mercoledì, luglio 04, 2007

PARANOIE GALOPPANTI

Lo gnomo gentilmente segnala, e io riprendo. La fonte è serissima, la notizia spero di no, ma così viene data:

Studio rivela: i castelli di sabbia uccidono più degli squali
Roma, 4 lug. – (Ign) – Quando siete in spiaggia, ricordatevi che a mettere seriamente in pericolo la vostra incolumità non sono più tanto gli attacchi degli squali, ma le buche fatte per costruire i castelli di sabbia.
Il curioso allarme è stato lanciato da uno studio di Bradley Maron pubblicato sul New England Journal of Medicine e poi ripreso dal quotidiano inglese The Guardian. Lo studio afferma che, dal 1990 a oggi, negli Stati Uniti, le buche lasciate sulla spiaggia da bambini e adulti che costruiscono castelli di sabbia, hanno causato sedici decessi contro i dodici avvenuti per l’attacco di uno squalo.
Sembra che in America abbiano preso molto sul serio la questione: l’allarme è così alto che alcune amministrazioni locali hanno chiesto ai loro bagnini di vigilare e bloccare la costruzione dei castelli di sabbia laddove lo ritenessero opportuno. Questo ovviamente ha generato molte polemiche fra i bagnanti, che si sono lamentati di vedere rovinate le proprie vacanze, inconsapevoli del rischio che corrono ogni volta che camminano su una spiaggia.

Ora, la curiosità è grande, come si può morire per un buco nella sabbia? si sparisce per sempre, inghiottiti? si prende una crania sull'unico sasso aguzzo che sfida le leggi della probabilità? mah... Però, per combinazione, sto rileggendo tutti i libri di Gerald Durrel, il naturalista de "La mia famiglia e altri animali". Lui fu bambino a Corfù, negli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale e, a leggerlo oggi, è straordinario vedere quanti pericoli (e quante avventure) affrontasse da solo scorazzando per l'isola tutto il giorno. Mettiamo che lui esageri un po' per fini umoristici (se non l'avete mai letto, è un'altra lettura che coniglio per l'estate, soprattutto all'amicae., così può convincere il chimico che c'è di peggio del gattino cieco in casa, per esempio un puma), mettiamo che la sua mamma avesse, come lui la dipinge, nervi saldissimi uniti a una mente un po' svagata: rimane comunque il fatto che la maggior parte degli uomini - e dei bambini- fino a poco tempo fa affrontavano senza neppure rendersene conto quelli che sono i normali rischi della vita umana, e anche qualcuno di più se gli piaceva così. Ora, tutto questo proteggerci da improbabili incidenti lasciando in libera circolazione auto e motorini, fabbriche chimiche e reattori nucleari, pesticidi e contraffazioni alimentari... non sembra un po' insensato? Aspettiamo il divieto di camminare, dopo che avranno scoperto che inciampare provoca più morti del morso della tarantola.

3 commenti:

Unknown ha detto...

strano che non abbiano dato ordine di fiocinare i costruttori di castelli di sabbia...

Mario l. ha detto...

Ciao,
anche se non c'entra molto, questa notizia mi ricorda il film Thank you for smoking, per la precisione il momento in cui il protagonista, parlando con la commissione che dovrà decidere se mettere o no le etichette di avvertenza sui pacchetti di sigarette risponde più o meno così: "Sì, il fumo fa male. Ma non devono essere i produttori di sigarette a ricordarcelo, ma i nostri genitori, i nostri insegnanti. L'educazione non può venire da un pacchetto di sigarette."

Devono essere delle leggi a spiegarci che uno non può fare delle trincee da D-day per costruire un castello di sabbia?

Mò, a parte tutto, quanto può essere grande una buca fatta per costruire un castello di sabbia?
Magari morivano perché inciampavano e finivano impalati su una torretta.... mah... misteri...
Mario l.

p.s. mi hai fatto venire curiosità, cercherò il libro...

lastreganocciola ha detto...

ciao, mario I, grazie del commento. sì, i libri di gerald durrel meritano tutti, sono divertenti e pieni di notizie curiose sugli animali e sui suoi tentativi di fondare uno zoo - che poi è diventato una fondazione internazionale - per salvare alcune specie dall'estinzione. "La mia famiglia e altri animali" è il primo, e più famoso: se ti piace poi ne hai ancora circa un decina :-)