
Cose che capitano, abbiate pazienza. E buon Halloween a tutti.
“C’è una crepa in ogni cosa / è da lì che entra la luce” (Leonard Cohen)



funghi e salsiccia, il tradizionale castagnaccio, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso. Nel tardo pomeriggio cioccolata con panna per concludere la giornata con un tocco di dolcezza sfiziosa. Il costo per un piatto di polentine incluso un bicchiere di vino sarà di soli 5 euro. Per informazioni telefonare allo 010.57.05.416

mi rendo conto, è deformazione professionale, preoccuparsi di tre lettori nella nebbia del web, ma credo che anche per loro sarebbe bello se la comune-ty tornasse a una primigenia leggerezza, quella che permette alle persone intelligenti di fare gli stupidi senza farsene un cruccio. E corigeme se sbaglio, neh?


Ecco, dirò la verità e nient'altro che la verità: il mio momento personale non è propizio alle riflessioni lucide e intelligenti - chè, pur evitando scaramanticamente di definire il periodo, va comunque detto che da quindici giorni quindici non un grammo di nicotina è entrato nel mio organismo - epperò forse sono in compagnia di chi si lancia in polemiche a posteriori.

Ultime tessere, quasi fuori tempo massimo.
identità: chi siamo, o noi sinistra più sinistra? a chi ci richiamiamo, ora che gli altri sembrano tutti contenti, e fra loro c'è anche una bella fetta di quella sana base che schifo non ci fa? andiamo là per fare la prima sortita del Partito Preso di Sinistra (PPdS), altrimenti detto Cosa Rossa?
- A leggere adesioni e motivazioni nelle pagine dell'appello per la manìf si stringe un po' il cuore: tanta bella gente, tante cose giuste, tanta voglia sincera di farsi sentire. Ma, per tutti i numi, anche i monaci birmani sono stimabili, però non possiamo plaudire la loro strategia di opporsi ai blindati a piedi nudi, mi pare. tanto più che guarda com'è (già) finita.
Nonostante tutto ciò, visto che la manìf è comunque ormai un dato, può anche essere che a qualcosa serva: non credo a orientare le politiche del governo, ma può essere che negli equilibrissimi della compagine governativa sia opportuno ricordare che c'è anche la "sinistra vera".



Nessuno può nè vuole difendere il precariato, che prima di tutto è strumento per attaccare i diritti di tutti, dei lavoratori come degli utenti dei servizi, di un democrazia più reale come di uno Stato che faccia il suo dovere. Ma io credo che, oltre questi ovvi aspetti, ci si debba anche riconoscere - per farci i conti - una difficoltà di collocazione sia individuale che collettiva. Perchè a me il marxismo piace ancora molto e trovo che ancora serva a spiegare molte cose, ma benchè il barbuto avesse previsto la degenerazione del capitalismo, che io sappia nè lui nè il seguace col pizzetto hanno indicato strade per una classe-non classe come quella che oggi si richiama alla sinistra. Anche ma non solo per questo, forse, la sinistra è sia individualmente che politicamente allo sbando, ed è inutile far finta di no. Perchè le "cose di sinistra" che chiediamo, anche quelle del 20 ottobre a parte i fumosi principi e forse l'Afghanistan, sono in verità riforme sociali che altri Stati più fortunati del nostro hanno già da tempo inglobato in politiche anche di destra. Sono un concetto di Stato che da noi non esiste in assoluto, non solo sul welfare, e che la sinistra dovrebbe superare, non rivendicare.
è davvero una lotta "di sinistra", che non ci schiera contro, ma accanto, al sud del mondo. E, che io sappia, non sta raccogliendo un grande impegno da tutti quelli, me compresa, che pure hanno un sincero desiderio di "cose di sinistra", nonostante sia, fra tante battaglie pur giuste, una di quelle in cui è ancora possibile ottenere risultati concreti: ma probabilmente non se a sbattersi sono in quattro.
Bello, eh, il poster sovietico del "mostro del capitalismo"?
precariato frega prima di tutto a livello mentale - chi si sente insicuro ha meno voglia, coraggio e possibilità di esporsi e impegnarsi - e, forse ancor più, ha frantumato quella che un tempo si chiamava "la forza-lavoro". Mille piccole imprese molto easy, con mille tipi di contratto ancor più easy: non ci sono più obiettivi comuni, lotte comuni, non c'è più neppure la concentrazione umana necessaria per pensare gli obiettivi e le lotte. E dove c'è ancora, ci lavorano solo gli immigrati: non necessariamente in nero e sfruttati, chè molte fabbriche (quelle che ci sono ancora), mettono in regola eccome, pur di avere qualcuno che ci lavori. Ma, per quanto in regola, finchè ti senti ospite di un altro paese è difficile che ti metti a far casino, anche ammettendo che tu capisca perchè e per cosa gli altri fanno casino.
più": ma, potrebbe opinare una tuta blu che dall'alto del suo posto garantito contribuisce al Fondo Precari, hai proprio bisogno di quell'aperitivo, di quel viaggio, di quella maglietta? A me pare di no, e se mi pare di no perchè dovrei darti i soldi che servono a me per fare un viaggio, per bere un aperitivo, per cambiare la macchina che cade a pezzi?
A prescindere da quanto il Signor Push-Up ringrazi questa moda che ci vuole tutte prosperose grazie alle ovattine e ai ferri che usavano già le nostre bisnonne - e pensare che sono passati trent'anni, non un due secoli, da quando i reggiseni si bruciavano in piazza - mi è venuto in mente che nel '700 uno degli ultimissimi guizzi della moda aristocratica furono i vestiti con la scollatura sotto il seno. Poi ci fu la Rivoluzione Francese. E le dame, ormai in vestiti molto più sobri, tutto quello che osavano sfoggiare era un nastrino rosso intorno al collo, in ricordo dei loro amici.
La mia proposta, come dico nel commento all'amicae.
Che, a essere sincera, tutte quelle ricerche che il mio sciaini registra su come allontanare le tarme e pulire le ceramiche del servizio bello non mi danno mica fastidio, perchè no? Però, insomma, questo qui è il mio blog e ci finisce dentro un po' di tutto, così spesso mi immagino la neospusotta che cerca nervosamente consigli casalinghi e sbatte dentro il dibattito sulle centrali nucleari o le Ponderose Questioni della sinistra. Ecco, non credo che avrò guadagnato un lettore, perciò ho deciso di fare pulizia: i consigli per la vita sostenibile d'ora in poi saranno qui, su un blog che si chiama La Betonica (perchè si chiama così c'è scritto su).
Be', la cartolina che ha vinto il concorso indetto da mentelocale.it merita di essere ripresa, raramente si è visto qualcosa di peggio. Le altre finaliste, alcune notevoli, le trovate qui.