Non so quanti di voi possono saperlo, ma io che da un po' frequento più di quanto mi piacerebbe medici e istituti di analisi, a un certo punto ho avuto modo di apprezzare le lamentazioni e le maledizioni dei medici colpiti dalla legge sulla privacy.
Chè in astratto il principio, poniamo, è giusto, ma in concreto si è trasformato in un esborso non da poco, neppure per un medico: armadietti e contenitori a chiusura, cartelli, responsabili, robe burocraticissime e norme come sempre non di facilissima applicazione se hanno prodotto la professione del "Consulente sulla privacy".
Detto ciò, le sanzioni per chi non si adegua non son leggere e, soprattutto, uno studio medico pur serissimo che però goda per qualche motivo di scarsa simpatia da parte di qualche collega non può rischiare un "danno d'immagine": per fare un solo esempio, i medici omeopati che molti allopati butterebbero volentieri fuori dall'Ordine hanno probabilmente applicato le norme fino all'ultimo codicillo.
Le quali norme prevedono fra l'altro, oltre alle attrezzature eccetera, che non vengano pronunciati i cognomi dei pazienti, che vengono invece dotati di numeri. Chè se io sono un assicuratore, sono nella sala d'aspetto di un otorino e sento annunciare dalla segretaria la signora Isadora Duncan, posso facilmente immaginare che il medico le consiglierà una sciarpa per proteggere la gola e che quella sciarpa rimarrà impigliata in una ruota dell'auto, uccidendo Isadora. Ergo, posso rifiutarmi a ragion veduta di stipulare l'assicurazione.
Orbene, ieri ero in uno degli Istituti d'analisi più noti e più attrezzati in città.
Scena: reception con apposite catenelle Attesa Fuori dai Coglioni, immensa e vuota.
Sala d'aspetto con bancone di smistamento centrale, dotata di cartelli con ogni direzione e specialità, pienissima. Ogni utente/paziente con il suo bel numerino della privacy.
C'è da aspettare, ovviamente. E intanto le due ragazze al bancone lavorano, parlando al telefono e controllando cose sul computer, che rimane a vista dei più vicini, così come è perfettamente udibile la voce delle ragazze.
"Ah, sì, signora Mortezia, sì mi ricordo: lei chiama per quei due operai- muratori, vero? - a cui non avete fatto in controlli perchè il medico che c'era prima non voleva farli. Lavorano con vernici alle facciate, sì, l'ho segnato, le saprò dire. Sì, sì, capisco che ci tiene a mettersi in regola, si può andare nei guai. Mi lasci i dati: Mortezia Mia, via al cimitero 18, il cellulare? sì, mi dica... 1234567890, bene. Sì, la faccio chiamare dal dottor Angeli, senz'altro."
"Senti, Marta, c'è qui la signora Angiolieri, per la risonanza al polso: deve togliersi tutto?"
" Sì, guardo subito sul computer...ecco, sì, signor Ridolini, la prenotazione per la tac ai polmoni è per il 22, eh, sì, capisco, un fumatore..."
Intanto arrivavano i medici dei vari ambulatori, tutti un po' dimessi, tutti alla spicciolata, e facevano sosta al bancone per non rischiare di rimanere chiusi nei loro loculi ignorati da tutti. Saluti deferenti da parte della ragazze a tutti, meno uno: lui, appena ha appoggiato il suo naso all'alto bancone, la ragazza che con tanta finezza aveva reso edotta metà Genova dei fatti dell'altra metà gli ha comunicato senza preamboli: "Ma lei lo sa che il dottor Salvo è morto?" "Morto????" "Sì" ha confermato la ragazza impietosamente, aggiungendo i particolari della morte a beneficio di tutta la sala. E ha concluso, senza malanimo ma con evidente familiarità con l'argomento morte & dintorni:" Eh, adesso toccheranno a lei anche i turni del lunedì."
E buona giornata, neh?.
