terribile.
"Inviterei Veltroni e la costituente del PD a rileggere il dibattito del 1905 sulla separazione tra stato e chiesa. In essa Jaurés argomentava come quella separazione costituisca la sola garanzia di libertà per l'uno e per l'altra. O in una democrazia postmoderna, postcomunista, riformista, è più trend ispirarsi all'Opus Dei della signora Binetti?".
Faceva saltare i nervi a Togliatti, la Rossanda, figuriamoci se non ci riesce con il ns. Veltroni

Anonimo ha detto...

Non credi sia buona cosa diffondere le ragioni alla base del dissenso?

Io la lettera di Cini, dopo n-ricerche, l'ho trovata quì:
http://www.aprileonline.info/5852/la-lettera-di-marcello-cini