La mia proposta, come dico nel commento all'amicae.
è quella di chiamare il dibattito sul 20 ottobre "Puzzle mentale", rubando il titolo al brother
(e aspettando di vedere dove a parare il suo) con il proposito di mettere insieme un quadro collettivo non solo della manìf ma un po' di tutto questo momento. Ok, obiettivo presuntuoso, ma solo ilgrillo può fare la democrazia dal basso?
E, a proposito delgrillo, rilancio l'intervento di Luttazzi sul suo blog dal blog della nessie perchè è chiaro, ben argomentato, intelligente e in qualche modo anche lui è una tesserina.
E sempre dal blog della nessie copio anche questo manifesto qua: ingranditelo e leggetelo. Linguaggio chiaro, obiettivi semplici. Confrontatelo con la lettera citata nel blog dell'amicae. Fine della tesserina. E se vien da pensare che anche il mondo era più semplice, ricordate che il manifesto dell'Udi è dell'immediato dopoguerra, in cui le cose non erano semplici affatto.
Seconda tesserina, l'appello per la manifestazione del 20 se la cava bene, nel confronto: anche lì gli obiettivi sono chiari, e ognuno può capire. Ma a chi si rivolge, quando dà per scontata l'opposizione (ma neanche proprio opposizione, neh? chè, diciamolo, a parte forse i valsusini e ci dicono non tutti, gli altri non sanno che pesci pigliare) al Tav, o la fattibilità del dire no alla base di Vicenza? o, ancora, "vedere una via d'uscita" dell'Afghanistan cosa significa? e l'opposizione allo scudo stellare? e le "misure che intacchino il potere del patriarcato" quali saranno? Ci assicura, l'appello, che tutto questo si può fare: e allora, perbacco, perchè non lo fanno? Chi lo deve fare? Se è la volontà dei cittadini che deve dare forza alla componente più sinistra del governo, bisogna crederci sul serio che l'imperturbabile Prodi si lascerà smuovere da questo? Si può sperarlo, ok, si può dare un segno.
Ma non sono sicura che la speranza sia un dovere, e come essere certi che i segni vengano capiti, e non usati? L'appello ci dice anche che "la politica deve tornare a essere "partecipazione, protagonismo, iniziativa collettiva". Perciò cosa facciamo? Una bella manìf - che, è vero, ci mancano - e siamo convinti di aver partecipato, di essere stati protagonisti di un'iniziativa collettiva. Per un giorno.
Terza tesserina: il KGgB torna a casa e dice, di una sua amica che va in un'altra scuola: "La Lilli fa i gruppi di studio." "Che bello! - dico io - Ma ci puoi andare anche tu?" "... mmm, sono della parrocchia."
Cosa si diceva, delle iniziative collettive?
Altre tessere a seguire, of course.
giovedì, ottobre 04, 2007
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3 commenti:
Mah, streganocc, son perplesso... che siamo forse in sintonia su qualche punto? :D
allora devo aver capito male :P
'spetta, 'spetta, talpa, chè le mie perplessità sono ampie e variegate :-).
Allora aspetto. E son graditi commenti, tuoi come di altri, su http://etalpa.blogspot.com/2007/10/alea-iacta-est.html
Così vedi anche qual è la parte con cui son più d'accordo. E' che non capisco l'acrimonia con cui ce la si prende con chi non vede bene questa manif e gli si chiede autocritica... e gli altri, la fanno?
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