sabato, settembre 06, 2008

PUNTO!




C'è una singolare diatriba, che mi vede opposta nel mondo virtuale al gipunto e nel mondo reale all'Amicodelcuore: il nodo del contendere è pro svizzera o versus svizzera, ci si diverte così. Io sono pro, per antica discendenza di spalloni nonchè per affinità di lago e montagne piuttosto che di mare e sassi, e loro ferocemente versus.
Così mi tocca riportare dal rinnovato Diario (compratelo, a proposito: è già morto una volta e ora fenicemente risorto bellino quasi come prima, l'unico giornale che ragiona) questa notizia:
"La strega continuerà a vivere come simbolo e come stimolo a stare in guardia contro l'ingiustizia": è
quanto ha dichiarato il Parlamento cantonale dei grigioni nel riabilitare Ann Goldi, l'ultima strega ad essere stata giustiziata in Svizzera, nel 1782, e decapitata. E ciò nonostante - un punto per gli svizzeri, neh? - le proteste contro la riabilitazione della Chiesa cantonale, del resto autrice della condanna di 226 anni fa.



Colonna silenziosa, che un po' c'è e più spesso non c'è:
Il provinciale - Giorgio Bocca - Feltrinelli:
metteteci che non amo le ricostruzioni biografiche e men che meno autobiografiche.
metteteci però che in questi ultimi tempi Bocca mi sembra, pur nella sua non eccelsa simpatia neppure da scritto, una delle poche voci lucide di questo Paese. Forse per questo speravo di trovare, ne Il provinciale, un quadro parziale ma pur interessante di un settantina d'anni, che pochi non sono. Invece Bocca si comporta come un entomologo, il suo essere negli avvenimenti fa sì che li racconti attraverso la sua personalissima ( e spesso egocentricissima) lente: e poco importa se il pungiglione di cui racconta i dettagli appartenga all'utile ape o alla perniciosa zanzara anofele: come succede a molti giornalisti, in parte comprensibilmente, il punto principale è "io c'ero". ma che ce ne frega, a noi?
Mi ero poi dimenticata quanto può essere irritante l'uomo: essì che negli anni '70 lo sapevo benissimo. Qui dentro ritrovo la stessa spocchia e lo stesso tranciar giudizi: che mi possono piacere nella rubrica del Venerdì dove lo spazio è poco, ma che in un libro ti vien da dirgli "prima di stamparlo pensaci due volte, neh?"
Infine, e non least, il libro è del '91 e contiene, fra le altre cose stradatate, un giudizio bonario su berlusconi che Bocca stesso non condivide più, e molto anticomunismo che a vederlo adesso è proprio sparar sulla croce rossa: va bene che i soldi fan comodo a chiunque, ma ristamparlo (nel 2007) che senso può avere?

La fine dello stato - Eric J. Hobsbawn - Rizzoli:
Tanto poco sensato mi pare ristampare Bocca, tanto invece approvo questa scarna raccolta di conferenze e saggettini del grande storico, che menomale che c'è ancora lui a leggere in modo intelligente quegli aspetti della realtà ormai coperti da una spessa nebbia di banali stupidità. In poco più di 100 paginette, riesce a farci realizzare non solo che "la democrazia" non è la forma migliore di governo in assoluto, ma quando e perchè può non esserlo, quali sono le ragioni (alcune delle, almeno) dietro lo scatafascio di ciò che siano abituati a pensare come "Stato" , per arrivare, attraverso argomentazioni semplici ed evidenti, a farci riflettere sull'inutilità dei soldati per le strade e sul fatto che oggi gli Stati diano il più ampio rilievo possibile alle tentate o riuscite azioni terroristiche, al contrario di quanto successe negli anni '70 con i vari terrorismi nazionali. Il librino è uno di quelli che aprono la mente e ci inducono a guardare le cose da nuove angolazioni, che per 10 euri non è affatto male. Raccomandato a tutti.

2 commenti:

lanessie ha detto...

ma come mi piace, a me, la colonna silenziosa!

lastreganocciola ha detto...

tu sì che sai gratificare un blogger! graziegrazie.