Se dovete scrivere la sceneggiatura dei prossimi dottoraus e vi mancano particolari succosi, chiedetemi, neh? che so dove potete procurarveli senza spesa alcuna, basta sedersi ed aspettare.
Detto ciò, le sanzioni per chi non si adegua non son leggere e, soprattutto, uno studio medico pur serissimo che però goda per qualche motivo di scarsa simpatia da parte di qualche collega non può rischiare un "danno d'immagine": per fare un solo esempio, i medici omeopati che molti allopati butterebbero volentieri fuori dall'Ordine hanno probabilmente applicato le norme fino all'ultimo codicillo.
Le quali norme prevedono fra l'altro, oltre alle attrezzature eccetera, che non vengano pronunciati i cognomi dei pazienti, che vengono invece dotati di numeri. Chè se io sono un assicuratore, sono nella sala d'aspetto di un otorino e sento annunciare dalla segretaria la signora Isadora Duncan, posso facilmente immaginare che il medico le consiglierà una sciarpa per proteggere la gola e che quella sciarpa rimarrà impigliata in una ruota dell'auto, uccidendo Isadora. Ergo, posso rifiutarmi a ragion veduta di stipulare l'assicurazione.
Orbene, ieri ero in uno degli Istituti d'analisi più noti e più attrezzati in città.
Scena: reception con apposite catenelle Attesa Fuori dai Coglioni, immensa e vuota.
Sala d'aspetto con bancone di smistamento centrale, dotata di cartelli con ogni direzione e specialità, pienissima. Ogni utente/paziente con il suo bel numerino della privacy.
C'è da aspettare, ovviamente. E intanto le due ragazze al bancone lavorano, parlando al telefono e controllando cose sul computer, che rimane a vista dei più vicini, così come è perfettamente udibile la voce delle ragazze.
"Ah, sì, signora Mortezia, sì mi ricordo: lei chiama per quei due operai- muratori, vero? - a cui non avete fatto in controlli perchè il medico che c'era prima non voleva farli. Lavorano con vernici alle facciate, sì, l'ho segnato, le saprò dire. Sì, sì, capisco che ci tiene a mettersi in regola, si può andare nei guai. Mi lasci i dati: Mortezia Mia, via al cimitero 18, il cellulare? sì, mi dica... 1234567890, bene. Sì, la faccio chiamare dal dottor Angeli, senz'altro."
"Senti, Marta, c'è qui la signora Angiolieri, per la risonanza al polso: deve togliersi tutto?"
" Sì, guardo subito sul computer...ecco, sì, signor Ridolini, la prenotazione per la tac ai polmoni è per il 22, eh, sì, capisco, un fumatore..."
Intanto arrivavano i medici dei vari ambulatori, tutti un po' dimessi, tutti alla spicciolata, e facevano sosta al bancone per non rischiare di rimanere chiusi nei loro loculi ignorati da tutti. Saluti deferenti da parte della ragazze a tutti, meno uno: lui, appena ha appoggiato il suo naso all'alto bancone, la ragazza che con tanta finezza aveva reso edotta metà Genova dei fatti dell'altra metà gli ha comunicato senza preamboli: "Ma lei lo sa che il dottor Salvo è morto?" "Morto????" "Sì" ha confermato la ragazza impietosamente, aggiungendo i particolari della morte a beneficio di tutta la sala. E ha concluso, senza malanimo ma con evidente familiarità con l'argomento morte & dintorni:" Eh, adesso toccheranno a lei anche i turni del lunedì."
E buona giornata, neh?.
Se dovete scrivere la sceneggiatura dei prossimi dottoraus e vi mancano particolari succosi, chiedetemi, neh? che so dove potete procurarveli senza spesa alcuna, basta sedersi ed aspettare.
2 commenti:
Quando la vedi fatti raccontare dalla Giuly come funziona il ritiro dei referti in ecuador, è spassosissimo :-))))
giuli, se leggi raccontalo qui, che sono curiosa.... :-)
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